Uno dei tanti fattori che hanno determinato il successo della serie televisiva Lost, creata da J.J. Abrams (regista de Il Risveglio della Forza e L’Ascesa di Skywalker), Damon Lindelof e Jeffrey Lieber, è senza dubbio l’elevato contenuto di misteri, alcuni dei quali tuttora irrisolti, che popolano l’Isola, centro degli eventi narrati e vero e proprio elemento protagonista della serie.
Il Progetto DHARMA è sicuramente uno tra i più intriganti di questi misteri, e noi di Nerd Libri & Comics proveremo a fare una panoramica sul suo scopo e sulle sue enigmatiche stazioni di ricerca, il tutto ovviamente in pieno stile Lost, tra il detto e il non detto.
PROGETTO DHARMA
Il Progetto DHARMA (Department of Heuristic And Research on Material Applications) era un misterioso progetto scientifico, attivo tra l’inizio degli anni ’70 e i primi anni ’90, il cui scopo era quello di manipolare le leggi scientifiche e riuscire così a modificare i valori fondamentali dell’Equazione di Valenzetti, la quale predirrebbe il numero esatto di anni e mesi prima dell’estinzione dell’umanità.
Per riuscire a cambiare almeno uno di tali valori numerici centrali, ovvero 4,8,15,16,23,42, che rappresentavano il nucleo ambientale ed i fattori umani dell’equazione, ed offrire così all’umanità la possibilità di sopravvivere, il Progetto individuò nell’Isola e nelle sue misteriose proprietà la base perfetta per intraprendere i suoi molteplici esperimenti nei campi più disparati.

Il logo distintivo del Progetto DHARMA
“…Ma prima un po’ di storia:
Il Progetto DHARMA è stato ideato nel 1970 da Gerald e Karen DeGroot, due candidati al dottorato della Michigan University. Seguendo le orme di visionari come Skinner, concepirono un centro di ricerche collettivo su larga scala, in cui scienziati di tutto il mondo potessero portare avanti ricerche nel campo della meteorologia, psicologia, parapsicologia, zoologia, elettromagnetismo e utopismi sociali.
[*salto] …misantropo industriale danese e magnate nel settore delle munizioni, Alvar Hanso, il cui sostegno finanziario ha permesso che il loro sogno diventasse realtà….”Estratto dal filmato di orientamento della Stazione #3 Cigno
STAZIONI DI RICERCA

IDRA
#1Stazione di ricerca zoologica e sperimentazioni genetiche

FRECCIA
#2Avamposto di raccolta informazioni e sviluppo di strategie difensive contro gli Altri

CIGNO
#3Stazione di studio e contenimento dell'energia elettromagnetica dell'isola

FIAMMA
#4Centro di comunicazione

PERLA
#5Stazione di osservazione e ricerca psicologica

ORCHIDEA
#6Falso centro di ricerca botanica, in realtà stazione per lo sviluppo della manipolazione spazio-temporale

CADUCEO
Centro medico

SPECCHIO
Stazione subacquea per la guida del sottomarino avanti e indietro dall’isola e per comunicazioni secondarie

TEMPESTA
Stazione energetica e stabilimento sperimentale per lo studio e controllo dei gas tossici

LAMPIONE
Stazione per analizzare gli spostamenti dell'isola e calcolarne le coordinate
#1 – L’IDRA
Il Progetto DHARMA costruì la stazione Idra su una piccola isola situata a circa due miglia dall’Isola principale e ne fece la base operativa per condurre vari tipi di ricerche, dagli studi zoologici agli esperimenti sulla psicologia umana, oltre che dotarla di una rudimentale sala operatoria.
Per quanto riguarda gli esperimenti sulla fauna selvatica, uno dei test più strani era quello effettuato sugli orsi polari, i quali venivano sottoposti a terapie geniche per farli adattare al cambiamento climatico e rinchiusi in speciali gabbie per studiarne il comportamento attraverso serie di test psicologici e fisici. Attraverso l’ingegneria genetica gli scienziati dell’Idra riuscirono anche a creare nuove specie ibride animali, come un impressionante uccello rapace tropicale. Sotto la stazione era presente inoltre una camera sotterranea che fungeva da acquario per lo studio degli squali e altri mammiferi marini.
Uno degli aspetti più significativi, benché disturbanti, delle operazioni della stazione Idra era però la Stanza 23, la quale, situata all’interno dell’edificio più grande dell’isolotto, veniva utilizzata per testare gli effetti dei messaggi subliminali sugli umani. All’interno della stanza 23 infatti le cavie venivano legate ad una sedia al centro della stanza e subivano una iniezione di sostanze chimiche droganti sconosciute, per poi essere costrette ad indossare un paio di occhiali speciali e venire tempestate da vertiginose serie di immagini e cacofonie di suoni assordanti. In origine, il Progetto DHARMA usò tali test sovversivi sui misteriosi abitanti originari dell’isola, definiti “Ostili” o “Altri” e con i quali era entrato in conflitto, per determinare perché questa gente era giunta sull’Isola e, più significativamente, perché aveva giurato fedeltà ad una persona che loro chiamavano “Jacob”.

L’edificio principale della stazione Idra e le gabbie per lo studio degli orsi polari

La funzione della Stanza 23 spiegata nel filmato di orientamento della Stazione Idra
#2 – LA FRECCIA
Etichettata come stazione numero due dal Progetto DHARMA, la Freccia era un remoto bunker nella giungla che fungeva da avamposto di osservazione.
Non è noto quando la Freccia sia stata esattamente costruita, ma intorno alla tregua del 1973 tra i membri del Progetto DHARMA e “gli ostili”, veniva utilizzata come stazione di osservazione per raccogliere dati sulle loro attività. Secondo il filmato di orientamento della stazione infatti, la stazione aveva lo scopo di sviluppare strategie difensive e raccogliere informazioni sulla popolazione indigena ostile dell’isola.
La stazione Freccia fu usata anche come magazzino e area di stoccaggio per i rifornimenti per il Progetto DHARMA, prima di venire abbandonata per motivi non precisati.

Ingresso del bunker della stazione Freccia

L’avvertimento “Quarantena” era dipinto sul lato interno della porta d’ingresso della stazione Freccia
#3 – IL CIGNO
Delle molte presenti sull’isola, la sacca di energia elettromagnetica sotto il sito della stazione Cigno era la più potente, ben 30000 volte superiore a quella della stazione Orchidea.
Nel 1977 i tecnici del progetto DHARMA perforarono direttamente la sacca di energia scatenando un’ondata di elettromagnetismo incontrollabile. Dopo quello che da allora fu chiamato “l’Incidente”, sul sito di scavo fu colato abbondante cemento e iniziarono i lavori per la costruzione della stazione Cigno. Sebbene la sua finalità originale fosse quella di studiare le insolite proprietà elettromagnetiche dell’isola, il suo scopo successivo divenne quello di contenere tale energia elettromagnetica.
Ospitata all’interno di una cupola geodetica sotterranea, la stazione Cigno era dotata di un timer per impedire che la fuoriuscita dell’energia causasse ulteriori distruzioni al progetto DHARMA e all’isola: man mano che l’energia aumentava, uno degli addetti al Cigno doveva inserire manualmente ogni 108 minuti sul computer il codice di sicurezza 4,8,15,16,23,42 e poi premere il pulsante “Execute”, contenendo così l’energia. L’uso del computer per scopi diversi, come comunicare con l’esterno, era vietato perché avrebbe potuto portare ad un altro incidente.
La stazione era dotata inoltre di un ampio spazio abitativo arredato in stile fine anni ’70, con posti letto, cucina, soggiorno, dispensa, palestra, sauna e armeria.

La botola, ovvero l’uscita secondaria della stazione Cigno

Il timer impostato per inserire il codice di sicurezza nel computer ogni 108 minuti
#4 – LA FIAMMA
Quarta delle sei stazioni sull’Isola, la Fiamma era il centro di comunicazione del Progetto DHARMA. Fu una delle prime ad essere costruite nei primi anni ’70, per permettere di stabilire i contatti necessari man mano che le operazioni del progetto crescevano sull’isola.
Costituita da una struttura ad un piano dipinta di blu, la Fiamma collegava tutte le stazioni dell’isola attraverso un intricato sistema di cavi e, grazie ad una grande parabola satellitare sul tetto, era attrezzata anche per le comunicazioni con il mondo esterno fuori dall’isola. All’interno, nella sala principale, era presente infatti una parete con una serie di monitor capaci di ricevere video e dati sia dalle telecamere di sorveglianza dell’isola che dal mondo esterno, occultabile all’occorrenza in caso di intrusione per non rivelare troppo sulla capacità della stazione. Anche il computer operativo principale era camuffato da un software di base del gioco degli scacchi e solo la vittoria della partita consentiva l’accesso al menù del sistema, le cui opzioni includevano la possibilità di ordinare un rifornimento di provviste (codice 24), comunicare con il mondo esterno (codici 32-38-56) e segnalare il verificarsi di un’incursione da parte degli ostili (codice 77).
Esternamente la stazione Fiamma presentava recinti per mucche e cavalli oltre a svariate torrette di allarme, mentre nel seminterrato nascosto erano accumulati i manuali e gli schemi per tutte le operazioni che avvenivano in questa e nelle altre stazioni del Progetto DHARMA. L’intero magazzino sotterraneo era inoltre imbottito di esplosivo C4, collegato al computer principale come dispositivo di sicurezza nel caso di un’insurrezione ostile e attivabile con il codice 77 appunto.

L’esterno della stazione Fiamma

I monitor della Fiamma con le notizie dal mondo esterno
#5 – LA PERLA
Piena di apparecchiature di monitoraggio, la stazione Perla veniva utilizzata per osservare le attività nelle altre stazioni del Progetto DHARMA, in particolar modo quelle del Cigno, con lo scopo di perfezionare il lavoro del gruppo di ricerca e fungere da registro storico per il progetto.
Interamente sotterranea ed identificata esternamente da un gigantesco punto interrogativo sul terreno, la stazione ospitava un team di due persone, le quali, attraverso telecamere nascoste, dovevano monitorare l’esperimento psicologico in corso al Cigno, senza che fosse loro rivelata l’importanza della pressione del pulsante. Secondo il filmato di orientamento infatti, gli addetti alla Perla non avevano bisogno di sapere ciò che i lavoratori del Cigno credevano di realizzare ma solo che i lavoratori del Cigno pensavano che il loro lavoro fosse della massima importanza.
Gli addetti alla Perla dovevano registrare qualsiasi tipo di attività e riportare tutte le osservazioni su dei quaderni, i quali poi andavano spediti attraverso un tubo pneumatico alle sedi centrali della DHARMA. Il tubo tuttavia scaricava i quaderni annotati in una radura a breve distanza dalla stazione, senza che essi venissero mai raccolti, suggerendo che in realtà fossero gli occupanti della Perla i soggetti dell’esperimento psicologico, ovvero quello di registrare tutto ciò che vedevano senza chiedersi il perché.

La botola d’ingresso della Perla, posta alla base del gigantesco punto interrogativo sul terreno

Le postazioni di monitoraggio della Perla
#6 – L’ORCHIDEA
Il Progetto DHARMA costruì l’Orchidea, la sesta delle sue stazioni di ricerca, sopra una delle sacche di energia elettromagnetica dell’isola.
Dall’esterno, la stazione somigliava ad un centro di ricerca botanico, completo di una grande serra; la vera stazione tuttavia era situata molto sottoterra, accessibile tramite un ascensore nascosto. Progettata per sfruttare le proprietà uniche dell’isola e manipolare lo spazio-tempo, la DHARMA nascose infatti la vera natura della stazione per evitare che gli Altri diventassero troppo sospettosi delle loro azioni.
Adiacente alla camera sperimentale principale, era poi presente una caverna nascosta con una misteriosa e antica ruota di legno. Girare la ruota comportava lo spostamento dell’isola nel tempo e nello spazio ed era considerata l’ultima risorsa, pericolosa ed imprevedibile, per proteggere l’isola. C’erano infatti delle conseguenze da considerare quando si girava la ruota: l’operatore veniva trasportato fuori dall’isola al punto d’uscita situato nel deserto Tunisino ma, ancor più pericoloso, se la ruota non fosse stata girata correttamente, l’isola avrebbe continuato a saltare in modo irregolare nel tempo fino a quando la ruota non fosse stata correttamente ripristinata sul suo asse.

La serra al di sotto della quale si celava la vera stazione Orchidea

La misteriosa ruota in grado di spostare l’isola nello spazio-tempo
IL CADUCEO
Una delle stazioni più importanti, il Caduceo era un edificio chiave per lo studio dei problemi di fertilità sull’isola. Costruita dalla DHARMA negli anni ’70, tale stazione era composta da un quartier generale sotterraneo con insediamenti medici che comprendevano varie stanze attrezzate per la nascita e l’accudimento dei bambini.
Inspiegabilmente ogni donna che rimaneva incinta sull’isola non portava a termine la gravidanza e moriva sempre prima del parto, con l’ultima nascita sull’isola risalente al 1977. In seguito, la stazione fu utilizzata per studiare qualsiasi ricaduta radioattiva avvenuta dopo l’Incidente del Cigno e se esso abbia contribuito o meno ai problemi di fertilità sull’isola.

Porta d’ingresso del Caduceo

Corridoi sotterranei del centro medico
LO SPECCHIO
L’unica stazione del Progetto DHARMA costruita sott’acqua, lo Specchio funzionava in tandem con la Fiamma in quanto entrambe fornivano canali di comunicazione con il mondo esterno. Mentre la Fiamma utilizzava la parabola satellitare per inviare e ricevere audio e video, lo Specchio si preoccupava principalmente dell’arrivo dei sottomarini verso l’isola. Poiché le coordinate per l’isola fornite dalla stazione Lampione non sempre erano esatte, lo Specchio fungeva infatti da faro per il sistema di navigazione sonar del sottomarino, per guidarlo mentre si avvicinava e si preparava ad attraccare.
Lo Specchio era situato al largo dell’isola e ancorato al fondo dell’oceano a circa 10 metri di profondità. Oltre alla grande piscina lunare aperta al centro per l’attracco dei sottomarini, era presente uno spazio abitativo costituito da varie stanze tra cui una camera per dormire, una cucina e ovviamente la sala di controllo, che era il centro delle comunicazioni. La stazione era pressurizzata per evitare l’allagamento dell’intero impianto ed era collegata fisicamente alle altre stazioni grazie a grossi cavi che dall’oceano si inoltravano fino all’interno della giungla dell’isola.

Gli schemi della stazione Specchio

L’interno della stazione Specchio, con la piscina lunare per l’attracco dei sommergibili
LA TEMPESTA
Sebbene alcuni abitanti dell’isola pensassero che la stazione Tempesta servisse da avamposto elettrico per la produzione dell’energia che alimentava l’isola, la verità dietro il suo scopo era molto più oscura. Costruita dal Progetto DHARMA, la Tempesta conteneva al suo interno una pletora di sostanze chimiche che, se combinate in un modo specifico, potevano essere rilasciate come una nuvola di gas velenoso in grado di uccidere tutti gli abitanti sull’isola. Tuttavia, il motivo per cui il Progetto DHARMA abbia costruito la Tempesta è ancora poco chiaro.

La stazione Tempesta vista dall’esterno

I laboratori della stazione Tempesta
IL LAMPIONE
L’unica stazione DHARMA situata al di fuori dell’isola, il Lampione è stata anche la prima stazione costruita dall’organismo di ricerca. Situata in una camera segreta nel seminterrato di una non specificata chiesa a Los Angeles, l’unico scopo della stazione era calcolare e localizzare la posizione dell’Isola in movimento nello spazio-tempo.
La stazione fu costruita a Los Angeles sopra una sacca di energia elettromagnetica connessa ad altre simili sacche in tutto il mondo. Attraverso il monitoraggio e la manipolazione di questa energia, il Progetto DHARMA fu capace di dedurre l’esistenza dell’Isola ma fu incapace di determinarne le coordinate precise finché fu capito che per trovare l’Isola, non serviva sapere dov’era collocata l’Isola, ma determinare dove sarebbe potuta essere in un determinato punto del tempo.
Attraverso complicate equazioni e un pendolo di Focault, il team di ricerca riuscì così a identificare le finestre possibili per viaggiare fino all’Isola e il Progetto DHARMA poté trasferirsi nella sua remota casa. A Los Angeles, presso il Lampione, rimase un contingente per aiutare a guidare i sottomarini dalla terraferma all’Isola e per fornire al magazzino DHARMA localizzato a Guam nel Pacifico le coordinate per la spedizione aerea via drone dei rifornimenti regolari di cibo, medicine e materiali al team DHARMA sull’isola.

La mappa sul pavimento del Lampione su cui oscilla il pendolo di Focault

Coordinate possibili dell’Isola
STAZIONI PRESUNTE / NON MOSTRATE
MAPPA SU PORTA BLINDATA
Una misteriosa mappa visibile solo alla luce ultravioletta fu creata su una delle porte blindate della stazione Cigno. Essa era il frutto del ricordo fotografico dell’isola del Capo Ricerca e Architetto del Cigno e, dopo il suo suicidio, fu continuata dal suo collega di stazione.
Tale mappa illustrava una rozza suddivisione geografica delle stazioni DHARMA sull’isola, le loro funzioni, i loro confini e i presunti collegamenti sotterranei reciproci ed era accompagnata da annotazioni, formule matematiche e riflessioni criptiche sia in Latino che Inglese.
Sulla mappa erano identificate le stazioni de il Cigno, la Fiamma, la Freccia, il Caduceo e la Perla (il ? al centro dell’ottagono), mentre erano assenti lo Specchio, l’Orchidea, l’Idra, la Tempesta e ovviamente il Lampione. Altre stazioni erano poi indicate con C3?, C4? e C1?. La sigla C3? faceva riferimento ad una stazione meteorologica situata ad alta quota sulle montagne, mentre la stazione identificata con C1? appariva cancellata e con funzione sconosciuta, il che potrebbe farla identificare con l’Orchidea oppure con una stazione abbandonata/distrutta/mai costruita, oppure ancora con la presunta stazione Porta.

La porta blindata del Cigno con la misteriosa mappa

La mappa con i dettagli e le annotazioni in evidenza
LA PORTA
La Porta è il nome non ufficiale dato ad un’entrata chiusa da due porte metalliche, contrassegnate da un logo del Progetto DHARMA. La Porta era situata presso il campo base degli Altri sulla spiaggia, vicino ad una particolare formazione rocciosa ed è creduta essere l’entrata di una delle stazioni della DHARMA. Dietro la porta però apparentemente si celava soltanto un muro di pietra. Lo scopo della porta, se ne esisteva uno, resta perciò ancora ignoto.

Il logo del Progetto DHARMA per la Porta, che sembra rappresentare un rettangolo aureo

La misteriosa Porta
IL TEMPIO
Costruito migliaia di anni prima che gli studiosi del Progetto DHARMA arrivassero sull’isola, come suggeriscono i geroglifici e i glifi che adornano le sue pareti, il tempio era una colossale fortezza di pietra a forma di ziggurat, composta da cinque enormi gradoni e circondata da un’imponente cerchio murario. Al di sotto della struttura si ramificava un’antica rete di tunnel e camere, la principale delle quali ospitava un’enorme vasca dalle misteriose proprietà curative.
Benché collocato in territorio ostile, il Progetto DHARMA era certamente a conoscenza dell’esistenza del Tempio. Nel 1977 infatti, la stazione Fiamma sorvegliava attraverso telecamere le rovine del Tempio. Inoltre, la presenza del caratteristico logo ottagonale in prossimità della posizione del Tempio sulla mappa DHARMA suggerisce la presenza del Progetto sul luogo.

Presunto logo DHARMA per il Tempio

La mappa su cui si intravede il simbolo DHARMA che identifica il Tempio
Cos4 ne pensate di questa 8rillante serie televisiva? Dopo oltre un decennio sono ancora molti i misteri dell’15ola, vista come 16 sede di forze sovrannaturali… ma 23 in realtà fosse altro?
Vi ricordiamo che potete trovarci 42sieme ad altri appassionati di cultura nerd anche su Telegram con il nostro canale ufficiale: https://t.me/swlibricomics. Inoltre è ora attivo il nostro store con il merchandising ufficiale Nerd Libri & Comics.
Grazie JJ, ogni giorno.
Fonti:
• Lost Encyclopedia (acquista QUI)
• Lostpedia Italia
• Lostpedia
Andrea Antonelli
è una bella serie, ma hanno pompato idee in continuazione e ovviamente non hanno saputo gestirle.