Star Wars – Operazione Starlight continua la serie regolare Star Wars (2020) , iniziata con La Strada del Destino, aggiungendovi i numeri da #7 a #11. Siamo nel periodo immediatamente successivo alla clamorosa sconfitta su Hoth, ma la Ribellione sembra tutt’altro che disposta ad abbandonare la battaglia per la liberazione della Galassia dalla tirannia dell’Impero. La sceneggiatura del fumetto è affidata a Charles Soule, mentre le tavole sono opera di Jan Bazaldua e Ramon Rosanas.
- Titolo: Star Wars (2020) Vol. 2 – Operazione Starlight
- Data di uscita: 24/11/2022
- Autore: Ramon Rosanas, Jan Bazaldua, Charles Soule
- Edito da: Panini Comics
- Edizione: 17×26 cm, cartonato, 112 pagine a colori
- Prezzo: 17,10 Euro Amazon IT
Sinossi
Il Comandante Imperiale Ellian Zahra è stata incaricata dal terrificante Darth Vader di rintracciare quel che rimane della flotta ribelle dalla Battaglia di Hoth… e distruggerla! Ma Zahra ha un altro obiettivo in mente: eliminare Leia Organa!
Cosa mi è piaciuto
L’approfondimento del Comandante Zahra
Operazione Starlight continua ad avere come villain principali per i Ribelli, a bordo del suo Star Destroyer “Volere di Tarkin”, il Comandante Zahra. Sino a ora di lei sapevamo che avesse perso qualcuno nella distruzione della Morte Nera e che incolpasse personalmente la Principessa Leia di ciò. Il volume ci mostra come Zahra porti il lutto per nientemeno che il Governatore Tarkin, suo mentore. Durante alcuni flashback apprendiamo che la giovane imperiale ha sviluppato una profonda devozione per costui, dal quale ha imparato molto, salvo poi deluderlo per aver gestito in malo modo un’operazione su Ikkruk. Al netto del fanatismo che domina alcuni elementi, in particolar modo tra gli imperiali, è apprezzabile vedere dei personaggi ben caratterizzati mossi da emozioni, invece che semplici “passacarte” dell’Imperatore. Ciò non toglie che la stessa Zahra sappia capire quando avere una mente razionale e analitica, evitando di diventare vittima delle proprie pulsioni.
Un riferimento all’Alta Repubblica
Alcune citazioni sono più illustri di altre, questo è certo, ma si possono apprezzare anche le più modeste. Accade così di scoprire che su Ikkruk opera un signore della guerra di nome Burnium Ro, che, citando Tarkin: “… utilizza la stessa retorica e lo stesso simbolismo di una vecchia organizzazione criminale chiamata Nihil“. Non abbiamo evidenze che Burnium, pur condividendo il nome con il famoso e famigerato Occhio, Marchion, sia un parente di questi, ma è encomiabile vedere come ci siano sempre riferimenti ad altre opere, altri tempi, ecc, in ogni prodotto.

Burnium Ro
La determinazione dei Ribelli
Operazione Starlight dovrebbe mostrare una Ribellione a pezzi, demoralizzata dalla batosta di Hoth. Non solo, i codici delle comunicazioni ribelli sono stati scoperti dall’Impero: come conseguenza di ciò le varie flottiglie scampate alla distruzione stanno andando incontro a letali imboscate nei vari punti di raduno. Che soluzione escogitare? A quanto pare una che prevede di sfruttare le preziose conoscenze contenute nella testa di un vecchio droide conservato in un vault su Coruscant! Non importa quanto rocambolesca sia la missione, o chi vi prenda parte o vi perisca, i Ribelli sono disposti fino all’estremo sacrificio per la causa, e questo basta e avanza per gustarsi ogni loro operazione. Per quanto i villain tentino di fiaccare la resistenza dei coraggiosi ribelli, questi sono sempre pronti a dimostrarsi più carichi che mai, ottenendo discreti successi.
Cosa non mi è piaciuto
Il Comandante Zahra
Sembra assurdo da dire, ma è così. Se il personaggio di Zahra risulta ben caratterizzato e sviluppato, alcune sue caratteristiche sono digeribili faticosamente. Mi riferisco a tutte le scene di azione in cui l’imperiale risulta troppo “overpowered”, per usare un gergo da gamer. Non è difficile credere che sia dotata di qualità fisiche superiori alla media, avendo superato alcune sfide lanciate da Tarkin, ma qui si assiste a una scena decisamente esagerata; sto parlando della sequenza ambientata nell’incrociatore Nebulon, durante la quale Zahra riesce a disabilitare la nave, sopraffare Leia, prendersi gioco di Luke, abbandonare la fregata e e rientrare via jetpack nello spazio nel proprio Star Destroyer. Passi la determinazione, ma qui si è ecceduto un tantino, forse.

La Comandante Zahra un po’troppo OP.
Lando Carlissian
Operazione Starlight fa fare un grande passo all’indietro all’ex Barone Amministratore di Cloud City, Lando. L’avevamo visto, in Ep. V, digerire malamente l’accordo preso con l’Impero, arrivando a sacrificare il proprio ruolo e ricchezze per recuperare Han e aiutare i nostri a sfuggire dalla città. Elemento imprescindibile per l’operazione su Coruscant, sapevamo che avesse un debito con Jabba contratto nel volume precedente. Ebbene, la reticenza nel collaborare col gangster termina di colpo quando la vita di Lobot viene messa a rischio per la salvezza della Ribellione tutta, fatto che a Lando non va bene. Che fosse una canaglia era noto, così come che avesse il cuore d’oro, ma il tradimento che sta mettendo in atto ha dimensioni clamorose, restituendoci un personaggio falso ed egoista. Come riusciranno a farlo uscire da questa situazione e a farlo evolvere è da vedersi, ma non sembra un’impresa da poco.

Lando Calrissian decide di tradire la Ribellione.
Conclusione
Operazione Starlight, con le sue numerose scene di azione, battaglie e missioni continua a mantenere desta l’attenzione per la serie ammiraglia Star Wars. Oramai perfettamente calati nel contesto storico, il periodo tra Ep. V ed Ep. VI, possiamo smettere di ripensare con nostalgia al passato e lasciarci coinvolgere dal presente. La sceneggiatura è ben realizzata, finendo per non annoiare mai, così come le tavole e i disegni. Nulla da eccepire per quanto riguarda personaggi e atmosfere, per ora, a parte quanto evidenziato sopra.
Altre opere:
Non dimenticate di condividere, commentare la recensione e, soprattutto, di lasciare anche voi il vostro voto al volume! Vi ricordiamo che potete trovarci anche su Telegram con il nostro canale ufficiale.
Umberto
un quermiano che usa la parola “fascisti” in una galassia lontana lontana?neanche Guzzanti… solo quello vale un voto bassissimo.
Giovanni De Bonis
A dirla tutta, il termine “fascista” è presente già nella sceneggiatura di Episodio IV approvata nel 1974.
Umberto
sinceramente la cosa non cambia il fatto che l’utilizzo del termine da parte di un personaggio interno alla storia mi abbia proiettato fuori dall’universo narrativo nel quale ero immerso fino ad un attimo prima.usata così la parola “fascisti” diventa praticamente un termine in universe e vista la sua derivazione è totalmente straniante.come possono esistere i fasci littori in uno space fantasy?come può esserci stata la stessa associazione di idee che ha portato una dittatura a prenderne il nome?l’utilizzo che tu mi citi esiste nel mondo reale in cui uno sceneggiatore cerca con quella parola di rendere un’immagine (la sua sensazione visiva di un gruppo armato squadrista e dittatoriale) ad un potenziale produttore.inoltre in inglese “fascist” è usato con molta facilità e senza cognizione della sua etimologia (“almost any English person would accept ‘bully’ as a synonym for ‘Fascist’. That is about as near to a definition as this much-abused word has come” G. Orwell) e non penso che il Lucas trentenne facesse eccezione.Non ne conosceva la storia né i motivi,lo vedeva solo come un sinonimo di esercito dittatoriale e uniforme e comunque ha utilizzato il termine out of universe.spero di aver chiarito meglio.