Cacciatori di Taglie Vol. 4 – Regno Cremisi, quarto brossurato della serie Cacciatori di Taglie, si colloca immediatamente dopo gli eventi visti nel crossover “La Guerra dei Cacciatori di Taglie”. Accantonata la vicenda imperniata sul povero Han Solo imprigionato nella grafite, ci troviamo ora più che mai catapultati nella guerra tra i sindacati del crimine innescata dall’Alba Cremisi.
La storia è affidata a Ethan Sacks mentre i disegni sono opera di Ramón F. Bachs per gli spillati #18-19 e di Paolo Villanelli per quelli #20-22.
- Titolo: “Star Wars: Cacciatori di Taglie 4 – Regno Cremisi”
- Data di uscita: 15 Dicembre 2022
- Autore: Ethan Sacks, Ramon Bachs Paolo Villanelli
- Edito da: Panini Comics
- Edizione: Copertina flessibile, brossurato a colori, 112 pagine
- Prezzo: 13,30 € (Acquista QUI)
Sinossi
T’onga ha messo insieme la squadra di cacciatori di taglie più letale della galassia – tra di loro Bossk, Zuckuss e Tasu Leech – per una missione speciale: salvare una ragazzina che potrebbe mettere fine alla guerra fra sindacati criminali che l’Alba Cremisi sta fomentando!

Cacciatori di Taglie #19 Variant Cover
Cosa mi è piaciuto?
I soliti due
A farla da protagonisti sono sempre loro due: Zuckuss e 4-Lom. Personaggi dall’esiguo minutaggio in Ep. V, i due riescono a diventare dei veri interpreti di spicco nel brossurato, continuando ad arricchire la propria storyline e ad approfondire le loro caratterizzazioni. Non stupisce che la sequenza del volume dedicata al recupero di 4-Lom, onde poter usare le sue abilità nella ricerca di Cadeliah, anche se meno ricca di azione se paragonata al resto del brossurato, riesca comunque ben fatta. Le tavole buie con personaggi isolati, insieme all’aspetto “ragnesco” di 4-Lom, riescono perfettamente a rendere percepibile la tensione del momento.

Cacciatori di Taglie #20
Cosa non mi è piaciuto
La storia
Uno degli innumerevoli problemi del brossurato è sicuramente la storia principale. Ci troviamo dinnanzi a una vicenda che viene oramai tirata troppo per le lunghe, fra situazioni eccessivamente simili tra loro e spesso inconsistenti. Sin dal primo volume sappiamo come la giovane Cadeliah sia l’unica speranza di porre fine a una guerra civile tra sindacati del crimine, eppure, tre volumi dopo, la situazione non è affatto migliorata, anzi. La percezione che si ha in tali casi è che gran parte dell’azione e delle vicissitudini svolte sinora sia stata più che infruttuosa, bensì inutile. Anche la costante presenza dell’Alba Cremisi come burattinaio di tutti gli eventi risulta sempre più forzata e non credibile.
Beilert Valance
Cacciatori di Taglie Vol. 4 – Regno Cremisi mostra ulteriori sviluppi circa la vicenda di Beilert Valance, uno dei più interessanti protagonisti del Canone, a detta di chi scrive. Perfettamente consapevoli circa il suo passato, soprattutto grazie a dei frequenti flashback, si rischia qui di dover riscontrare se non un passo indietro del personaggio quantomeno un suo arresto forzato. Dobbiamo accettare, almeno per ora, un Valance ridotto a esecutore delle volontà di Vader perché da questi ricattato. Ciò che colpisce di più, nel bene e nel male, è come Valance accetti tale suo destino di agente del Signore Oscuro senza interrogarsi troppo in proposito o almeno tentare di escogitare un’ipotetica via di fuga. La speranza è che il nostro riesca a emanciparsi quanto prima da tale disumana e nociva sudditanza, recuperando così dello smalto perduto.
Conclusioni
Cacciatori di Taglie Vol. 4 fatica a stento a decollare, finendo per galleggiare a malapena solo grazie a piccoli espedienti ed episodi. Non basta la presenza di alcuni personaggi ben realizzati, di alcuni dialoghi e momenti a risollevare le complessive sorti del brossurato. La storia troppo dilatata e talvolta assurda, le molte sequenze d’azione fine a se stessa e i dialoghi a tratti banali bastano e avanzano a rendere il volume un prodotto di valore inferiore alla media. Anche i disegni di Bachs, per quanto tale questione possa essere soggettiva, non riescono a mantenersi al livello degli analoghi di Villanelli, minando così ulteriormente la qualità del brossurato nella sua parte iniziale. A dispetto dei volumi precedenti, in conclusione, il suddetto non riesce a trasmettere quasi mai emozioni, lasciando il lettore praticamente privo di qualsivoglia piacere.
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