Riparte con questo primo volume della Fase III dell’Alta Repubblica la serie regolare Marvel, intitolato Figli della Tempesta, scritto e disegnato dal consolidatissimo duo Cavan Scott e Ario Anindito, con le graditissime aggiunte al team creativo di Jim Towe, Marika Cresta, Chris Sotomayor e Jim Campbell.
Il volume è ambientato subito dopo quanto visto ne L’Ombra dello Starlight, con Keeve Trennis, ormai divenuta Maestro Jedi, pattugliare i confini della Zona di Occlusione, accompagnata dai Jedi Kotabi Ceret e Terec e, dopo essere riusciti a catturarla, dalla ex Smuovi Tempesta Lourna Dee.

- Titolo originale: Star Wars: The High Republic Phase III Vol. 1 – Children of the Storm
- Autori: Cavan Scott, Ario Anindito, Jim Towe, Marika Cresta
- Data di pubblicazione: 7 novembre 2024
- Edito da: Panini Comics Italia
- Edizione: 17×26, 144 pagine, colore, cartonato
- Prezzo: 19,00 € (Copertina rigida – ACQUISTA QUI) / 10,99 € (Kindle – ACQUISTA QUI)
- Contenuto: Star Wars: The High Republic (2023) #1/5, Star Wars: Revelations (2023) #1 (All The Republic)
Sinossi
Un anno dopo la distruzione del Faro Starlight i Nihil imperversano su una Repubblica in ginocchio e sui Jedi in ambasce. Ma ai margini della galassia, il Maestro Jedi Keeve Trennis è pronta a lanciarsi in un disperato attacco contro una forza d’invasione Nihil! E se le voci sul suo ex Maestro Skeer fossero vere? La Fase III a fumetti inizia qui!
Cosa mi è piaciuto
La presenza di Lourna Dee
La caratterizzazione di Lourna Dee spicca come uno degli elementi di pregio della narrazione. Nei cinque numeri della storia, ritroviamo la Twi’lek dopo la sua fuga dal disastro dello Starlight, mentre cerca di rifarsi una vita lontano dalla guerra tra Nihil e Repubblica. Tuttavia, per volere della Forza, il suo cammino si incrocia nuovamente con quello di Keeve Trennis. Dopo essere stata catturata, Lourna accompagna la giovane Jedi nella ricerca del suo Maestro.
Inizialmente, Dee appare esattamente come l’avevamo lasciata alla fine della Fase I: una spietata mercenaria interessata solo a sé stessa. Col passare degli eventi, però, grazie alla vicinanza con Keeve, inizia a mostrare un cambiamento, arrivando persino a portare rispetto alla Maestra Jedi. Inoltre, costituisce una vera e propria mina vagante all’interno del volume, poiché ogni suo gesto rompe lo status quo della narrazione, catapultando il lettore nel vivo dell’azione. Tutto questo rende la lettura dinamica e conferisce il giusto ritmo alla narrazione.
Il comparto artistico
Il tratto artistico dell’intero volume è di altissimo livello. Nonostante i disegni siano stati realizzati da tre artisti diversi (Ario Anindito, Jim Towe e Marika Cresta) lungo i cinque numeri, il risultato finale appare omogeneo e apprezzabile. Questo è reso possibile anche grazie ai colori di Jim Campbell, che riescono a valorizzare e unificare le diverse interpretazioni grafiche, creando un’esperienza visiva coerente e immersiva. Fortunatamente, il volume non presenta le problematiche riscontrate in L’Alta Repubblica – Il Cuore dei Drengir, dove il continuo cambio di disegnatore aveva penalizzato l’opera.
Nel complesso, il comparto artistico riesce a restituire la stessa qualità che aveva caratterizzato il primo volume del progetto editoriale, L’Alta Repubblica – Non c’è Paura. In quell’occasione, i colori di Annalisa Leoni avevano regalato un senso di totale immersività, e qui Jim Campbell riesce a replicare quella magia con un lavoro altrettanto eccellente.
Il rapporto tra Keeve e Sskeer
In questo volume, Cavan Scott riporta al centro della narrazione il legame tra Sskeer e Keeve. Attraverso l’uso di flashback vediamo come il trandoshano abbia trasmesso insegnamenti importanti alla giovane Jedi. Saranno proprio questi insegnamenti a permettere a Keeve di guarire il suo maestro dalla Sindrome Magrak, malattia tipica della sua specie che provoca una furia incontrollabile, Sskeer riuscirà a ricordare la sua Padawan e a riacquistare il senno.
Nei cinque numeri, Scott approfondisce uno degli insegnamenti più importanti che Keeve ha ricevuto: nessuno verrà lasciato indietro. Questa tematica, sviluppata con cura nei primi tre capitoli, culmina nel capitolo finale con il ricongiungimento dei due Jedi dopo oltre un anno. La carica emotiva è ulteriormente amplificata quando Keeve riesce a riaccendere i ricordi del suo maestro, regalando al lettore un momento intenso e profondamente commovente.
Cosa non mi è piaciuto
Il ritorno di alcuni personaggi
Nella storia raccontata da Cavan Scott, la problematica maggiore che può riscontrare il lettore non può che essere il ritorno di numerosi personaggi che credevamo morti. Con l’aggiunta di Sskeer, ampiamente anticipato dalle copertine dei singoli albi, di OrbaLin e di Goonral Monshi, dei quattordici Jedi scomparsi dopo la caduta del Faro Starlight, solamente la metà risulta effettivamente deceduta.
Ovviamente non è il come questi personaggi siano sopravvissuti, elemento che l’autore inglese rende assolutamente credibile, ma la quantità di volte che questa situazione si ripropone; inoltre, dopo quasi tre anni dall’uscita de La Stella Caduta, il far sopravvivere così tanti personaggi alla tragicità della distruzione del Faro Starlight perde di valore agli occhi del lettore, andando quindi a svalutare il finale della Fase I.
L’edizione Italiana
Ancora una volta, a penalizzare le recenti uscite dei fumetti targati Star Wars è l’edizione italiana. Questa volta a penalizzare il volume non è solamente l’elevato costo, del quale ormai ci siamo messi il cuore in pace, a discapito di una valutazione più bassa alla voce Edizione, ma per come sono stati gestiti i riferimenti ai volumi in lingua originali all’interno dello stesso.
Innanzitutto, la scheda prodotto ufficiale presente sul sito dell’editore e dei principali store è errata, questa riporta che all’interno del cartonato troveremo i primi quattro numeri della serie regolare 2023 (oltre che parte del one-shot Revelations), mentre nella quarta di copertina e all’inizio di ogni singolo numero viene riportato come annata delle due storie il 2024. Peccato che entrambe le diciture riportino errori: il cartonato contiene, infatti, i primi cinque numeri, e non quattro, della serie regolare e l’annata delle storie è 2023 e non 2024, come indicato. La scheda prodotto, che abbiamo riportato a inizio recensione, risulta quindi essere l’unica corretta, all’interno del panorama italiano. In aggiunta, si segnalano alcuni riferimenti non colti (“Mudbrawler“) e sviste (“Jedy“).
Ciliegina sulla torta di queste numerose disattenzioni, è una nota presente nel quarto capitolo, relativa a quanto dichiarato daTerec. Il Kotabi ricorda al lettore che, stando a quanto detto dal Figlio della Tempesta, nella Zona di Occlusione sarebbe presente un Jedi Trandoshano. Le note sono sempre gradite, per aiutare il lettore a immergersi nella storia, ma in questo caso non possono che generare confusione. La nota, infatti, invita a rileggere il sesto numero per approfondire quanto affermato. Tuttavia, questa indicazione risulta fuorviante: a una prima lettura, si potrebbe pensare che sia necessario aspettare il prossimo volume, dato che Figli della Tempesta contiene solamente i primi cinque numeri.
Solo il lettore più esperto capirà che la numerazione riportata appartiene al singolo spillato, anziché al cartonato. Nello specifico, la dichiarazione incriminata avviene nel secondo capitolo della serie regolare. La nota, invece, riporta il numero 6, perché seguendo la numerazione degli spillati italiani, il secondo capitolo della serie regolare era incluso nel sesto spillato. La serie regolare ha avuto inizio col quinto numero dello spillato italiano, in quanto i primi quattro numeri erano stati deidcati alla miniserie L’Ombra dello Starlight.
Tutti questi errori dei riferimenti alla storia originale rappresentano un ulteriore ostacolo per il lettore, rendendo ancora più difficile seguire un progetto editoriale già di per sé complesso e finendo per smorzare il suo entusiasmo.
Commento finale
Figli della Tempesta è un ottimo volume che avvia le vicende della Fase III anche nel formato a fumetti. Il comparto visivo è il punto di forza di questa raccolta: i disegni rispettano l’elevato standard al quale L’Alta Repubblica ci ha abituato, mentre i colori rendono la narrazione più viva, facendo immergere totalmente il lettore nella storia. Cavan Scott riesce inoltre a riprendere e approfondire ulteriormente il rapporto tra la Jedi Keeve Trennis e il suo ex Mestro Sskeer. Parallelamente ai due jedi, anche il personaggio di Lourna Dee è protagonista di un’evoluzione inaspettata ma perfettamente riuscita. Da segnalare come punto negativo l’edizione italiana, a causa dei troppi errori e sviste. La lettura di questo volume è imprescindibile in quanto tassello fondamentale per questa Fase III del progetto editoriale.
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Luca Mantovani
Non si può che concordare con la recensione di Lorenzo. Aggiungo solo che le tavole con Sskeer e Keeve sono davvero coinvolgente ed in qualche modo epiche