Dopo l’eclatante annuncio durante la scorsa edizione del San Diego ComicCon, poco prima della triste notizia del mancato rinnovo di The Acolyte- La Seguace per una seconda stagione, Wayseeker si presenta come il primo di due romanzi tie-in della serie televisiva, nonché primo romanzo ispirato da una serie live action ambientata nella galassia lontana lontana.
Ambientato circa 28 anni prima degli eventi della serie televisiva, il nuovo romanzo canonico per adulti frutto della penna di Justina Ireland vede come protagoniste la veterana Maestra Jedi e ormai leggenda dell’Ordine, Vernestra Rwoh e la neo nominata Cavaliere Jedi Indara.
- Data di uscita ENG: 6 maggio 2025
- Autore: Justina Ireland
- Edito da: Random Houses Worlds
- Edizione: Copertina rigida, 252 pagine
- Prezzo: 33,50€ – ACQUISTA QUI
Sinossi ufficiale (tradotta)
Prima di The Acolyte, Vernestra Rwoh deve trovare il suo posto all’interno dell’Ordine Jedi.
Vernestra Rwoh ha trascorso oltre un decennio esplorando l’Orlo Esterno come Wayseeker, rispondendo a nient’altro che alla volontà della Forza. Quando il Consiglio Jedi le ordina di tornare su Coruscant, Vernestra inizialmente rifiuta, convinta che la sua priorità debba restare verso gli esseri che già sta aiutando. Ma quando la Maestra Jedi Indara arriva di persona a chiedere il suo aiuto, Vernestra si ritrova trascinata di nuovo nel complesso mondo di Coruscant, fatto di politica della Repubblica e crimine del sottobosco. Man mano che l’indagine si approfondisce e i confini tra gli affari dei Jedi e quelli della Repubblica si fanno sempre più sfumati, Vernestra dovrà riconsiderare cosa significhi davvero servire la Luce e la Vita.
Cosa mi è piaciuto
La riscoperta di Vernestra
Nonostante la sua rappresentazione nella serie The Acolyte sia stata protagonista di non poche polemiche affrettate e superficiali, che hanno definito il personaggio di Vernestra (interpretato da Rebecca Henderson) “stravolto” o “poco somigliante” alla giovane Jedi conosciuta per la prima volta in Una prova di coraggio, grazie a Wayseeker, Vernestra si conferma essere uno dei personaggi più complessi e affascinanti della produzione cartacea e non degli ultimi anni.
In Wayseeker, infatti, la Maestra Jedi è ormai già ben lontana dall’essere l’entusiasta prodigio dell’Ordine, precocemente nominata Cavaliere Jedi all’età di soli 15 anni.
Vicina ad un’età quasi centenaria infatti, pur giovando della longevità caratteristica della specie Mirialana, alla quale appartiene, Vernestra porta su di sé ogni segno del tempo e degli eventi vissuti.
Dietro l’apparenza gelida
L’essere sopravvissuta ai duri anni del conflitto contro i Nihil e alla conseguente perdita del suo amato maestro Stellan Gios, risultano solo la punta dell’iceberg di una sofferenza più profonda che Vernestra non permette facilmente di mostrare agli altri ma che hanno coerentemente e umanamente plasmato il suo personaggio.
Immergendoci nella mente del personaggio, attraverso le pagine del romanzo, possiamo comprendere a fondo il peso di una vita così lunga, che l’ha costretta ad assistere alla scomparsa di gran parte delle persone a lei care. Un dolore silenzioso, profondo, che rivela una forte umanità in contrasto con il rigido dovere morale di non perdere mai di vista la missione di servire la Luce e la Vita.
All’interno di un Ordine che la considera già un esempio da manuale, Vernestra porta sulle spalle il fardello di enormi responsabilità e aspettative che non può permettersi di tradire.
La delusione e il senso di colpa più profondo, che spingeranno Vernestra a scegliere per il proprio equilibrio interiore di allontanarsi da Coruscant e intraprendere il cammino di Wayseeker – Cercavia – (in coerenza con quanto già raccontato in Racconti di Luce e di Vita), restano un’esperienza alla quale il lettore ha accesso solo in parte. L’accaduto, infatti, rappresenta per Vernestra una ferita ancora aperta: la dolorosa convinzione di aver fallito, di non essere riuscita a salvare il suo ultimo Padawan, Qimir, noto anche come lo Straniero, che diventerà poi l’antagonista principale nella serie The Acolyte. Questo trauma, che la Jedi fatica persino ad affrontare dentro di sé, è raccontato con pudore e distanza, ma il suo peso si riflette in ogni scelta successiva del personaggio.
L’influenza dei personaggi secondari
La stessa giovane Indara, brillantemente caratterizzata nel romanzo, si mostra inizialmente diffidente e critica nei confronti della Maestra Jedi, che percepisce come distante e imperscrutabile. Tuttavia, con il progredire della loro missione, sarà proprio Vernestra a ispirarla profondamente.
È proprio attraverso l’evoluzione del rapporto con Indara che Vernestra, all’inizio fredda e riservata, comincia ad aprirsi, rivelando le molteplici sfaccettature che si celano dietro la sua figura enigmatica. In questo processo, riscopre il desiderio di trasmettere il proprio lascito alle nuove generazioni e sente il bisogno autentico di avvicinarsi a loro. Comprende così di aver trascorso troppo tempo in solitudine, lontana dal Tempio Jedi, e riconosce il giusto momento per tornare a casa.
Un ruolo fondamentale nell’evoluzione finale del personaggio di Vernestra è giocato da Ty Yorrick, ex Jedi diventata mercenaria, già apparsa in diversi media dell’Alta Repubblica, tra cui la recente miniserie Spada a Pagamento. Coinvolte insieme nella caccia al narcotrafficante Nilsson Summach, le due donne si trovano al centro di un acceso confronto sul crescente e pericoloso coinvolgimento dell’Ordine Jedi nelle dinamiche politiche della Repubblica. È proprio grazie a questo scontro che Vernestra prende coscienza di aver a lungo ignorato i rischi di tale vicinanza per timore di mettere in discussione il Consiglio e tutto ciò in cui ha sempre creduto ciecamente. Da questa consapevolezza nasce la sua decisione di tornare operativa su Coruscant, ma con un nuovo proposito: vigilare sulle relazioni politiche del Consiglio affinché l’equilibrio non venga compromesso, e affinché i Jedi non perdano mai di vista il loro vero scopo: servire la Luce e la Vita.
Connessione ben riuscita tra i progetti Alta Repubblica
Pubblicato a ridosso della fine dell’ ambizioso progetto editoriale dell’Alta Repubblica, Wayseeker riprende in maniera efficace le basi gettate nel gran finale di Trials of the Jedi, approfondendo a distanza di decenni i primi cenni di decadenza dell’Ordine Jedi.
Tra i fattori più interessanti spiccano l’inizio della chiusura degli avamposti Jedi (come trattato anche in The Living Force) e l’emanazione del Jedi Annexation Act, mozione mossa al Senato da Garn per richiedere l’annessione politica dell’Ordine Jedi come effettivo membro della Repubblica.
I Cercavia
Un altro aspetto interessante risiede nella progressiva perdita della tradizione da Wayseeker (Cercavia), vocazione che porta un Jedi ad operare indipendentemente dal Consiglio, seppur rimanendo parte integrante dell’Ordine. Prestando attenzione ai richiami della Forza i Cercavia si spesso dirigono verso gli angoli più reconditi della galassia per offrire il proprio servizio lì dove l’Ordine, per via di diverse priorità politiche, non sarebbe intervenuto, contribuendo silenziosamente a cambiare e salvare la vita di molti.
Questa forma di servizio, più libera e spirituale, è stata spesso rappresentata come un passaggio cruciale per molti Jedi: un modo per arricchire la propria comprensione della Forza, riscoprire il senso più autentico del loro ruolo e allontanarsi, almeno temporaneamente, dalla rigidità delle missioni nei mondi del Nucleo.
Il progressivo abbandono di questa pratica, tuttavia, segnala un allontanamento significativo da quella che viene chiamata la “Forza vivente” e coincide con una trasformazione profonda dell’Ordine. I Jedi iniziano a essere visti (e a comportarsi) sempre più come emissari diplomatici della Repubblica, piuttosto che come servitori puri della Luce e della Vita. Una mutazione che prefigura molte delle contraddizioni e dei fallimenti che emergeranno nei decenni successivi avvicinandosi al periodo della serie The Acolyte e al contesto della trilogia prequel.
Visioni e nullificatori
Gli stessi obiettivi principali dell’intreccio del romanzo affondano le radici nel passato di Vernestra e si collegano direttamente a quanto accaduto in Si alza la tempesta. Le due Jedi, infatti, si trovano coinvolte in una missione cruciale: fermare una volta per tutte la produzione e la diffusione dei nullificatori di spade laser, pericolosi dispositivi comparsi per la prima volta durante la tragica disfatta della Grande Fiera su Valo. In questa indagine, le misteriose visioni nell’iperspazio giocheranno un ruolo fondamentale nel guidare Vernestra, permettendole di ricostruire i frammenti del puzzle grazie agli indizi lasciati da una figura a lei molto cara: il defunto Stellan Gios, suo ex maestro.
Oltre ai diversi collegamenti tematici tra le opere sono innumerevoli i cameo e le rivelazioni sul destino dei protagonisti tanto amati del progetto Alta Repubblica, i quali scaldano il cuore dei lettori più affezionati e riescono a svolgere la duplice funzione di epilogo del progetto crossmediale e di prequel per la serie televisiva:
- Viene confermato che i Jedi Burryaga Agaburry e Porter Engle sono ancora vivi e operativi
- Imri Cantaros è già deceduto dopo aver condotto una brillante carriera da filosofo Jedi riconosciuta in tutto l’Ordine. Vernestra in suo nome nominerà la sua nave “Cantaros”
- Avon
StarrosSunvale ha trovato una serena morte non prima di aver fondato un gigantesco centro di ricerca segreto e protetto dalla Repubblica e averne lasciato la direzione a suo figlio, Felix Sunvale. - Deva Lompop ha già intrapreso la sua carriera da cacciatrice di taglie e rimpiange la dipartita della sua protetta, Avon.
- Ty Yorrick, dopo esser tornata temporaneamente a far parte dell’Ordine Jedi, ne ha nuovamente preso le distanze, per via di divergenze con il Consiglio in merito al coinvolgimento con le politiche della Repubblica. Vive ora la sua anzianità come protettrice del popolo di Ruathi.
L’eredità della Ireland nel lato cartaceo della forza
Non è passata inosservata nel corso degli scorsi mesi la dichiarazione dell’autrice, Justina Ireland, relativa all’abbandono del mondo delle pubblicazioni inerenti Star Wars. Tale notizia non può non strappare un sorriso malinconico al lettore nel notare come Wayseeker risulti un romanzo d’addio e di tributo ai suoi numerosi lavori passati all’interno dell’immaginario starwarsiano.
La Ireland non dimentica di ricordare nessuno dei suoi personaggi più personali nel romanzo e non si lascia sfuggire la minima occasione per citare o esplorare per (forse) l’ultima volta le ambientazioni più care derivate dalla sua penna: Port Haileap, Thelj, Genetia (nata per la prima volta tra le pagine di Lando’s Luck). Terminare il suo percorso di scrittura per la saga con un romanzo dedicato al suo personaggio più importante, Vernestra Rwoh, non poteva quindi rappresentare opportunità più adatta.
Cosa non mi è piaciuto
Alcune occasioni mancate che avrebbero fatto la differenza
Nonostante la qualità della storia non rappresenti sicuramente un grande punto di demerito per il romanzo, difendendosi con elementi narrativi piuttosto originali, alcune occasioni mancate non possono non saltare all’occhio del lettore.
In un intreccio che infatti rischia di risultare ripetitivo nelle varie tappe e piste seguite da Vernestra e Indara, dispiace di non aver avuto modo di constatare il raggiungimento del pieno potenziale di alcuni personaggi secondari interessanti, come quello del corrotto Senatore Garn.
Un’ altra nota da segnalare che potrebbe infastidire alcuni fan di The Acolyte è la totale mancanza di rappresentazione di altri personaggi protagonisti della serie televisiva. Sarebbe bastato anche un solo cameo del Maestro Sol o di Kelnacca a conferire un sentimento di collegamento maggiore.
Stilisticamente non c’è molto da segnalare se non che la prima persona, con la quale seguiamo la narrazione dei capitoli concentrati su Vernestra, può sicuramente far storcere il naso, nonostante serva a pieno l’obiettivo di voler approfondire a pieno il suo personaggio.
L’edizione
Per quanto ci dispiaccia dover continuamente ribadire e penalizzare un’opera per lo stesso motivo, il prezzo di copertina con cui il romanzo si presenta alla sua uscita (di oltre 30 euro) risulta assolutamente esagerato rispetto al limitato numero di pagine del volume; che supera scarsamente le 250. Questo continuo crescendo nel costo dei romanzi ostacola l’acquisto e forza i più all’attesa di una possibile edizione più economica o di una diminuzione del prezzo del prodotto.
Wayseeker- Conclusioni
Wayseeker è un romanzo che ha le capacità di convincere sia i sostenitori che i detrattori della serie televisiva The Acolyte alla quale serve da tie-in. Il suo punto di forza è indubbiamente rappresentato dall’ impeccabile ed umana rappresentazione del personaggio di Vernestra, approfondita come mai prima d’ora, e accompagnata dall’ottima comprimaria Indara. I vari riferimenti alle opere Alta Repubblica, sia nei temi ripresi che nei personaggi apparsi, non possono non scaldare il cuore degli affezionati del progetto appena concluso. Wayseeker si conferma un buon romanzo e uno dei migliori lavori della Ireland, nonostante alcune piccole occasioni sprecate che avrebbero reso ancora più avvincente la misteriosa indagine condotta dalle protagoniste.
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