The Illustrated Star Wars Universe è un libro considerabile ormai vintage che presenta i pianeti della Trilogia Originale attraverso il testo di Kevin J. Anderson (già autore di tante opere Legends come la Trilogia dell’Accademia Jedi, la serie Cronache degli Jedi, L’Arma Segreta e di alcuni racconti dell’antologia Tales from…) e le magnifiche illustrazioni dello straordinario artista Ralph McQuarrie, alcune delle quali realizzate appositamente in occasione di questo volume. Ovviamente si tratta di un libro del 1995 e come tale va considerato, quindi si deve tenere presente che alcune cose sono state poi modificate con i Prequel e/o con opere successive (prima fra tutte Coruscant).
- Titolo: The Illustrated Star Wars Universe
- Data di uscita: Dicembre 1995
- Autori: Kevin J. Anderson (testo), Ralph McQuarrie (illustrazioni)
- Edito da: Bantham Spectra
- Edizione: Copertina Rigida, Copertina Flessibile, 208 pagine
- Prezzo: 20.85 €
Contenuti
Ciascun pianeta viene descritto attraverso la prospettiva di un diverso narratore interno all’universo starwarsiano, e nell’ordine abbiamo:
TATOOINE:
L’antropologo Hoole, riuscendo ad infiltrarsi tra le culture aliene grazie all’abilità della sua specie Shi’do di mutare la forma, ci presenta le usanze e gli stili di vita delle popolazioni del pianeta dai due soli. In particolare, ci descrive la cultura dei Tusken e dei Java, nonché le inquietanti presenze all’interno del palazzo di Jabba (monaci B’omarr tra tutte).
CORUSCANT (IMPERIAL CENTRE):
La magnificenza della capitale dell’Impero viene presentata da Pollux Hax, capo della sezione diffusione propaganda dell’Imperatore. Ottime le descrizioni per nulla faziose (ironia n.d.r.) della Monument Plaza, del Palazzo Imperiale e delle gigantesche sfere in costruzione in orbita (“strictly for peacetime purposes”).
DAGOBAH:
Flora e fauna del pianeta esilio di Yoda ci vengono riportate attraverso il giornale di bordo della studiosa Halka Four-Den, scomparsa sul pianeta assieme al suo team durante una ricerca scientifica finanziata dalla Repubblica prima delle Guerre dei Cloni.
HOTH:
Fu grazie al lavoro del maggiore Kem Monnon, comandante del corpo degli ingegneri, che l’Alleanza Ribelle poté costruire una base sicura sul remoto pianeta di ghiaccio. Come bonus è presente anche la descrizione della cintura di asteroidi dove il Millenium Falcon troverà riparo durante la fuga dagli imperiali.
- Tatooine
- Tatooine
- Imperial Centre
- Imperial Centre
- Dagobah
- Dagobah
- Hoth
- Hoth
ENDOR:
La luna boscosa e le sue forme di vita (non solo Ewok ma anche Teek, Gorax, Yuzzum, Sanyassan) vengono presentate dal sergente imperiale Pfilbee Jhorn, incaricato dall’Imperatore di redigere una relazione sul luogo che avrebbe dovuto ospitare i generatori dello scudo della seconda Morte Nera. Il report è assolutamente negativo e si consiglia di stare alla larga da quel luogo ostile (solo 3 membri del team su 9 sopravvivono).
BESPIN:
È il consigliere Po Ruddle Lingsnot che ci offre una visione dettaglia su Cloud City e la sua economia.
YAVIN 4:
Dr’uun Unnh, naturalista Sullustiano e alleato ribelle, descrive in un articolo le sue ricognizioni sulla quarta luna di Yavin con i suoi templi Massassi immersi nella fitta giungla.
ALDERAAN:
Il pianeta continua a vivere attraverso il saggio “Requiem for Alderaan” della poetessa di fama intergalattica Hari Seldona, una dei pochi nativi sopravvissuti alla distruzione del pacifico mondo ad opera della Morte Nera.
- Endor
- Endor
- Bespin
- Bespin
- Yavin 4
- Yavin 4
- Alderaan
- Alderaan
Cosa mi è piaciuto
Narratori “in universe”
Passando alle opinioni personali, ritengo che l’espediente del narratore interno sia riuscitissimo in quanto riesce maggiormente a far immergere il lettore nei vari ambienti alieni, anche grazie all’abbondanza di dettagli e aneddoti presente nelle descrizioni. Questi personaggi, rappresentati esteticamente attraverso bozzetti concettuali realizzati per i film, hanno inoltre trovato la loro biografia espansa in altre opere ora sotto l’etichetta Legends, come ad esempio l’antropologo Hoole protagonista della serie di libri de La Galassia del Terrore. Ancor più interessante è il fatto che alcuni di essi sono stati citati anche in opere del nuovo Canon: i ribelli Dr’uun Unnh e Kem Monnon nel The Rebels Files e l’imperiale Pollux Hax in Star Wars Propaganda e nel Visual Guide dedicato a Rebels.
- Hoole
- Pollux Hax
- Halka Four-Den
- Kem Monnon
- Pfilbee Jhorn
- Po Ruddle Lingsnot
- Dr’uun Unnh
- Hari Seldona
Retroscena sui luoghi storici
Ripercorrere i pianeti storici visti nei film e scoprirne i segreti grazie a un punto di osservazione diverso e particolare è stata un’esperienza davvero interessante, soprattutto per l’ampliamento della lore legata ai luoghi e alle culture descritti e la creazione di un background anche per personaggi di sfondo apparsi pochi secondi di sfuggita nei film.
Simpatico è anche il fatto che alcune vicende riportate nel libro si intreccino bene con gli eventi narrati nei film senza citarli esplicitamente: ad esempio, nel suo racconto dell’esperienza su Tatooine, Hoole, fa tappa alla stazione Tosche di Anchorhead, popolare e forse unico punto di ritrovo tra i giovani raccoglitori di umidità del posto. Mescolandosi tra loro, Hoole racconta di aver assistito ai loro dibattiti su impossibili sogni ribelli di fuggire via dalla loro arida vita e unirsi all’Accademia Imperiale. Chissà che quei giovani non fossero proprio Luke e i suoi amici Biggs, Camie e Laze, apparsi nella famosa scena tagliata di episodio IV.
Altro esempio simpatico è il disastroso e inascoltato rapporto imperiale su Endor, che, in un certo senso, va a rendere più credibile la futura sconfitta di un’intera legione dei migliori soldati imperiali ad opera degli Ewok all’apparenza innocui. Interessante è anche la presentazione di tutta un’altra serie di abitanti della luna boscosa, come Re Terak e la strega di Dathomir Charal che hanno trovato spazio nei primordiali Spin-Off con protagonisti gli Ewoks: L’avventura degli Ewoks e Il Ritorno degli Ewoks.
Illustrazioni fantastiche
La parte più bella però è rappresentata dalle illustrazioni del maestro Ralph McQuarrie (unite ad altri concept di Joe Johnston, Nilo Rodis Jamero, ecc.), le quali farebbero funzionare il libro anche senza la presenza del testo. Apprezzata soprattutto la scelta di presentarne molte a doppia pagina, che permette di godere appieno dell’arte del visionario artista.
Concept scartati e riutilizzati
Interessante è vedere poi come molti concept che non hanno trovato spazio nella Trilogia Originale siano stati riutilizzati per le opere successive, in particolare nei Prequels (ad esempio le creature volanti di Bespin ripescate per Kamino in Ep.II e prima ancora scartate per Naboo in Ep.I), in The Clone Wars (il ritratto della vita notturna di Coruscant riproposto per l’episodio Duchess of Mandalore), in Rebels (Lothal fatto a somiglianza del landscape di Alderaan, i ragni Krykna su Atollon che ricalcano i Knobby white spiders di Dagobah) e infine ne Il Risveglio della Forza (l’ingresso dell’avamposto di Niima su Jakku ispirato all’ingresso del palazzo di Jabba).
Cosa non mi è piaciuto
Niente da segnalare sotto questo punto di vista.
Conclusioni
Per concludere, The Illustrated Star Wars Universe è un libro che consiglio a tutti coloro che adorano l’arte di Ralph McQuarrie e a chi cerca una lettura leggera ma al tempo stesso di approfondimento (sebbene non proprio canonica) sui pianeti che tutti noi abbiamo imparato ad amare.
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