[Recensione] The High Republic – Into the Light

Summary
Into the Light è la conclusione emozionale del percorso aperto con Nell'Oscurita: in questo romanzo Claudia Gray ci regala momenti di azione, ma soprattutto riflessioni sincere e affetto per i personaggi e la storia che racconta. In un’epoca segnata da oscurità, tradimenti e terrore, Into the Light è, come suggerisce il titolo, una luce, un invito alla speranza, alla guarigione, e alla forza che nasce dalle relazioni.
Good
  • Il focus sui personaggi e la loro crescita
  • Kashyyyk, i sogni di Azlin e i Drengir
  • L'epilogo e la festa finale
Bad
  • Troppo breve per il numero di personaggi presenti
  • Richiede una buona conoscenza pregressa
8
Buono
Storia - 7.5
Scrittura - 8
Sensazioni - 8.5

Into the Light è l’ultimo romanzo young adult della Fase III dell’Alta Repubblica, nonché la conclusione del Progetto Luminous per quanto riguarda questo target di lettura e le opere scritte da Claudia Gray

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  • Titolo: Star Wars: The High Republic – Into the Light
  • Data di uscita: 1 aprile 2025
  • Autore: Claudia Gray
  • Edito da: Disney-Lucasfilm Press
  • Edizione: 368 pagine, copertina rigida
  • Prezzo: €18.47

Questo libro chiude quindi un ciclo iniziato dalla stessa Gray nel 2021 con Into the Dark (tradotto in italiano come Nell’Oscurità): l’autrice americana, recentemente trasferitasi a Torino e che è stata nostra ospite in ben due occasioni a Milano, conclude il “suo” arco narrativo nell’Alta Repubblica raccontandoci un’avventura su Kashyyyk, ricca di emozioni, colpi di scena e momenti di crescita personali dei vari protagonisti. Il tutto condito da un pizzico del suo tipico humour e da un riferimento ad Andor, una serie che la scrittrice ha molto apprezzato (andate a leggere i ringraziamenti finali).

Forse è stata solo una mia impressione ma questo romanzo, soprattutto negli ultimi capitoli mi ha fatto provare un senso di nostalgia, simile a quello che mi provoca il finale di episodio VI: questo è, almeno per ora (ma si parla già di “Fase More”), un arrivederci a questi personaggi che mi e ci hanno accompagnato in questi anni e in diverse avventure. Per noi lettori e lettrici, come per gli autori, questa è la conclusione di un viaggio iniziato nel 2019/2020.

Into the Light – Sinossi

Mentre la Repubblica affronta una serie di crisi senza precedenti, i Jedi si trovano a combattere su più fronti. I Nihil, guidati dal crudele Marchion Ro, minacciano di distruggere interi sistemi stellari, mentre una misteriosa piaga si diffonde, trasformando tutto ciò che tocca in polvere.

Il Jedi Reath Silas e la sua squadra vengono inviati su Inad Komesh, un mondo devastato dalla piaga, per cercare di contenere il disastro. Ma quando la situazione precipita e un Maestro Jedi perde la vita, i Jedi capiscono che questa minaccia potrebbe essere più pericolosa di quanto avessero mai immaginato.

Nel frattempo, la battaglia finale contro i Nihil si avvicina, e i Jedi devono affrontare le loro paure più profonde per proteggere la luce della Repubblica. Se falliscono, l’oscurità potrebbe inghiottire la galassia per sempre

ATTENZIONE LA RECENSIONE CONTIENE SPOILER! LEGGETE A VOSTRO RISCHIO E PERICOLO!

Into the Light – Analisi

I personaggi al centro della storia

Il cuore pulsante di Into the Light non è la trama, per quanto rimanga solida e interessante, della quale ho molto apprezzato l’ambientazione su Kashyyyk, il pianeta dei Wookiee, di cui scopriamo qualcosa in più e la cui lore viene arricchita con quest’opera.  Sì, sono presenti i colpi di scena, sì c’è l’avventura, sì ci sono i cattivi, sia quelli vegetali che quelli in carne, metallo e ossa, e sì ci sono tutti gli elementi tipici dell’Alta Repubblica ma il vero cuore della storia raccontata da Gray sono i personaggi, che rappresentano, a mio parere, arrivati quasi alla conclusione di questo ciclo, la vera ricchezza del Progetto Luminous

Reath, Cohmac, Nan, Burryaga, Geode, Leox, Affie, Avon, Azlin, Dez, Amadeo e Kelnacca (il Wookiee Jedi di The Acolyte – La Seguace, qui alla sua prima apparizione in un romanzo): sono loro i protagonisti della storia, sono loro che abbiamo visto crescere, soffrire, vincere, essere sconfitti e verso cui ormai proviamo familiarità e con cui abbiamo instaurato un legame emotivo, creato grazie alle storie che ce li hanno fatti conoscere.

Credo che uno degli aspetti più riusciti di Into the Light sia proprio la sensazione di crescita interiore dei personaggi resa da Gray e ho inserito di seguito qualche esempio. 

Reath Silas in Into the Light combatte con un Drengir

Reath Silas in Into the Light mentre combatte con un Drengir

Non posso che partire da Reath Silas: è finalmente un Cavaliere Jedi a tutti gli effetti, è un leader ma ancora un giovane ragazzo, costretto a combattere e a guidare gli altri. Into the Light non rinuncia a mostrarci la sua umanità e gentilezza, soprattutto verso Nan e Azlin, ma vediamo anche le sue insicurezze quando deve prendere decisioni difficili e percepiamo di nuovo la sua difficoltà nel riconciliarsi del tutto con Cohmac, ma emerge in quest’opera anche la maturità sviluppata, oltre che dai confronti con la Piaga e i Senza Nome, anche dall’aver lasciato la propria zona di comfort dell’Archivio Jedi e aver viaggiato ed esplorato la galassia,

Un altro protagonista di questa storia è Azlin Rell, inquietante e affascinante, tormentato dalle sue angoscianti visioni e incubi ma anche da sogni in cui rivive i momenti della sua infanzia. Leggiamo di Rell, piccolo iniziato Jedi venuto “in gita” su Kashyyyk con i suoi compagni “di scuola”: Azlin è tormentato da un conflitto interiore che vede il Lato Oscuro e Lato Chiaro combattere per la sua anima. Per me, la parte migliore è senza dubbio quando Reath gli dice di non cercare di corrompere i suoi compagni di missione, così da avere un alleato nell’Oscurità, poiché tornando alla Luce e combattendo con loro sarebbe meno solo, perché, in fondo, quello che cerca è un senso di appartenenza.

In Into the Light scopriamo di più anche sul personaggio di an, introdotta nel primo libro di Gray circa quattro anni fa, il cui rapporto con Hague, il pirata che le aveva dimostrato davvero affetto, è fondamentale per la sua redenzione. Il coraggio di Nan è, alla fine, uno degli elementi che salvano la giornata ed è bello vedere come la giovane donna verrà accettata anche da Affie e Leox, che la accoglieranno sul Vascello, regalandole, per ora, un lieto fine che ci fa empatizzare e gioire per lei con lei, nonostante il suo burrascoso passato.

NanE poi c’è Geode, il misterioso navigatore Vintiano, un personaggio così assurdo da essere bello e divertente ma che vive in Into the Light il suo momento più eroico, con un grande impatto emotivo, nonostante il suo “sacrificio” alla Groot di Guardiani della Galassia mi abbia fatto alzare gli occhi al cielo. Avevo letto questo spoiler per sbaglio in chat di redazione e sapevo, quindi, che si sarebbe salvato. Nonostante tutto ho trovato emozionante le reazioni dei protagonisti alla sua apparente morte, soprattutto per il dolore di Affie e Leox. 

Una menzione particolare anche alla sottotrama con il delicato rapporto fra Avon e Ghirra Starros che rimane interessante perché avrà un pay off nel finale dell’Alta Repubblica: vediamo una Ghirra sempre più incerta sul suo ruolo nell’amministrazione Nihil e disposta a rischiare per amore materno e una Avon alle prese con l’Accademia, che anche nella Galassia lontana lontana è in mano a professori ottusi!

I cattivi, vegetali e non.

Tornano anche i Drengir, che sono i veri antagonisti in questa storia, con un raro punto di vista interno che ci permette di comprendere meglio la loro filosofia, il modo di pensare e di agire. Il ritorno della minaccia vegetale, che avevamo conosciuto nella Fase I, è perfetto per chiudere il cerchio aperto con Nell’Oscurità.

Sono i Drengir, sobillati dalla Dottoressa dei Nihil, Zadina Mkampa, che è ora il capo scientifico dei pirati, dopo l’arresto del Barone Boolan avvenuto nell’audio-romanzo Tempest Breaker e nei fumetti, più che la Piaga o i Senza Nome, i nemici da sconfiggere. C’è, però, anche un cameo dei Sith, grazie al ritrovamento, da parte della scienziata, di un holocron che le permette di controllare il Thornseed, artefatto del lato oscuro che converte tutte le piante all’oscurità rendendole velenose o aggressive, distruggendo raccolti e coltivazioni. 

Gray riesce a rendere interessanti tutti i personaggi, anche quelli vegetali, e, pagina dopo pagina, capiamo meglio le loro motivazioni e tumulti interiori. Come direbbero gli anglofoni, “they grew on me” – battuta che dovevo inserire vista la presenza botanica di questo romanzo!

Cosa mi è piaciuto

In Into the Light, Gray quindi ha deciso di spostare parzialmente il focus dai grandi antagonisti per concentrarsi sugli effetti che la guerra, ormai prolungata, ha avuto e ha sui protagonisti, soprattutto nella loro sfera più intima e personale: il focus è quindi sul prezzo della guerra e il valore delle relazioni.

Il romanzo si apre con una missione di salvataggio che costa la vita al membro del Consiglio Jedi Adampo, e il suo funerale è una scena toccante: non è solo la perdita dell’ennesimo membro dell’ordine e del consiglio, ma è un momento di riflessione sul sacrificio, sul peso della responsabilità, e sul valore del lutto. Il capitolo finale, dolo la grande festa per la vittoria, tra l’altro con forti vibes da Endor, rimane per me il più bello di tutto il libro con un epilogo che sa di celebrazione e che da un po’ di speranza (il sale della saga di Star Wars).

Into the Light però non rappresenta una conclusione definitiva: ci sono molti dei nodi ancora da sciogliere e sembrano destinati a trovare tutti (speriamo!) spazio in Trials of the Jedi, il romanzo conclusivo della Fase III e del progetto in uscita il 17 giugno 2025.

Tuttavia quella su Kashyyyk, rappresenta una vittoria importante contro i Nihil e contro Ro. Non la vittoria finale, ma una di quelle tappe che vanno celebrate per ciò che sono, come sottolinea saggiamente Amadeo in uno scambio davvero bellissimo nel capitolo 36: 

“Celebrating joy doesn’t mean ignoring trouble. It’s about giving each thing its due, isn’t it”?

Che tradotto dice più o meno: celebrare la gioia non significa ignorare i problemi. Si tratta di dare a ogni cosa il suo valore, non è così?

Gray ci ricorda infatti l’importanza di riconoscere e celebrare i momenti belli, anche quando magari si è circondati da orrori e tragedie.

Cosa non mi è piaciuto

Il romanzo forse pecca in ampiezza – un po’ troppo breve per il numero di personaggi che deve gestire – e richiede una buona conoscenza pregressa dei personaggi e delle storie che la precedono, oltre che del progetto in generale ma riesce comunque nel suo intento principale che è tirare le somme emozionali di un viaggio lungo quattro anni.

Alcune storyline inoltre rimangono parzialmente irrisolte, come quella di Azlin, il che mi porta a pensare che qualche personaggio sia destinato a tornare,  per un cameo o per una parte più consistente, in Trials of the Jedi.

Into the Light – Conclusioni

Into the Light è la conclusione emozionale del percorso aperto con Nell’Oscurità e personalmente sono riuscita ad apprezzarlo avendo seguito le vicende dei personaggi nei vari romanzi: mi sono affezionata a Reath e Cohmac, Affie & Leox. & Geode, Amadeo e Burry e persino ad Azlin.

In questo romanzo Claudia Gray ci regala momenti di pura azione (tipo Azlin che combatte contro il Drengir), ma soprattutto riflessioni sincere e affetto per i personaggi e la storia che racconta. Non sappiamo ancora se questi Jedi o se l’equipaggio del Vessel tornerà – ma speriamo davvero che non sia la loro ultima apparizione cartacea!

In un’epoca segnata da oscurità, tradimenti e terrore, Into the Light è, come suggerisce il titolo, una luce, un invito alla speranza, alla guarigione, e alla forza che nasce dalle relazioni.

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