[Recensione] Aftermath – La Fine dell’Impero

Good
  • Trama incalzante e quasi senza respiro
  • Personaggi a tutto tondo e ben approfonditi
  • Stile di scrittura scorrevole e rifinito
  • Ottimi collegamenti e riferimenti
Bad
  • Interludi fiacchi
9.1
Ottimo
Storia - 9.5
Scrittura - 9
Edizione - 8.5
Sensazioni - 9.5

Trilogia Aftermath 3 di 3 – La Fine dell’Impero

Forse uno dei libri più attesi di questo 2017, Star Wars: Aftermath Empire’s End è il volume conclusivo della Trilogia di Aftermath, scritta da Chuck Wendig e che racconta parte del periodo successivo a Il ritorno dello Jedi. Dopo un primo romanzo incentrato sul Meeting di Akiva e una seconda parte sulla Liberazione di Kashyyyk, questo capitolo finale ci porta in mezzo ad uno degli avvenimenti più importanti successivi a Episodio VI, la Battaglia di Jakku.

La sinossi e i miei commenti saranno senza spoiler e tutte le rivelazioni saranno condensate in unica tendina a fine recensione!

Aftermath La Fine dell'Impero cover

  • Titolo: Star Wars: Aftermath – La Fine dell’Impero
  • Data di uscita ITA: Lucca Comics & Games 2017
  • Autore: Chuck Wendig
  • Edito da: Multiplayer Edizioni
  • Edizione: Copertina rigida, 448 pagine
  • Prezzo: €16.91

Sinossi

Mentre il confronto finale tra Nuova e Repubblica si avvicina, tutti gli sguardi sono puntati sul pianeta un tempo isolato di Jakku. La Battaglia di Endor ha mandato in frantumi l’Impero, disperdendo le sue forze attraverso la galassia. Ma i mesi succesivi alla vittoria della Ribellione non sono stati facili. La neonata Nuova Repubblica ha subito un devastante attacco da parte di ciò che è rimasto dell’Impero, sotto il comando di Rae Sloane e del misterioso Gallius Rax. La democrazia da poco insediatasi si vede dunque costretta ad accelerare la sua caccia al nemico nascosto mentre i primi conflitti politici iniziano a rallen

Proprio a casusa del suo ruolo nell’attentato, il Grand Ammiraglio Rae Sloane è il criminale di guerra più ricercato della galassia: sulle sue tracce c’è Norra Wexley, un tempo pilota ribelle e ora di nuovo in servizio dopo l’urgente chiamata di Leia Organa. Tuttavia non è solo la sua lealtà verso la Nuova Repubblica a spingerla in avanti: il marito di Norra è diventato una pedina omicida nel piano di Sloane e quello che Norra desidera non è solo giustizia, ma anche vendetta.

Rae Sloane è però anche lei impegnata in una ricerca furiosa: inseguire il traditore Gallius Rax sul desertico pianeta di Jakku. In quanto marionettista del devastante attacco imperiale, Rax ha condotto l’Impero a questo momento decisivo. L’acuto stratega ha raccolto tutti i più potenti resti della macchina da guerra imperiale, preparandosi ad eseguire il piano finale dell’Imperatore Palpatine.

Mentre la flotta imperiale orbita attorno a Jakku, un’armata di combattenti della Repubblica si appresta a terminare ciò che era iniziato su Endor. Norra e la sua ciurma si gettano nel cuore di uno scontro apocalittico che lascerà profonde cicatrici sulla terra e nel cielo. Solo così il futuro della galassia sarà infine deciso.

Cosa mi è piaciuto

Trama incalzante e quasi senza respiro

Aftermath La Fine dell’Impero procede ad un ritmo incessante, dalla prima all’ultima pagina, impedendo o quasi al lattore di staccarsi dalle sue pagine. Che siano le vicende e gli intrighi politici su Chandrila, che siano i problemi personali dei personaggi, che siano le disavventure in solitaria di alcuni dei protagonisti-antagonisti su Jakku, o la gargantuesca battaglia finale che occupa l’ultima parte del romanzo,  Aftermath La Fine dell’Impero appassiona e cattura come neanche Debito di Vita aveva fatto (e già quello era nettamente superiore al primo Aftermath).

Personaggi davvero a tutto tondo e ben approfonditi

Arrivati al terzo capitolo della trilogia abbiamo imparato a conoscere i personaggi principali, ma Wendig continua a farli evolvere in modo naturale, come se fossero i personaggi stessi a camminare per conto loro sotto la sua penna.

Per ciascun personaggio si scende in profondità, dal desiderio di Norra di avere vendetta e allo stesso tempo di voler proteggere Snap, all’arco narrativo particolarmente emozionale di Sinjir (confesso che nel suo momento più alto avevo quasi le lacrime agli occhi), dal passato e dai ricordi di Jas Emari (che rivedrà una nostra vecchia conoscenza vista in The Clone Wars), alla risolutezza e disperazione di Rae Sloane – privata del suo Impero.

Nonostante Rax sia forse sottotono rispetto agli altri personaggi, abbiamo anche un po’ a sorpresa un notevole approfondimento di Palpatine che, come sempre, si rivela essere astuto e geniale.

Aftermath Empire's End fan art

Fan Art: Shadowlands on imgr

Stile di scrittura tutto sommato scorrevole e rifinito

La qualità della scrittura di Wendig è aumentata molto e in Aftermath La Fine dell’Impero abbiamo la possibilità di leggere un prodotto molto rifinito, scorrevole (anche grazie al ritmo delle vicende) e che si regge molto bene in piedi anche se narrato al presente (ci si riferisce alla versione inglese ovviamente).

Ottimi collegamenti e rivelazioni

In quanto tassello finale di questa trilogia, le aspettative verso Aftermath La Fine dell’Impero, in termini di rivelazioni e collegamenti con gli altri prodotti canonici erano, almeno per quanto mi riguarda, davvero elevate. Il romanzo le mantiene quasi tutte, con qualche piccola delusione ma con un gran numero di momenti davvero eccitanti, soprattutto nel finale. Il piano di Palpatine, la nascita del Primo Ordine, l’origine dell’addestramento delle truppe del Primo Ordine sono solo alcune delle cose più interessanti che vengono infine svelate: maggiori info alla fine dell’articolo!

Cosa non mi è piaciuto

Interludi fiacchi

Gli interludi erano forse la cosa migliore del primo Aftermath, continuavano ad essere estremamente interessanti in Debito di Vita ma a mio parere, per quanto riguarda Aftermath Empire’s End, non si rivelano niente di che. Sì, ci sono dei momenti interessanti, delle succulenti rivelazioni, ma tutto rimane molto in secondo piano rispetto alla trama principale.

Spoiler: tutto quello che ha rivelato Aftermath La Fine dell’Impero!

Spoiler

Il Piano dell’Imperatore

L’Imperatore non pensava che l’Impero sarebbe dovuto continuare dopo la sua eventuale morte ma, invece, doveva perire con lui. Il compito che Palpatine dà a Rax è proprio quello di dissolvere l’Impero Galattico. Parte del suo piano, inoltre, consisteva nel cercare un modo di lasciare la galassia e ritirarsi ai suoi margini attraversando le Regioni Ignote: Thrawn, ad esempio, era parte di questo piano.

I calcoli per superare le Regioni Ignote sono stati completati dopo la sua morte ma è proprio ai margini della Galassia che il Super Star Destroyer Eclipse, così come il nucleo originario del Primo Ordine composto da Brendol e Armitage Hux, Rae Sloane e i bambini soldato, si ritirano.

Rae Sloane Aftermath Empire's end

Jakku

In Aftermath Empire’s End scopriamo che Jakku era un tempo un pianeta rigoglioso, trasformatosi radicalmente in un deserto ma con ancora una scintilla di vita al suo interno. Era la sede di uno degli Osservatori di Palpatine, impianti segreti che contenevano artefatti Sith, armi, prigioni, una copia dell’Imperialis e droidi sentinella per eseguire le volontà di Palpatine.

Nella battaglia di Jakku vengono inoltre citati i Tierfon Yellow Aces, gruppo di piloti a cui appartiene il casco indossato da Rey nel Risveglio della Forza.

Il crimine fiorisce

Con la Nuova Repubblica concentrata solo su ciò che rimane dell’Impero e vice-versa, vari sindacati criminali come il Sole Nero e i Red Key Raiders prosperano, cercando di far continuare questa guerra il più possibile per evitare che la Nuova Repubblica si rivolga verso di loro.

Culti della Forza

In un interludio viene narrato di un gruppo di pellegrini della Chiesa della Forza che decidono di riportare dei cristalli kyber su Cristophsis, uno dei pianeti dove possono essere trovati, dopo che questi erano stati sfruttati dall’Impero. I seguaci della Chiesa della Forza hanno come loro testo di riferimento le Cronache dei Whill, di cui scopriamo un nuovo passaggio:

The truth in our soul

Is that nothing is true.

The question of life

Is what then do we do?

The burden is ours

To penance, we hew.

The Force binds us all

From a certain point of view.

In Aftermath La Fine dell’Impero scopriamo di più anche sugli Accoliti dell’Aldilà: il gruppo crede di essere diretto dalle visioni dei Sith ormai defunti. Ci viene inoltre descritta una cellula su Devaron in possesso di una spada laser sith. Uno degli aspetti più interessanti è stato scoprire che uno dei loro maestri in vita è proprio Yupe Tashu, consigliere di Palpatine e Rax, cultore del Lato Oscuro e delle maschere intrise di esso come strumenti per ottenere più potere.

La nascita di Ben Solo

Aftermath Empire's End Ben Solo

Fan Art

Nel giorno in cui la Nuova Repubblica è impegnata a firmare i trattati di resa con Mass Amedda, liberatosi dalla prigionia organizzata da Rax, nasce Ben Solo. L’evento è così importante che i gossip sull’evento si diffondono in tutta la Galassia: Luke Skywalker si è presentato interrompendo i suoi misteriosi viaggi? Il parto è stato semplice o meno? Ben è nato con una dentatura completa (come Napoleone, Giulio Cesare ed Enrico VIII)? Leia, inoltre, percepisce il neonato nella Forza come una banda di luce pulsante e viva che, a volte, si vena di oscurità…

La situazione politica nella Galassia

Mentre la Nuova Repubblica inizia già a dimostrarsi una democrazia lenta e burocratica, altre forze politiche si affacciano all’orizzonte della Galassia. Mon Mothma cita la New Separatist Union, la Confederacy of Corporate Systems, e i Sovereign Latitudes.

Armitage Hux

Alcuni di voi si erano chiesti probabilmente come mai il giovane Generale Hux fosse una figura così di spicco del Primo Ordine nel Risveglio della Forza. Aftermath La Fine dell’Impero chiarisce questo aspetto approfondendo quanto visto in Life Debt. Brendol Hux ha studiato un metodo per ottenere soldati bambini estremamente leali e letali e, sotto ordine di Rae Sloane, ha passato le sue conoscenze al figlio Armitage (non molto amato dal padre) che è anche al comando della prima generazione di soldati. Questo primo gruppo, seguendo le rotte di Palpatine, è quello che attraversa le Regioni Ignote e costituirà senza dubbio il nucleo originario del Primo Ordine.

Lumpawaroo

Nello Star Wars Holiday Special avevamo conosciuto la famiglia di Chewbacca, tra cui suo figlio Lumpawaroo (detto Lumpy). Waroo era comparso in numerosi prodotti del vecchio Expanded Universe e in questo capitolo di Aftermath padre e figlio si riuniscono finalmente in seguito alla liberazione di Kashyyyk.

Jar Jar Binks

Probabilmente lo avrete già letto ma Jar Jar Binks è tornato su Naboo. Non è più senatore ma fa il clown, amato solo dai bambini e disprezzato dagli adulti che lo accusano di aver fatto salire al potere Palpatine; una triste fine che rispecchia quanto è successo a tale personaggio nella realtà.

[riduci]
Written by
Laureato in Bionics Engineering alla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, lavoro nella progettazione di dispositivi medicali. Fan di Star Wars da quando ero piccolo, all'età di circa 11 anni scopro i fumetti di Star Wars. Dal febbraio 2015 ho lanciato Star Wars Libri & Comics, un progetto nato per condividere la mia passione per "il Lato Cartaceo della Forza" e che, nel corso degli anni, è diventato il punto di riferimento italiano per i lettori di Star Wars.

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