La serie targata Marvel e firmata da Greg Pak e Raffaele Ienco continua con il sesto volume, Il ritorno delle ancelle. Questo ultimo tomo è uscito in Italia il 19 dicembre scorso per Panini Comics ed è giunta l’ora di recensire la nuova avventura di Darth Vader e di Sabé, che diventa quasi lei stessa la protagonista. Dopo una sequela di delusioni e di disastri narrativi preannunciati, Il ritorno delle ancelle sarà riuscito a risollevare almeno parzialmente le sorti della serie? Di certo il titolo dell’arco non porta presagi fausti, ma potrebbero esserci delle sorprese.

- Titolo originale: Darth Vader (2020)- Return of the Handmaidens
- Data di uscita: 19 dicembre 2024
- Autori: Greg Pak, Raffaele Ienco, Luke Ross, Ibraim Roberson
- Formato: 17×26, 112 pagine, colore, cartonato
- Contiene: Star Wars: Darth Vader (2020) #28/32 (ristampa spillati)
- Prezzo: 18€ (copertina rigida, ACQUISTA QUI)/10.99€ (Kindle, ACQUISTA QUI)
Il ritorno delle ancelle – Sinossi
Sabé credeva che Darth Vader avesse assassinato la sua regina Padmé Amidala. Ma ora che ha scoperto il suo più grande segreto combatte al suo fianco, convinta che ci sia ancora del buono in lui. Ma cosa succede quando l’ancella si trova faccia a faccia con l’Imperatore, che conosce tutti i suoi segreti? Vader sarà disposto a salvarla?
Cosa mi è piaciuto
Una vicenda più fresca
La trama de Il ritorno delle ancelle rappresenta un miglioramento sensibile rispetto ai volumi precedenti della serie e, di per sé, è una vicenda piacevole da seguire e intrattenente, che si districa in colpi di scena più funzionanti del solito e, soprattutto dopo il primo quarto dell’arco narrativo, si ambienta in situazioni interessanti e nuove a causa del tipo di personaggi coinvolti. Le parti in gioco sono variegate e i loro scopi sono ben definiti e coinvolgenti, il che produce una storia ben centrata ed equilibrata, dove ricorrono anche pianeti già conosciuti in altre opere, come Skako (Dottoressa Aphra e The Clone Wars) e Brentaal IV (Le guerre dei cloni).
Disegni particolarmente buoni
Il fumettista italiano Raffaele Ienco si riprende dalla stanchezza del volume precedente e consegna i disegni di miglior livello da tanti numeri della serie a questa parte. Stavolta è affiancato dall’assai apprezzato Luke Ross (autore dei disegni di serie come Darth Maul (2017), Droidi oscuri, Età della Repubblica- Nemici, Thrawn) e da Ibraim Roberson. Questi ultimi fanno un lavoro altrettanto egregio e caratterizzato da un tratto molto coerente con quello dell’artista principale, al punto che non è immediato distinguere chi sia l’autore dei disegni nei vari numeri. La coesione artistica e visiva è molto apprezzata e sostiene la fruizione del fumetto senza soluzioni di continuità o senso di straniamento per la differenza nella rappresentazione degli stessi personaggi.

Vader convince le ancelle a seguirlo temporaneamente
La squadra delle ancelle
Le ex ancelle e sosia di Padmé Amidala sono la sorpresa maggiore dell’arco narrativo, non certo per la loro presenza quanto mai preannunciata dal titolo, ma piuttosto per la qualità della stessa. Dato anche il loro utilizzo nella loro precedente comparsa fumettistica e nella trilogia dedicata a loro e alla regina di Naboo, l’approccio iniziale di chi scrive era alquanto pessimista, ma è stato smentito dalla presentazione di personaggi efficaci e credibili nelle loro motivazioni. La somiglianza delle ancelle con Sabé e tra loro viene ben sfruttata al servizio del racconto, le stesse donne si fanno sempre parte attiva e intervengono, non sono mai vittima degli eventi e suscitano anche empatia e comprensione nel lettore, cosa che vale anche per Sabé e per altri comprimari, come Jul Tambor e il suo movimento di resistenza. Si badi bene, si tratta di personaggi delineati efficacemente e in maniera funzionale e niente di più, da un punto di vista oggettivo. Personaggi fatti bene insomma, fatto che normalmente sarebbe la base di partenza. Però, in considerazione della qualità dispiegata finora da Darth Vader (2020), questo traguardo diventa un punto davvero positivo e rilevante.
Parliamo ora di Sabé. Ella è la vera protagonista della vicenda, che si può leggere anche come il percorso di formazione di una antieroina sotto l’egida e l’influenza di un maestro oscuro come il Signore dei Sith. Vader resta un personaggio tutto sommato piatto e statico, che fa cose e si immerge nei flashback traumatici o nei rimpianti del passato. Un’eccezione è il suo rivivere l’ultima conversazione con Padmé su Mustafar, fantasticando di una conclusione diversa dove quest’ultima si unisce a lui, circostanza mai vista prima e che dà uno spunto più stimolante riguardo la psiche di Darth Vader. Tuttavia, la scrittura di Pak stavolta si focalizza su Sabé ed è lei la vera protagonista che segue un percorso di consolidamento, cambiamento e crescita. La vicenda gira intorno a lei e le altre ancelle sono motivate dal raggiungerla, come Ochi lo è dal liberarsi di lei e Vader dal metterla alla prova con il gruppo di rivoluzionari skakoani.

Il faccia a faccia tra Darth Vader ed Eirtaé
Cosa non mi è piaciuto
Ancora sopra le righe
Nonostante i punti positivi su evidenziati, il tono complessivo della serie non muta e troviamo ancora molte situazioni esagerate. Si parla in tal senso soprattutto delle sequenze movimentate, dove l’azione consiste in grandi exploit sopra le righe, colpi di scena e capovolgimenti di fronte che si accumulano mettendo la nostra sospensione dell’incredulità in crisi profonda. A dispetto della tendenza della serie, stavolta non si arriva all’apatia totale a causa del sovraccarico portato dalle gesta sempre più grandi e pompose di Vader e compagnia. Tuttavia colui che è nominalmente protagonista persevera in un ruolo superficiale e piatto, divenendo una funzione narrativa che serve a intervenire per annientare le minacce, a farsi odiare o temere dagli altri personaggi. Gli autori intendono spingere sul lato più furioso e distruttivo di Darth Vader. Avendo sempre poco materiale narrativo e non riuscendo ad arrivare a sviluppi duraturi che rompano lo status quo, la scelta è puntare sulle esplosioni, le spade laser, gli usi della Forza piuttosto assimilabili ai supereroi e a certi manga e i flashback, ai quali la serie continua a essere sottomessa.
Proprio questa concezione sopra le righe preannuncia sviluppi piuttosto gravi nelle ultime pagine del volume. Senza fare spoiler, è proprio un utilizzo della Forza estremo e involontario che minaccia di dare il via alla vicenda del prossimo volume, che non mancheremo di coprire a breve.

L’incontro su Mustafar rivisitato nella mente di Darth Vader
Il ritorno delle ancelle – Commento finale
Il ritorno delle ancelle, sesto volume di Darth Vader (2020) rappresenta un netto miglioramento all’interno di una serie di qualità davvero bassa e deludente e proprio per questo l’impressione che trasmette è particolarmente positiva. Dopo tante delusioni, la nuova entrata in scena del gruppo di ex ancelle di Padmé Amidala ci permette di conoscere meglio dei personaggi in grado di sorprendere e dà il via a una trama fresca e coinvolgente, il cui focus effettivo è Sabé e non più Darth Vader, che rimane protagonista solo di nome e non esce dalla sua piattezza. Sabé invece compie un percorso di crescita e cambiamento a tappe serrate, finendo il volume da vera antieroina pronta a nuove imprese e a conti fatti è per seguire lei se nel lettore si crea interesse a continuare con gli archi narrativi futuri. In contemporanea, anche i comprimari come Jul Tambor svolgono un ruolo interessante anche in ragione dell’essere skakoani e sembrano una forza credibile. Tirando le somme, Il ritorno delle ancelle è una piacevole sorpresa e una storia carina, con caratterizzazioni convincenti e che emerge da una serie finora disastrata e che pertanto certamente merita attenzione.
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