[Recensione] Alphabet Squadron

Good
  • Un team riuscito di personaggi, ognuno col suo giusto spazio
  • La galassia nell'immediato post-Endor
Bad
  • Finale confuso e troppo prolisso
  • Prima parte della vicenda col freno a mano per introdurre i protagonisti
7.9
Discreto
Storia - 7.5
Scrittura - 7.5
Edizione - 8.5
Sensazioni - 8

Trilogia Alphabet Squadron 1 di 3

Con Alphabet Squadron si inaugura una nuova trilogia di romanzi scritta da Alexander Freed, già autore del convincente adattamento di Rogue One e Battlefront – Compagnia Twilight.
Ambientato qualche mese dopo Il Ritorno dello Jedi, il romanzo narra di un nuovo gruppo eterogeneo di Ribelli incaricato di affrontare lo Stormo Ombra, una squadriglia di pericolossimi piloti TIE sotto il comando del colonnello Duress intenzionata a non rendere affatto facile la vita alla neonata Nuova Repubblica.
Assieme alla serie a fumetti denominata Caccia TIE, il libro fa parte di un evento crossover Del Rey/Marvel, nel quale le vicende e i personaggi vengono raccontate dal punto di vista degli opposti schieramenti.
Analogamente alle sue precedenti pubblicazioni, lo scrittore si dimostra a proprio agio nelle opere dal tono militaresco, anche se lo stile di Alphabet Squadron non è esente da difetti. Il linguaggio utilizzato risulta leggeremente impegnativo in alcuni frangenti, richiedendo magari l’ausilio di un vocabolario per i lettori non propriamente esperti della lingua Inglese.

  • Titolo: Star Wars: Alphabet Squadron
  • Data di uscita: 11 giugno 2019
  • Autore: Alexander Freed
  • Edito da: Del Rey
  • Edizione: Copertina rigida, 432 pagine
  • Prezzo: € 21,90

The voice was low and wet and guttural, and at first he didn’t understand where it came from. When he saw Kairos facing him he flinched.
“The Emperor’s shadow is long,” she said.
– Wyl Lark assiste alle uniche parole di Kairos

Sinossi

L’Impero è stato sconfitto nei cieli di Endor e l’Imperatore Palpatine è morto.
Il tirannico governo collassa sotto il suo stesso peso, frammentandosi in regioni controllate da vari Moff e signori della guerra a capo dei loro privati eserciti e flotte.
Avendo assistito all’orrore dell’Operazione Cenere, la pilota di caccia TIE Yrica Quell diserta dalla letale 204a Squadriglia (denominato Stormo Ombra) durante la rappresaglia imperiale atta a devastare irrimediabilmente il pianeta Nacronis.

Lasciatasi alle spalle i suoi compagni, Yrica raggiunge l’avamposto Traitor’s Remorse nel quale i defettori imperiali vengono identificati e valutati dagli ufficiali della Nuova Repubblica. Infortunata in seguito alla sua fuga da Nacronis, la pilota riporta diverse contusioni e fratture, elemento che le impedisce temporaneamente di volare, facendola sentire una vera e propria prigioniera.
Il profilo della donna attira l’attenzione di IT-O, un droide torturatore ricondizionato da Caern Adan, un balosar facente parte dell’Intelligence del nuovo governo galattico.
L’agente segreto viene informato dallo stesso droide della storia della defettrice e decide di coinvolgerla nel suo progetto: una task force dedita a rintracciare ed eliminare per sempre la minaccia dello Stormo Ombra.

Spoiler sulla vicenda

Decisa a rimediare alle sue colpe e impaziente di rientrare nella cabina di un caccia stellare, Yrica decide di stare al gioco dell’agente dell’Intelligence, anche per dimostrare di essersi completamente lasciata alle spalle i suoi trascorsi da imperiale.
Per il suo primo incarico le viene assegnata da Carn la pilota di Ala-U di nome Kairos, un’umanoide misteriosa, apparentemente muta e mascherata da capo a piedi.
Kairos indirizza la sua nave all’asteroide denominato Entropian Hive, dove Yrica cerca di reclutare un pilota di Ala-Y di nome Nath Tensent. Nonostante anche lui sia un disertore imperiale il cui squadrone venne completamente annientato dallo Stormo Ombra prima di Endor, le motivazioni addotte dalla donna non riescono a convincerlo a lasciare il suo nascondiglio.
A seguito di una collutazione Yrica perde i sensi e -risvegliatasi sull’Ala-U con Nath al loro seguito- comprende come Kairos abbia in qualche modo convinto l’obiettivo della loro missione. Quello che non sa è il motivo del suo convincimento: Caern ha promesso lui vendetta e un ingente ammontare di crediti.

Nel frattempo, il colonnello imperiale Nuress (a capo di una piccola flotta e della 204a Squadriglia) decide di fortificare il mondo di Pandem Nai, ricco di gas tibanna e per tale motivo indispensabile al funzionamento delle armi da indirizzare contro i “separatisti” ribelli.
Data la prossimità alla nuova roccaforte imperiale, nell’ammaso stellare Oridol, la fregata Hellion’s Dare della Nuova Repubblica viene intercettata e attaccata a più riprese dallo stesso Stormo Ombra e infine distrutta. Gli unici due piloti sopravvissuti (rispettivamente al comando di un Ala-A e Ala-B) sono l’umano Wyl Lark e la Theelin di nome Chass na Chadic.
Soccorsi per miracolo da un gruppo affiliato a Caern Adan, vengono immediatamente reclutati controvoglia nel progetto del membro dell’Intelligence. Col ritorno di Kairos, Nat e Yrica alla base nasce così la Squadriglia Alphabet.

Nonostante le personalità estremamente differenti dei membri di questo nuovo gruppo, il generale Hera Syndulla decide di riporre la propria fiducia in questo progetto.
I primi voli di gruppo ovviamente sono dei mezzi fallimenti, ma con la pratica e l’obiettivo comune di stanare dalla loro roccaforte i TIE dello Stormo Ombra, gli Alphabet nel giro di poche missioni raggiungono quasi la piena affinità.
Incarico dopo incarico, i pezzi del puzzle vengono tra loro assemblati da Caern che restringe sempre più i sistemi nei quali gli imperiali di Nuress possano essersi rifugiati per colpire con imboscate i trasporti della Nuova Repubblica.
Tra le missioni più interessanti si annovera una nelle quali, recuperati alcuni rifornimenti all’interno di una struttura, i protagonisti trovano rifugio all’interno di un antico tempio Jedi, assistendo in lontananza alla partenza di una misteriosa nave, immediatamente dopo aver accennato alla leggendaria figura di Luke Skywalker.

Dopo la serie di successi, viene finalmente individuata la posizione di Nuress e della sua flotta. Stanziato attualmente su Chandrila e con Mon Mothma come cancelliere, il governo della Nuova Repubblica non può permettersi di dirottare le proprie forze in direzione di Pandem Nai, lasciando il tutto nelle mani della Squadriglia Alphabet e delle navi sotto il comando del generale Syndulla.
Sorpassato il sistema di mine orbitali posizionato minuziosamente attorno al pianeta, i protagonisti ingaggiano un campale battaglia ad alta quota, attaccando la principale stazione di raccolta del gas tibanna.
Mentre Kairos guida al suo interno un team delle forze speciali per effettuare un sabotaggio del reattore interno, i restanti membri della squadriglia -affiancati dai caccia sotto il comando di Hera- combattono apertamente contro le forze imperiali, tra cui ovviamente lo Stormo Ombra

Quello che nessuno sa è che Nath è stato incaricato da Caern Adan di un compito della massima segretezza: intrufolarsi all’interno della stazione per recuperare dei dati vitali per il balosar.
A causa del caos attorno alla stazione orbitante e delle perdite di tibanna che incendiano l’atmosfera di Pandem Nai, Nath arriva fino al ponte, assassinando il colonnello Nuress e recuperando quanto gli era stato detto di trovare. Compiuta la sua missione, egli riesce a tornare a bordo del suo caccia senza che nessuno si sia accorto della sua assenza, grazie anche all’operato del suo astromeccanico.

Col sabtoaggio andato a buon fine e senza più la guida di Nuress, lo Stormo Ombra batte in ritirata; tuttavia la situazione è lontana dall’essere risolta. La stazione orbitale, danneggiata nel nucleo e coi serbatoi del gas tibanna anch’essi irrimediabilmente compromessi, inizia a precipitare inesorabilmente contro uno dei più popolati centri abitati di Pandem Nai.
Comprenendo la gravità della situazione, tutte le forze rimaste della Nuova Repubblica convergono verso la causa del disastro ormai prossimo, permettendo ai sopravvissuti dell’Impero di fuggire senza ulteriori perdite.
Grazie allo sforzo congiunto dei cinque piloti della Squadriglia Alphabet viene approntata una manovra spettacolare che devia e distrugge definitivamente la stazione, risparmiando i civili di Pandem Nai.

Grazie all’eroico salvataggio e alla missione rivelatasi un ennesimo successo, gli Alphabet vengono accettati anche da coloro i quali continuavano a guardarli con diffidenza.
Le informazioni raccolte da Nath rivelano però una terribile verità; Yrica ha parzialmente mentito nel suo racconto della defezione: il maggiore una volta a capo dello Stormo Ombra, Soran Keize, non è deceduto nel corso della sua fuga da Nacronis come da lei raccontato.
Uomo di spessore in grado di tirare fuori il meglio dai propri uomini e al quale Yrica deve molto, nei mesi successivi a Endor e all’Operazione Cenere Keize ha viaggiato la galassia, testimoniando la mancanza di ordine che una volta era garantito dalla presenza dell’Impero.
Terminata la sua esperienza lontano dal conflitto, il maggiore decide di riprendere il suo posto all’interno della temuta squadriglia TIE della quale una volta era a capo. La minaccia dello Stormo Ombra è dunque più viva che mai.

[riduci]
Nuress Shadow Wing TIE Fighter Alphabet Squadron

Il colonnelo imperiale Nuress, antagonista principale del romanzo Alphabet Squadron. Vignetta proveniente dall serie a fumetti Caccia TIE.

Cosa mi è piaciuto

Il giusto spazio ai personaggi

Diversamente da quanto ci si potrebbe aspettare in un primo momento, Alphabet Squadron risulta prima di tutto un romanzo costruito sui personaggi e non sulle battaglie spaziali.
Essendo il primo capitolo di una trilogia è comprensibile perchè si sia deciso di optare per tale soluzione (tra l’altro analoga a quella del primo Aftermath). Anzi, la scelta risulta in larga misura lodevole, in quanto pone delle solide basi per i due seguiti già confermati
Si parte ovviamente con la protagonista Yrica Quell e il suo segreto -svelato naturalmente solo nel finale- che rischia di rendere non credibile la sua nuova lealtà nei confronti della Nuova Repubblica. Il percorso per diventare la leader di cui gli Alphabet hanno bisogno risulterà lungo e irto, nel quale Hera Syndulla e Caern Adan faranno non solo del loro meglio per aiutarla, ma anche per metterla alla prova.
Ossessionata dal volo tra le stelle ed ex-membro della 204a Squadriglia, dimostra immediatamente la stoffa del capo appunto, commista a una buona dose di scaltrezza che la metterà più volte in contrasto con Caern e non solo.

Ovviamente non è solo la protagonista a venire approfondita nel corso delle oltre quattrocento pagine.
Wyl e Chass, i due sopravvissuti del disastro del Hellion’s Dare, risultano due esatti opposti. Il primo risulta una persona sensibile ed estremamente attento ai bisogni dei compagni di squadriglia, volendo a tutti i costi essere sempre d’aiuto.
L’aliena Chass, per contro, viene descritta come impulsiva e ossessionata dall’ottenere la propria vendetta contro il 204o Stormo imperiale, sprezzante del pericolo e amante della musica estrema durante i combattimenti.
Kairos, anch’essa una non umana, non si esprime mediante parole o suoni, preferendo lasciare che i propri gesti narrino la sua storia (una scena decisamente azzeccata e ben descritta); non ci viene detto molto di lei e del suo rapporto con Caern Adan, chiaro indice che ne sapremo di più nei seguiti di Alphabet Squadron.

Probabilmente però è Nath il personaggio più sfaccettato del romanzo: egoista, cinico e calcolatore. Mosso anch’egli dalla volontà di vendicare i compagni caduti, resta sempre coi piedi per terra, vigile per qualunque sviluppo possa intralciare i propri scopi o il proprio profitto di carattere economico.
Disilluso ma comunque esperto di come funziona la galassia, in più occasioni controbilancia la risoluzione della leader Yrica Quell, creando un’interessante dualità di punti di vista su molteplici questioni e problemi che vengono a crearsi.
Nel finale della vicenda si dimostra anche una preziosissima risorsa per l’Intelligence della Nuova Repubblica, divenendo il detentore di un segreto che potrebbe minare la Squadriglia Alphabet dalle sue stesse fondamenta.

Alphabet Squadron banner

Yrica Quell, Kairos, Wyl Lark, Nath Tensent e Chass na Chadic: sono loro la Squadriglia Alphabet.
Immagine promozionale.

Cosa non mi è piaciuto

Le premesse e il ritmo

La scelta di sviluppare un romanzo incentrato in larghissima parte sui personaggi è sì da lodare, anche se deve essere ben bilanciata da una certa dose di ritmo. Alphabet Squadron purtoppo riesce solamente parzialmente nell’obiettivo.
Il primo terzo della pubblicazione risulta molto lento e difficile a volte da seguire a causa della miriade di nomi che vengono sottoposti al lettore, che più di una volta rischia di confondere i nomi dei personaggi.
La sezione centrale è invece quella più solida, nella quale all’azione vengono comunque affiancate tutte le dinamiche dei protagonisti che iniziano a interagire attivamente tra loro. Le missioni sostenute dalla Squadriglia sono molteplici e variegate, conferendo a questa parte comunque un discreto livello di varietà.
L’ultimo quarto del libro, invece, punta completamente sull’azione in maniera eccessiva probabilmente, visto quanto si è rivelata relativamente marginale sino a quel punto.
Un maggior equilibrio nelle situazioni avrebbe indubbiamente giovato alla fruibilità del romanzo.

Inoltre, sempre per rimanere in tema col primo capitolo della trilogia di Chuck Wendig già precedentemente richiamato, la premessa del romanzo -ovvero il gruppo eterogeneo di ribelli senza inizialmente nulla in comune che unisce contro la minaccia imperiale- risulta probabilmente abusata a questo punto all’interno dei prodotti degli ultimi anni.
Basti pensare appunto ad Aftermath o alla serie animata Rebels, i quali sono stati basati interamente su questo concetto per sviluppare le proprie linee narrative.
L’idea indubbiamente funziona a livello concettuale e permette di sviluppare situazioni estremamente diversificate tra loro, ma è innegabile che in tutto ciò si possa avvertire (in un primo momento, almeno) una nettissima sensazione di già visto.

La battaglia finale

Senza spoilerare alcunchè sulla vicenda, risulta semplicemente troppo lunga ed eccessivamente frenetica. Dilatata ben oltre il necessario anche a causa delle descrizioni non sempre chiare che rendono difficile comprendere il contesto dell’azione; siamo ben lontani dai conflitti illustrati da Zahn nelle sue opere.
L’autore, come già accennato estremamente a suo agio nell’ambito militaresco, dunque non riesce a riproporre per gli scontri aerei e spaziali la formula che ha dato alla risucitissima e campale descrizione della battaglia di Hoth letta in Compagnia Twilight.

30 anni star wars impero a pezzi

Il droide messaggero (sentinella) come visto ne L’Impero a Pezzi. Anche il colonnello Nuress viene visitata da uno di loro, contenente le istruzioni per l’Operazione Cenere.

She remembered a rumor that Colonel Nuress had locked herself away with the passenger. She tried to picture the old woman staring into the withered, digitized face of the Galactic Emperor.
It spoke in his voice. It said, “Resistance. Rebellion. Defiance. These are concepts that cannot be allowed to persist. You are but one of many tools by which these ideas shall be burned away.”
– La sentinella riporta a Nuress il messaggio del defunto Imperatore

Commento finale

Alphabet Squadron si dimostra un buon inizio per un progetto concepito come una trilogia, anche se non presenta momenti indimenticabili di sorta.
La sufficienza risulta tranquillamente meritata, ma il ritmo altalenante rischia di distrarre il lettore in più di una occasione, soprattutto nella prima parte dove vengono introdotti una miriade di luoghi, eventi e personaggi, originando un filo non sempre semplice da seguire.
Lo stile militaresco di Freed risalta soprattutto quando la vicenda lascia spazio ai personaggi, in particolare alle loro motivazioni e ideali che formano la struttura di questo gruppo di piloti senza apparentemente nulla in comune.
La presenza di volti noti provenienti da altri fumetti, libri e serie televisive ne aumenta l’immersività, anche se il prodotto può essere tranquillamente usufruito come stand-alone.
Consigliato caldamente agli amanti dei romanzi dedicati ai caccia (serie X-Wing tra tutte) e agli estimatori dei personaggi letterari vivi e credibili. Piena fiducia nei seguiti, i quali non hanno ancora una data di uscita confermata.

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Nato a Udine nel 1993, sono laureato in Analisi e Gestione dell’Ambiente presso l’Università di Bologna. La passione per Star Wars inizia a manifestarsi all’età di otto anni e da allora non mi ha mai abbandonato. Patito degli Anni 80 e della cultura pop dell’epoca; amante della musica in generale, dal thrash metal alla synthwave moderna. Collaboro con Star Wars Libri e Comics al fine di entrare in contatto con altri fan ed eventualmente orientare coloro i quali volessero muovere i primi passi all’interno del mondo cartaceo della saga.

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