Quattro su quattro! Giunti ormai a metà serie, quello che era un piacevole sospetto è divenuto realtà: The Mandalorian non è solo un’ottima serie TV, ma una vera e propria opera d’arte audiovisiva di eccellente fattura, in grado d’immergere lo spettatore nella galassia lontana lontana come mai prima d’ora. Anche questa settimana, la redazione di Star Wars Libri & Comics è lieta di presentare, direttamente da Rotterdam, l’analisi del quarto episodio di The Mandalorian, dal titolo Capitolo 4 – Il Rifugio.
The Mandalorian, Capitolo 4 – Sinossi
9 ABY. Dopo essere riuscito a sfuggire per il rotto della cuffia dalle grinfie di Greef Karga e della Gilda dei cacciatori di taglie, il Mandaloriano è alla ricerca di un luogo sicuro per sé e per il Piccolo… e Sorgan sembra fare al caso suo. O forse no? Quali insidie si nascondono su questo tranquillo e pacifico pianeta?
The Mandalorian, Capitolo 4 – Analisi e easter egg [CON SPOILER: proseguite a vostro rischio!]
L’episodio odierno è, ancora una volta, introdotto da un fin troppo rapido riassunto della puntata precedente (qui l’analisi del Capitolo 3), immediatamente seguito dalla sigla iniziale che contraddistinguerà tutte le nuove opere audiovisive a marchio Star Wars.
La primissima sequenza del quarto episodio si apre con un’insolita inquadratura subacquea, che immortala alcune bizzarre creature bioluminescenti di colore azzurrino che saranno successivamente identificate come Krill. Benché questa sia la loro prima apparizione in un’opera narrativa, i Krill, corrispettivo galattico dei crostacei terrestri appartenenti all’ordine Euphasiacea, non sono una specie inedita: sono già stati infatti citati nel reference book del 2017 L’enciclopedia della galassia.
La brevissima inquadratura zoologica iniziale non è che un pretesto per presentare allo spettatore alcuni dei nuovi protagonisti della puntata: un popolo di pacifici allevatori di Krill del pianeta Sorgan, ispirato per usi e costumi alle popolazioni native americane, tra cui spiccano una giovane vedova, Omera, e l’ancor più giovane figlia, Winta, alle prese con una creatura anfibia molto simile a una rana.
La quieta vita degli allevatori è ben presto scossa dall’attacco di una banda di predoni Klatooiniani, che dapprima bombardano e successivamente assaltano il piccolo centro abitato, arraffando il Krill e distruggendo droidi e attrezzature da pesca. Pur non riuscendo a fuggire insieme agli altri abitanti del villaggio, Omera e Winta si salvano dall’attacco dei razziatori riparandosi in uno stagno e utilizzando una cesta per nascondersi.
Nel frattempo, a bordo della Razor Crest, il Mandaloriano è intento a cercare un pianeta adatto a nascondere se stesso, ma soprattutto il Piccolo; dal canto suo, l’infante è indaffarato a curiosare in plancia e a premere ogni bottone gli capiti a tiro. Pur mantenendo un’aura di severità, il Mandaloriano dimostra il proprio affetto nei confronti del Piccolo prendendolo delicatamente in braccio e chiamandolo teneramente topo rago (“terrestrizzato” in toporagno nell’adattamento italiano), per quanto possa essere tenero un ratto gigante. In questa sequenza è possibile notare come sullo schermo del navicomputer sia visibile una versione della mappa galattica molto simile a quella che sarà presente nel reference book dal titolo The Galactic Explorer’s Guide, in uscita il 20 dicembre 2019.
Come prevedibile, la Razor Crest giunge in prossimità del pianeta Sorgan: vista l’assenza di spazioporti, la mancanza di centri industriali e la scarsa densità di popolazione, il Mandaloriano decide di atterrare perché, ne è sicuro, nessuno li troverà in uno sperduto buco di… skug. Come? Non avete compreso? Forse è meglio così, siccome skug è una parola zygerriana dal significato tutt’altro che educato: il Mandaloriano non è andato per il sottile! Atterrati sulla superficie del pianeta, il Mandaloriano scende dalla nave per una rapida ispezione del posto, ordinando al Piccolo di non muoversi e non toccare niente. Tutto inutile: il pargolo non sembra intenzionato ad ascoltare e, al contrario, sembra particolarmente interessato a sgranchirsi le zampe, seguendo il Mandaloriano come un’ombra.
Ben presto, i due giungono, ancora una volta, presso un taverna. Il luogo è popolato prevalentemente da umani, ma tra gli avventori del locale è possibile notare anche un Suerton e una Twi’lek; inoltre, il Piccolo ha un fugace e spiacevole incontro ravvicinato con un Tooka (nella fattispecie un Loth-gatto, a giudicare dalla livrea) particolarmente aggressivo. Sembrerebbe che i nostri, per una volta, siano riusciti a passare inosservati. Non è così: il Mandaloriano si rende presto conto che, in un angolo del locale, una donna in armatura li osserva minacciosamente. Dopo aver ordinato per il Piccolo una scodella di brodo d’osso (una zuppa ottenuta presumibilmente dalle ossa di una creatura chiama Grinjer), il Mandaloriano offre all’ostessa qualche credito extra in cambio d’informazioni sulla donna misteriosa. Chi è? Quando è arrivata? Che ci fa su Sorgan? Che sia anche lei una cacciatrice di taglie sulle tracce del Piccolo?
Il mistero s’infittisce: appena conclusa la conversazione con l’ostessa, il Mandaloriano si accorge che la donna è sparita. Dopo aver sborsato altri crediti affinché l’ostessa tenga d’occhio il Piccolo, il nostro si catapulta fuori dalla taverna e intraprende la ricerca della donna, grazie anche all’ausilio di un lettore termico incorporato nel suo elmo e in grado di rintracciare gli ultimi passi del bersaglio. Dopo una breve ricerca, il Mandaloriano viene aggredito dalla donna, che riesce a metterlo in seria difficoltà; la colluttazione giunge ben presto, tuttavia, a una situazione di stallo in cui i due si tengono vicendevolmente sotto tiro con il blaster. Sentendosi osservati, il Mandaloriano e la donna si voltano con cautela, continuando a tenersi sotto tiro, per scoprire che, a pochi metri da loro, il Piccolo li sta osservando curioso mentre sorseggia il brodo d’osso.
È tempo di spiegazioni: la donna, di nome Cara Dune, era un incursore al soldo della Ribellione e della Nuova Repubblica subito dopo la battaglia di Endor (svoltasi 5 anni prima degli eventi di The Mandalorian), incaricata di dare la caccia ai signori della guerra imperiali che ancora resistevano negli angoli più sperduti della galassia. Spariti gli Imperiali, le sue mansioni cambiarono drasticamente: da guerriera in prima linea a scorta per delegati e politici, questa nuova vita non era ciò che Cara voleva, da cui la decisione di ritirarsi anticipatamente. A ben pensarci, non c’è motivo di dubitare della sua sincerità, visto il simbolo dell’Alleanza Ribelle tatuato sullo zigomo sinistro. Ma perché ha aggredito il Mandaloriano? La risposta è semplice: per paura di avere una taglia sulla testa; del resto, i Mandaloriani sono noti in tutta la galassia come guerrieri, mercenari e cacciatori di taglie. A ogni modo, il Mandaloriano deve andarsene da Sorgan: il pianeta è già stato preso e non c’è spazio per tutti e due (anzi, tre).
Scesa la sera, il Mandaloriano si prepara ad abbandonare Sorgan, alla ricerca di un nuovo nascondiglio per sé e per il Piccolo. Tuttavia, poco prima della partenza, il nostro viene raggiunto da Caben e Stoke, due allevatori di Krill e abitanti del villaggio saccheggiato all’inizio dell’episodio da parte dei Klatooiniani. I due uomini chiedono l’aiuto del Mandaloriano in cambio dei pochi crediti che la comunità degli allevatori è riuscita a racimolare; dinanzi al rifiuto del nostro, sconsolati, si accingono a tornare nel posto sperduto da cui sono venuti. All’udire queste parole, il Mandaloriano ha un’illuminazione: il suo aiuto in cambio dell’ospitalità del villaggio e dei crediti. Questi ultimi, tuttavia, non sono per il cacciatore di taglie, bensì per Cara Dune: visto il suo valore di combattente, il Mandaloriano intende assoldarla per fronteggiare i predoni e, al contempo, convincerla a lasciarlo rimanere sul pianeta. Giunti al villaggio, il Mandaloriano e Cara Dune sono accolti calorosamente dalla popolazione adulta, mentre il Piccolo riscuote grande successo tra i più giovani, che lo eleggono come loro mascotte. Pur mantenendo i suoi modi bruschi, schivi e spigolosi, il Mandaloriano inizia a stringere un certo rapporto con Omera, mentre la figlia Winta diviene compagna di giochi del Piccolo.
Ben presto, Omera rivolge al nostro eroe una domanda che, per un Mandaloriano, non può che risultare decisamente intima: quando è stata l’ultima volta che si è tolto l’elmo di fronte a qualcun altro? La risposta non si fa attendere: quando era poco più che bambino. Omera s’incupisce: com’è possibile? La nuova risposta giunge ancor più rapida e ancor più triste della prima: è rimasto orfano da piccolo, è stato preso e allevato dai Mandaloriani come uno di loro; deve loro molto, e per questo seguirà sempre i loro dettami, perché questa è la via. Congedata Omera, il Mandaloriano si affaccia alla finestra e osserva il Piccolo che gioca con i bambini del villaggio: nel farlo, non visto da alcuno, si toglie l’elmo. La macchina da presa, tuttavia, lo inquadra soltanto al di sotto delle spalle, mantenendo nello spettatore l’alone di mistero che circonda il personaggio fin dal primo episodio.
Più tardi, il Mandaloriano e Cara Dune svolgono un sopralluogo della foresta circostante; oltre alle tracce di una ventina di Klatooiniani, rinvengono gli inconfondibili segni del passaggio di un camminatore imperiale AT-ST. Dinanzi a questa nuova minaccia, i due intimano agli allevatori, rei di non averli avvisati della presenza del camminatore, di abbandonare l’insediamento: hanno accettato il lavoro, è vero, ma due combattenti non bastano contro un AT-ST. I locali rumoreggiano: non hanno intenzione di abbandonare il luogo che abitano da generazioni, non senza combattere. Il Mandaloriano ha un’idea, accolta da Cara Dune pur con una certa titubanza: addestrare gli allevatori.
L’addestramento può dunque cominciare, e il lavoro da fare non manca: bisogna erigere palizzate, scavare fossati, imparare a sparare e a combattere corpo a corpo. Né il Mandaloriano, né Cara Dune si lasciano intimorire: al contrario, si dimostrano due leader nati e, in breve tempo, riescono a trasformare uno sparuto e disorganizzato gruppo di allevatori (con l’unica eccezione di Omera, tiratrice provetta equipaggiata con un fucile Relby-v10, lo stesso utilizzato dal famoso cacciatore di taglie Bossk) in una discreta banda di combattenti. La sequenza, tuttavia, non è del tutto inedita, ma al contrario ricorda molto da vicino l’addestramento dei nativi di Felucia avvenuto durante le Guerre dei Cloni a opera di Obi-Wan Kenobi, Anakin Skywalker, Ahsoka Tano, in collaborazione con i cacciatori di taglie Sugi, Embo, Rumi Paramita e Seripas al fine di sconfiggere i pirati al soldo di Hondo Ohnaka. La vicenda è narrata nella diciassettesima puntata della seconda stagione di The Clone Wars.
Giunto il momento dello scontro finale, il Mandaloriano e Cara si avventurano nella foresta e raggiungono l’accampamento dei Klatooiniani, intenti a sollazzarsi di spotchka, una bevanda azzurra e presumibilmente alcolica ricavata dai Krill. Al termine di un duro scontro in cui riescono ad abbattere numerosi Klatooiniani, i due guerrieri provocano l’esplosione della tenda principale, nonché deposito di spotchka, grazie a un detonatore termico; l’esplosione attira finalmente l’attenzione dei predoni al completo e, come prevedibile, dell’AT-ST. Raggiunto il primo obiettivo del piano, i nostri tornano a gambe levate verso il villaggio, inseguiti dal camminatore, sperando di attirarlo nello stagno scavato per l’occasione. L’AT-ST, tuttavia, non sembra cascare nel tranello e si ferma appena un passo prima della trappola, cominciando a sparare mentre i Klatooiniani attaccano di gran carriera. Sembra una situazione disperata, quando…
TUTTI GLI SPOILER SONO UGUALI, MA ALCUNI SONO PIÙ UGUALI DEGLI ALTRI!
Cara Dune non si perde d’animo: mentre gli allevatori contrastano i predoni, l’ex-incursore ottiene il fucile a impulsi dal Mandaloriano e carica il camminatore, attirandolo sempre più vicino allo stagno e tentando nel frattempo di colpire l’interno della cabina di pilotaggio. Quando uno dei colpi va a segno, l’equipaggio perde il controllo del mezzo, che frana rovinosamente all’interno della trappola. Il colpo di grazia è finalmente inferto dal Mandaloriano con l’ausilio di un detonatore termico. Vista la distruzione della loro arma principale, i Klatooiniani superstiti se la danno a gambe. Il villaggio è finalmente in pace.
Riportato il villaggio alla normalità, i tre forestieri vivono in armonia con gli allevatori per alcune settimane. Il Piccolo e Cara sembrano essersi perfettamente ambientati, mentre il Mandaloriano ancora persiste con il suo fare introverso e ritroso, sebbene sia palpabile una certa attrazione reciproca tra lui e Omera. Durante una conversazione con Cara, il Mandaloriano rivela di essere intenzionato a partire, ma di voler lasciare il Piccolo presso il villaggio, affinché possa vivere felice e non debba affrontare una vita, quella del cacciatore di taglie, che non si addice a un bambino. Nel frattempo, un misterioso individuo dotato di localizzatore si aggira per la foresta circostante.
Il Mandaloriano decide di confessare le proprie intenzioni anche a Omera, che tuttavia tenta di convincerlo a restare e di togliergli l’elmo, così da poterlo guardare negli occhi; il nostro, tuttavia, glielo impedisce e dichiara di non poter restare e che intende affidarle il Piccolo. Omera accetta, promettendo di averne cura come se fosse suo figlio. Intanto il misterioso individuo, un Kubaz, punta il Piccolo con un fucile da cecchino e si prepara a fare fuoco, quando…
TUTTI GLI SPOILER SONO UGUALI, MA ALCUNI SONO PIÙ UGUALI DEGLI ALTRI!
Uno sparo riecheggia nell’aria. Con un colpo di scena molto simile a quello visto nel primo episodio, tuttavia, non è stato il Kubaz a sparare, bensì Cara Dune, la quale, giunta di soppiatto alle spalle del cacciatore di taglie e avendo compreso le sue intenzioni, lo ha colpito alla schiena, uccidendolo. Comprendendo che la posizione del Piccolo è stata scoperta, il Mandaloriano non può che portarlo nuovamente con sé, alla ricerca di un nuovo posto sicuro.
Anche questa puntata si chiude con la partenza del Mandaloriano e del Piccolo verso nuovi, sconosciuti lidi galattici. Dove li porteranno le loro peregrinazioni? Quali amici incontreranno? Quali nemici? Per scoprirlo non ci resta che attendere il prossimo episodio, in onda su Disney+ a partire da venerdì 6 dicembre 2019!
Vi è piaciuto questo episodio? Qual è il vostro parere riguardo alla serie? Ci sono particolari che ci sono sfuggiti? Fatecelo sapere nei commenti e non dimenticate di iscrivervi al nostro Canale Telegram!