[Recensione] Cavaliere Errante – In Fiamme

Summary
Star Wars: Cavaliere Errante - In Fiamme si dimostra quindi un inizio solamente discreto per questa saga a causa di una vicenda non troppo veloce e di una protagonista non convincente. Tuttavia, questa "lentezza" viene usata per caratterizzare ottimamente i personaggi - compresi antagonisti e comprimari - e definire il setting, diverso dalla più tradizionale Vecchia Repubblica, ma anche dalla Tarda Repubblica che abbiamo conosciuto con la Trilogia Prequel. I disegni, purtroppo, nonostante alcune inquadrature brillanti, non sono all'altezza del volume.
Good
  • Caratterizzazioni dei personaggi
  • Setting
  • Inquadrature
Bad
  • La protagonista Kerra Holt
  • Disegni
7.3
Discreto
Storia - 8
Disegni - 6.5
Edizione - 7.5
Sensazioni - 7

Con la recente uscita del secondo volume (di tre) della serie Cavaliere ErranteDiluvio, mi appresto a scriverne una recensione (l’ho comprato sabato) e colgo l’occasione anche per parlare del volume precedente – In fiamme, per evitare di spiazzare voi lettori e dare una migliore panoramica della serie.Cavaliere errante in fiamme grumani

La serie è ambientata nel 1032 BBY in una zona dell’Orlo Esterno, il settore di Grumani, mentre la Repubblica praticamente ha cessato di esistere e i suoi vecchi territori sono in mano a Signori della Guerra Sith che si fanno la guerra tra di loro per arrogarsi il diritto di sferrare il colpo di grazia alla Repubblica.

Tu sei come me, Kerra… un cavaliere errante. Possiamo anche vagabondare, ma alla fine troviamo il cammino giusto.

Cavaliere Errante In Fiamme cover

  • Titolo: Star Wars: Cavaliere Errante volume I – In fiamme
  • Data di uscita: 03/07/2014
  • Autori: John Jackson Miller, Federico Dallocchio Ivan Rodriguez
  • Edito da: Panini Comics collezione 100%
  • Edizione: 17×26, brossura, 120 pp., a colori
  • Prezzo: [amazon_link asins=’889120885X’ template=’PriceLink’ store=’stawarlibcom-21′ marketplace=’IT’ link_id=’f105b296-338b-4e33-ba28-785fa6953b28′]

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Cavaliere Errante – Sinossi

Più di mille anni prima di Luke Skywalker la galassia vive l’oscurantismo e la Repubblica ha abbandonato interi sistemi al controllo dei Sith. Un Cavaliere Jedi alla sua prima missione, Kerra Holt, si è unita a un gruppo di Jedi in un’incursione oltre le linee nemiche. Kerra crede di essere pronta a tutto, ma quando rimane sola, coinvolta nella battaglia fra due fratelli Sith, non potrà abbandonare la missione o lasciare la colonia che gli Jedi sono venuti a salvare.

In questo primo volume di Cavaliere Errante – In fiamme, seguiamo le vicende della Jedi Kerra Holt sul pianeta Chelloa, ricco di materie prime per la costruzioni di esplosivi come i detonatori termici. L’eroina, perso il suo maestro in battaglia, deve perciò decidere se agire di impulso e combattere i due fratelli Sith, in guerra tra di loro nel settore, Daiman e Odion, o seguire le ultime indicazioni del suo maestro e dedicarsi al salvataggio dei civili. Dopo aver affrontato i due Sith ed essersi messa in mezzo alla loro personale guerra, Kerra troverà la sua strada, forte della spinta di un nuovo mentore che si sacrificherà per lei.

Cosa mi è piaciuto

Caratterizzazione dei personaggi

Il difficile lavoro di creazione di un nuovo setting passa attraverso la creazione di personaggi che possano reggere la vicenda sulle loro spalle. Questo lavoro viene compiuto splendidamente da Miller (non ne avevamo dubbi visto il successo di Knights of the Old Republic), soprattutto per quanto riguarda gli antagonisti: Daiman e Odion. I due fratelli sono personaggi profondi, non semplici malvagi, dotati di un forte background (che verrà esplorato nel volume III), di convinzioni personali e di vere e proprie filosofie di vita che ognuno espone alla protagonista Kerra, in momenti carichi di pathos, in monologhi dal respiro shakespeariano.

Innanzitutto abbiamo Daiman, narcisista che porta l’autocelebrazione Sith al livello di Solipsismo Sith: ritiene infatti che la realtà possa essere una visione che la Forza gli manda per metterlo alla prova. Altra sua determinata convinzione, che lo eleva al rango di divinità, è quella di aver creato l’Universo in un momento di noia, dotandolo di leggi fisiche che limitassero il suo intelletto e le sue opzioni (ma creando anche la Forza per poterle trascendere) a causa della sua bontà.

D’altro canto, invece, c’è suo fratello maggiore Odion, poco amato dalla madre, che gli preferiva il fratello Daiman, che sfocia in convizioni fortemente nichilistiche, sostenendo che tutti gli esseri viventi siano stati creati per essere uccisi da lui stesso, che deve assaporare le loro morti per dare senso alla propria vita. Indicativa è la sua citazione più frequente: “Abbraccia il niente”.

Le loro convinzioni sono anche ben indicate dalla loro realizzazione grafica: Daiman è biondo, curato, bello ed austero ma malvagio, indossa una splendente armatura bianca e oro; Odion ha la faccia corrugata, grigia, il capo pelato, indossa un’armatura rossa e nera molto pesante, un jetpack e un visore oculare alla Sayan di Dragon Ball (trovo che Odion abbia un po’ del Darth Malak di KotOR).

Ho però anche citato i comprimari: Gorlan Palladane, rappresentante dei lavoratori delle miniere di Chelloa, ex maestro jedi e molto altro, è probabilmente il personaggio meglio scritto del volume, è il personaggio più reale e a tutto tondo, più umano e meno stereotipato che sorge al rango di copratgonista nel drammatico finale.

Il setting

Mi è molto piaciuta questa galassia divisa tra signori della guerra, nel vero declino delle istituzioni repubblicane. Certamente approvata, quindi, anche se non si riesce bene a cogliere la vastità di questa situazione e la sua importanza relativa all’interno delle vicende galattiche.

Le inquadrature

La maggior parte di queste vignette sono infatti orizzontali, larghe quanto l’intera pagina, o verticali alte metà pagina e che si soffermano soprattutto su zoom in e out sui volti dei personaggi e, nelle scene più d’azione, bene colgono la complessità dei movimenti e delle reazioni.

Cosa non mi è piaciuto

La protagonista

L’ho trovata un po’ insipida, poco calata nelle sue vesti Jedi, troppo testarda e circondata da personaggi che reggono la vicenda meglio di lei. Solo verso il termine de volume, finalmente, sembra riscattarsi ed acquisire un nuovo vigore, una posizione ed uno scopo ben definiti. Credo che poi questa piattezza abbia influito sulla lentezza della vicenda.

La quasi totale mancanza di zigomi

Ora, non voglio fare il puntiglioso per carità, i disegni mi sono molto piaciuti, ma i volti, soprattutto nei frequenti primi piani, sembrano volti di bambolotti. Non chiedo che tutti abbiano gli zigomi di Benedict Cumberbatch, ma almeno per dare una maggiore espressività a questi personaggi!

Conclusioni

Star Wars: Cavaliere Errante – In Fiamme si dimostra quindi un inizio solamente discreto per questa saga a causa di una vicenda non troppo veloce e di una protagonista non convincente. Tuttavia, questa “lentezza” viene usata per caratterizzare ottimamente i personaggi – compresi antagonisti e comprimari – e definire il setting, diverso dalla più tradizionale Vecchia Repubblica, ma anche dalla Tarda Repubblica che abbiamo conosciuto con la Trilogia Prequel. I disegni, purtroppo, nonostante alcune inquadrature brillanti, non sono all’altezza del volume.

Written by
Laureato in Bionics Engineering alla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, lavoro nella progettazione di dispositivi medicali. Fan di Star Wars da quando ero piccolo, all'età di circa 11 anni scopro i fumetti di Star Wars. Dal febbraio 2015 ho lanciato Star Wars Libri & Comics, un progetto nato per condividere la mia passione per "il Lato Cartaceo della Forza" e che, nel corso degli anni, è diventato il punto di riferimento italiano per i lettori di Star Wars.

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