Primissima miniserie del nuovo corso di fumetti di Star Wars firmati Marvel, Principessa Leia inaugura un ciclo di brevi archi narrativi dedicati alle avventure di alcuni tra i principali eroi della trilogia originale a cavallo tra Episodio IV ed Episodio V: oltre a Leia, infatti, godono di una propria miniserie dedicata anche Han Solo, Chewbacca e Lando Calrissian.
- Titolo: Star Wars – Principessa Leia
- Data di uscita: 9 marzo 2017
- Autori: Mark Waid, Terry Dodson
- Edito da: Panini Comics
- Edizione: 17×26, cartonato, 112 pagine
- Contiene: Principessa Leia #1/5
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Sinossi
È un periodo sia di speranza che di lutto per la Ribellione. Durante una missione segreta per far arrivare all’Alleanza Ribelle i piani della Morte Nera rubati all’Impero, la principessa Leia Organa viene rapita dagli imperiali e costretta a guardare mentre la potente stazione da battaglia distrugge il suo pianeta natale di Alderaan. Con l’aiuto di un pilota cresciuto in una fattoria e di un contrabbandiere dalla parlantina facile, Leia sfugge ai suoi rapitori e completa la missione. Usando i piani da lei recuperati, l’Alleanza riesce a distruggere l’arma definitiva dell’Impero. Ora che si sono dimostrati un nemico formidabile per l’Impero, però, i Ribelli sono più che mai in pericolo, e non hanno tanto tempo per celebrare la loro vittoria o piangere le loro perdite…
Cosa mi è piaciuto
La caratterizzazione dei personaggi
Tutti i personaggi, dai principali alle comparse, sono ben caratterizzati, sia per merito della sceneggiatura che per merito degli ottimi disegni, di cui si parlerà più approfonditamente al punto successivo. In particolare, risultano interessanti e ben sfaccettate la protagonista Leia, alle prese con il suo doppio ruolo di leader della Ribellione e di principessa di Alderaan (ruoli, questi, che giungeranno a fondersi alla fine del volume), e l’inedita deuteragonista Evaan Verlaine, pilota alderaaniana, convinta sostenitrice della casa reale e, perlomeno nelle primissime fasi dell’arco narrativo, decisamente insoddisfatta del comportamento di Leia.
La continuity
La storia comincia esattamente dove finisce Episodio IV, originando un continuum gradevolissimo e molto simile a quello venutosi a creare tra Rogue One – A Star Wars Story e lo stesso Episodio IV, benché ancora più diretto. Nel corso della vicenda, inoltre, si procede a un’operazione di retcon che spiega, finalmente, per quale motivo Leia possa affermare, in Episodio VI, di ricordare sua madre Padmé Amidala, e in particolare di ricordare la sua bellezza e la sua tristezza.
I disegni
Terry Dodson adotta uno stile originale ed elegante, tutt’altro che fotorealistico ma perfettamente in grado di ritrarre inconfondibilmente ogni singolo personaggio e di delinearne il carattere attraverso l’aspetto esteriore. Degni di nota anche i colori caldi ed essenziali di Jordie Bellaire, che ben si sposano con la raffinatezza del tratto di Dodson.
Cosa non mi è piaciuto
La trama
Benché l’idea alla base dell’arco narrativo, ossia la ricerca dei superstiti di Alderaan, sia originale e sulla carta interessante, la realizzazione lascia purtroppo a desiderare. La storia è lenta e ingrana a fatica, specialmente nella prima metà del volume, mentre, complice anche la presenza di più scene d’azione, risulta più dinamica nella seconda parte. A ogni modo, il climax ascendente non basta per risollevare la trama complessiva e il risultato finale, potenzialmente ottimo, è solamente discreto.
Conclusioni
Pur soffrendo di una trama lenta e poco avvincente, specie nella prima metà del volume, Principessa Leia è una miniserie che fa della caratterizzazione dei singoli personaggi (Leia ed Evaan Verlaine su tutti) e dell’eleganza e raffinatezza dei disegni i suoi principali punti di forza, risultando un’opera gradevole e utile ad approfondire il personaggio di Leia e il suo doppio ruolo di leader della Ribellione e di principessa di Alderaan.