Siamo giunti al quinto appuntamento della cavalcata fumettistica nella serie Darth Vader (2020) firmata da Greg Pak e Raffaele Ienco. La vicenda continua con l’arco narrativo L’Ombra dell’Ombra. Il presente volume riprende la vicenda dallo stipulo dell’alleanza tra Lord Vader e l’ex ancella di Naboo Sabé, un tempo al servizio di sua moglie come guardia del corpo. Questa coppia improbabile si imbarca nell’impresa di estirpare una governatrice imperiale corrotto dall’Alba Cremisi, con ciò proseguendo la crociata iniziata in Regno Cremisi, il precedente volume.
Alla base della missione vi sono tuttavia motivazioni inusuali, che condurranno i due a entrare in contatto anche con personaggi provenienti dal passato, sia fisicamente sia con le loro ombre, appunto. Un’altra ombra del Signore dei Sith è sempre l’inossidabile assassino Ochi di Bestoon, che continua a fornire assistenza a Vader e a quella che un tempo era l’ombra della regina.

- Titolo: Darth Vader (2020) – L’Ombra dell’Ombra
- Autori: Marc Greg Pak, Raffaele Ienco
- Formato: 17×26, 112 pagine, colore, cartonato
- Contiene: Darth Vader (2020) #23/27 (ristampa spillati)
- Prezzo: 18 € (ACQUISTA QUI)
Sinossi
L’inedito duo composto dall’ex ancella di Padmé Amidala e da Darth Vader si imbarca in una missione contro un nemico comune. Ma cosa succede quando l’Ombra della Regina scoprirà il segreto più intimo dell’Oscuro Signore dei Sith? E poi, una colonia di rifugiati proveniente da Tatooine deve vedersela con un governatore Imperiale. Possibile che in loro aiuto possa arrivare… Vader?!
Cosa mi è piaciuto
Disegni sempre convincenti
Come è sempre stato durante questa serie, i disegni si riconfermano un punto di buona qualità, senza cadute di rilievo e anzi con un livello che si mantiene costante e non pare essere influenzato da una storia discutibile. Va menzionato assolutamente come il disegnatore Ienco non subisca la stanchezza di una serie che si trascina in maniera spettacolare ma narrativamente debole.
Alcuni risvolti narrativi interessanti
Stavolta assistiamo ad alcune soluzioni convincenti all’interno della trama, capace di rivelare alcune piccole sorprese per il lettore, che soprattutto nelle sequenze di azione si diverte e si entusiasma, anche se leggermente, per la sorte dei protagonisti. Questa volta Pak è stato capace di fornire un finale meno scontato e leggermente più coinvolgente, seppur ci si arrivi tramite un percorso fatto a ritmo claudicante.
Cosa non mi è piaciuto
Personaggi labili
Nessuno tra i personaggi di lungo corso continua a presentare un vero mordente all’interno della storia, nè un approfondimento ben realizzato. Tra di essi, non si salva il protagonista Vader. Egli continua a essere largamente limitato dalla scrittura, dal momento che ogni analisi del suo carattere si svolge attraverso ripetuti didascalismi. Gli altri personaggi, infatti, spesso si rammentano a vicenda la potenza e l’autorità di Lord Vader e nel frattempo il suddetto continua a vagare taciturno dispensando morte ai traditori dell’Impero, Insomma, di Darth Vader tutti parlano presumendo di saperne troppo mentre lui va in giro a fare cose.
Un problema di caratterizzazione colpisce anche Sabé. La donna, sebbene in misura minore dal momento che le sue motivazioni sono chiarite, si rivela un altro personaggio piuttosto monolitico che persegue un obiettivo che dichiara a più riprese: salvare la colonia di ex schiavi dallo sfruttamento di questa frangia corrotta dell’Impero appoggiata dall’Alba Cremisi. Nel fare questo, la sua speranza è ricevere l’aiuto di Vader, che lei chiama sin da subito con il suo vero nome. Una simile sicumera, che sconfina nella sfrontatezza gravissima agli occhi del Signore dei Sith, non riceve tuttavia nessuna punizione, nemmeno quando Sabé si appella alla bontà ancora presente nell’animo di Vader, che cede invece di eliminarla. Questo crea naturalmente un’altra problematica già discussa a più riprese in questa serie, ovvero il personaggio di Darth Vader che non va da nessuna parte e viene risospinto sempre indietro.
In ultimo abbiamo un nuovo piccolo gruppo di personaggi provenienti dal passato più recondito di Anakin Skywalker, i cui nomi non spoileriamo in questa sede. Viene da chiedersi, tuttavia, quale fosse il bisogno di introdurli per poi non usarli pressoché mai in modo proattivo o riprenderne veramente il rapporto con il personaggio principale. L’unico impiego è fare un richiamo emotivo di superficie che è funzionale al messaggio confuso della serie, ovvero, più o meno, che Darth Vader non è poi “così” cattivo. Si tratta di una tendenza per nulla convincente e a questo punto concludiamo che è un tratto irreversibile di questa serie a fumetti. Non è certo il modo di realizzare un protagonista tormentato, soprattutto dove abbiamo lavori ben migliori da questo punto di vista (eccone uno).

Citazioni inutili
Va constatato ancora una volta, nel volume che abbiamo tra le mani, che fin troppe pagine sono dedicate a digressioni e flashback dipinte con il tipico tono rosso che pervade tutte le vignette interessate. Come ci si può aspettare, le suddette tavole riguardano soprattutto i momenti della trilogia prequel dove viene delineato il rapporto tra Anakin e Padmé e altre circostanze risalenti all’infanzia del primo. L’uso di questi espedienti però non riesce nel suo intento e sembra sempre di più un sostituto della caratterizzazione e dello sviluppo della storia per creare un momento di facile emozione nel lettore (cosa che inevitabilmente funziona). Su cinque numeri raccolti in L’ombra dell’ombra, uno è quasi interamente dedicato a tavole flashback di momenti che tutti conosciamo già. Alcuni di essi hanno per oggetto la famigerata questione della sabbia: davvero sconfortante osservare gli autori starwarsiani che ricorrono ai meme del mondo reale canonizzandoli.

Commento finale
L’ombra dell’ombra, quinto volume di Darth Vader (2020), si dimostra un altro arco narrativo spento e non convincente. L’arco narrativo è incentrato sulla partnership improbabile e tesa tra il protagonista e la ex ancella di Naboo Sabé. La loro impresa consiste nella missione di liberare una colonia di ex schiavi di Tatooine, salvati in precedenza dalla donna, dallo sfruttamento imposto da una fazione imperiale complice dell’Alba Cremisi, il sindacato criminale. I disegni di Raffaele Ienco si mantengano a un livello notevole di qualità e non subiscono gli effetti del protrarsi della serie. Il vero punto problematico è la storia senza coinvolgimento o sviluppi della trama oltre a un paio di momenti più divertenti e sopettacolari. La scrittura di Greg Pak continua purtroppo a non fornire spunti di caratterizzazione dei protagonisti o di costruzione di una trama articolata in modo convincente, ricorrendo piuttosto a richiami al passato, flashback ed espedienti esagerati come l’ennesima superarma o i millesimi animali feroci da affettare con la spada laser. A ciò si aggiunge il ritorno di alcuni personaggi secondari del passato di Anakin Skywalker che tuttavia poi non vengono impiegati realmente e una Sabé che, nonostante le sue motivazioni siano chiare e convincenti, non è una coprotagonista interessante e fin troppo provocatoria nei confronti di Vader. A conti fatti, si tratta dell’arco narrativo più scorrevole fino a qui e che si legge con pochi problemi, non per la sua qualità quanto per il suo tono alquanto basso. Un’altra aggiunta deludente.
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