Mentre l’anno si conclude, una nuova serie inizia. Su Star Wars #18, infatti, oltre a proseguire la lettura delle vicende della Prigione Sunspot, iniziamo finalmente (anche se già molti avevano avuto modo di leggere questo primo capitolo in occasione del Panini Free Comic Book Day) la nuova miniserie Han Solo.
- Titolo: Star Wars #18
- Data di uscita: 15/12/2016
- Autori: Jason Aaron (S), Leinil Yu (D), Marjorie Lie (S), Mark Brooks (D)
- Edito da: Panini Comics
- Edizione: 48 pp, colore
- Prezzo: 2,90€
Trama
Han porta Luke in missione con lui sul Millennium Falcon mentre Leia deve affrontare una situazione inaspettata: l’inespugnabile prigione ribelle è sotto assedio! Leia non vuole abbassarsi al livello dell’Impero, non vuole diventare un’assassina, ma cosa potrà fare per riuscire a sopravvivere contro diciassette prigionieri che sono stati liberati? Chi è il marionettista di questo assalto? L’unica opzione davanti a Leia è quella di allearsi con la pericolosa (e appena imprigionata) Dottoressa Aphra. In più, Han Solo è l’unico che può aiutare la Ribellione in questa nuova missione segreta: deve recuperare tra preziosi informatori dell’Alleanza, scovare una talpa nella Ribellione e il tutto durante la più pericolosa e celebre gara fra astronavi della galassia, il Vuoto del dragone.
Commento
Prigione ribelle continua a dimostrarsi davvero interessante (anche e soprattutto dopo aver visto le stesse tematiche in Rogue One): duro, oscuro, violento ma fortemente politico. Può la Ribellione vincere una guerra senza sporcarsi le mani? Prigione Ribelle è per ora l’arco narrativo più politico e oscuro della nuova serie di Star Wars, perfetto connubio tra riflessioni e azione, il tutto condito da disegni pulp, in cui le ombre pesanti e le luci rosse d’emergenza aiutano a calarsi ancora di più nella vicenda. Un po’ debolucce le parti di Han e Luke, ma servono per sdrammatizzare un po’.
Una piccola curiosità presente nel numero: Luke e Han, per recuperare i soldi persi a Sabacc, decidono di contrabbandare un carico che si scopre essere un carico di Nerf, grossi erbivori pelosi (simili a bisonti), allevati in diversi pianeti per il loro latte e famosi per la loro puzza. In originale, ne L’Impero colpisce ancora, Leia si rivolge a Han dicendo: “Why, you stuck-up, half-witted, scruffy-looking nerf-herder!” (letteralmente “pastore di nerf trasandato”), e Han risponde: “Who’s scruffy-looking?” (chi è trasandato?), che in Italiano nel film è stata resa come: “Brutto idiota presuntuoso strapezzente e cafone” – “Chi è strapezzente?”).
Non c’è niente di nobile nella guerra, principessa, non se vuoi vincere.
Veniamo adesso alla nuova Han Solo: l’inizio è molto buono, Han è scritto e disegnato magistralmente, davvero fedele a quello cinematografico, così come il suo rapporto con Leia e, in misura minore, Chewbacca. Davvero bello è invece vedere una grande varietà di razze, facce, astronavi e strutture spaziali nuove quando Han si reca al Vuoto del dragone. I disegni, a tal proposito, sono ricchi, luminosi, dettagliatissimi in qualsiasi aspetto e rendono la miniserie una goduria per gli occhi. Non vediamo l’ora di leggere il prossimo numero!
Come sempre vi invito a condividere la recensione, commentarla per dirci cosa ne pensate e non dimenticate anche di dare la vostra valutazione di Star Wars #18 nel box qui sotto!