Nel lontano 1990 usciva il diciassettesimo romanzo di Michael Crichton, un libro destinato non solo a fare la storia della fantascienza letteraria ma di tutta la storia del cinema.
Reso celebre dal film uscito tre anni più tardi e diretto da Steven Spielberg, Jurassic Park è un eccellente connubio tra fantascienza (molto più scienza) e thriller, tenendo in apprensione il lettore fin dalle prime pagine mescolando perfettamente misteri preistorici, dilemmi etici e azione.
Nel nostro Paese il volume è sempre stato saldamente in mano alla casa editrice Garzanti, la quale ha presentato diverse edizioni nel corso dei decenni, la cui più recente del 2018.
- Titolo: Jurassic Park
- Autori: Michael Crichton
- Data di pubblicazione: 29 marzo 2018 (prima edizione italiana novembre 1990)
- Edito da: Garzanti Editore
- Edizione: Copertina flessibile, 492 pagine
- Prezzo: 12,35 € (Copertina flessibile – ACQUISTA QUI) / 6,99 € (Kindle – ACQUISTA QUI)
Sinossi dell’editore
In un’isola sperduta al largo del Costa Rica, il miliardario Hammond costruisce un gigantesco parco di attrazioni biologiche. Grazie all’ingegneria genetica, nel suo Jurassic Park rivivrà un intero ecosistema, compresi i terribili dinosauri carnivori: il gigantesco Tyrannosaurus Rex e i famelici Velociraptor. L’incubo che dominerà il romanzo nasce dal profondo della preistoria e si proietta su un presente dominato dalle arroganti certezze della scienza.
Cosa mi è piaciuto
Temi scientifici a 360 gradi
L’aspetto che maggiormente ha colpito è l’approfondimento scientifico che viene dipanato nel quasi mezzo migliaio di pagine.
Il livello di approfondimento è decisamente elevato, l’autore riesce a mantenere il giusto equilibrio tra sospensione dell’incredulità, approfondimenti tecnici, filosofici e fantascientifici, rendendo il tutto decisamente credibile.
La discussione delle tematiche dell’etica riferita alla genetica tiene banco per circa metà del libro risultando decisamente più interessante rispetto all’avventura nel parco dei bambini e di Alan Grant; affrontando svariati argomenti, tra cui appunto l’etica della scienza che segue il profitto invece del bene comune, l’arroganza umana e l’imprevedibilità dei sistemi complessi. Molto apprezzato.
È il nostro trionfo, questo parco. (…) E ricordi, il nostro intento originario era di usare la nuova tecnologia emergente dell’ingegneria genetica per fare soldi. Un sacco di soldi. (…) Se tu dovessi avviare una società di bioingegneria, Henry, che faresti? Fabbricheresti prodotti per aiutare il genere umano? Ahimè, no. (…) Da un punto di vista commerciale, ciò che fornisce assistenza al genere umano è un affare molto rischioso. Personalmente, non aiuterei mai il genere umano.
– John Hammond a Henry Wu
Ian Malcolm in gran spolvero
A differenza della controparte audiovisiva, dove è più una spalla comica che un personaggio tutto tondo, all’interno del romanzo scopriamo tutta l’eccentricità del matematico, che si pone sin da subito certo dei problemi del parco e man mano che si procede nella lettura sarà proprio lui a sbattere in faccia la realtà di come la natura trova sempre il modo (il celebre “la vita vince sempre” della pellicola), ai vari Hammond, Wu e Arnold.
Purtroppo, sia a seguito della ferita causata dalla fuoriuscita del recinto del tirannosauro, sia per lasciare spazio all’azione, il ruolo viene lentamente ridimensionato.

La copertina storica della prima edizione del 1990.
La morte di Nedry
Un’altra nota di merito è indubbiamente il capitolo dedicato alla morte del corrotto programmatore Dennis Nedry.
Proprio come nel film, nel tentativo di portare gli embrioni via da Isla Nublar, viene attaccato da un Dilofosauro. Quello che però rimane impresso è la descrizione dello scontro e il senso di disagio che si prova nel leggere dell morte del personaggio. In poche righe, viene condannato a ogni sorta di dolore, fino al desiderio della propria morte pur di far cessare l’agonia il prima possibile.
Cosa non mi è piaciuto
Le imperfezioni del sistema non così determinanti
Con lo scorrere dei capitoli, sempre più problemi del parco emergono, mettendo in risalto che, per quanto l’uomo ci provi, non avrà mai il controllo sulla natura.
Nonostante tutte queste problematiche vengano approfondite, a circa cento pagine dalla fine è poi l’errore umano che manda nel caos il centro di controllo del Jurassic Park, con la fuoriuscita dei dinosauri dai loro recinti proprio a causa di questo errore; facendo passare quindi in secondo piano tutte le criticità “naturali” affrontate nelle trecento pagine precedenti.
Per chi recensisce, sarebbe stato molto interessante vedere trattate queste problematiche anche al cinema quando il franchise è stato rilanciato nel 2015 con Jurassic World, dopo averle solamente citate nel 1993.
Commento finale
Jurassic Park è un ottimo romanzo che tocca moltissime tematiche tipiche degli Anni Novanta.
Il cast di personaggi è ben delineato, ognuno di essi trova il giusto spazio all’interno della vicenda con le proprie riflessioni che evolvono insieme alla vicenda. Apprezzati anche i dinosauri, sia il loro passaggio da animali domestici a vere e proprie macchine di morte, sia dal punto di vista ingegneristico, dove vengono approfondite le tematiche della de-estinzione e della complessità di gestire uno zoo con bestie scomparse sessantacinque milioni di anni fa.
Seppur con qualche piccolo difetto, è in grado di tenere incollato il lettore per lunghe sessioni di lettura, non avendo nulla da invidiare alla controparte audiovisiva; anzi, si consiglia caldamente la lettura per una conoscenza completa dell’opera.
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Spinosauro torna.