Quando erano uscite le sinossi dei romanzi parte del progetto Journey to Star Wars: The Force Awakens non ero sicuro che Star Wars: Lost Stars mi sarebbe piaciuto: il dipingerlo come “Romeo e Giulietta ambientato nella Galassia di Star Wars” o l’etichetta di romanzo Young-Adult associata ad una storia d’amore, che pareva ricalcare i grandi successi di questi ultimi anni (Twilight prima di tutti ma poi Divergenti, Shadowhunters, Maze Runner…), mi aveva fatto un po’ insospettire.
Poi però è arrivato il Force Friday, e con questo anche i nuovi romanzi: Aftermath è stato subito il primo su cui buttarsi perché è sicuramente il più collegato al nuovo film e quello che apriva maggiori finestre sul post-Endor; il secondo romanzo su cui mi sono lanciato è stato invece proprio Lost Stars.
Dopo averlo divorato in pochi giorni, il romanzo mi ha lasciato positivamente sopreso, colpendomi nel profondo come raramente era accaduto: Lost Stars è sicuramente il romanzo di Star Wars di cui tutti dovremmo parlare ed è attualmente al primo posto su Amazon nella categoria “Young-Adult”.
Ecco quindi una mia recensione di quello che, a mio parere, è il miglior romanzo del Nuovo Canone (e sicuramente uno dei migliori della storia della narrativa di Star Wars).
- Titolo: Star Wars – Lost Stars
- Data di uscita USA: 4/9/2015
- Data di uscita Italia: 28/4/2016
- Autore: Claudia Gray
- Edito da: Disney Lucasfilm Press – Multiplayer.it Edizioni
- Edizione: 348 pp, copertina rigida
- Prezzo: €19.90
Trama
Il regno dell’Impero Galattico ha raggiunto il pianeta dell’Orlo Esterno Jelucan, dove Thane Kyrell, ricco abitante della città alta, e la povera contadina della valle Ciena Ree stringono un’amicizia fortissima grazie al loro amore per il volo. Gli anni successivi sono dedicati a studi intensi ed allenamenti da pilota che li portano a diventare una coppia imbattibile, come se fossero una persona sola ai comandi.
Essere dunque ammessi alla Reale Accademia Imperiale di Coruscant per diventare ufficiali glorioso Impero è un sogno che diventa realtà per entrambi: lì i due continuano ad essere i migliori della loro classe e mentre loro crescono la loro amicia inizia a evolvere verso qualcosa di più. Quando vengono poi assegnati ai loro compiti, una volta diplomati, i due sanno che faranno di tutto per vedersi il più spesso possibile, compatibilmente agli impegni di Thane come pilota di caccia TIE sulla Morte Nera e a quelli di Ciena come ufficiale di plancia sullo Star Destroyer Devastator.
Il sogno di Thane si guasta però in seguito alla distruzione di Alderaan e quando vede di prima persona le terribili tattiche utilizzate dall’Impero per mantenere il suo pugno di ferro. Ciena invece, per quanto scossa, è legata da un vincolo d’onore e, nonostante tutti i suoi dubbi, confida ancora nella bontà della macchina militare e governativa di Palpatine.
Amareggiato e disilluso, Thane si unisce alle neonata Ribellione, mettendo così Ciena nell’insopportabile posizione di dover scegliere tra la sua lealtà verso l’Impero e l’amore per l’uomo che conosce da quando era bambina.
Ora su fronti opposti della guerra, questi amici diventati continueranno ad inseguirsi e a ritrovarsi sia nelle più importanti battaglie viste nella Trilogia Originale, sia in alcuni momenti più intimi tra loro due, finché Ciena non si renderà definitivamente conto della malvagità dell’Impero, quando ormai però è troppo tardi ed è stata nominata Capitano dello Star Destroyer Inflictor. Il ricongiungimento finale avverrà su Jakku, nella tremenda battaglia che vedrà un certo Star Destroyer scontrarsi sul pianeta: Ciena sarà catturata come criminale di guerra ma Thane le offre di rivelare le sue informazioni di intelligence sull’Impero per uscire più in fretta; Ciena rifiuta, perché non può tradire il suo patto di leatà contro l’Impero ma, allo stesso tempo, Thane le fa capire che le resterà sempre vicino. Considerata morta dagli altri imperiali, Ciena diventa invece un modello di lealtà e di sacrificio per le forze dell’Impero che si stanno riorganizzando in segreto…
[Non credo di riuscire a distinguere in maniera ordinata le cose che mi sono piaciute e quelle che non ho apprezzato di questo romanzo perché, insomma, il romanzo mi è piaciuto praticamente tutto. Come metodo di recensione allora opterò per un commento più discorsivo].
Commento
Lost Stars ha tutto quello che si potrebbe desiderare, secondo me, da un romanzo di Star Wars. I due protagonisti provengono da un pianeta nuovo e appartengono a due diverse culture conviventi sul pianeta stesso: i contadini della valle a cui appartiene Ciena sono persone umili e il cui sommo valore è l’onore; gli abitanti della città come Thane sono invece più pragmatici e meno “onorevoli”. Nonostante queste differenze la loro passione li unisce, superando qualsiasi barriera culturale, anche grazie alla spinta data da un casuale incontro con un bonario Tarkin nel giorno di annessione di Jelucan all’Impero: fin dalle prime pagine, infatti, siamo spinti a pensare in maniera diversa da quella a cui siamo abituati, a rivoltare i nostri schemi mentali. In quest’ottica si inserisce, appunto, l’incontro con Tarkin, che soprende i due bambini ad azzuffarsi per entrare ad esplorare una navetta classe Lambda; invece di punirli, Tarkin li premia e li onora con belle parole, rafforzando la loro decisione di servire il glorioso Impero.
Il periodo dell’Accademia Imperiale è ricco di vitalità, come ci si può aspettare da un gruppo di ragazzi nel pieno dell’adolescenza: i compagni e le compagne di stanza dei protagonisti sono ben tratteggiati nella loro psicologia e mai stereotipati. I ragazzi sono presentati in tutte le loro turbe sentimentali ed emozionali e nelle difficoltà fisiche e psicologiche per eccellere nei corsi e nell’infrangere qualche regola: grazie e Lost Stars, dunque, abbiamo una vista unica su cosa succede dentro le accademie imperiali a questi ragazzi che sono, nonostante la carriera che hanno scelto, ragazzi normali.
Gli aspetti delle due culture sono poi esplorati durante tutta la vicenda del romanzo che, nella sua seconda metà (nella prima narra dell’infanzia dei protagonisti e del loro periodo nell’Accademia) segue passo passo i momenti salienti della Trilogia Originale, in cui scopriamo che i protagonisti hanno avuto un ruolo secondario ma di cui, vedendo i film, eravamo a conoscenza dell’esistenza. Un esempio? Il raggio traente che cattura la Tantive IV all’inizio de Una Nuova Speranza viene attivato da Ciena; Thane è a bordo di uno dei piloti di snowspeeder alla battaglia di Hoth.
Cardine fondamentale del libro è sicuramente la storia d’amore tra Thane e Ciena: questa non risulta mai scontata ma sempre molto viva e reale; il sentimento prova e riesce a farsi strada attraverso i gusci di lealtà e regole con cui la formazione all’accademia ha avvolto i ragazzi. Nonostante le posizioni diverse sulla condotta dell’Impero, il legame tra Thane e Ciena risulta essere sempre più forte e, quando ci sarà bisogno, Ciena riuscirà a mettere davanti alla sua lealtà verso l’Impero, quella che ha verso Thane. L’autrice Claudia Gray, inoltre, riesce a non cadere né in sentimentalismi esagerati, mantenendo sempre una narrazione in terza persona e introspettiva al punto giusto, né in cliché scontati come quello di un triangolo amoroso, totalmente assente nel romanzo. Quella del romanzo è una storia sicuramente appassionante, in grado di catturare il lettore di qualsiasi età e di qualsiasi sesso e non manca di momenti di crisi o di passione estrema.
Come inoltre già fatto nelle parti dell’Accademia, l’autrice ci consegna una visione unica sui sentimenti e i pensieri degli ufficiali imperiali durante la Guerra Civile: la distruzione di Alderaan e la sconfitta di Yavin provocano nei giovani ufficiali reazioni costranti, tra chi piange per i compagni morti sulla Morte Nera, chi giustifica l’atto di distruzione planetaria dell’Impero come deterrente per una guerra che è scoppiata lo stesso, chi invece capisce perfettamente che l’Impero non merita la sua lealtà. Significativa, sotto questo aspetto, la vicenda di Nash Windrider, compagno di stanza di Thane e amico di Ciena, alderaaniano, che si chiude in un bozzolo di lavoro e di odio per rimanere saldo nella sua posizione nella Marina Imperiale.
In questo senso si inserisce un’altra nota positiva: la mancanza di un antagonista. È chiaro a tutti che l’Impero è la forza malvagia attorno a questa vicenda di stelle, tramonti e amore ma non c’è mai un antagonista ben definito della vicenda, nessuno che in prima persona si opponga all’amore dei due protagonisti. Siamo catapultati, dunque, nell’osservazione di due diverse realtà e di due diversi punti di vista: quello imperiale e quello dei Ribelli.
Proprio all’Alleanza Ribelle si deve il cambiamento principale nel carattere di Thane: il ragazzo è sempre stato particolarmente cinico nei confronti della vita e particolarmente indisponente con qualsiasi figura autoritaria, e questo a causa del suo traumatico rapporto coi genitori. Progressivamente, sia a causa dello shock provocato dalle atrocità imperiali, sia grazie al tempo passato con i volontari ribelli, Thane capisce che c’è del buono nella Galassia, che la si può cambiare realmente, che i vertici dell’Alleanza sono leader onesti e di cui ci si può fidare.
Se devo trovare una pecca è il finale che, seppur dia molte informazioni sullo stato della Galassia, risulta un po’ scialbo e non fornisce altri dettagli sulla vita di Thane e Ciena: cosa è successo un anno o due anni dopo la battaglia di Jakku? Che fine hanno fatto? Sono ancora insieme? Sono tutte domande la cui risposta è semplicemente accennata (io credo che siano risposte positive ma è la mia impressione) ma mai esplicitata nelle ultime pagine: mi sarei aspettato un epilogo “Due anni dopo…”.
Venendo allo stile di scrittura, la Gray ci consegna un romanzo molto ben scritto, con descrizioni lunghe e precise senza mai esagerare o annoiare, con ottimi momenti di introspezione psicologica e dialoghi di alto livello. Il suo pregio principale? Riuscire a trasmettere fedelmente le emozioni e i sentimenti dei personaggi: se avete un debole per le storie d’amore è probabile che qualche lacrima vi scenderà.
Per concludere, Lost Stars, è un must-read tra i nuovi romanzi di Star Wars: è un’occasione per ripercorrere la Trilogia Originale attraverso due diversi punti di vista, attraverso un amore vero e passionale e un legame più forte della vita stessa dei personaggi. La sua classificazione come romanzo Young-Adult non deve spaventare nessuno perché il romanzo piacerà a persone di qualsiasi età grazie alla sua richezza in termini di contenuto, riflessioni, vicende ed emozioni.
Quello che più di tutto eleva il romanzo è l’importane contenuto morale, la riflessione sulla normalità delle persone che servono sotto l’Impero; per citare Hannah Arendt:
Le azioni erano mostruose, ma chi le fece era pressoché normale, né demoniaco né mostruoso. [La banalità del male – Hannah Arendt]
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Miky
Ciao, volevo farti una domanda visto che hai già letto il libro. Premetto che la copertina e la trama mi attirano molto e per me Claudia Gray è una garanzia. Secondo te, per una persona che non conosce ASSOLUTAMENTE NIENTE di Star Wars e del suo mondo, la lettura di questo romanzo risulterebbe comunque piacevole/fattibile? O ci sono parti e riferimenti ad altri eventi che risulterebbero incomprensibili? Confido in una tua risposta, grazie!
Giorgio Bondì
Se per “ASSOLUTAMENTE NIENTE” intendi neanche aver visto i film ci saranno tanti riferimenti che mancano proprio perché il romanzo gioca sul fatto di far attraversare ai protagonisti alcuni momenti fondamentali della trilogia originale di Star Wars. Sicuramente la storia d’amore e la vicenda in generale si apprezzano ma non oltre. 😀
Miky
Si, esatto come dici. Sono completamente digiuno di Star Wars (nemmeno i film). Ci penso su. Grazie Giorgio, per il tuo preziosissimo consiglio. 🙂
Giorgio Bondì
Beh allora non posso che consigliarti di guardarti i tre film del 1977-1980 e 1983 e leggere subito il libro 😀
Spero che ti si apra un mondo! Nel caso sono qui io! 😀
Samuele pappini
Salve, siccome ho letto recensioni molto negative su aftermath, pensavo di passare direttamente alla lettura di questo libro, c é il rischio di avere delle carenze narrative? Grazie e buona giornata.
Giorgio Bondì
Ciao Samuele! Aftermath e Lost Stars non sono collegati tra loro quindi puoi leggere tranquillamente Lost Stars senza perderti nulla. Io comunque ti consiglio di dare una chance al romanzo di Wendig (è il primo di una trilogia, ti ricordo, e l’ultimo volume narrerà le vicende della Battaglia di Jakku di cui in Lost Stars abbiamo un accenno), magari prima leggiti qualche estratto che trovi sul sito della Multiplayer.it Edizioni!
Enzo Cesario
E’ un romanzo fantastico, la storia tra Ciena e Thane unita allo sfondo della guerra civile galattica, creano un racconto perfettamente diviso tra la parte sentimentale e quella militare. Inoltre tramite questo sistema narrativo doppio, è possibile dare una visione degli eventi da entrambe le fazioni, quindi maggiormente completa, oltre che da una prospettiva diversa da quella vista attraverso i protagonisti della saga nei film. I personaggi sono ben strutturati, sia i principali che i secondari, lo stile narrativo lascia trasparire perfettamente le emozioni, le espressioni e le reazioni, rimanendo sempre coerente al personaggio in questione. Non aggiunge quasi nulla di nuovo alla serie degli eventi, infatti si vedono perlopiù quelli maggiormente conosciuti nella saga. infatti i principali eventi, riguardanti la galassia, con la quale i personaggi interagiscono sono: La battaglia di Yavin, la battaglia di Hoth, la schermaglia a Cloud City su Bespin e la battaglia di Endor. Tra quelli leggermente meno conosciuti vengono menzionate le tre battaglie di Naboo e la battaglia di Jakku, sulla quale non posso fare a meno che soffermarmi, gli eventi finali sull’Inflictor ti fanno capire il significato della copertina, anche rigiocare la battaglia di Jakku su Star Wars Battlefront II, ha un significato diverso dopo la lettura di Lost Stars. Una delle cose migliori è l’approfondimento della struttura militare imperiale, in piccola parte anche quella ribelle, si vede come l’addestramento imperiale sia molto “a 360 gradi”, mentre, come è inevitabile che sia, le forze ribelli sono costituite da volontari, addirittura col diritto di andarsene e tornare a loro piacimento, come visto durante la veglia per la madre di Ciena. Consiglio vivamente a tutti questa lettura, fa particolarmente capire la profondità di questa galassia lontana lontana.