Prima opera del Canone a essere associata a un altro progetto a marchio Star Wars, Battlefront – Compagnia Twilight porta il nome del remake, datato fine 2015, del videogioco sparatutto più famoso della galassia lontana lontana, che vide la sua prima incarnazione nel 2004. La storia narra della leggendaria Compagnia 61, detta Twilight, e delle sue battaglie per liberare diversi mondi dal giogo oppressivo dell’Impero.
- Titolo: Star Wars: Battlefront – Compagnia Twilight
- Data di uscita: 29 settembre 2016
- Autore: Alexander Freed
- Edito da: Multiplayer Edizioni
- Edizione: 412 pagine, copertina rigida con sovracopertina
- Prezzo: € 16,91
Sinossi
La vicenda principale ha luogo in un arco temporale di qualche mese, prima e dopo L’Impero Colpisce Ancora e racconta la storia delle diverse battaglie sostenute dalla Compagnia Twilight in tal periodo.
Il punto di vista principale è quello del soldato Hazram Namir che su Haidoral Prime, assieme ai suoi compagni di squadra, entra in contatto con la Governatrice Chalis , la quale decide di disertare e passare delle informazioni vitali all’Alleanza Ribelle sulle strutture e dinamiche imperiali.Grazie ai preziosi consigli della donna, la Compagnia compie diversi atti di sabotaggio ai danni delle strutture del Nuovo Ordine attraverso tutta la galassia.In seguito a diversi successi, ma anche molte perdite di vite, Namir sarà costretto a prendere le redini della Sessantunesima e dover compiere delle scelte difficili, fino a giungere allo scontro finale con le legioni imperiali su Sullust. Proprio nella battaglia sul pianeta vulcanico, inoltre, le sorti dei soldati si incroceranno con quella di Thara Nyende, un assaltatore la cui routine ci viene raccontata con dei capitoli dedicati nel corso dell’intero romanzo.
Cosa mi è piaciuto?
Lo stile di scrittura
Sempre fluida e mai farraginosa, scorre senza alcun problema di sorta. Raggiunge il suo apice nelle scene di guerra vera e propria, risultando coinvolgente e mai noiosa o ripetitiva. Da sottolineare anche la presenza di particolari e dettagli cruenti, i quali non fanno che aumentare l’immedesimazione all’interno del contesto bellico (nulla di eccessivo, ovviamente, ma fa sempre piacere vedere qualche contenuto maturo farsi avanti nei libri della saga).
Personaggi completamente nuovi
Altro punto a favore di Compagnia Twilight; i personaggi sono creati ex novo, permettendo al lettore di formarsi un parere su di loro, senza alcuna sorta di preconcetto dovuto a precedenti apparizioni. I richiami ai volti noti si contano sulle dita di una mano e risultano perfettamente inseriti nella storia e mai forzati.
Senza dubbio colpisce come, per la prima volta nel Canone, viene data una visione non così immacolata dell’Alleanza Ribelle, facendoci comprendere a più riprese come si tratti veramente di una sorta di Armata Brancaleone che può contare solamente su se stessa, mantenuta assieme da ideali come la lealtà ed il desiderio di vendetta dei singoli nei confronti dell’Impero. Ovviamente è Namir ad essere sotto i riflettori per quasi tutta la durata del libro ed il suo percorso di evoluzione, da soldato semplice sul suo mondo natale (più volte vengono proposti dei flashback sulla sua vita passata) a leader presso la Compagnia Twilight risulta perfettamente calibrato.
Da menzionare anche il personaggio di Thara Nyende, meglio conosciuta come SP-475, il quale ci concede un punto di vista “dal lato opposto della barricata”. Con lei viene ribadita la volontà (già vista in Una Nuova Alba ed Aftermath con Sloane) di abbandonare la rappresentazione dei membri dell’Impero come esseri malvagi e spietati. Qua, al contrario, Thara esplicita chiaramente il perché della sua adesione alla visione del regime, argomentando in maniera ineccepibile.
La chiacchierata di Namir
Episodio di svolta per il protagonista, si svolge su Hoth con un non meglio precisato “capitano castano” che i più attenti sapranno identificare immediatamente. E’ proprio durante questa conversazione che avviene la svolta per Namir, avviando il processo di maturazione che lo porterà ad abbandonare parzialmente il suo cinismo sconfinato per diventare il punto di riferimento per i compagni. Più in generale, va detto come i capitoli su Hoth risultino indubbiamente i più riusciti ed avvincenti dell’intero romanzo.
La narrazione quasi episodica (parte 1)
La trama principale è rappresentata, per almeno due terzi del libro, da azioni di sabotaggio compiute ai danni di strutture imperiali. Tale impostazione favorisce una lettura frammentata -non necessariamente in senso negativo-, non costringendo il lettore a dover terminare il libro tutto d’un fiato. Leggendo i capitoli in questione, si ha quasi la sensazione di assistere a degli episodi della serie animata The Clone Wars: brevi ma intensi.
Cosa non mi è piaciuto?
La narrazione quasi episodica (parte 2)
In parziale opposizione, ma non contrasto, con quanto detto sopra vi è appunto la strutturazione delle vicende. Una tale frammentazione rischia di non dare al lettore la sensazione che i fatti narrati siano tutti legati tra loro dal medesimo filo, conducendo magari ad un calo nell’attenzione. Come detto precedentemente la narrazione procede spedita e senza intoppi, cionostante non tutti potrebbero provare l’impulso di dover assolutamente leggere ancora un’altra pagina per vedere come si evolveranno le vicende in atto.
La caratterizzazione di alcuni personaggi secondari
Seppur il protagonista sia perfettamente caratterizzato, lo stesso non si può dire purtroppo di altri in secondo piano. In primis delude quello che dovrebbe essere l’antagonista, il ventenne Prelato Verge, un fanatico fuori misura dell’Imperatore, rasenta praticamente la follia. Le parti che lo vedono protagonista paiono eccessive, rendendolo un personaggio quasi fastidioso. Solo la contrapposizione con l’anziano ufficiale Tabor -per quanto riguarda le metodologie atte a guidare i sottoposti- riescono a rendere interessanti gli spazi dedicati a tale antagonista.
Più di una perplessità la lascia anche la Governatrice Chalis, fredda e pragmatica, la quale non riesce mai a convincere fino in fondo, nemmeno nei suoi dialoghi più seri e profondi con il protagonista. Sebbene la sua vicenda paia avere una conclusione solo parziale, il suo personaggio mi ha lasciato una sensazione di incompiutezza.
Il peso dell’opera all’interno del Canone
Data la sua natura di romanzo bellico, in Compagnia Twilight l’azione finisce -giustamente- per sovrastare tutto il resto nella quasi totalità delle occasioni. Si ha quindi il sentore di aver a che fare con una vicenda (ad eccezione della parte su Hoth) che pare essere un “more of the same”, non indispensabile per godere appieno del nuovo universo cartaceo Star Wars.

La Governatrice Chalis, illustrata da Sarah Wilkinson per il volume Women of the Galaxy.
Commento Finale
In conclusione Compagnia Twilight risulta un buon romanzo bellico ed un più che discreto romanzo Star Wars; i toni da guerriglia sono resi ottimamente, sebbene la storia manchi un po’ di mordente lungo tutta la sua corsa. Nonostante non risulti fondamentale per la comprensione di quello che sarà il corso del Canone, mi sento comunque di consigliare caldamente il libro a tutti coloro che amino le vicende bellico / fantascientifiche e a chi -come il sottoscritto- voglia conoscere ogni fatto ed ogni dettaglio inerente alla galassia lontana lontana.
L’edizione risulta molto buona, consistente e solida al tatto, ma tutto sommato leggera grazie alla scelta di una carta né troppo spessa, né troppo fina.
Non dimenticate di condividere, commentare la recensione e, soprattutto, di lasciare anche voi il vostro voto al romanzo nel box!
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