The Clone Wars S7:E2 – Analisi e easter egg

La guerra continua! Dopo il primo, mirabolante episodio della scorsa settimana, la settima stagione di The Clone Wars si riconferma con una puntata ricca d’azione e di momenti in grado di colpire e toccare i fan più accaniti.

The Clone Wars S7:E2 – Motto e sinossi

The Clone Wars S7E2

La ricerca della verità parte dalla fede.

19 BBY. Cospirazione! Dopo ripetute sconfitte sul pianeta Anaxes, una squadra d’élite di cloni viene inviata a indagare sul vantaggio tattico dei Separatisti. Questa unità speciale, chiamata Bad Batch, si è infiltrata nel Centro Informatico dell’Ammiraglio Trench per rubare un algoritmo strategico in grado di prevedere ogni mossa della Repubblica. Ciò che i nostri eroi hanno trovato è una trasmissione da parte del soldato ARC Echo, un clone a lungo ritenuto morto…

The Clone Wars S7:E2 – Analisi e easter egg [CON SPOILER: proseguite a vostro rischio!]

The Clone Wars S7E2 Hunter

Come già accaduto la scorsa settimana, la seconda puntata della settima stagione di The Clone Wars è introdotta dalla sigla iniziale della serie animata, alla quale fanno seguito il motto e la sinossi di cui sopra. Terminato questo breve preambolo, l’episodio vero e proprio si apre con una ripresa a volo d’uccello di Forte Anaxes, il centro di comando della Repubblica sito sull’omonimo pianeta cantieristico del Nucleo. Come prevedibile vista la delicata situazione militare, la base è in fermento e brulica di soldati clone, mezzi corazzati AT-TE (All Terrain Tactical Enforcer), velivoli da trasporto LAAT/i (Low Altitude Assault Transport/infantry) e caccia stellari ARC-170 (Aggressive ReConnaissance-170). L’inquadratura si restringe progressivamente sul Generale e Cavaliere Jedi Anakin Skywalker, comandante della 501ª Legione del Grande Esercito della Repubblica, sul suo braccio destro, il Capitano CT-7567, meglio noto come Rex, e sul Sergente Hunterleader della Clone Force 99, meglio nota come Bad Batch.

I tre sono intenti a discutere riguardo a un’ipotetica futura missione su Skako Minor, un pianeta del Nucleo sotto il controllo della Confederazione dei Sistemi Indipendenti sul quale, secondo quanto scoperto durante l’infiltrazione presso il Centro Informatico Separatista di Anaxes, vengono elaborate le contromosse alle tattiche repubblicane messe a punto dal Capitano Rex. Non solo: nel corso della precedente operazione, Rex ha appreso che il suo commilitone CT-1409, noto con il nome di Echo e creduto morto circa due anni prima presso la Cittadella di Lola Sayu, è vivo ed è in qualche modo responsabile dei successi delle droidi-armate separatiste su Anaxes.

Dei tre, il più scettico è senza dubbio Hunter: il Sergente è convinto che l’intera faccenda altro non sia che una trappola ordita dalla CSI e mette in chiaro, implicitamente ma non troppo, di sperare che lo stato maggiore non approvi la missione; tuttavia, da bravo soldato, ribadisce di essere disposto a obbedire a qualunque ordine gli venga impartito, anche solo per avere la soddisfazione di dire ve l’avevo detto. Più equilibrato il parere di Anakin: il Cavaliere è infatti convinto che il Consiglio dei Jedi approverà la missione ma che, in ogni caso, l’obiettivo primario è e rimane indagare sui metodi predittivi dei Separatisti, piuttosto che rintracciare Echo. Il più impaziente, naturalmente, è Rex: mosso più dal desiderio di salvare il suo amico e commilitone CT-1409 che dal senso del dovere nei confronti della Repubblica, il Capitano non sta nella pelle e non comprende per quale motivo il Generale Skywalker, solitamente intraprendente e ben poco ligio ai dettami del Consiglio, stia temporeggiando con la scusa di attendere il via libera da parte del Generale, Maestro Jedi, ex-mentore e amico Obi-Wan Kenobi. Il motivo è presto detto: in modo quantomeno elusivo, Anakin spiega a Rex che i due hanno una certa cosa da fare. Comprendendo di non essere presenza gradita in quel particolare frangente, Hunter si congeda discretamente, mentre Rex, compresa la richiesta di Anakin, si dimostra particolarmente riluttante ad accontentare il proprio superiore.

The Clone Wars S7E2 Anakin Padme

Il Jedi e il Capitano si recano dunque verso il dormitorio. Rex viene lasciato di guardia alla porta, mentre Anakin, dopo aver preso in consegna l’elmetto del clone, entra all’interno della struttura deserta. Lo scopo del Jedi risulta presto chiaro: con l’ausilio di un oloproiettore, Anakin si mette in comunicazione con Padmé Amidala, ex-regina di Naboo, senatrice presso il Senato Galattico e, in segreto, moglie di Anakin stesso. Dopo aver bonariamente rimproverato il marito per l’ennesimo ritardo, Padmé, visibilmente incinta, provvede a confortarlo e a rassicurarlo: Anakin, infatti, complici i traumi del suo passato dovuti al doppio distacco dalla madre Shmi Skywalker e alla sensazione d’impotenza dinanzi alla morte della madre stessa visti in Episodio I – La Minaccia Fantasma ed Episodio II – L’Attacco dei Cloni, soffre terribilmente sia la prolungata lontananza dalla compagna dovuta, in particolare, all’eccezionale durata degli Assedi dell’Orlo Esterno, sia il senso d’inutilità causato dal prolungarsi apparentemente infinito del conflitto, nonostante l’immenso sforzo personale profuso.

La conversazione viene improvvisamente interrotta da due tonfi sordi alla porta del dormitorio: è Rex, che, avvistato il Generale Kenobi, ha immediatamente provveduto ad avvertire Anakin dell’imminente arrivo del Jedi. Padmé, tuttavia, sente che c’è qualcos’altro che non va nel marito ed è decisa ad affrontare l’argomento prima di terminare la conversazione. Anakin fa presto a vuotare il sacco: è preoccupato per Rex, teme che i sentimenti personali del clone possano offuscare la sua capacità di giudizio in vista dell’incombente missione. Padmé, con dolcezza ma al contempo con un pizzico di sarcasmo, fa notare al marito che anche lui è solito comportarsi in questo modo e che, come Rex è sempre al suo fianco, anche lui non deve far altro che rimanere al fianco di Rex in questo momento di difficoltà. La conversazione tra i due coniugi termina poi con un’intima e toccante inquadratura in cui entrambi tentano, consci della vanità del gesto, di sfiorare le dita della mano dell’altro.

Frattanto, all’esterno del dormitorio, Obi-Wan e Rex intrattengono una farsesca conversazione in cui il clone tenta di accampare scuse per giustificare la presenza di Anakin all’interno della struttura mentre Kenobi, con l’arguzia e la sagacia che lo contraddistinguono, si diletta a mettere in difficoltà il Capitano facendogli notare l’assurdità delle sue frottole. Alla fine, Rex tenta un’ultima giustificazione sostenendo che Skywalker sia intento a riparargli il casco; per sua fortuna, in quell’esatto istante Anakin esce dal dormitorio riconsegnando l’elmetto al Capitano. Sbrigata l’unica faccenda che ancora gl’impediva di partire per Skako Minor, il Prescelto liquida sbrigativamente ogni tentativo di Obi-Wan di fare rapporto riguardo alle perplessità del Consiglio Jedi nei confronti della missione. Infastidito dalla consueta arroganza dell’ex-apprendista, Obi-Wan lancia una frecciata che colpisce nel segno, suscitando la perplessità di Anakin: Kenobi afferma infatti di sperare che Skywalker abbia perlomeno porto i suoi saluti a Padmé.

The Clone Wars S7E2 Obi-Wan

Prima di proseguire con l’analisi dell’episodio, a questo punto pare lecito porsi una domanda: quante persone sapevano della relazione tra Anakin e Padmé? Era davvero così segreta? Sicuramente ne erano a conoscenza i droidi R2-D2 e C-3PO, avendo presenziato al matrimonio visto alla fine di Episodio II – L’Attacco dei Cloni, oltre al sacerdote officiante di cui attualmente s’ignora il nome; al contempo, erano informate dei fatti le discrete ancelle di Padmé. Ai tempi di Episodio III – La Vendetta dei Sith, inoltre, anche Sheev Palpatine/Darth Sidious era venuto a sapere della love story tra i due, sfruttandola poi per convertire Anakin al lato oscuro della Forza. Visti alcuni episodi delle precedenti stagioni di The Clone Wars è altresì possibile che Ahsoka Tano sospettasse della relazione, così come Obi-Wan Kenobi, che però riceverà la conferma definitiva solo durante il capitolo conclusivo della trilogia prequel. In ogni caso, l’episodio odierno fornisce nuove informazioni in merito: si ha infatti una definitiva conferma dei forti sospetti (quasi una certezza) di Obi-Wan ma, soprattutto, si viene a sapere che Rex era al corrente della storia d’amore tra il proprio comandante e la senatrice di Naboo.

Terminato l’excursus riguardante la segretezza della relazione tra Anakin e Padmé, è tempo di tornare in azione. A bordo della Havoc Marauder, la nave stellare in dotazione alla Clone Force 99, una squadra composta da Anakin Skywalker, Rex, Hunter, Crosshair, Tech e Wrecker si dirige dunque su Skako Minor, decisa a svelare il mistero che si cela dietro l’algoritmo separatista e, se possibile, dietro alla presunta sopravvivenza di Echo. Durante l’avvicinamento all’atmosfera, Anakin attacca bottone con Hunter, chiedendogli a quante missioni abbia partecipato la squadra Bad Batch, non ottenendo risposta: senza alcuna superbia, né finta vanità, il Sergente ammette di aver perso il conto. Anche Rex ha una curiosità: a chi risponde la Clone Force 99? Anche in questo caso, Hunter non è in grado di fornire una risposta. La Bad Batch è davvero così indipendente, o il suo vero comandante deve rimanere segreto?

The Clone Wars S7E2 Havoc Marauder

Prima che Rex o Anakin possano ribattere o porre ulteriori domande, tuttavia, Tech annuncia che l’atterraggio sarà tutt’altro che morbido a causa delle pessime condizioni atmosferiche di Skako Minor. Aiutato da Wrecker, intento a vestire i sinora inediti panni del copilota, il cervellone del gruppo riesce a far atterrare piuttosto agevolmente la Havoc Marauder, ma non si accorge che la nave è stata seguita da uno o più misteriosi individui a dorso di rettili alati. Prima di avventurarsi all’esterno, Anakin chiede ragguagli riguardo alla presenza di popolazioni locali; prontamente, Rex e Tech lo informano dell’esistenza di un gruppo di primitivi chiamati Poletec, particolarmente devoti a una specie rettiliana volante

In quell’esatto momento, la Havoc Marauder viene attaccata un gruppo di tre Poletec, ciascuno in sella a una cavalcatura alata; nonostante il tentativo di Anakin di parlamentare pacificamente, i locali proseguono l’attacco e rapiscono Skywalker stesso, prima di ritirarsi presso il proprio villaggio. Durante il rapimento, il Jedi perde la spada laser in modo molto simile a come la perderà Obi-Wan in Episodio III – La Vendetta dei Sith; allo stesso modo, Rex nota e raccoglie l’arma in maniera analoga a come farà il Comandante Cody appena pochi istanti prima del diabolico Ordine 66. Grazie alle doti matematico-tecnologiche di Tech e alle capacità balistiche di Crosshair, tuttavia, i cloni riescono ad arpionare uno dei misteriosi rettili volanti, permettendo a Hunter di farsi trasportare fino ai confini del villaggio.

Raggiunto dai commilitoni grazie al segnale emesso dalla propria armatura, Hunter guida la carica contro il villaggio, pur accettando di sottostare alla direttiva di Rex, già emessa in precedenza da Anakin, di non mietere alcuna vittima, ma di limitarsi a disarmare gli eventuali ostili. Così avviene: dopo aver fatto irruzione all’interno del villaggio coperti da un grosso masso lasciato rotolare giù da un pendio nelle vicinanze, i cloni sparano unicamente per disarmare i Poletec e per stordire le loro cavalcature alate. Grazie alla mediazione di Tech, questa volta in veste d’interprete, la squadra riesce a ottenere i servigi di due esploratori Poletec per raggiungere Purkoll, quartier generale dei Separatisti guidati dal Ministro Wat Tambor, leader della Tecno Unione.

The Clone Wars S7E2

Nel frattempo, a Purkoll, lo stesso Wat Tambor riceve una comunicazione urgente da parte dell’Ammiraglio Trench: una squadra di cloni si è infiltrata nel Centro Informatico Separatista di Anaxes ed è riuscita a tracciare il segnale d’origine dell’algoritmo su Skako Minor; urgono contromisure, o la presenza della CSI su entrambi i pianeti sarà a rischio. Il Ministro si dice scettico: la Tecno Unione, benché palesemente schierata in favore dei Separatisti, è, a livello puramente formale, una gilda commerciale neutrale; a suo parere, dunque, la Repubblica non oserà attaccarlo. Trench è di un altro avviso: sia la Clone Force 99, sia il Generale Skywalker agiscono a modo loro, senza badare tanto alla forma quanto alla sostanza. Stando così le cose, Tambor rassicura l’Harch: la Tecno Unione non si farà cogliere di sorpresa.

Giunti in cima a un’altura nei pressi di Purkoll, il Jedi e i cloni si apprestano a ricercare un ingresso per la fortezza separatista. Incredibilmente, è in questo frangente che si scopre l’unico, vero punto debole di Wrecker: l’acrofobia, cioè la paura dell’altezza. Lo stupore per la paura di Wrecker lascia ben presto spazio alla perplessità per la scomparsa del segnale di Echo: sebbene Tech sia convinto che possa trattarsi di un banale problema di latenza dovuto alle pessime condizioni atmosferiche, Hunter è ancora persuaso che Echo sia morto da tempo e l’operazione altro non sia che una trappola. Punto nel vivo, Rex reagisce male: ogni missione può rivelarsi una trappola, ma in questo caso lui ha personalmente sentito la voce di Echo! Crosshair, come suo solito, rincara la dose: il Capitano è obnubilato dai sentimenti personali, forse perché si sente in colpa per aver lasciato morire un commilitone. Rex ribatte: non aveva scelta, in caso contrario non l’avrebbe mai fatto di sua spontanea volontà! Crosshair prosegue: non lo biasima per aver abbandonato un compagno, lo avrebbe fatto anche lui; del resto, non era che un reg, uno di quei cloni regolari tanto odiati dai cloni difettosi della Bad Batch.

È la goccia che fa traboccare il vaso: Rex sferra un cazzotto a Crosshair, che tuttavia viene prontamente difeso da Wrecker, che invita il Capitano a prendersela con qualcuno che non sia della sua taglia. Questa volta, però, Rex non si lascia intimidire dalla stazza del clone difettoso, e promette a Wrecker di ridurlo in poltiglia. La rissa è tuttavia sedata sul nascere dall’intervento di Anakin, che riporta entrambi alla ragione e invia poi la Clone Force 99 a pattugliare la zona, in modo da poter discorrere con Rex al riparo da orecchie indiscrete. Rimasto da solo con il proprio secondo, il Jedi tenta inutilmente di convincere il clone a prepararsi alla possibilità che la sopravvivenza di Echo altro non sia che un inganno dei Separatisti.

The Clone Wars S7E2 Trench Tambor

Riunitosi, il gruppo giunge finalmente ai piedi della cittadella separatista, dove Hunter informa il Generale Skywalker che Tech è riuscito a recuperare la traccia del segnale di Echo. Dopo essersi introdotti all’interno di una torre di altezza a dir poco vertiginosa, con sommo disappunto di Wrecker, Anakin espone il piano alla squadra: si tratta di un’operazione da svolgere con la massima furtività, senza sparare un colpo, né farsi notare. Tuttavia, pochi istanti dopo l’arrivo del gruppo in cima alla torre, Wrecker dà libero sfogo alla propria furia, forse per esorcizzare la paura dell’altezza, e attira l’attenzione di numerosi droidi da battaglia, costringendo l’intera squadra a mettersi all’opera per ridurli a cumuli di rottami.

La ricerca della fonte del segnale si rivela dunque più difficile del previsto, non solo a causa del gran numero di droidi da affrontare, ma anche per via dell’intermittenza del segnale stesso che, con tutta probabilità, è rintracciabile solo nel momento in cui si rileva una trasmissione in uscita. Dopo essersi fatto strada a colpi di blaster e di spada laser, il gruppo giunge dunque dinanzi alla porta dietro alla quale si cela l’origine del segnale. Un’improvvisa comunicazione di Tambor, tuttavia, pare confermare la teoria della trappola; contemporaneamente, Skywalker e i cloni sono bloccati in un vicolo cieco e attaccati da centinaia di droidi. La situazione sembra apparentemente disperata, quando…

IL FINALE

The Clone Wars S7E2 Echo

Mentre Anakin, Hunter, Crosshair e Wrecker affrontano i droidi, Rex e Tech riescono a forzare la porta e a penetrare all’interno di quello che pare essere, al contempo, un laboratorio scientifico e una sala comandi, contenente una minacciosa camera di stasi contenente una forma di vita. All’interno, collegato a tubi, cavi e supporti cibernetici di ogni tipo, c’è nientemeno che Echo, visibilmente provato nel corpo e nello spirito. Le parole di Rex sono quantomai confortanti: andiamo a casa.

[riduci]

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Written by
Torinese, classe 1996, laureato in Economia e Scienze Sociali presso l'Università Bocconi di Milano. Fan di Star Wars dai tempi de La vendetta dei Sith ma vero e proprio appassionato solo dal 2015, mi sono avvicinato al lato cartaceo della Forza grazie al fumetto Darth Vader. Da settembre 2019 scrivo per Star Wars Libri & Comics con l'obiettivo di contribuire alla diffusione e alla conoscenza di questo meraviglioso universo narrativo.

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