Tales From the Mos Eisley Cantina racconta il famoso momento della Taverna di Mos Eisley in Episodio IV da prospettive diverse da quella dello spettatore del film.
Infatti, all’interno dell’Expanded Universe, ora Legends, quei bizzarri alieni che vediamo hanno delle storie, esplorate in questo libro che raccoglie sedici racconti, ciascuno dei quali incentrato su uno di loro. I suddetti, di lunghezza variabile (si va da quattro a circa quarantacinque pagine), sono opera di svariati autori, di cui alcuni molto rilevanti nell’Universo Espanso (per citarne due, A.C Crispin e Timothy Zahn).
Il libro è disponibile solo in lingua originale, ma gli stili tendenzialmente semplici e un lessico non troppo ricercato, lo rendono fruibile a chiunque abbia una media familiarità con l’Inglese.
- Titolo: Tales From the Mos Eisley Cantina
- Anno di pubblicazione: Agosto 1995
- Autori: Kathy Tyers, Tom Veitch, Martha Veitch, Timothy Zahn, A.C. Crispin, Dave Wolverton, David Bischoff, Barbara Hambly, Daniel Keys Moran, Kevin J. Anderson, Rebecca Moesta, Doug Beason, Jennifer Robertson, Jerry Oltion, Kenneth C. Flint, M. Shaine Bell, Judith e Garfield Reeves-Stevens
- Edito da: Del Rey
- Edizione: Copertina flessibile, 400 pagine
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“Il porto spaziale di Mos Eisley. Non troverai mai un covo di feccia e di malvagità peggiore di questo posto”
– Obi-Wan Kenobi a Luke Skywalker
Sinossi
Le storie si svolgono in massima parte su Tatooine. In particolare il fulcro è proprio la taverna di Mos Eisley, dove tutti si ritrovano ad un certo punto o, nel caso di Evazan e Ponda Baba (i due che attaccano briga con Luke nel film) rammentano di essersi trovati.
Cosa mi è piaciuto
Approfondimento
Personaggi che sullo schermo compaiono anche solo per brevissimi istanti vengono valorizzati ed esplorati. Gli autori ne ricostruiscono l’esistenza passata, le motivazioni e gli eventi che li hanno condotti lì. Infatti, spesso le storie si spingono piuttosto indietro nella narrazione. Emblematica è quella di Greedo, che parte dall’infanzia del Rodiano e spiega come le tradizioni del suo popolo lo abbiano spinto a diventare un cacciatore di taglie, fino alla sua triste fine. Altre partono da pochi giorni prima della scena nella taverna e ripercorrono il passato del protagonista tramite flashback (è il caso di Momaw Nadon, la “testa di martello”).
Varietà
Ogni racconto mostra prospettive molto diverse e insolite, contribuendo a mantenere vivo l’interesse del lettore e dandogli una visione ampia di quanto la galassia di Star Wars sia variegata e appassionante da scoprire. Per chi, come me, è interessato a gettare uno sguardo su aspetti insoliti, queste storie sono ottime. Meritano una menzione anche le descrizioni di luoghi nuovi (fantastiche sono quella delle città volanti e delle foreste di Ithor o del pianeta d’origine di Muftak, che viene evocato solo nelle sue memorie recondite) o l’esplorazione della vita di Jawa e predoni Tusken nel deserto di Tatooine.
Ad esempio, in una delle storie, scopriamo che il Devaroniano Kardue’sai’ Malloc è assiduo bevitore di Merenzane Gold, bevanda introdotta per la prima volta in questo libro e menzionata nel Nuovo Canone da un avventore del castello di Maz Kanata in Battlefront 2.
Personaggi alieni
Il fatto che nelle storie vi siano pochi protagonisti umani contribuisce proprio a questa visione globale. Capiamo che esistono molte altre specie rispetto a quelle che hanno un ruolo importante nella saga filmica. Dopo innumerevoli libri e fumetti con protagonisti gli eroi della saga, leggere di specie aliene variegate e poco rilevanti nei grandi eventi galattici diventa un’esperienza stimolante.
Speranza
Il libro può essere inteso anche come una serie di “racconti di formazione”. I personaggi partono da una situazione grama (più volte a causa dell’oppressione imperiale) e alla fine molti si rafforzano e guardano positivamente al futuro. In più, come sappiamo, qualcosa di molto importante si fonda sulla speranza… In tal senso, quasi commovente è la storia del contadino estrattore d’umidità.

Drew Struzan per We Don’t Do Weddings: The Band’s Tale, adattamento sotto forma di audio drama dell’omonimo racconto breve contenuto nella pubblicazione.
Rimandi
In un volume così insolito per struttura e tematiche intervengono a vario titolo elementi familiari come l’Impero, l’Alleanza e il sottobosco criminale di Tatooine controllato da Jabba. Proprio l’universo criminale dell’Hutt risulta ben approfondito (entriamo nella sua dimora di Mos Eisley e conosciamo la sua gangster rivale Lady Valarian). Risalendo il libro al 1995, quando non c’era la trilogia prequel, affascinanti appaiono i vaghi accenni ai Jedi (innescati spesso dalla vista della spada laser di Obi Wan) o alle Guerre dei Cloni, che restituiscono l’idea di un passato indeterminato e quasi mitico. All’epoca, infatti, senza gli Episodi I-II-III, la storia galattica prima di Una Nuova Speranza poteva essere evocata solo attraverso questa suggestiva aura di mistero.
Cosa non mi è piaciuto
Non ho trovato particolari punti negativi, se non piccole cose come la continua ripetizione della colluttazione che termina con Obi-Wan che mozza il braccio a Ponda Baba, narrata dai punti di vista di tutti i personaggi nel locale che, a lungo andare, può infastidire leggermente.
Commento finale
A chi vuole fare una lettura interessante e “sperimentale” consiglio vivamente questi racconti, nei quali ambientazioni insolite si mescolano a protagonisti interessanti ed eroi improbabili e originali, lontani dai protagonisti cinematografici. Sebbene ormai le storie appartengano al Legends, ne risulta un’ottima percezione della profondità e della vastità della galassia nel tempo, nello spazio e nelle culture aliene. Non mancano richiami alla “grande storia” della saga, presentata in toni mitici.
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