Shattered Empire, in italiano L’Impero a Pezzi, insieme agli altri romanzi della Journey to Star Wars: The Force Awakens, era sicuramente uno dei prodotti più attesi del Nuovo Canone sin dal momento dell’annuncio. Frutto della collaborazione di due maestri del fumetto, lo statunitense Greg Rucka alla storia e il nostro italianissimo Marco Checchetto (di cui potete leggere un’intervista realizzata in collaborazione con GuerreStellari.net) ai disegni, L’Impero a Pezzi, arriva anche da noi, dopo i due brossuratini usciti in contemporanea a Il Risveglio della Forza, in una splendida edizione cartonata deluxe.
- Data di uscita: 29/04/2016
- Autori: Greg Rucka, Marco Checchetto, Emilio Laiso, Angel Unzueta
- Edito da: Panini Comics
- Edizione: 120pp, cartonato, colore
- Prezzo: €14.00
Trama
La miniserie inizia in medias res durante la battaglia di Endor e ne segue i concitati momenti dal punto di visto della luogotenente Shara Bey, pilota di A-Wing della squadriglia Verde. In seguito alla battaglia è il momento, per Shara, delle celebrazioni sulla superficie della luna boscosa, insieme ai rumorosi ewok, ai grandi generali Solo e Calrissian e all’amato marito Kes Dameron. Il giorno dopo però il lavoro non è finito e i ribelli andranno a catturare la base imperiale posta dall’altro lato della luna: scoprendo che in realtà il loro lavoro di liberazione della Galassia è appena cominciato.
Qualche mese dopo la battaglia di Endor alcuni Star Destroyer vengono contattati da un messaggio dell’Imperatore per avviare una dura operazione di repressione; Shara invece, dopo l’ennesima battaglia, viene affidata come pilota per una importante missione diplomatica con la Principessa Leia. Le due donne si recheranno su Naboo, pianeta natale dell’ormai defunto Imperatore Palpatine, per iniziare il lungo processo di ricostituzione della Repubblica Galattica… Non si aspettano però, che anche dall’oltretomba, l’ira dell’Imperatore si sta per abbattere su di loro grazie all’Operazione Cenere, una serie di protocolli da attuare alla sua morte tra i quali anche la distruzione del pianeta Naboo attraverso satelliti per il controllo del clima.
L’unico modo per salvare Naboo è quindi salire a bordo dei celebri caccia monoposto gialli e argento e distruggere i satelliti uno per uno: Shara, Leia e la regina di Naboo affronteranno da sole uno Star Destroyer! Nel frattempo il generale Han Solo e la squadra di esploratori del tenente Dameron hanno conquistato una base dell’Imperial Security Bureau dove vengono a sapere dell’Operazione Cenere: riusciranno così ad avvertire la flotta del generale Lando Carlissian che potrà aiutare le nostre eroine nella battaglia su Naboo.
Nell’ultimo numero della miniserie Shara Bey viene reclutata dal droide astromeccanico R2-D2 per una missione insieme a Luke Skywalker: dovranno infiltrarsi in una base imperiale di massima sicurezza (per l’occasione Shara fingerà di essere l’ufficiale Alecia Beck, già vista nel romanzo Smuggler’s Run) per recuperare due piccoli alberi, tutto quello che rimane dell’albero che cresceva all’interno del Tempio Jedi, due alberi legati alla Forza…
Al termine del volumetto, Shara potrà finalmente congedarsi insieme a suo marito Kes e a suo figlio Poe e stabilire una nuova casa su Yavin 4, insieme ad uno dei due misteriosi alberi.
Cosa mi è piaciuto?
La storia
Ho trovato davvero stupendo ripartire di colpo da quanto si vede ne Il Ritorno dello Jedi: dà un grandissimo senso di continuità al fumetto con il film e ci permette di avere una visione più completa della battaglia spaziale. Il dipanarsi della vicenda è anche questo molto ben studiato, secondo me: parte proprio dagli istanti successivi al film, con l’assalto alla base imperiale sulla Luna Boscosa e poi si sviluppa nella seconda metà dell’albo con una bella elissi temporale: facendo ben capire sia le difficoltà e i sucessi dei Ribelli, che le innumerevoli difficoltà (e basta) dell’Impero. Tuttavia, purtroppo, la trama non è così forte da sostenere una grandissima valutazione perché dà informazioni, per quanto valide e preziose, che sembrano un po’ sparse ma che, secondo me, avranno più senso in futuro.
I disegni
Marco Checchetto ha confezionato un lavoro davvero sublime su L’Impero a Pezzi, che ti fa voglia di tornare a fissare le sue tavole una volta finito l’albo. I suoi disegni sono ricchi di dettagli, i personaggi espressivi e riconoscibili: sia i personaggi classici che quelli nuovi (ottimo il lavoro di design effettuato su Shara Bey). Le battaglie spaziali o aree sono volutamente confuse in un turbinio di scie ed esplosioni e danno un grande senso di azione e dinamismo. I bozzetti della deluxe edition, poi, rendono il volume ancora più prezioso.
Il ritorno su Naboo di Mossa è poi un grande e bellissimo tuffo nel passato, un ritorno a quell’amato/odiato La Minaccia Fantasma dall’estetica però così inconfondibile, su uno dei pianeti più belli dell’intera saga.
I personaggi
I personaggi della trilogia originale, come ho già detto, riprendono veramente vita attraverso le pagine di questo fumetto, grazie a disegni, battute e “atteggiamento” ma non è di questo che voglio parlare.
Vorrei concentrarmi sui due nuovi personaggi che vengono introdotti: Shara Bey e suo marito.
I due sono una coppia affiatata ma spesso sono costretti a stare lontani a causa dei loro diversi impegni nella guerra contro l’Impero: Shara è un pilota formidabile mentre suo marito, Kes Dameron è un sergente delle forze speciali di terra. Sì, avete letto bene, Kes Dameron: Shara e Kes sono i genitori di Poe Dameron, il pilota della Resistenza (sembra aver preso da sua madre) che vedremo protagonista in “Star Wars: Il Risveglio della Forza”. Tra Shara e Kes c’è, ed è questo l’aspetto più bello della coppia, che la rende davvero reale, la voglia fortissima di trovare un pianeta dove fermarsi, costruire una casa e crescere il loro bambino (che viene tenuto dai nonni) in pace; d’altro canto però c’è anche la fedeltà alla causa ribelle che ogni giorno li porta di nuovo sul campo di battaglia. Insomma, gran coppia!
L’unità e la coesione con la saga
L’Impero a Pezzi è perfettamente esplicativo del lavoro di connessione che stanno facendo al Lucasfilm Story Group; dai riferimenti a La Minaccia Fantasma con Leia su Naboo (e alla presenza oscura che percepisce) fino all’albero visto in The Clone Wars. Successivamente elementi dalla miniserie sono stati recuperati anche dal gioco Star Wars: Battlefront II.
I misteri dell’ultimo numero
Come funzionano quegli alberi? Cosa significa crescere con un albero accanto? Cosa vuole fare Luke? Perchè i Dameron si trasferiscono su Yavin? Quante domande, quante sensazioni stupende, anche se la trama dell’intera miniserie risulta non molto forte, mi ha davvero colpito e lasciato davvero impressionato.
Cosa non mi è piaciuto?
Un piccolo errore nella copertina
Dopo lunghe disquisizioni con altri appassionati, abbiamo convenuto che nella copertina ci sia un piccolo errore: se guardate bene la scena della distruzione della seconda Morte Nera, l’esplosione finale segue la linea dell’equatore, non perpendicolare (come avviene nell’esplosione della prima Morte Nera) come si vede nella copertina dell’albo. Poi vabbè questo è proprio cercare il pelo nell’uovo in un album che difetti praticamente non ne ha.
Conclusione
Star Wars – L’Impero a Pezzi è una miniserie fondativa del Canon di Star Wars e del periodo successivo alla Battaglia di Endor. Nonostante una trama non particolarmente forte, i protagonisti introdotti nella serie spiccano subito per indipendenza e originalità, oltre a inserirsi in modo molto naturale con gli eroi della Trilogia Originale. La coesione col Canon è ai massimi livelli, con numerosi collegamenti a serie TV, videogiochi e ovviamente film di tutta la saga. Ottimi i disegni sia di Checchetto che di Mossa. L’edizione cartonata deluxe de L’Impero a Pezzidi Panini è impreziosita anche di bozzetti e interviste al disegnatore veneziano: consigliatissimo!