[Recensione] NJO – Dark Tide II: Ruin

Summary
In linea col proprio predecessore ma leggermente più dinamico, Ruin apre le porte di quello che sarà il vero scontro per la libertà della galassia: niente più sistemi periferici, ora la minaccia Vong è giunta in prossimità dei mondi principali. Grazie al fatto che le vicende delle due culture iniziano ad intersecarsi, viene ulteriormente ampliato il ventaglio delle possibilità narrative, dando luogo a sviluppi interessanti e -in certi casi- addirittura emozionanti. L'Inglese utilizzato è affrontabile tranquillamente per coloro i quali dovessero avere delle competenze intermedie, mentre la solita edizione in copertina economica risulta perfetta per coloro i quali vogliano aggiudicarsi un altro pezzo di Universo Espanso a un prezzo estremamente favorevole.
Good
  • La guerra divampa nella galassia
  • Il duello per il fato di Ithor
  • Entrata in scena dei Resti dell'Impero
Bad
  • Poco spazio a Jaina Solo
7.9
Discreto
Storia - 8
Scrittura - 8
Edizione - 7.5
Sensazioni - 8

The New Jedi Order 3 di 19

Continua la nostra cavalcata alla scoperta del The New Jedi Order, giunta qui alla sua terza tappa. Dark Tide II: Ruin è il secondo e conclusivo capitolo della duologia, il cui capitolo precedente Onslaught è stato recensito qui.
Lo scrittore di entrambi i libri (che inizialmente erano stati concepiti come una trilogia, col capitolo centrale denominato Siege) è Micheal A. Stackpole, veterano dei romanzi a tema Star Wars. L’inglese utilizzato risulta anche in questo caso di livello intermedio, con occasionali termini singoli particolarmente complessi.

NJO Dark Tide II Ruin

  • Titolo: Star Wars: The New Jedi Order – Dark Tide II: Ruin
  • Data di uscita: 6 giugno 2000
  • Autore: Michael A. Stackpole
  • Edito da: Del Rey
  • Edizione: Copertina flessibile, 304 pagine
  • Prezzo: € 5,79

Sinossi

In seguito al furto dei resti del proprio antenato da parte degli studenti dell’Università di Agamar sul pianeta Bimmiel, il comandante Vong Shedao Shai risulta ossessionato dal trovare e uccidere colui il quale ha eliminato due guerrieri della sua casata e preso con sè le ossa.
Nel mentre, a migliaia di anni luce di distanza, la Nuova Repubblica si frammenta riguardo al da farsi dopo la ritirata da Dantooine, la quale non si è trasformata in una disfatta completa solo grazie a Luke Skywalker e alla squadriglia Rogue che hanno permesso la fuga.
Sopravvissuti a malapena all’assalto, l’ammiraglio Bothan Kre’Fey, Leia e Gavin Darklighter (leader dei Rogue) spingono il Capo di Stato Fey’lya ad agire contro la minaccia ormai incombente, pena la revoca del supporto delle forze militari della Nuova Repubblica stessa.
A tal proposito, onde raggiungere un accordo soddisfacente per entrambe le parti, il concilio a capo del governo vigente affida a Leia un’importante quanto pericolosa missione: cercare nell’Impero degli alleati contro il comune nemico.

Spoiler sulla seconda metà della vicenda

Nella pianeta roccaforte della zona di spazio conosciuta come i Resti dell’Impero, la Skywalker incontra il gran ammiraglio Pellaeon, oramai a capo del consiglio composto da tutti i restanti moff al comando dei vari settori ancora sotto il controllo imperiale.
Il rapporto tra i due è cordiale, con le divisioni del passato ormai in larga parte messe da parte dinanzi alla seria minaccia proveneiente da un’altra galassia. Proprio a causa degli antichi dissapori ben impressi nella memoria degli altri membri del comando, Pellaeon non riesce a garantire a Leia l’appoggio richiesto, visto e considerato che l’Impero non sia ben visto o ben accetto all’interno dei settori della Nuova Repubblica.

Mentre Leia si trova su Bastion, Elegos A’Kla, senatore della Nuova Repubblica e fondamentale nelle vicende della ritirata di Dantooine, decide di offrirsi come ambasciatore presso gli Yuuzhan Vong, allo scopo di apprendere maggiori dettagli sulla loro cultura.
Per far sì che ciò si realizzi, Elegos si fa catturare dal comandate nemico Shedao Shai che, intrigato dal pacifico senatore, instaura col politico Caamasi un rapporto mirato alla reciproca conoscenza degli usi e culture, salvo ucciderlo brutalmente dopo aver scoperto che egli è in buoni rapporti con l’odiato Corran Horn.

Nel frattempo gli Jedi continuano le loro missioni di ricognizione avventurandosi sempre più in profondità all’interno del territorio nemico.
Corran, Ganner e Jacen atterrano grazie ad uno stratagemma su Garqi, un mondo assediato dagli invasori. Aiutando la resistenza locale nell’opporsi agli alieni, Corran scopre che le armature viventi che vestono i guerrieri Vong risultano estremamente allergiche al polline prodotto dagli alberi bafforr, piante native del pianeta Ithor. Prima di essere prelevati dai Rogue fuggendo dal pianeta, i tre Jedi vengono salvati da un’imboscata nello spazio grazie all’arrivo di Pellaeon e alla squadriglia di TIE guidata dal figlio del Barone Soontir Fel.
Luke e Jacen, invece, viaggiano in direzione Garos IV sulle tracce della Twi’lek Daeshara’cor, una Jedi schierata con la fazione di Kyp Durron e quindi decisa ad agire attivamente nei confronti della minaccia rappresentata dagli invasori. Nel suo particolare caso, ella è alla ricerca di una superarma risalente al periodo imperiale, così da utilizzarla contro il nemico.

Shedao Shai, nonostante gli sforzi compiuti su Garqi dai Jedi per nascondere il vantaggio appena scoperto, viene a conoscenza della pericolosità del polline bafforr e -consapevole del loro pianeta di provenienza- decide di attaccare Ithor per distruggere i vegetali.
Consapevole della vulnerabilità dell’obiettivo, la Nuova Repubblica muove la flotta in direzione del pianeta, dando luogo ad uno scontro che viene combattutto sia nello spazio che all’interno delle sacre giungle sulla superficie.
Mentre i Jedi (richiamati su Ithor da Luke proprio per far guadagnare tempo a coloro i quali stanno procedendo con l’evacuazione dell’intero mondo) combattono contro i guerrieri Vong e i loro servitori Chazrach, Corran Horn capisce che il comandante Shai ha un conto in sospeso proprio con lui.

A tal proposito l’umano propone una sfida per decidere le sorti di Ithor sottoforma di duello: l’arresto dell’offensiva Vong in atto contro, in caso di sconfitta del Jedi, la resa dei resti dell’antenato di Shedao Shai.
Nonostante Corran riesca a uccidere il proprio avversario dopo un breve ma intenso duello, i Vong decidono di non sottostare all’accordo siglato dal loro comandante; il bieco subordinato di quest’ultimo, Deign Lian, ordina infatti di bombardare il pianeta con una misteriosa arma.
Mentre le truppe aliene si ritirano dalla superficie, la Nuova Repubblica segue gli invasori nello spazio per poi scoprire l’effetto degli elementi lanciati dal nemico su Ithor: la mossa a sorpresa scatena un agente in grado di distruggere tutti i viventi, animali e vegetali, rendendo così quello che era un lussureggiante mondo un semplice guscio senza vita. La Nuova Repubblica si rende dunque conto di aver perso la battaglia.
Corran è consapevole del fatto che debba sobbarcarsi la “colpa” dell’annientamento del pianeta, e i Jedi (nonostante la scelta di allontanarsi da essi) perdono credibilità agli occhi dei politici della Nuova Repubblica per aver deciso le sorti di Ithor in tal maniera, nonostante tale devastazione sia poi risultata inevitabile.

[riduci]
Corran Horn Shedao Shai NJO Dark Tide II Ruin

Corran Horn e Shedao Shai combattono per decidere il fato del pianeta Ithor. Disegno di Tommy Lee Edwards per il The New Essential Chronology

Cosa mi è piaciuto?

La guerra avanza

Giunti ormai alla terza pietra miliare della sterminata serie, è possibile iniziare ad apprezzare in maniera maggiormente chiara gli effetti di quella che è l’invasione Vong. Lentamente, ma in maniera inesorabile, gli alieni avanzano dagli estremi della galassia verso l’interno, avvicinandosi ai settori maggiormente sensibili e strategici della Nuova Repubblica.
Dunque non solo i mondi del Nucleo iniziano ad avvertire la minaccia, ma anche i Resti dell’Impero e Luke stesso (per quanto riguarda il Jedi Praxeum su Yavin IV) si chiedono quali debbano essere le prossime mosse onde evitare di essere sovrastati dalla furia del nemico… tuttavia la mancanza di comunione d’intenti rende la situazione caotica e fuori controllo.

Resti dell’Impero

Particolarmente riuscita la parte in cui Leia comprende che la Nuova Repubblica non può contenere e respingere con le sole proprie forze la marea nera Vong che si sta diffondendo nella galassia.
Per tale motivo decide -dibattendo con Fey’lya e l’Alto Consiglio della Nuova Repubblica- di ricercare degli alleati in quelli che una volta erano il nemico più grande: l’Impero. Essendo passati sei anni dal trattato di non belligeranza, ovviamente permangono tutte le diffidenze chiaramente immaginabili da parte di entrambi gli schieramenti, che si alleano solamente a causa dell’eccezionalità del momento.
La scelta narrativa di vedere un fronte comune composto dalle storiche fazioni della Vecchia Trilogia risulta perciò estremamente azzeccata, in quanto trasmette la misura della pericolosità della situazione.
Emozionante l’ingresso in battaglia delle truppe di Pellaeon e dello stormo di TIE appartenenti all’erede di un leggendario pilota imperiale che, naturalmente, salvano gli eroi per il rotto della cuffia.

Anakin Daeshara'cor Dark Tide Ruin

Anakin corre in soccorso di Daeshara’cor su Ithor. Illustrazione di Scott Fisher per il NJO Sourcebook.

Il duello su Ithor

Culmine del romanzo è rappresentato dallo scontro tra Horn e Shai poco prima che sul pianeta si abbatte la rovina più grande, condannandolo interamente nonostante il patto siglato dai Vong con la Nuova Repubblica.
L’atto conclusivo presenta dunque la summa di quello che è lo scenario imbastito nella duologia Dark Tide, ovvero i primi veri contatti tra le due culture pienamente contrapposte, facendo sì che nascano linee narrative che intreccino entrambe le fazioni, come appunto nel caso dei duellanti.
La battaglia di Ithor è completamente differente dalla ritirata di Dantooine rappresentata in Onslaught; in questo scenario campale si muovono infatti i primi veri scontri che coinvolgono i membri del Nuovo Ordine Jedi.
Tra di essi, all’interno della vicenda, il più importante è sicuramente il corelliano Corran Horn. In Ruin viene dato lui parecchio spazio, permettendo così di approfondire la sua figura, risultando a conti fatti un personaggio avvincente e in grado di incontrare il favore del lettore. Accantonata la rivalità con Ganner, il fulcro di tutta la sua storia -allenamento con Mara Jade e campagna di Garqi in primis- è la preparazione di quello che alla fine sarà il duello principale del romanzo.
Di lui vengono sottolineate le capacità come stratega e come leader (risultando ammirato dallo stesso Jacen) e resta quindi da vedere come sarà gestito l’esilio auto impostosi a seguito dello scontro con Shai.

Cosa non mi è piaciuto?

Lo spazio dedicato a Jaina

Dopo tre libri, la figura della ragazza risulta ancora quella più debole tra quelle dei tre figli di Han e Leia. A lei vengono dedicati capitoli tutto sommato abbastanza piatti nei quali si ritrova essenzialmente a volare con la squadriglia Rogue, risultando in una storyline non entusiasmante e approfondita come quelle già viste per i propri fratelli nel romanzo in questione e in quelli antecedenti.
Mentre Jacen e Anakin affrontano dilemmi morali (la perdita di Chewbacca e la personale visione della Forza), Jaina pare lontana dal lato Jedi della propria famiglia, apparendo più come una semplice pilota della squadriglia Rogue la maggior parte del tempo.
Ciononostante, nella parte conclusiva di Ruin, fa il suo ingresso un personaggio che potrebbe apportare maggiore profondità e cambiamenti nel profilo della giovane Solo nel corso dei prossimi volumi della serie.

Dark Tide II Ruin JAP cover

Cover dell’edizione giapponese di Ruin, a opera di Tsuyoshi Nagano

Commento Finale

In linea col proprio predecessore ma leggermente più dinamico, Ruin apre le porte di quello che sarà il vero scontro per la libertà della galassia: niente più sistemi periferici, ora la minaccia Vong è giunta in prossimità dei mondi principali.
Grazie al fatto che le vicende delle due culture iniziano ad intersecarsi, viene ulteriormente ampliato il ventaglio delle possibilità narrative, dando luogo a sviluppi interessanti e -in certi casi- addirittura emozionanti. L’Inglese utilizzato è affrontabile tranquillamente per coloro i quali dovessero avere delle competenze intermedie, mentre la solita edizione in copertina economica risulta perfetta per coloro i quali vogliano aggiudicarsi un altro pezzo di Universo Espanso a un prezzo estremamente favorevole.

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Libri precedenti:
Vector Prime
Dark Tide I: Onslaught

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Nato a Udine nel 1993, sono laureato in Analisi e Gestione dell’Ambiente presso l’Università di Bologna. La passione per Star Wars inizia a manifestarsi all’età di otto anni e da allora non mi ha mai abbandonato. Patito degli Anni 80 e della cultura pop dell’epoca; amante della musica in generale, dal thrash metal alla synthwave moderna. Collaboro con Star Wars Libri e Comics al fine di entrare in contatto con altri fan ed eventualmente orientare coloro i quali volessero muovere i primi passi all’interno del mondo cartaceo della saga.

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