Knights of the Old Republic 6 di 9 – Ambizioni Pericolose
Questo sesto volume della serie Star Wars: Knights of the Old Republic si ha un cambio netto nella serie: in seguito infatti agli avvenimenti narrati nel quinto volume, Riabilitazione, andiamo a seguire gli avvenimenti del protagonista Zayne Carrick e dei suoi compagni di avventura dopo i tragici accadimenti di Taris e Coruscant.
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- Titolo: Star Wars: Knights of the Old Republic vol. 6 – Ambizioni Pericolse
- Data di uscita: 17/03/2016
- Autori: John Jackson Miller, Brian Ching, Bong Dazo, Dean Zachary
- Edito da: Panini Comics
- Edizione: 144pp, colore
- Contiene: Star Wars: Knights of the Old Republic # 36/41
- Prezzo: €14.00
- Titolo: Star Wars: Knights of the Old Republic vol. 6 – Ambizioni Pericolse
Ambizioni Pericolose – Sinossi
Era un Padawan e un fuggitivo, ma ora Zayne Carrick si è redento ed è pronto a condurre la sua vita in una nuova direzione. In questo volume completamente inedito Zayne, il suo amico e furfante Gryph, la bella e misteriosa Jarael e l’ex guerriero Mandaloriano Rohlan se la dovranno vedere con una truffa andata male, con una nave fantasma e droidi rinnegati e con sport da combattimento e corse ad alta velocità!
Cosa mi è piaciuto?
L’approfondimento dei protagonisti
In seguito agli avvenimenti dello scorso volume mi aspettavo un certo approfondimento nei confronti di tutti i protagonisti e ciò, grazie alla penna di John Jackson Miller, arriva in maniera fantastica. Gryph è forse il più statico tra i protagonisti ma riusciamo ad ottenere sguardi nuovi su Zayne, che ci viene ricordato essere ancora un impulsivo diciannovenne; Rohlan, che diventa sempre più misterioso e freddo e, soprattutto, è Jarael a farla da padrona, soprattutto nell’arco narrativo in tre numeri “Ambizioni pericolose” che dà nome a tutto il volume.
Avremo finalmente degli accenni al passato di Jarael, al significato dei segni sul suo viso e alla sua particolare connessione con la Forza. Tutte queste spiegazioni sono però rimandate nel prossimo volume.
Peccato però che l’introspezione dei personaggi arrivi solo nella seconda metà del volume: la meglio scritta e anche quella, a mio parere, più fedele all’identità della saga.
Esecuzione Fedele
Il numero centrale di questo volume è davvero molto intrigante, ben congegnato, scritto e disegnato. Non voglio spoilerarvi niente perché ve lo dovete godere.
I disegni di Brian Ching
Ching è nato per disegnare Knights of the Old Republic e il suo tocco è inconfondibile, quello che meglio riesce a esprimere le espressioni e la fisicità ma anche gli ambienti della Vecchia Repubblica e le scene d’azione.
Cosa non mi è piaciuto?
I disegni di Bong Dazo
Ho aperto questo volume è ho pensato: “Oh no, un’altra volta” come il vaso di petunie cadendo nella Guida Galattica per Autostoppisti. Trovo che lo stile di Bong Dazo non vada proprio bene per una saga del genere: i disegni sono cartooneschi, le scene confuse, i volti dei personaggi troppo diversi dalle fisionomie a cui siamo abituati, gli alieni tutti bitorzoluti indistintamente dalla razza: l’antagonista del primo arco contenuto nel volume, appartenente alla razza pachidermica dei Chevin, sembra composto da palline di catrame tutte attaccate tra loro. Davvero poco adatti.
La trama confusionaria di Incentivo Profetico
Nonostante l’intero volume sia all’incirca trainata dalle truffe organizzate da Gryph per accumulare denaro, il primo arco narrativo si rivela di una noia mortale, raffazzonato e anche abbastanza inutile se non fosse per la completa presa di coscienza di Jarael dei suoi poteri nella Forza. Ci sono troppe informazioni lasciate in sospeso e momenti ridicoli che non hanno motivo di essere.
Ambizioni Pericolose – Conclusione
Premesso che mi aspettavo un cambio di passo dopo la cesura segnata dal quinto volume di Knights of the Old Republic, Ambizioni Pericolose non mi ha convinto, lasciandomi un senso di delusione dovuto soprattutto alla prima metà del volume, che purtroppo la seconda metà non è riuscito completamente a colmare. Forse avevo aspettative troppo alte per quello che è un volume un po’ di transizione perché so che il meglio deve ancora arrivare.
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