Con La Guerra dei Cacciatori di Taglie, tutte le testate a fumetti di Star Wars ambientate dopo L’Impero Colpisce Ancora collidono nel più grande crossover mai realizzato dalla Marvel nella Galassia lontana lontana…
La Guerra dei Cacciatori di Taglie segue il personaggio di Boba Fett dopo che ha catturato il Capitano Han Solo (congelato nella carbonite) e le sue peripezie per riuscire a consegnarlo a Jabba the Hutt. Han Solo è una taglia preziosa, desiderata da tante fazioni nella Galassia e Boba Fett dovrà affrontarle per riuscire nella sua missione originaria.
Il crossover è scritto da Charles Soule, con la collaborazione di tutti gli sceneggiatori delle altre serie regolari: Greg Pak per Darth Vader (2020), Alyssa Wong per Dottoressa Aphra (2020) e Ethan Sacks per Cacciatori di Taglie. Il crossover, infatti, si articola come un unico grande evento, mostrato dai punti di vista diversi dei protagonisti delle varie serie regolari e con l’aggiunta di flashback per raccontare come si è giunti a quel punto.
La Guerra dei Cacciatori di Taglie – cosa include
Cosa ci è piaciuto?
Varietà e coralità
La Guerra dei Cacciatori di Taglie, data la sua natura di crossover, è un arco narrativo che presenta una grandissima varietà sotto tanti punti di vista differenti: dagli stili di disegni dei vari volumi (brilla sicuramente il Luke Ross della miniserie, ma anche gli stili più particolari del volume Companion), ai personaggi – su cui torniamo meglio nel prossimo paragrafo, alle atmosfere e al modo in cui gli eventi del crossover vengono declinati tra le varie serie regolari.
Il lavoro svolto da tutti gli scenegiatori coniuga davvero efficacemente, anche se freneticamente, data la natura d’azione della vicenda, innumerevoli parti in gioco, in modo però corale e bilanciato: pensiamo ad esempio ai cinque numeri della miniserie, praticamente incentrati uno per fazione e miniserie in gioco, oltre al primo su Boba Fett.
Molto apprezzati i cameo e le citazioni da altre opere, tra cui sicuramente da segnalare c’è quello di Senwa, wookie che nel film Solo – A Star Wars Story viene liberata dalla schiavitù dallo stesso Chewbacca. Soule delizia i fan anche facendo effettuare a Luke una manovra che lo avrebbe reso nei decenni avvenire la leggenda che tutti conoscono, riuscendo così a rendere memorabile ciò che altrimenti si sarebbe rivelato l’ennesimo scontro impero contro ribelli.
I personaggi (quasi tutti) ben centrati
I grandi affreschi intrecciati della galassia lontana lontana, dove una moltitudine di personaggi si incrociano, si scontrano e si separano, sono sempre apprezzati e in questo caso riusciti ancora una volta. Nel crossover però non ci si ferma alla coralità, ma viena resa giustizia ai singoli personaggi.
Aphra torna alle origini, incentrata nella storia come un’esperta archeologa che, grazie alla sua conoscenza in materia, salva la vita ai suoi compagni di viaggio (graditi e non) e ruba informazioni per conto di Lady Domina, riuscendo a salvare la vita a lei e Sana Starros ma anche a riallacciare i rapporti con Lucky, il quale era presente con Yu sulla Vermillion, la fortezza dell’Alba Cremisi, solo per convenienza.
Diversi cacciatori di taglie, nonostante abbiano dal 2020 una serie regolare a loro dedicata (che si concentra fin troppo spesso su Valance) vengono esplorati più a fondo, fornendo approfondimenti e background. Dengar, ad esempio fornisce un’immagine di sé come dell’essere più abietto, meschino, disonesto e voltagabbana della Galassia, riuscendo quasi a dar fastidio al lettore; Zuckuss, invece, esaltato nelle caratteristiche peculiari di Gand, finisce per diventare quasi umano quando si arriva al suo rapporto con la spalla 4-LOM. L’effetto conclusivo è quindi un’inversione straniante tra l’alieno che si fa umano nelle emozioni e l’umanoide che finisce per diventare alieno anche alla più misera forma di morale.
Boba Fett, come protagonista del crossover, risulta perfettamente tratteggiato: determinato, violento e minaccioso quando serve ma anche pragmatico e pronto a cooperare con chi gli sta puntando una pistola alla tempia se può trarne un vantaggio…
Un plauso va fatto anche alla magnifica storia breve su IG-88 presente nel Companion scritta e disegnata rispettivamente da Rodney Barnes e Guiu Vilanova, senza dubbio la migliore delle quattro.
Alba Cremisi
L’Alba Cremisi è guidata da Lady Qi’ra, che non vedevamo dai tempi di Solo: A Star Wars Story. La rinata organizzazione criminale è anche l’occasione per approfondire come Qi’ra abbia preso il comando dell’organizzazione a partire dalla sua formazione appresa sotto la “guida” di Vos, lo studio delle tattiche e le arti marziali di combattimento.
L’opinione diffusa sull’Alba Cremisi è di non importunarla, aggirarla… la sua potenza ci viene mostrata attraverso i suoi componenti estremamente letali – come Deathstick – le spie e gli artefatti mistici come l’Ascendente – un artefatto tecnologico oscuro utilizzato da Aphra in grado di amplificare i tuoi pensieri, utilizzato dai Sith per insegnare agli apprendisti come controllare le persone.
Cosa non ci è piaciuto?
La trama eccessivamente complicata
La Guerra dei Cacciatori di Taglie, nella sua interezza di crossover con la sua pletora di personaggi e archi narrativi, subisce l’eccesso di contenuti. Agli occhi di uno lettore disattento la storia di alcune delle serie regolari potrebbero sembrare non aver né capo né coda, divenendo persino confusionaria! I frequenti salti temporali e flashback appesantiscono la narrazione, rendendola meno scorrevole, costringendoci spesso e volentieri a scorrere indietro le pagine, a consultare altri volumi e albi e a far ricorso all’utile guida al crossover disponibile sul nostro sito.
Un Impero macchietta
Ancora una volta Vader e gli altri personaggi imperiali della serie non escono affatto approfonditi o sviluppati dalle loro avventure e interazioni. L’intero tessuto narrativo legato all’Impero resta fondamentalmente generico, dove la storia intrattiene ma non regala alcuna sensazione di vero apprezzamento.
A questo si aggiunge il fatto che la conclusione della trama dell’intero crossover è del tutto obbligata e già nota al lettore, che è consapevole si debba arrivare alla situazione iniziale de Il ritorno dello Jedi quali che siano gli stravolgimenti della lotta per Han Solo. Se paragoniamo poi queste vicende a quelle di Tra le fiamme, le conclusioni di quel volume fanno sembrare tutto quanto accade qui triviale e risibile e gli tolgono quasi tutto il suo valore, anche se intrecciamo le vicende di Vader con le altre serie.
Inoltre, per quanto sia stata apprezzata la scelta di far scontrare Vader e Luke solo a bordo dei loro caccia, rimandando il loro decisivo duello per tempi più maturi e senza scadere nel fanservice, Vader finisce a fare l’ennesima figuraccia.
La centralità di Deva Lompop nel Companion
Deva Lompop, la nuova cacciatrice di taglie, si fa notare fin da subito, sfortunatamente non in senso positivo. Protagonista a sorpresa, visto il titolo, del one-shot su Jabba the Hutt, e già antagonista in L’Alta Repubblica – Prima del Disastro, è il collegamento principale tra le varie storie brevi del Companion. Il personaggio appare fin da subito eccessivamente sopra le righe: appartiene all’inedita specie degli Shani, stando a quanto detto i cacciatori di taglie originali.
Com’è intuibile dalla sua presenza in Prima del Disastro, è vecchia secoli, ha fatto parte dei Nihil e ha già lavorato molte volte per Jabba. Ma per non farci mancare proprio nulla, minaccia di mangiare chiunque non le vada genio e si intende in senso letterale, dato che è dotata di una mandibola che pare uscita direttamente da Aliens vs Predator. Tutto ciò risulta semplicemente eccessivo, se consideriamo che si tratta di un personaggio del tutto inedito e che appare in quattro storie brevi, nessuna che la veda – almeno in teoria – protagonista.
Conclusioni
La Guerra dei Cacciatori di Taglie è un crossover ambizioso e che riesce a pieno solo in parte. Soffre di una trama forse eccessivamente complicata, e in cui le serie regolari si portano dietro i problemi già evidenti nei volumi precedenti. Il suo punto di forza è sicuramente la grande coralità, dove in ogni momento i personaggi sono ben caratterizzati e presentati, con alcuni momenti di grazia come la storia di IG-88. Molto intrigante e ben riuscita anche l’introduzione dell’Alba Cremisi, che apre le porte ad una vera e propria trilogia che scuoterà le fondamenta di questa epoca.