[Recensione] NJO – Dark Tide I: Onslaught

Summary
Raccogliendo la pesante eredità di Vector Prime, Stackpole centra l'obiettivo con il suo Dark Tide I: Onslaught, creando un romanzo che continua egregiamente la vicenda e dà origine mille possibili scenari e sviluppi futuri. Sebbene il quantitativo d'azione e freneticità sia stato sensibilmente ridotto, la narrazione si attesta sempre su livelli notevoli anche nelle sezioni più ragionate. Le diverse storyline sono tutte ugualmente interessanti e alternate con un ottimo ritmo, particolarmente interessanti le sezioni su Bimmiel e l'evacuazione finale di Dantooine, vissuta da molteplici punti di vista. Espande e mantiene elevato l'interesse per questa serie, fortemente consigliato così come il predecessore.
Good
  • Le conseguenze di Vector Prime
  • La campale battaglia finale
  • Luke Skywalker e l'utilizzo della Forza
Bad
  • Assenza di Han
  • Jacen ancora difficilmente inquadrabile
7.5
Discreto
Storia - 8
Scrittura - 7.5
Edizione - 7
Sensazioni - 7.5

The New Jedi Order 2 di 19

Seguito dell’ottimo Vector PrimeOnslaught è il primo libro della duologia Dark Tide e ha inizio qualche giorno dopo il finale del predecessore.
Le redini vengono qua assegnate a un altro scrittore, Michael A. Stackpole, un veterano del mondo cartaceo e autore di altri romanzi come Io, Jedi (edito da Multiplayer Edizioni) e della celeberrima serie X-Wing, incentrata sulla squadriglia Rogue.
Il livello d’inglese utilizzato in Onslaught risulta intermedio, sicuramente più semplice del capitolo precedente, tuttavia viene richiesta un certo grado di fluidità vista l’occasionale presenza di periodi complessi.

NJO Dark Tide I: Onslaught

  • Titolo: Star Wars: The New Jedi Order – Dartk Tide I: Onslaught
  • Data di uscita: 1 febbraio 2000
  • Autore: Michael A. Stackpole
  • Edito da: Del Rey
  • Edizione: Copertina flessibile, 292 pagine
  • Prezzo: € 5,47

Sinossi

Nel periodo successivo alla morte di Chewbacca nel disastro perpetrato su Sernpidal nel libro antecedente, Han si trova a fare i conti con il dolore della perdita, incolpando ancora suo figlio Anakin come responsabile primo dell’accaduto.
Leia percepisce il momento disperato del marito e decide di fargli affrontare il dolore mentre la sua presenza è nuovamente richiesta presso il Concilio a capo della Nuova Repubblica. Qui, nonostante il report della Principessa sull’assedio di Dubrillion, il Capo di Stato bothan Fey’lya bolla la storia dell’invasione Vong come di importanza marginale per il governo nato da qualche anno; la sua preoccupazione principale -oltre a detenere il potere e il controllo- è quella di prevenire un’eventuale insurrezione Jedi, considerata la diffusione di questi attraverso la galassia.

Nel contempo gli Yuuzhan Vong, dopo la conquista di Dubrillion, avanzano e si espandono in diversi settori dell’Orlo Esterno, mentre i rifugiati fuggono nell’iperspazio verso una destinazione ritenuta più sicura. La notizia giunge al Jedi Praxeum di Yavin IV di Luke Skywalker il quale, con l’ausilio di alcuni Jedi selezionati, decide di far fronte all’aggressività dell’espansione degli invasori extragalattici, istruendo gli allievi per particolari tipi di missioni ricognitive.
Mentre Luke e Jacen (sommerso dai dubbi inerenti il dovere di un Cavaliere Jedi) si recheranno nuovamente su Belkadan, il primo pianeta invaso dopo Helska IV, Anakin accompagnerà Mara Jade su Dantooine per far sì che la donna si riprenda dal misterioso morbo delle spore coomb sparso da Nom Anor.
La terza missione è affidata a Corran Horn e all’arrogante Ganner Rhysode, i quali dovranno far luce su una spedizione di scienziati scomparsa in prossimità dello spazio sotto il controllo dei Resti dell’Impero, in particolare sul remoto pianeta Bimmiel.

Spoiler sulla seconda metà della vicenda

Giunti su Belkadan, Luke e il nipote tornano al complesso ExGal dove Mara aveva combattuto contro Yomin Carr qualche tempo prima, notando che le macchine e i droidi sono stati sottoposti alla furia distruttiva da parte degli invasori. A breve distanza gli Jedi scorgono un avamposto dove, con l’ausilio di schiavi controllati dalla loro biotecnologia, si stanno allevando i bioequipaggiamenti che vestono i guerrieri alieni.
Nel contempo Horn e Ganner, scampati alla letale fauna di Bimmiel, hanno rintracciato il gruppo di ricerca dell’Università di Agamar, il quale ha rinvenuto dei resti xenoarcheologici Vong risalenti a secoli prima. Oltre alla spedizione, i due Cavalieri individuano un piccolo accampamento nemico abitato da due guerrieri anch’essi alla ricerca delle spoglie, nel quale vengono tenuti prigionieri due scienziati.
Su Dantooine, invece, Mara spiega al giovane Anakin l’esistenza di vie della Forza a lui sconosciute.

Mentre Jacen si nasconde assieme allo zio agli occhi degli invasori, ha una visione che lo spinge a combattere contro uno Yuuzhan Vong. Sconfitto facilmente dall’avversario, Jacen finisce così incatnenato ad uno strumento di tortura denominato l’Abbraccio del Dolore, venendo salvato da un’entrata spettacolare di Luke. L’eroe della Ribellione percepisce un grave pericolo incombente sulla moglie e l’altro nipote, motivo per il quale partono subito per Dantooine, salvandoli in extremis da un’imboscata degli alieni.
Altri Yuuzhan Vong sulle tracce dei rifugiati di Dubrillion, con questi ultimi ormai stabilitisi dietro la guida di Leia e del senatore camaasi Elegos A’kla su Dantooine stesso, scovano i fuggitivi e giungono in forze sul pianeta. L’attacco che ne consegue vede l’impiego principalemente della forza lavoro composta dagli schiavi, spinti in massa come prima linea attraverso le difese allestite da Luke, Leia e la squadriglia Rogue.
Grazie alla strategia sviluppata dai Rogue e dal Maestro Jedi per rallentare l’avanzata dei nemici, viene evitato il completo annientamento dei rifugiati, che iniziano ad evacuare nuovamente il pianeta per fuggire. Le perdite sono contenute anche grazie a Mara e a Leia, che scovano dei Vong camuffati nell’accampamento, riconosciuti grazie alla loro mancanza di connessione con la Forza.

Luke NJO Onslaught

Luke, armato di due spade laser, soccorre il nipote Jacen su Belkadan in uno dei momenti meglio riusciti di Onslaught (illustrazione di Mikael Noguchi dallo Star Wars Gamer 8)

Nel finale, su Bimmiel, Horn e Ganner trovano gli scienziati scomparsi, col primo che affronta i due guerrieri extragalattici d’istanza sul pianeta per dare il tempo all’altro Jedi di portare in salvo i due prigionieri della spedizione. Corran si batte valorosamente e sconfigge entrambi i Vong, ma il veleno di una ferita ricevuta dalla staffa dell’avversario lo lascia incosciente a terra e, prima di svenire, si accorge di essere portato in salvo da Ganner, il quale lo porta sulla nave per curarlo.
Poco tempo dopo, nel luogo dello scontro giunge il comandante Vong di nome Shedao Shai, il quale viene informato non solo della morte dei due sottoposti, ma anche del furto dei resti del suo antenato, ormai in possesso dei ricercatori dell’Università di Agamar.

[riduci]
Dantooine NJO Onslaught

La battaglia di Dantooine, così come disegnata da Marc Sasso per il NJO Sourcebook

Cosa mi è piaciuto?

Più storyline

Dopo tutta la carne al fuoco presentata in Vector Prime, la vicenda inizia ponendo al loro posto le figure che saranno centrali nel corso dell’intero libro. Dopo l’esplosione di eventi che ha caratterizzato il predecessore, l’azione in Onslaught inizialmente ne risente, imbastendo le varie dinamiche che muoveranno i personaggi nel corso del romanzo.
Tutte, sorprendentemente, risultano valide ed interessanti per il lettore e ben alternate, dimodochè non sopraggiunga mai un senso di noia.
Sicuramente quella più interessante -nella prima parte del romanzo- è rappresentata da quella su Bimmiel, dove Corran Horn e Ganner Rhysode, nonostante gli attriti, si trovano costretti a cooperare. Nella seconda metà del romanzo la scena è dominata dalla ritirata da Dantooine, nel quale convergono le storyline di diverse personaggi.

La battaglia di Dantooine

Culmine del romanzo è la battaglia finale sull’ex pianeta della base Ribelle citato per la prima volta nel corso de Una Nuova Speranza, dove ci viene dato un triplice punto di vista sulla campale ritirata che deve essere messa in atto.
Si inizia con Jaina Solo che, volando il suo Ala-Xassieme ai Rogue, fornisce una prospettiva aerea degli eventi, portando l’azione a livelli frenetici, tra l’altro ottimamente descritta dall’autore.
La sezione in cui Leia, Mara e Lando devono trovare gli infiltrati nell’accampamento si caratterizza invece i toni più calmi e ragionati, assumendo i contorni del racconto di tensione, almeno fino a quando gli impostori non vengono smascherati e affrontati direttamente.
L’ultima ottica appartiene ai fratelli Solo e a Luke, presenti in prima linea contro gli schiavi mandati al massacro dal nemico che vengono inviati loro incontro. Coinvolti direttamente nel massacro, grazie al Maestro Jedi riescono a trovare una soluzione per rallentare l’avanzata delle unità principali Vong, guadagnando tempo vitale per portare a termine l’evacuazione dei sopravvissuti.

Horn Rhysode NJO Onslaught

Corran Horn e Ganner Rhysode su Bimmiel (dal NJO Sourcebook, art di Scott Fischer)

L’utilizzo della Forza

Nel corso della lettura di Onslaught è stato impossibile non ripensare e fare diretto riferimento a quanto visto sul grande schermo ne Gli Ultimi Jedi.
Non solo per quanto riguarda l’entrata spettacolare effettuata da Luke per salvare il nipote Jacen dalla prigionia dei guerrieri Vong durante la missione su Belkadan, ma soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo del campo di energia mistico.
Estremamente importanti sono infatti le righe dove confida a Jacen che la Forza debba essere usata con moderazione, visto che uno sforzo eccessivo dovuto al suo impiego potrebbe avere conseguenze fatali per lo Jedi.

Una galassia frammentata

Altro punto molto interessante della narrazione è come la galassia ci viene presentata; nonostante siano passati anni dalla fine della guerra (stesura del trattato Gavrisom-Pellaeon durante Visione del Futuro), si è ben lungi da una totale unificazione e comunione di intenti.
Questa frammentazione -addirittura carenza di comunicazione tra i vari settori e il governo centrale- permette agli invasori extragalattici di avanzare attraverso l’Orlo Esterno, con i singoli pianeti costretti a difendersi solamente con le proprie forze, soccombendo rapidamente all’avanzata degli invasori.
Tale scelta aiuta non poco a rendere più credibile e pericolosa la minaccia Vong, coi sopravvissuti costretti a spostarsi sempre più verso il centro della galassia, abbandonando i pianeti natii al loro destino di terraformazione.

Cosa non mi è piaciuto?

Le indecisioni di Jacen

Purtroppo il secondogenito di Han e Leia ne esce non particolarmente rafforzato dalle pagine di Onslaught, le sue turbe riguardanti una visione più o meno filosofica del proprio operato Jedi mal si sposano al contesto di piena emergenza nella quale si ritrova il Nuovo Ordine Jedi e la Repubblica intera.
Le sue indecisioni si ripresentano a più riprese nel corso della narrazione e vedono a lui contrapposto, come guida e maestro, lo zio Luke il quale -fortunatamente- riesce a farlo desistere dal suo intento a  seguito della sanguinosa ritirata da Dantooine.

Assenza di Han

Sebbene possa sembrare una decisione coraggiosa, il fatto che il dolore di Han per la dipartita di Chewie venga accantonato nella primissima parte della narrazione può lasciare lievemente spiazzati. Probabilmente avrebbe aggiunto maggiore drammaticità alla perdita il soffermarsi in maniera più marcata sui pensieri del corelliano, tuttavia questo argomento verrà sicuramente affrontato più approfonditamente nelle successive pubblicazioni, quando il contrabbandiere tornerà al centro dell’azione.

NJO Onslaught Japan cover

Cover dell’edizione giapponese di Onslaught, a opera di Tsuyoshi Nagano.

Commento Finale

Raccogliendo la pesante eredità di Vector Prime, Stackpole centra l’obiettivo con il suo Dark Tide I: Onslaught, creando un romanzo che continua egregiamente la vicenda e dà origine mille possibili scenari e sviluppi futuri.
Sebbene il quantitativo d’azione e freneticità sia stato sensibilmente ridotto, la narrazione si attesta sempre su livelli notevoli anche nelle sezioni più ragionate. Le diverse storyline sono tutte ugualmente interessanti e alternate con un ottimo ritmo, particolarmente interessanti le sezioni su Bimmiel e l’evacuazione finale di Dantooine, vissuta da molteplici punti di vista.
Espande e mantiene elevato l’interesse per questa serie, fortemente consigliato così come il predecessore.

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Libri precedenti:
Vector Prime

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Nato a Udine nel 1993, sono laureato in Analisi e Gestione dell’Ambiente presso l’Università di Bologna. La passione per Star Wars inizia a manifestarsi all’età di otto anni e da allora non mi ha mai abbandonato. Patito degli Anni 80 e della cultura pop dell’epoca; amante della musica in generale, dal thrash metal alla synthwave moderna. Collaboro con Star Wars Libri e Comics al fine di entrare in contatto con altri fan ed eventualmente orientare coloro i quali volessero muovere i primi passi all’interno del mondo cartaceo della saga.

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