Nel 2016 è stata pubblicata dalla Disney-Lucasfilm Press la raccolta di storie brevi Tales From a Galaxy Far, Far Away – Aliens: Volume 1, un insieme di sei storie brevi provenienti dal medesimo autore. Non correlate tra loro nella maniera più assoluta, si propongono di raccontare delle vicende legate al quotidiano di alcuni alieni visti nel setttimo episodio della saga.
Dato il target della pubblicazione, i vocaboli utilizzati dall’autore risultano alla portata dei più, non viene richiesta una conoscenza particolare della lingua Inglese.
- Titolo: Star Wars: Tales From a Galaxy Far, Far Away – Aliens: Volume 1
- Data di uscita: 5 aprile 2016
- Autore: Landry Q. Walker
- Edito da: Disney-Lucasfilm Press
- Edizione: Copertina rigida, 352 pagine, colori
- Prezzo: € 11,86
Sinossi
High Noon on Jakku
Nell’avamposto Niima la vita quotidiana è segnata da esempi di microcriminalità e violenza, non essendoci nessun tutore della legge che la faccia rispettare. Ad ovviare a ciò giungono il Kyuzo di nome Zuvio e i suoi cugini Streehn e Drego, votati al mantenimento della pace e della tranquillità dei più deboli.
Un giorno però succede qualcosa di inusuale: una spettacolare rapina priva del suo amato denaro il banchiere Kubaz Rikard Lovas, che chiede al connestabile di indagare sull’accaduto.
Tutte le piste portano il Kyuzo sulle orme del droide CZ-1G5, responsabile dell’archivio dell’ufficio dei tutori della legge. Zuvio lo rintraccia dopo essere sopravvissuto ad uno scontro a fuoco con altri droidi e capisce che l’amico robotico è stato riprogrammato ed è obbligato a seguire le nuove direttive ricevute.
A malincuore, ma costretto dallo status delle cose, il tutore della legge sconfigge in un duello stile western CZ, mentre i cugini identificano Lovas come il responsabile della riprogrammazione e -di conseguenza- dello stesso furto della somma che voleva far trasferire ad un proprio conto privato.
A Recipe for Death
Secoli prima dell’avvento dell’Impero Galattico, Strono Tuggs è il cuoco del castello di Maz Kanata; un giorno il suo aiuto chef Robbs Ely viene eliminato ed è vittima di un complotto, in quanto qualcuno vuole incastrarlo come responsabile dell’accaduto.
Senza perdere ulteriore tempo, Strono inizia ad indagare e decide di indire un concorso di cucina per individuare il colpevole dell’uccisione del collega e della sparizione del suo libro di ricette segrete: con tutta probabilità il vincitore (al fine di aggiudicarsi il posto di nuovo aiuto chef) finirà con l’utilizzare il libro del misfatto, tradendo se stesso. Tuttavia si viene a scroprire che i droidi di servizio nelle cucine sono stati i veri colpevoli dell’uccisione, questo perchè lo chef assassinato non voleva rivelare loro gli ingredenti segreti del suo prezioso ricettario.
Tale testardaggine lo ha così portato ad entrare in conflitto con la programmazione primaria dei droidi, la quale obbliga le macchine a conoscere il contenuto di ogni piatto onde, garantire che i clienti non possano essere avvelenati. Per ovviare a tale problema, le macchine hanno dovuto prelevare con la forza la raccolta di ricette dalle mani di Ely, cercando di incolpare il capo cuoco per quanto accaduto.
L’Artiodac riesce a sconfiggere i veri colpevoli e a rendere pubblico il libro culinario, facendo sì che l’eredità dell’ex collega si diffonda in tutta la galassia.
The Face of Evil
La vicenda ha inizio nell’orbita di Takodana dove la criminale Ryn Biggleston avvelena la partner in affari BeeLee Amdas; consapevole che verrà scoperta a breve, si reca al castello di Maz per riordinare le idee e ottenere riparo per una notte.
Qua riceve una proposta: usare parte del bottino per pagare i Frigosiani Laparo e Thromba affinchè le costruiscano un nuovo volto e una nuova identità. Risvegliatasi col comando di non levarsi le bende, Ryn scappa dai chirurghi alieni e, dopo essere scampata ad un mostruoso ibrido da loro creato, raggiunge col bottino una nave per lasciare il pianeta.
Infastidita dalle bende, se le rimuove per scoprire che il suo nuovo volto è il medesimo della partner da lei uccisa all’inizio della storia e ricercata in tutto il settore, motivo per il quale verrà subito catturata.
All Creatures, Great and Small
Il nu-cosiano Bobbajo viaggia nei vari avamposti di Jakku con le sue piccole creature che porta in numerose gabbie sulle proprie spalle. Mentre si trova in quello di Reestkii, una nave di schiavisti Zygerriani giunge a saccheggiare il villaggio e i locali vengono radunati in uno spiazzo e tenuti prigionieri sotto continua minaccia, costretti a guardare inermi il saccheggio dei loro pochi beni.
Per calmare i più piccoli e alcuni adulti, Bobbajo prende le vesti di raccontastorie e narra di quella volta che le proprie creature -sotto suo diretto comando- abbiano aiutato ad evadere alcune figure tenute prigioniere a bordo della Morte Nera oltre tre decenni prima. Quegli stessi esseri che vivono con lui hanno poi hanno contribuito alla distruzione del reattore della stazione da battaglia nel corso della leggendaria battaglia di Yavin, dalla quale poi il narratore è riuscito a mettersi in salvo giusto prima dell’esplosione. Mentre i bambini risultano rapiti dalla storia, alcuni tra gli adulti si mostrano fortemente scettici sulla veridicità di quanto ascoltato… per poi accorgersi che le creature del nu-cosiano sono scomparse. Poco dopo gli schiavisti vengono ritrovati tutti sconfitti, apparentemente dagli esseri di Bobbajo. Prima di ripartire verso la prossima meta del suo viaggio, egli stesso ammette che quella della Morte Nera potrebbe essere stata “solo” una storia, ma che la forza di queste non debba mai essere sottostimata.
True Love
Unkar Plutt è uno degli individui più potenti di Jakku, in quanto possessore di alcuni beni tra i più vitali sul pianeta, tra cui acqua e viveri. Operando nell’ambito della microcriminalità e dell’estorsione, il Crolute è circondato da tirapiedi di varie specie, ma tutti dalla dubbia moralità. Due di questi, il trandoshano Davjan Igo e l’umano Scoggan, progettano un computer virus intelligente per ingannare il proprio capo e scoprire l’ubicazione dei suoi depositi segreti dove nasconde le sue ricchezze.
Il programma assume le sembianze di un Crolute femmina e riesce ad ammaliare Unkar, che le rivela la posizione di uno dei rifugi. I due sgherri dunque si recano al luogo designato solo per cadere in una trappola: non esistono difatti membri di sesso femminile tra i Crolute come lo stesso Unkar rivela loro dopo averli osservati.
Nonostante abbiano cercato di ingannarlo egli dichiara loro di essere magnanimo, infatti perdonerà quello dei due che sarà ancora in vita dopo un mese di prigionia dentro il deposito.
The Crimson Corsair and the Lost Treasure of Count Dooku
Cinquant’ anni dopo la fine delle Guerre dei Cloni, il Delphidiano Sidon Ithano (meglio conosciuto come il Corsaro Cremisi) intercetta una trasmissione risalente al periodo prima dell’ascesa dell’Impero, deducendo che si tratta della celebre Obrexta III, la nave del celebre tesoro perduto del Conte Dooku.
Immaginando che il cargo sia di preziosissimi cristalli Kyber, l’equipaggio del capitano Ithano si mette in moto verso il Mare di Sabbia a bordo del Meson Martinet, una distesa desertica nel quale è impossibile volare a causa delle turbolenze dovute alla sabbia.
L’unica via è quindi quella di navigare il trasporto sulla superficie delle dune esattamente come fosse un’imbarcazione. In prossimità della meta si vengono ad interporre sulla strada dei protagonisti anche altre bande ed equipaggi rivali, tutti attirati dall’antica trasmissione e dalla sua promessa di ricchezza.
Tra arrembaggi, creature delle sabbie e ingegnosi stratagemmi per darsi alla fuga, Ithano e i suoi compagni di ventura salgono a bordo della nave separatista, venendo a scontrarsi contro dei droidi da battaglia riattivatisi.
Scampati al pericolo, viene trovato il vero tesoro: un soldato clone della Repubblica in criostasi. Si tratta di Kix (comparso in molteplici puntate della serie tv The Clone Wars) e caratterizzato da un chip mentale difettoso: il Conte Dooku lo voleva a tutti i costi per scoprire il difetto della componente elettronica, il quale avrebbe potuto rivelare il piano del suo maestro.
Constatando la riattivazione anche dei superdroidi, il clone risvegliato e la banda pirata scappano verso i pochi gusci rimasti; non essendoci spazio per tutti, Ithano decide di rimanere indietro per permette agli altri di scappare. Vedendo un verme delle sabbie devastare il relitto della nave con a bordo il capitano, i suoi amici capiscono che il Delphidian non può avercela fatta.
Tre settimane dopo il Corsaro Cremisi ricompare nella cantina dove si trovano i membri del Meson Martinet in compagnia di Kix, asserendo di non essere facile da eliminare.
Cosa mi è piaciuto?
I personaggi de Il Risveglio della Forza
In Aliens: Volume I si hanno solo storie originali di personaggi originali comparsi per la prima volta nella pellicola, nessun collegamento diretto col primo film della trilogia più recente.
Con tale premessa il tutto ne guadagna enormemente: vediamo infatti il quotidiano dei personaggi più disparati, avendo di conseguenza uno sguardo tutto sommato inusuale sulla galassia lontana lontana, senza però perdere il feeling che il lettore ricerca in un libro della saga.
Molte storie, molti generi
La cosa che colpisce maggiormente avendo tra le mani Aliens: Volume I è la varietà delle vicende che si vengono a creare su Takodana e Jakku.
High Noon on Jakku mette subito in chiaro le tonalità western viste le condizioni in cui versa l’avamposto Niima, lo stesso del settimo episodio: un posto estremamente lontano dalla civiltà, dominato dalla polvere e dall’assenza di legalità alla quale Zuvio e i suoi cugini cercano di mettere argine.
A Recipe for Death ricalca le orme del giallo, aggiungendo a ciò un pizzico di attualità, ad un certo punto pare prorio di assistere alla narrazione di un format televisivo culinario come Masterchef.
In The Face of Evil abbiamo forse l’esperimento più interessante: il mix horror e chirurgia è inequivocabilmente ispirato al Frankenstein di Mary Shelley, con l’aggiunta di una sottotrama di tradimento e vendetta.
All Creatures, Great and Small è la tipica fiaba raccontata ai bambini -e agli adulti- di un villaggio, con elementi al limite dell’incredibile (le azioni compiute dalle diverse creature che accompagnano il nu-cosiano).
Inganno, informatica e un pizzico di romantiscismo svettano in True Love, dove Unkar Plutt pare prigioniero di un ologramma ricolmo di speranze lontane.
L’avventura e la pirateria fanno invece da padroni indiscussi in The Crimson Corsair and the Lost Treasure of Count Dooku, nella quale il tutto è caratterizzato dal frenetico ritmo di un inseguimento mozzafiato.

Cover del racconto breve True Love con protagonista Unkar Plutt, probabilmente il migliore di Aliens: Volume I.
Piccole chicche
Tutto il corso del romanzo è disseminato di piccoli dettagli che rendono davvero curiosi alcuni frangenti. Si hanno riferimenti all’Holiday Special (Strono Tuggs sogna di seguire le orme della leggendaria cuoca Gormaanda, apparsa prorpio nello speciale televisivo), a ibridi Mon Cala/Quarren, attività molto sinistre nel castello di Maz e il ritorno di volti noti della serie tv Clone Wars.
La facilità di fruizione
Cosa estremamente da non sottovalutare è come il libro Aliens: Volume I è stato scritto. Dato il target della pubblicazione (i così chiamati giovani lettori), l’autore ha utilizzato un Inglese davvero semplice e scorrevole, con periodi ridotti davvero all’osso.
Tale impostazione -insieme al fatto che siano comunque storie brevi e scritte in caratteri generosi- non rendono mai impegnativa la lettura, il che lo rende un ottimo primo passo per chiunque volesse avventurarsi nella lettura in lingua originale.
Cosa non mi è piaciuto?
Qualità altalenante delle storie
Essendo Aliens: Volume I una raccolta, è inevitabile che alcune di esse spicchino sulle altre, tuttavia All Creatures, Great and Small e A Recipe for Death (soprattutto nella parte del contest stile Masterchef) arrancano vistosamente se paragonate con gli altri scritti contenuti nel libro.
L’ambientazione e la narrazione di entrambe non risulta mai convincente, annoiando i lettore in certi frangenti. C’è comunque da ribadire che la maggior parte delle suddette sono estremamente valide e piacevoli.
La riproposizione di una vicenda ben nota
Purtroppo quanto segue è uno dei chiodi fissi di chi scrive. La storia narrata dall’anziano Bobba-Jo (All Creatures, Great and Small),come detto precedentemente, si concentra sulla fuga di Leia dalla Morte Nera e sulla sua distruzione vista durante Una Nuova Speranza.
La scelta di far rinarrare ancora una volta dei fatti che tutti ben conosciamo è una scelta forse azzardata, in quanto il rischio di annoiare il lettore è elevato, in quanto sa già che andrà a leggere una semplice variazione di un tema noto.
Il punto di vista alternativo sulla vicenda non è dunque motivo sufficiente per vedersi riproposta ancora una volta una versione dei fatti ormai chiaramente impressa nella memoria di chiunque non sia un fan dell’ultimo minuto della galassia lontana lontana.
Una cosa del tutto analoga è accaduta con uno dei racconti del romanzo Le Leggende di Luke Skywalker.
Commento Finale
Per descrivere Tales From a Galaxy Far, Far Away – Aliens: Volume I basta una semplice parola: sorpresa. Sebbene non ci si trovi dinanzi a nulla di trascendentale o imprescindibile, le sei storie di perfetti sconosciuti gettano uno sguardo sulla quotidianità della galassia, dandoci idea dell’infinità di storie che possono essere raccontate.
Le vicende sono brevi ed estremamente varie, una peculiarità che scongiura il rischio noia per qualunque lettore, rendendola una pubblicazione atipica che molto probabilmente merita una chance. Il prezzo contenuto e l‘estrema facilità della lingua inglese utilizzata potrebbero essere un ottimo punto di partenza per chi desiderasse iniziare a cimentarsi con la lettura in lingua originale.
Non dimenticate di condividere, commentare la recensione e, soprattutto, di lasciare anche voi il vostro voto ad Aliens: Volume I nel box! Vi ricordiamo che potete trovarci anche su Telegram con il nostro canale ufficiale: https://t.me/swlibricomics
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