Cronache degli Jedi 1 di 6 – L’Età dell’Oro dei Sith
Prima di parlare de L’età dell’Oro dei Sith, facciamo un breve excursus storico. Nel 1994 Kevin J. Anderson, prolifico autore di romanzi spin-off di celebri film e telefilm di fantascienza, scrive la trilogia Accademia Jedi, in cui Luke incontra, sul tempio di Yavin, lo spirito del potente Jedi Oscuro e Signore dei Sith Exar Kun. Il fascino del personaggio portò Anderson, insieme al solito nume tutelare del fumetto starwarsiano Tom Veitch a sviluppare parallelamente una minserie a fumetti dal titolo Cavalieri della Vecchia Repubblica, nella quale si racconta proprio la storia di Exar Kun, ambientate nel 4000 BBY.
Dopo aver costruito una trilogia splendida: costituita, oltre a Cavalieri della Vecchia Repubblica, anche da Gli Oscuri Signori dei Sith e da Le guerre dei Sith, Anderson decide di buttarsi sulla costruzione di due miniserie prequel: la qui presente L’età dell’oro dei Sith e La caduta dell’Impero Sith, ambientate un altro millennio prima di Cavalieri della Vecchia Repubblica e che mostrano l’Impero Sith delle origini, come mai era stato fatto prima, e il suo primo fondamentale incontro/scontro con la Repubblica.
- Titolo: Star Wars: Cronache degli Jedi – L’età d’oro dei Sith
- Data di uscita USA: 1996
- Data di uscita ITA: 1999 (ristampa Panini 2018)
- Autori: Kevin J. Anderson, Chris Gossett, Dario Carrasco Jr.
- Edito da: Magic Press, Gazzetta, 100% Panini Comics
- Edizione: 17×26, brossurato, 144 pagine, colore
- Prezzo: €14.00
Trama
5000 anni prima degli eventi visti nella trilogia originale, la Vecchia Repubblica si trovava in un periodo fiorente e di continua espansione, nel quale nuovi pianeti venivano colonizzati e nuove rotte iperspaziali venivano scoperte da intrepidi esploratori.
Gav e Jori Daragon sono fratello e sorella, orfani (i loro genitori sono morti portando soccorso alle forze dell’Imperatrice Teta, durante la guerra di unificazione del sistema di Koros) e senza alcun ricchezza se non la nave che i loro genitori gli hanno lasciato, la Starbreaker 12. I due si avventureranno in un rischioso tragitto spaziale sperando di poter trovare una rotta commerciale che, una volta tracciata, garantirà loro enormi profitti.
Finiranno però, in maniera rocambolesca, sul pianeta Korriban, base segreta dell’Impero Sith, dove l’Oscuro Signore Marka Ragnos è appena deceduto. Il legittimo successore, Ludo Kressh, viene detronizzato dall’ambizioso Naga Sadow, che vuole far tornare l’impero Sith agli antichi splendori, conquistando tutta la Galassia. Per raggiungere il suo obiettivo sfrutterà i due fratelli appena giunti sul pianeta, intrappolando Gav, e lasciando che Jori torni a chiedere aiuto, così da poter seguire il suo tragitto e giungere fino al cuore della Repubblica, mentre cercherà di sbarazzarsi delle fazioni a lui ostili tra i Sith.
Cosa mi è piaciuto?
La caratterizzazione dell’epoca storica
L’aspetto veramente interessante di questo volume è la descrizione della società e della tecnologia antica nell’universo di Star Wars. Osserviamo spade laser con i cristalli in vista, collegate tramite cavi a delle batterie legate alla cintola, le navi spaziali vengono ormeggiate negli spazioporti con delle normali cime. I vestiti sono antiquati e le città pure. Descrizioni molto belle sono anche quelle del faraonico Impero Sith, che presenta veramente tendenze di stampo egiziano.
I disegni
Il tratto rende perfettamente l’idea di antichità che pervade il volume. Sono definiti e dettagliati quando servono, vaghi quando devono essere vaghi, pur lasciando una vivida impressione del periodo e in grado di ammaliare il lettore.
Il cliffhanger finale
La vicenda cresce in maniera graduale, inizia sicuramente un po’ lenta, forse troppo, ma si velocizza ben presto e ti lascia proprio quando la Grande Guerra Iperspaziale sta per iniziare. Il secondo volume è perciò legato al primo in maniera indissolubile.
Cosa non mi è piaciuto?
I colori
Troppo sbiaditi e chiari per una vicenda invece profondamente oscura, fatta di intrighi, lato oscuro, antiche magie e rituali. Avrei preferito tinte più scure e vivide.
Personaggi non brillanti
I protagonisti e i coprotagonisti (eccetto Odan-Urr, conosciuto nel precedente Cavalieri della Vecchia Repubblica e di cui qui si scopre l’interessante giovinezza e le sue insicurezze di giovane cavaliere jedi) non brillano per novità o introspezione psicologica. Va già meglio per gli antagonisti Sith e il conflitto tra innovatori (Naga Sadow) e conservatori (Ludo Kressh).
E voi, cosa ne pensate di questo volume? Fateci sapere lasciando il vostro parere nei commenti e dando anche voi un voto nel box sottostante!