Scum and Villainy, feccia e malvagità: citando esplicitamente il vecchio Ben Kenobi in Una nuova speranza, Pablo Hidalgo ci consegna un corposo e affascinante reference book, che si prefigge l’ambizioso obiettivo di svelare e approfondire il passato, i segreti e i misfatti dei più abietti criminali della storia galattica tramite l’inedito punto di vista di tre tutori della legge.
- Titolo: Star Wars: Scum and Villainy – Case Files on the Galaxy’s Most Notorious
- Data di uscita USA: 23 ottobre 2018
- Autore: Pablo Hidalgo (testi), AA.VV. (disegni)
- Edito da: Epic Ink
- Edizione: copertina rigida, colori, 128 pagine
- Prezzo: €32.89
Sinossi
Il crimine è una presenza costante nella galassia, che si tratti dei loschi traffici ai livelli più bassi di Coruscant o dei sindacati del crimine organizzato nell’Orlo Esterno, ma la considerazione che le forze dell’ordine galattiche hanno riservato alle azioni criminose è cambiata ogniqualvolta vi sia stato un avvicendamento ai vertici del potere.
Star Wars: Scum and Villainy svela le malefatte dei più noti contrabbandieri, pirati, giocatori d’azzardo, cacciatori di taglie e farabutti della storia galattica. Ripercorri le indagini di tre generazioni di tutori della legge nella galassia ed esamina rapporti, immagini di videosorveglianza, mandati di cattura, reperti e molto altro ancora in questo libro in-universe riccamente illustrato.
Introducendo dettagli e personaggi completamente nuovi, quest’opera getta una nuova luce sui più famigerati criminali della galassia.
Contenuti
Presentata in un’ottima edizione in copertina rigida dotata di custodia semitrasparente in plastica, l’opera è un vero e proprio pseudobiblion, un libro in-universe che raccoglie i più importanti casi su cui abbiano indagato tre generazioni della famiglia Divo nel corso della storia galattica: l’ispettore di polizia Tanivos Exantor Divo (lo stesso Tan Divo che vediamo negli episodi 2:15 e 3:4 di The Clone Wars), attivo prima e durante le Guerre dei Cloni; la figlia Andressa Divo, agente dell’Ufficio di Sicurezza Imperiale; il nipote Exantor Divo, autore in-universe del libro e comandante delle forze dell’ordine di Hosnian Prime al tempo de Il risveglio della Forza.
Il libro si divide in tre sezioni, una per ciascun membro della famiglia e per ciascuna era della storia galattica, identificate ognuna da un colore prevalente: il giallo per l’età della Repubblica, il rosso per l’età imperiale, il blu per l’età della Resistenza. All’interno di ciascuna sezione, ogni caso è identificato dal suo codice univoco d’archivio, corredato di un’illustrazione di ottima fattura e presentato non solo tramite la descrizione realizzata a posteriori dall’autore, Exantor Divo, ma anche attraverso frammenti di diari, lettere e rapporti redatti dal nonno e dalla madre durante la conduzione delle indagini.
È doveroso segnalare l’utilizzo di un lessico ricercato, talvolta punteggiato di arcaismi o termini desueti, che potrebbe scoraggiare o mettere in difficoltà il fruitore meno avvezzo alla lettura in lingua originale. La scelta è probabilmente dettata dall’intenzione, perfettamente riuscita, di riprodurre almeno parzialmente il registro linguistico tipico del linguaggio burocratico, notoriamente ostico per un pubblico di non addetti ai lavori.
Cosa mi è piaciuto
I disegni
Le oltre cento illustrazioni presenti in questo libro sono una gioia per gli occhi e lo elevano da semplice prodotto commerciale a vera e propria opera d’arte. Ognuno dei tredici illustratori coinvolti ha saputo realizzare disegni pregevolissimi, permeati di quel senso di feccia e malvagità che dà il titolo all’intera opera. Degna di nota è, in particolare, l’attenzione riservata alla fisicità e all’espressività di ciascun personaggio, in grado di trasmettere efficacemente le emozioni e i sentimenti (soprattutto negativi) più disparati.
L’espansione della lore
Nonostante le parti descrittive siano spesso sacrificate in favore delle illustrazioni, uno dei più grandi pregi dell’opera è la capacità di condensare, anche nel giro di poche righe, una mole sterminata di informazioni, curiosità e dettagli riguardanti il singolo caso. Dal funzionamento dei nano-droidi alle tecniche di contrabbando, dai rapporti con gli informatori alle tecniche dei cacciatori di taglie, ogni aspetto del mondo criminale è analizzato, sviscerato e scandagliato in modo da offrire al lettore un’esperienza a trecentosessanta gradi dell’universo di Star Wars.
Inoltre, merita una menzione onorevole il nuovo e, per certi versi, ancora misterioso sistema di datazione introdotto da questo reference book, il C.R.C. o Computo di Hosnian (Hosnian Reckoning).
Il C.R.C. o Computo di Hosnian è il sistema di datazione ufficiale in vigore nella Repubblica, nell’Impero e infine nella Nuova Repubblica. Pone il suo anno zero nel 7977 BBY, ossia 7977 anni prima della battaglia di Yavin. Apparentemente, ogni anno standard è diviso in mille millesimi, numerati da 000 a 999. Le date si esprimono con l’indicazione dell’anno e del millesimo: ad esempio, la cattura di Leia Organa all’inizio di Una nuova speranza è datata 7977.331, che corrisponde all’inizio del quinto mese del 7977 C.R.C.
I riferimenti al canone
La quantità di riferimenti all’intero canone di Star Wars presenti in questo libro è tale che risulta difficile trovare un’opera che non sia, almeno indirettamente, citata all’interno delle 128 pagine che lo compongono. Darth Maul, The Clone Wars, Solo, Dottoressa Aphra: ogni canaglia, filibustiere o lestofante incontrato finora nella galassia lontana lontana trova spazio, approfondimento e spessore in quest’opera, il tutto visto con gli occhi delle forze dell’ordine galattiche.
L’immersività
Uno dei più grandi pregi di Scum and Villainy è la sua capacità d’immergere completamente il lettore nell’universo di Star Wars, grazie alla rappresentazione della galassia sporca, imperfetta, malfunzionante e pericolosa che abbiamo imparato a conoscere particolarmente nella trilogia originale, in Rogue One e in Solo, una galassia in cui nulla è rose e fiori e in cui ognuno è chiamato a cavarsela con i propri (pochi) mezzi e in ogni modo, legale e non.

Immagine di videosorveglianza di Mon Mothma e Bail Organa e mandato di cattura ai danni di Leia Organa in Scum and Villainy: Case Files on the Galaxy’s Most Notorious.
Cosa non mi è piaciuto
I refusi e gli errori d’impaginazione
Purtroppo, durante la lettura di questo libro si ha troppo spesso l’impressione che la bozza originaria sia stata corretta in fretta e furia: oltre ad alcuni veri e propri refusi (tra cui spicca l’erronea identificazione di Jabba Desilijic Tiure come Jabba Dislijic Tiure), si possono trovare decine di errori d’impaginazione dovuti alla giustificazione del testo o alla sillabazione delle parole senza ritorno a capo. Niente di grave, certo, ma decisamente fastidioso agli occhi di un lettore attento.
Gli errori di datazione
Pur nell’ottimistica speranza che si tratti di ulteriori refusi di cui al punto precedente, il più grande difetto di un’opera che fa della precisione cronologica un suo fondamentale tratto distintivo è la presenza di almeno due errori di datazione, di cui uno piuttosto grossolano.
Il primo errore è la collocazione della nascita del Collettivo Ombra nei primi mesi del 21 BBY (7956.319 C.R.C.), una data che, se confrontata con le altre presenti nel libro, confligge irrimediabilmente con la cronologia ufficiale di The Clone Wars. Visti gli altri riferimenti presenti nel libro, è probabile che l’esatta collocazione siano gli ultimi mesi del 21 BBY (forse 7956.913 C.R.C.), nonostante questa informazione confligga a sua volta con la datazione presentata dall’Atlante Galattico.
Il secondo errore è la collocazione dell’emissione del mandato di cattura di Han Solo, anch’essa erroneamente datata 21 BBY (7956.919 C.R.C.), quando Han aveva solamente 11 anni! Con tutta probabilità, la taglia mostrata nel libro è la stessa di cui parla Greedo in Una nuova speranza, dunque la data corretta potrebbe essere 1 BBY (7976.919 C.R.C.).
Commento finale
Nonostante una fruibilità limitata dall’uso di un lessico ricercato e talvolta arcaico, Scum and Villainy si rivela una delle letture più complete e approfondite del canone di Star Wars, un’opera irrinunciabile per gli amanti dei reference book e per chi, in generale, volesse espandere la propria conoscenza del mondo criminale della galassia lontana lontana.
La quantità e qualità dei disegni, unita al livello di dettaglio quasi maniacale, agli innumerevoli riferimenti al resto del canone e alla sensazione di totale immersione all’interno dell’universo di Star Wars rende la lettura di quest’opera un’esperienza unica, solo in minima parte guastata, dall’abbondanza di refusi ed errori d’impaginazione e dalla presenza di un paio di errori di datazione, di cui uno piuttosto evidente.