Le Guerre Stellari è un fumetto filologicamente fantastico: è infatti basato sulla prima bozza di sceneggiatura scritta da George Lucas nel 1974 per quello che poi diventerà Una Nuova Speranza (ma che in realtà sfocia nell’intera trilogia).
Le Guerre Stellari, però, non è un prodotto per tutti, e non è un prodotto facile. Detto così può spaventare, ma è la verità. Recensire questo fumetto è altrettanto difficile: lo scoglio maggiore è l’ingombrante termine di paragone, ovvero la Trilogia Classica.
Questa recensione vuole considerare dunque il fumetto sia come un’opera a sé stante che rapportandolo alla saga cinematrografica. Il modo migliore per gustarsi il fumetto è dunque seguire il consiglio del maestro Yoda “Devi disimparare ciò che hai imparato”, perché tutti i punti di riferimento che abbiamo grazie ai film, in questo fumetto cadono.
- Titolo: The Star Wars
- Data di uscita: 29 ottobre 2015
- Autori: J. W. Rinzler, Mike Mayhew, George Lucas, Rain Beredo, Michael Heisler, Nick Runge
- Edito da: Panini Comics
- Edizione: 216 pp, colore, telato
- Prezzo: € 24,00
Trama
Protagonista della storia è un giovane Annikin Starkiller, figlio dell’ex Jedi-Bendu (l’ordine di guerrieri che fungevano da guardie del corpo al benevolo imperatore della Galassia, prima dell’avvento dei Cavalieri Sith) Kane Starkiller che si reca sul pianeta Aquilae (patria della giovane principessa Leia) per completare il suo addestramento con l’anziano maestro Luke Skywalker. Ben presto si scoprirà che l’Impero sta per muovere guerra contro il pianeta (utilizzando la sua appena costruita Fortezza Spaziale) per ottenere la sua avanzata tecnologia. Per salvare gli eredi al trono di Aquilae i nostri contatteranno il cacciatore rettilia.., pardon urelliano, Han Solo. Leia però verrà rapita e portata nella Fortezza e dunque verrà salvata dall’ormai innamorato Annikin, non prima di essersi scontrato con il generale Darth Vader e il Cavaliere Sith Valorum.
Come avete potuto capire leggendo quello stralcio di trama (in cui ho deciso volutamente di trascurare molti dettagli e molti colpi di scena – ma se volete approfondire potete sempre cliccare qui), la vicenda è piuttosto corposa, a tratti confusionaria, e contiene materiale che poi è andato a confluire nell’intera Trilogia Classica, non solamente in Una Nuova Speranza: per questo motivo il volume non cattura praticamente mai la completa attenzione del lettore.
Cosa mi è piaciuto? (considerando il fumetto come un’opera originale)
I disegni e lo storyboard
Lo stile di Mayhew mi piace molto, praticamente fotografico nei volti e nei primi piani ma sfumato e indefinito, ma allo stesso tempo ancora ricco di dettagli per gli sfondi. Le tavole poi sono spesso orizzontali e larghe quanto tutta la pagina, in un gioco di numerosi piani sequenza dal forte sapore cinematografico.
L’edizione deluxe
L’edizione scelta da Panini per il volume è veramente di pregio: copertina cartonata e telata, la grafica del titolo ha i bordi dorati e oltre alle pagine del fumetto è presente anche un ricco inserto pieno di bozzetti preparatori, e descrizioni del lavoro di preparazione dell’opera. Il volume uscirà anche in edizione più economica (con la semplice copertina cartonata) a maggio con la collana de La Gazzetta dello Sport a 9,90€.
L’ambientazione e il design
Per quanto riguarda l’ambientazione non c’è nulla da obiettare. Siamo di fronte ad una Galassia così ricca rispetto a quella mostrata nella Trilogia Originale che può essere tranquillamente paragonata a quella dell’amato Expanded Universe, nomi di pianeti, razze aliene, culture, storia, tecnologia: è un universo che ha molte potenzialità.
Il design poi è stato realizzato sia dal disegnatore Mike Mayhew ma anche dalla grandissima Jan Duursema (già autrice di Star Wars: Legacy): insieme ottegono uno stile molto moderno ma a tratti anche un po’ retrò, l’influenza maggiore è quella da cui anche la trama prende molti spunti: Flash Gordon. Altra grande fonte sono i bozzetti originali di Ralph McQuarrie che vengono reinterpretati e adattati dando all’opera una sua indipendenza. (Nonostante io abbia cercato di recensirlo come opera indipendente, qua non si può citare la fonte di McQuarrie, per quanto legata ovviamente al film).
Cosa non mi è piaciuto? (sempre considerando il fumetto come un’opera originale)
La trama
Fin troppo grossa, scorre troppo velocemente, compaiono troppi personaggi spesso per troppo poco tempo e alcuni sono troppo simili tra loro, dunque il lettore ne risulta confuso. C’è, in pratica, troppa carne al fuoco e molti episodi non sono poi fondamentali per il procedere della narrazione.
I dialoghi
Spesso scontati, molte volte piatti. La storia d’amore della vicenda è risolta in pochi fumetti e manca completamente di senso (tipo dichiarazione d’amore improvvise senza motivi apparenti). Alla stessa maniera, altri plot twist della vicenda (anche sorprendenti!) non sono debitamente approfonditi nei dialoghi.
Commento in rapporto alla Trilogia Originale
Non so di preciso quali siano stati i passaggi che da questa bozza del 1974 hanno portato alla versione che abbiamo visto sugli schermi del 1977 ma ringrazio che ci siano stati. Nonostante i problemi riguardanti trama, personaggi e dialoghi l’opera ha il grande pregio di darci una visione completa di questa prima bozza. Il valore, perciò, del fumetto, non sta tanto nel suo aspetto di opera originale, quanto di interessante scorcio filologico dell’opera di Lucas: in questa versione si sente infatti un maggiore debito verso Flash Gordon e La Fortezza Nascosta di Kurosawa. Significativo anche il fatto che tutti gli aspetti negativi che si riscontrano in questo fumetto siano gli stessi di cui viene accusata la Trilogia Prequel (che a me piace molto perché 1) comunque è Star Wars e 2) perché ci sono cresciuto e mi ha fatto avvicinare a questo mondo; tuttavia riconosco i suoi limiti di trama, dialoghi e personaggi).
Ma allora, vi chiederete, Le Guerre Stellari merita l’acquisto?
Sì, se siete fan di vecchia data e se leggendo questo articolo siete curiosi di leggere questa prima bozza: nonostante tutti i suoi difetti il fumetto soddisferà ampiamente la vostra curiosità e vi regalerà qualche ora interessante di lettura. Troverete nomi familiari su personaggi o pianeti che non lo sono, tutto materiale che verrà poi, in qualche maniera, riutilizzato in altre produzioni; avrete la sensazione di qualcosa di familiare, ma comunque molto diverso. No, se volete leggere un buon fumetto di space-opera non collegato in alcun modo a Star Wars o se non siete fan così pazzi.
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