Star Wars e zombie, un duo che sembrava irrealizzabile, ha visto la sua prima incarnazione nel 2009 nell’opera Contagio Mortale. E’ stato in un primo momento spiazzante venire a conoscenza dell’esistenza di un’opera del genere, suscitando una curiosità non indifferente nel sottoscritto che, grazie allo sforzo di Multiplayer Edizioni, ha avuto la possibilità di leggere questo libro tutt’altro che perfetto, ma finora unico nel suo genere.
Dallo stesso autore è stato prodotto anche un prequel ambientato ai tempi della Vecchia Repubblica, intitolato Red Harvest non è mai giunto nelle librerie del nostro Paese.
- Titolo: Star Wars: Death Troopers
- Data di uscita: 30 aprile 2014
- Autore: Joe Schreiber
- Edito da: Multiplayer Edizioni
- Edizione: Copertina flessibile, 272 pagine
- Prezzo: € 12,66
Sinossi
I fratelli Kale e Trig Longo sono detenuti su una nave prigione imperiale Purge in viaggio nello spazio profondo.
Durante la traversata, il velivolo intercetta uno Star Destroyer con il quale non è possibile stabilire alcun contatto; per questo motivo il capitano della guardia Sartoris ed un team di specialisti viene incaricato di verificare la situazione sulla torpediniera imperiale.
Sebbene sin dal principio non siano state riscontrate tracce di alcuna sostanza nociva, una volta tornata sulla Purge i membri della squadra mandata in avanscoperta iniziano a presentare complicanze che li portano rapidamente alla morte. La dottoressa Cody -medica di bordo- viene incaricata di scoprire le cause del misterioso contagio, senza riuscirci prima che tutta la prigione venga infettata dal misterioso patogeno trasmesso per via aerea.
Ben presto la situazione degenera, con il personale imperiale che si risveglia trasformato in zombie assetati di sangue. Essendo riuscita a sintetizzare un antidoto ed incontrati i due fratelli Longo (immuni alla malattia), la dottoressa si unirà ad Han Solo e Chewbacca, detenuti anch’essi, per fuggire dalla nave ormai infestata da famelici morti viventi generati dal virus.
Una volta sullo Star Destroyer, i nostri -con la complicità di un inaspettato alleato dell’ultimo minuto, scopriranno la vera natura dell’epidemia, riuscendo anche a fuggire evitando il diffondersi della minaccia.
Cosa mi è piaciuto?
Una nuova frontiera
Sebbene sia diventato un cliché orribilmente abusato negli ultimi anni, mai si erano visti elementi horror/splatter in un prodotto recante il nome di Star Wars (ad eccezione del fumetto one-shot Planet of the Dead, letto di recente nel volume 49 della collana Legends). Onestamente, essendo un franchise indirizzato a un pubblico di grandi e bambini, mi ha personalmente fatto piacere anche il semplice fatto che si sia voluto sperimentare qualcosa di completamente nuovo e lontano dai soliti stilemi.
Sebbene, come si vedrà, il risultato non sia stato dei migliori, la speranza è quella che in futuro vi siano altre opere dedicate ad un target abbastanza maturo, conferendo così alle pubblicazioni sulla galassia lontana lontana mille diverse sfaccettature.
Duro e crudo
Diretta conseguenza del leitmotiv scelto per il romanzo, più di qualche volta sorprende in positivo la crudezza della narrazione e dei dettagli proposti; niente edulcoranti di sorta, semplicemente splatter e sangue a volontà. Inoltre non tutti i personaggi principali di Contagio Mortale ce la faranno, altro punto da non dare assolutamente per scontato.
La prima parte
Semplicemente funziona. Il lettore viene a conoscenza dell’empatica dottoressa Cody ed il suo droide medico, dei fratelli Longo che si ritrovano detenuti senza più la presenza del padre ed il lato più sporco e meno approfondito dell’Impero, quello carcerario. Proprio quest’ultimo risulta il più interessante, con tutti i suoi problemi del caso e diametralmente contrapposto al punto di vista asettico ed austero del regime fornitoci durante le pellicole.

Gli assaltatori non morti nell’illustrazione di Jeffery Carlisle per una stampa commissionata alla Celebration VI.
Cosa non mi è piaciuto?
Il resto della storia
Non appena entrano in scena le due vecchie conoscenze dei fan, purtroppo, la vicenda inizia a perder quota inesorabilmente, sfociando in una commistione di colpi di scena improponibili e situazioni alquanto telefonate. Già la struttura dell’intera storia non è quella ideale per creare atmosfera e tensione, a peggiorare il tutto si aggiunge un finale assai stereotipato in cui le fila vengono tirate davvero troppo velocemente e che pare non chiudere il percorso narrativo dei sopravvissuti, lasciando un retrogusto di incompletezza.
Buona parte dei personaggi
Purtroppo proprio quella che dovrebbe essere la base di un buon libro non sono altro che una delusione in buona parte. Tranne la dottoressa Cody ed una più che buona trasposizione di Han, tutti gli altri semplicemente scorrono senza lasciare il segno e senza creare alcun legame con chi legge. Anche il vero fulcro della vicenda, i non morti, funzionano fino ad un certo punto, esagerata a dir poco la scelta di renderli senzienti (in grado di apprendere dalle circostanze ed addirittura sparare).
La stile di scrittura e la strutturazione
Completamente incomprensibile la scelta di suddividere le circa 250 pagine della storia in ben 45 capitoli, ciascuno lungo in media mezza decina di facciate. Il ritmo di Contagio Mortale ne risulta davvero frammentato all’inverosimile, impedendo che nel lettore sorga la sensazione di stare leggendo qualcosa di unito ed organico.
Come detto precedentemente, non si assiste all’instaurazione di un ritmo sostenuto ed il tutto scorre senza vette di alcuna sorta. Molto fastidioso anche l’espediente del cliffhanger nelle ultime righe di molteplici capitoli, troppo frequenti e per nulla d’effetto.
Volti noti
Il palco inizia a crollare non appena si viene a conoscenza che, detenuti nella zona di massima sicurezza della nave prigione, vi sono Han Solo e Chewbacca. In tutta onestà, non se ne sentiva il bisogno di rifarsi a dei personaggi conosciuti per proseguire nella vicenda; viene a crearsi solo una sensazione di profonda perplessità, con un “loro non dovrebbero essere qua” che perdura sino alla fine del libro.
Sono ben noti e diversi i casi in cui è possibile imbastire una storia funzionante senza dovere per forza collocarci dentro le figure della saga principale. Data la natura sperimentale del romanzo, sarebbe stato meglio non far incrociare la strada del contrabbandiere più famoso della galassia con quella dei fatti narrati.
Commento Finale
Un paio di buone idee e una pessima realizzazione, questo basterebbe a riassumere in buona parte Contagio Mortale. Da un lato vi è comunque il lieve appagamento per aver letto qualcosa di totalmente nuovo, dall’altro la sensazione di una grande occasione perduta per la possibile apertura di nuove strade. Nel caso siate aperti a sperimentazioni, dategli un’opportunità.
L’edizione in copertina flessibile risulta più che sufficiente, senza difetti particolari di sorta.
Non dimenticate di condividere, commentare la recensione e, soprattutto, di lasciare anche voi il vostro voto al romanzo nel box!