Oggi è un grande giorno: si conclude infatti con il numero 34 il primo mensile a fumetti di Star Wars italiano, dopo quasi tre anni di pubblicazioni, che recentemente aveva assunto il nome STAR WARS LEGENDS. Le scelte editoriali (anche se qualcuna può essere discutibile, c’è da ricordare che la sua pubblicazione è iniziata quando ancora non si sapeva niente dell’accordo Lucasfilm-Disney e del futuro dell’Expanded Universe) sono state di grande qualità e hanno contribuito a riportare in auge il fumetto di Star Wars in Italia.
Un’avventura iniziata quasi tre anni fa. Star Wars, in Italia, non aveva mai avuto un mensile a fumetti in edicola, e adesso ci ritroviamo qui, dopo oltre un centinaio di storie proposte, a chiudere i battenti. Questo è l’ultimo numero di quello che nel corso dell’anno è stato conosciuto come STAR WARS LEGENDS. [Marco Ricompensa]
- Titolo: Star Wars Legends #34
- Data di uscita: 9/07/2015
- Autori: Brian Wood & Carlos D’Anda (Star Wars),Thomas Andrews & Francisco Ruiz Velasco (Boba Fett: Misure Estreme), Peter David & Martin Egeland (Skippy, Il Droide Jedi)
- Edito da: Panini Comics
- Edizione: 80 pp, colore
- Prezzo: 3,50€
Trama
In Star Wars, dopo la traumatica fuga da Arrochar, Leia si concentra sul futuro dell’Alleanza, ma una voce amica, che non si faceva sentire da tanto, le chiede espressamente aiuto. La squadra originaria (Leia, Luke, Han e Chewbacca) è dunque rimessa insieme sul potenziato Millenium Falcon per andare a salvare l’agente Seren Song. A complicare le cose, però, c’è il droide cacciatore di taglie IG-88 che insegue anche lui l’agente sotto copertura Song.
Boba Fett: Misure estreme è una storia one-shot che vede il mandaloriano assoldato dl tenente imperiale Manech su Troska, un mondo periferico dell’Orlo Esterno, per mostrare il pugno di ferro dell’Impero. In realtà si tratta tutto di un piano del giovane Tenente per allontanare il suo comandante e ottenere il potere nel sistema.

Il numero si conclude con la storia da 8 pagine Skippy: Il Droide Jedi. Sì, detta così sembra una pazzia, e per dirla tutta, lo è veramente. Le paginette tratte dalla mitica serie Star Wars Tales danno una backstory a R5-D4, l’astrodroide rosso e bianco che viene scelto da Owen Lars prima di R2 in Una Nuova Speranza. In questa buffa storia OVVIAMENTE NON CANON ci viene spiegato che R5 in realtà si chiama Skippy ed è un droide senziente e SENSIBILE ALLA FORZA! La sua storia arriva fino alla sua scena nel film e “chiarisce” molte cose su come quella vicenda sia andata veramente!

Cosa mi è piaciuto?
I disegni e il finale aperto in Star Wars, che mette un punto alle vicende di Arrochar e nonostante sia aperto, si collega bene con le vicende nel suo finale e la missione di Seren Song risulta una tecnica di indagine molto interessante. Molto curata anche l’introspezione di Leia e della sua integrazione col resto del gruppo (un po’ in secondo piano) e il confronto con un droide e la sua smisurata intelligenza, che solo la spiritualità della Forza può sconfiggere. Di Misure Estreme ho apprezzato l’idea, ovvero quella di concentrarsi sulla scalata al potere di un tenente imperiale che segue la massima de “Il fine giustifica i mezzi”. In Skippy: Il Droide Jedi ho veramente riso: non credo di aver mai riso tanto per un fumetto di Star Wars (molto in Boba Fett: Nemico dell’Impero ma non ricordo altri casi di preciso). L’idea di dare una backstory così imponente ad un “inutile” droide è fenomenale: l’ironia è ad altissimi livelli e prende in giro molte delle idee di Lucas (le riedizioni speciali con le aggiunte digitali, i midi-chlorian : Skippy ha il l’olio lubrificante ricco di midichlorossina). All’inzio potreste rimanere basiti dalla storia, potrete storcere il naso, ma prendetela per una grande supercazzola, una grande burla, e vi divertirete, sono sicuro!
Cosa non mi è piaciuto?
In generale la vicenda di Misure Estreme: idea bella ma personalmente i disegni non mi hanno fatto impazzire, il setting neanche e dunque questa one-shot la boccerei. In Star Wars niente da segnalare, forse però come finale per la storia un po’ scialbo.
