[Recensione] Rogue One – A Star Wars Story (romanzo)

Summary
Rogue One rappresenta tutto ciò che si possa desiderare da un adattamento romanzato: ritmo sostenuto, capacità di catturare il lettore e scene con dialoghi aggiuntivi. Nonostante una prima parte che, in fin dei conti, non si distacca molto rispetto alla pellicola; nella seconda invece il ritmo decolla, grazie anche a una traduzione estremamente scorrevole, con solo qualche sbavatura a livello di terminologia specifica. Possiede quella freschezza necessaria al lettore affinché quest'ultimo non avverta la sensazione di "già visto" che rischia di accompagnare -per sua stessa natura- un qualunque adattamento su carta di una pellicola cinematografica. Il fatto che risulti fortemente coinvolgente, in un formato davvero piacevole al tatto e che sia una novelization (mirata dunque anche a lettori occasionali) lo rende un prodotto consigliato a tutti i fan, non solamente a quelli che hanno gradito la pellicola. 
Good
  • Tono militaresco della narrazione
  • Molti personaggi vengono approfonditi
  • La morte di K2-SO
  • Scene inedite di peso
Bad
  • Imprecisioni nella traduzione dei termini in-universe
  • Romanzo a due velocità
  • I Guardiani dei Whills
7.9
Discreto
Storia - 7.5
Scrittura - 8
Edizione - 7.5
Sensazioni - 8.5

Dopo alcuni mesi di stop, le pubblicazioni legate ai romanzi a marchio Star Wars ripartono a tambur battente grazie a Mondadori, che nel mese di maggio ha portato nelle librerie il qui recensito Rogue One e il suo prequel a tutti gli effetti, intitolato Catalyst.
Ricordiamo che per Giunti era uscito l’adattamento de Il Risveglio della Forza mentre, sempre per Mondadori, a ottobre verrà distribuito quello dell’ottavo Episodio. A quest’ultimo si va ad aggiungere la speranza (giusto per rimanere in tema con il tema portante della pubblicazione) che nel 2019 trovi spazio anche la traduzione della novelizzazione di Solo, la quale è stata ufficialmente confermata e prevista, in lingua originale ovviamente, per il settembre venturo.
Tutti i romanzi in arrivo nei prossimi mesi rientreranno nella collana Oscar Fantastica e presenteranno un formato in copertina flessibile con alette.

star wars mondadori rogue one

  • Titolo: Star Wars: Rogue One – A Star Wars Story
  • Data di uscita: 22 maggio 2018
  • Autore: Alexander Freed
  • Edito da: Mondadori, collana Oscar Fantastica
  • Edizione: Copertina flessibile, 376 pagine
  • Prezzo:€ 12,75

Sinossi

L’ombra dell’Impero si stende sempre più fitta sulla galassia, e altrettanto fitte si diffondono le voci di un terribile piano per ridurre interi pianeti all’obbedienza. I ribelli vengono a sapere che laggiù, nello spazio profondo dominato dall’Impero, si sta completando la costruzione di una macchina di distruzione dall’inimmaginabile potere: un’arma troppo terrificante anche solo da immaginare, una minaccia forse troppo grande da combattere.

L’unica speranza per le centinaia di mondi ormai alla mercé dell’Impero è affidata a un manipolo di personaggi tanto improbabili quanto coraggiosi: Jyn Erso, una giovane donna piena di risorse in cerca di vendetta; Cassian Andor, comandante ribelle ormai stanco di battaglie; Bodhi Rook, disertore dell’esercito imperiale; Chirrut Îmwe, un monaco guerriero cieco, e il suo compagno dalla mira infallibile, Baze Malbus; infine K-2SO, un androide della Sicurezza imperiale riprogrammato dall’Alleanza Ribelle.

A loro spetta il compito di rubare i piani di quell’arma micidiale: un intero, mostruoso pianeta pronto a spianare la strada al trionfo dell’Impero con la devastazione totale. E a meritarsi il nome con cui è conosciuto: la Morte Nera.

Cosa mi è piaciuto

Il ritmo

Per Alexander Freed Rogue One non rappresenta certo la prima esperienza con un romanzo dai toni militari, in quanto già autore del più che buono Compagnia Twilight, facente parte delle pubblicazioni dedicate alla serie di videogiochi Battlefront assieme a Inferno Squad.
Nonostante, come verrà spiegato successivamente, permangano delle differenze tra le due metà del romanzo, è innegabile come il ritmo risulti sempre sostenuto e la noia non sopraggiunga praticamente mai durante la lettura; il tutto risulta dunque un doppio punto a favore se si considera che la storia è già conosciuta, essendo appunto una trasposizione.
Risultano rese in maniera più che convincente soprattutto la fuga da Jedha in seguito all’annientamento della Città Sacra e l’arrivo su Scarif, con le conseguenti azioni di sabotaggio e guerriglia atte a far guadagnare tempo a Jyn, Cassian e K2 per la loro infiltrazione all’interno della Cittadella.

Darth Vader Rogue One

Vader nella sua apparizione alla fine di Rogue One.

Le aggiunte e gli intermezzi

Occasionalmente, tra un capitolo e l’altro, vengono inserite dei file di briefing legati a riflessioni compiute dai leader della Ribellione come Mon Mothma oppure da Galen, maggiormente nel dettaglio viene narrato il perché si è deciso di inserire uno scarico termico per il reattore della nuova superarma imperiale.
I suddetti intermezzi spezzano sì il ritmo della narrazione, ma gettano luce su interessanti retroscena che evidenziano come le parti in causa mettano in moto qualcosa più grande di loro e come mai vengano prese delle particolari decisioni nel corso della pellicola e -di conseguenza- nel romanzo.
Le scene aggiuntive, sebbene concentrate in larga parte nella seconda metà della vicenda, sono estremamente valide e in numero nettamente superiore all’adattamento di Episodio VII; spesso forniscono anche un punto di vista alternativo di un dato evento, rispetto a quello fornito dal grande schermo.

L’approfondimento di alcuni personaggi

Oltre a narrare frangenti che non hanno trovato spazio al cinema, le novelization hanno la possibilità di fornire maggiore spazio alle figure che popolano la vicenda.
Particolarmente rilevanti in questo caso sono le figure di Krennic e Cassian. La spia ribelle è quella che ne guadagna maggiormente da questa trasposizione su carta, continuamente memore di quanto compiuto per la causa in cui crede e comunque dotato di una morale più volte evidenziata, che a volte collide con gli ordini ricevuti dall’Alto Comando.
Anche al direttore della ricerca avanzata sugli armamenti vengono dati i giusti spazi, in particolare per le sue riflessioni legate agli attriti avuti con Galen e, soprattutto, con il Governatore Tarkin.
Viene resa proprio l’ossessione legata al progetto in cui ha investito decenni della sua vita, mostrando comunque una figura sì estremamente competente nel suo ruolo (cosa che, probabilmente, il film non riesce a rendere in maniera ottimale), ma incapace a livello politico. Promossa a pieni voti la parte riguardante i suoi ultimi pensieri, immediatamente prima di essere disintegrato dal raggio della Morte Nera.
Tuttavia, la scelta di conferire maggiore spessore ai personaggi della vicenda non influisce solamente su quelle che sono le figure preminenti dell’opera. Ne è un perfetto esempio quello del Generale Draven, elemento sicuramente non di primaria importanza che, grazie a questo romanzo, può essere rivisitato sotto una luce interamente differente.
Suo è infatti il merito di gestire -almeno per quanto riguarda la Base Uno di Yavin 4- il flusso di informazioni dei quali rendere conto a Mon Mothma e ai vari leader della giovane Alleanza… a volte facendo sapere loro solamente quanto necessario, per il bene stesso della Ribellione. Ne emerge dunque un Draven assai rafforzato, sulle cui spalle pesa l’unità dei combattenti per la libertà, onere che lo costringe spesso a dover effettuare scelte difficili ma necessarie.

La morte di K-2SO

Semplicemente uno dei momenti più drammatici e tristi letti in una pubblicazione Star Wars. L’insieme dell’inesorabile scorrere dei pochi secondi di attività rimasti, la speranza (tema che quindi tocca anche i droidi) che il proprio amico e padrone possa mettersi in salvo e la disperata missione che sta cercando di compiere concorrono a creare le righe meglio riuscite del libro.

“… Io per te ci sarò sempre. Me lo ha ordinato Cassian.”

Cosa non mi è piaciuto

Novelizzazione dai due volti

Nonostante l’adattamento sia ottimamente realizzato, è impossibile non notare come ci siano delle differenze tra la prima e seconda parte della vicenda (pre e post eventi su Eadu). La percezione che si ha durante la lettura è che la prima parte del romanzo sia in larga parte una diretta riproposizione delle vicende viste su schermo, senza particolari elementi aggiuntivi di nota e con i dialoghi che ricalcano esattamente quelli visti sul grande schermo in molteplici frangenti.
Nella seconda parte invece, le componenti aggiuntive (delle quali si è parlato già precedentemente) sono decisamente più incisive e lo stile di scrittura impartisce alla vicenda un timbro assai più coinvolgente per chi legge, merito anche del fatto che l’atto conclusivo sia indubbiamente quello più concitato ed elettrizzante.

Imprecisioni terminologiche

Per correttezza ci sembra giusto anche riportare quelle che, a nostro parere, paiono delle imprecisioni a livello scelta di traduzione per alcuni vocaboli specifici legati alla galassia lontana lontana. Si sono rilevate delle discrepanze con quella che è la terminologia adottata negli ultimi anni a livello di romanzi, guide e pellicole.
Il caso più rilevante riguarda i piani imperiali che Jyn passa in rassegna nel Centro Dati, i cui nomi in codice vengono modificati rispetto al doppiaggio italiano di Rogue One. Si sono riscontrate anche altre piccole imprecisioni legate a termini meno comuni, niente comunque che “intacchi” la qualità del prodotto e della traduzione, estremamente scorrevole peraltro.
Non abbiamo dubbio alcuno che, col procedere delle pubblicazioni, queste discrepanze rispetto alla terminologia già vista in altri prodotti andrà sempre riducendosi, alimentando la nostra speranza di una terminologia unificata per i vari media nel nostro Paese.

I Guardiani dei Whill

Nonostante l’adattamento riesca ad approfondire buona parte dei personaggi che hanno ruolo più o meno marginale nel furto dei piani della Morte Nera, bisogna affermare che Freed non centra pienamente l’obiettivo con ciascuno di essi.
È il caso dei Guardiani dei Whills, Baze e Chirrut infatti risultano quasi adombrati nelle sequenze a loro dedicate, spesso infatti le battute o le riflessioni a loro attribuite non sono incisive come quelle degli altri membri della squadra Rogue One.
La caratteristica principale di Chirrut, l’essere cieco e comunque in grado di combattere, ovviamente trova delle difficoltà ad essere riproposta in maniera immediata su carta come è stato fatto sul grande schermo, implicando una resa meno efficace del Guardiano.

Rogue One IMAX Poster 3

Poster IMAX della pellicola.

Commento finale

Rogue One rappresenta tutto ciò che si possa desiderare da un adattamento romanzato: ritmo sostenuto, capacità di catturare il lettore e scene con dialoghi aggiuntivi. Nonostante una prima parte che, in fin dei conti, non si distacca molto rispetto alla pellicola; nella seconda invece il ritmo decolla, grazie anche a una traduzione estremamente scorrevole, con solo qualche sbavatura a livello di terminologia specifica.
Possiede quella freschezza necessaria al lettore affinché quest’ultimo non avverta la sensazione di “già visto” che rischia di accompagnare -per sua stessa natura- un qualunque adattamento su carta di una pellicola cinematografica. Il fatto che risulti fortemente coinvolgente, in un formato davvero piacevole al tatto e che sia una novelization (mirata dunque anche a lettori occasionali) lo rende un prodotto consigliato a tutti i fan, non solamente a quelli che hanno gradito la pellicola.

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Nato a Udine nel 1993, sono laureato in Analisi e Gestione dell’Ambiente presso l’Università di Bologna. La passione per Star Wars inizia a manifestarsi all’età di otto anni e da allora non mi ha mai abbandonato. Patito degli Anni 80 e della cultura pop dell’epoca; amante della musica in generale, dal thrash metal alla synthwave moderna. Collaboro con Star Wars Libri e Comics al fine di entrare in contatto con altri fan ed eventualmente orientare coloro i quali volessero muovere i primi passi all’interno del mondo cartaceo della saga.

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