Ambientato cronologicamente un anno dopo la vittoria sulla boscosa di Endor e gli eventi de La Tregua di Bakura, Luke Skywalker and the Shadows of Mindor presenta uno dei molteplici scontri dovuti sostenere dalla Nuova Repubblica contro uno dei numerosi signori della guerra imperiali, saliti alla ribalta a seguito della frammentazione occorsa nell’ormai ex dominio dell’Imperatore.
Specificando che l’opera appartiene all’universo Legends (risale infatti al 2008), essa vede alla penna Matthew Stover, già autore del romanzi fan-favourite che rispondono al nome di Traitor e La Vendetta dei Sith, essendone come facilmente intuibile l’adattamento della pellicola del 2005. Data l’occasionale presenza di termini ostici e periodi leggermente complessi, la pubblicazione è raccomandata a coloro i quali abbiano già un livello intermedio di dimestichezza con la lettura in lingua originale.
- Titolo: Star Wars: Luke Skywalker and the Shadows of Mindor
- Data di uscita: 30 dicembre 2008
- Autore: Matthew Stover
- Edito da: Del Rey
- Edizione: Copertina flessibile, 379 pagine
- Prezzo: € 5,91
Sinossi
Un anno dopo la sconfitta di Palpatine nei cieli sopra la luna boscosa di Endor, il sistema di Taspan si trova nel caos più assoluto: essendo il sito per un’arma imperiale di tipo gravitazionale il cui test non è andato a buon fine, il secondo pianeta è stato ridotto ormai a un caotico campo di asteroidi che tempesta il primo pianeta (Mindor) con devastanti piogge meteoritiche.
In aggiunta, una frazione dei materiali derivanti dalla distruzione di Taspan II viene attirata verso la stella del sistema, causando eccezionali fiammate solari e spingendo il corpo gassoso verso lo status di nova.
Ciononostante, questo scenario rimane la base operativa del misterioso signore della guerra imperiale Shadowspawn, l’ultimo tiranno apparso sulla scena per sfidare apertamente sul campo la neonata Nuova Repubblica.
Shadowspawn possiede molti nomi e altrettanti volti; spesso ritratto da un semplice ologramma, egli appare come un’imponente figura umanoide avvolta in lunghe vesti scure forma di falce di Luna. Il nome è appunto uno dei molti alias di Lord Cronal, un’ex Mano dell’Imperatore e un ormai anziano e decrepito individuo, una volta conosciuto anche come Agente Blackhole.
Sensibile alla Forza, Cronal ha trasceso la dicotomia lato chiaro/lato oscuro che tanto preoccupava i Jedi e Sith del passato. Egli, infatti, ha rivolto la sua devozione nei confronti di un culto nichilistico focalizzato sull’Oscurità, ovvero l’inevitabile ed entropica forza distruttiva che permea inesorabilmente ogni cosa nella galassia.
Inoltre, come altri devoti al lato oscuro, è ossessionato dalla ricerca dell’immortalità e ha allestito una grande messinscena al fine di ottenerla.
I numerosi raid alle navi della Nuova Repubblica da lui ordinati alle legioni sotto il suo comando hanno permesso di prendere come e schiavi e ostaggi diverse migliaia di innocenti a bordo dei velivoli da trasporto nei settori vicini.
Quando le tracce lasciate dai sequestratori paiono condurre tutte al pianeta Mindor, il generale Luke Skywalker guida una task force del nuovo, giovane governo galattico nel settore di Taspan per affrontare questa nuova minaccia nei confronti di Coruscant.
Attirati in una trappola, l’ammiraglia con a bordo l’ultimo Jedi viene fatta a pezzi da una bomba gravitazionale, ma Luke riesce a far atterrare con successo quel che rimane della nave sulla superficie dell’arido pianeta.
Nonostante l’impresa, viene circondato -decidendo di arrendersi- da una schiera di Assaltatori Ombra, dei soldati dall’armatura completamente nera e fanaticamente leali al signore della guerra imperiale a cui rispondono.
Tra i cultisti di Shadowspawn, Luke viene stranamente idolatrato dalla schiera di fanatici che ha subito il lavaggio del cervello. Lo chiamano Imperatore Skywalker e ritengono che il Jedi sia il legittimo e degno successore di Palpatine, un’idea a quanto pare basata sulla colorita vicenda narrata dall’olothriller Luke Skywalker and the Jedi’s Revenge, ormai diffusosi in tutta la galassia all’indomani della vittoria su Endor.
L’eroe dell’Alleanza impiega poco ad intuire dove le contorte macchinazioni di Cronal potrebbero condurre. Quest’ultimo ha infatti ha utilizzato le sue abilità nella Forza e le conoscenze tecnologiche in suo possesso per utilizzare uno strano materiale presente su Mindor (conosciuto come meltmassif) per perseguire i suoi scopi, essendo il minerale in grado di trasmettere energia e liquefarsi a piacimento.
L’ex Mano dell’Imperatore ha impregnato le menti dei suoi seguaci con dei sottili filamenti fibrosi che, attraverso dei copricapi con funzione di trasmettitori, permettono lui di comandare a piacimento gli individui sottoposti alle sue pratiche chirurgiche.
Lo scopo ultimo di Shadowspawn ben presto si rivela quello di utilizzare il minerale come una sorta di conduttore per trasferire la propria coscienza nel corpo di Luke, così da avere sin da subito un nuovo Imperatore al seguito una legione di seguaci fanatici e migliaia di assaltatori con i quali riprendere il comando della galassia, data la fama di cui il ragazzo gode.
Preoccupata per la distruzione della nave ammiraglia nell’orbita del pianeta, Leia avverte -grazie alla Forza- la sensazione che il fratello si trovi in grave e incombente pericolo; per tal motivo l’ex principessa di Alderaan parte assieme a Han e Chewbacca a bordo del Millennium Falcon, convincendo a levare gli ormeggi anche alla Squadriglia Rogue.
Non appena il generale Calrissian apprende dell’improvvisa partenza delle figure chiave dell’esercito della Nuova Repubblica, decide di dirottare una seconda forza d’attacco in direzione Mindor, supportato dai Mandaloriani (ormai alleati dopo aver abbandonato lo schieramento imperiale) sotto il comando di Fenn Shysa.
Una volta giunti a destinazione la situazione però si complica: non solo la flotta sotto il comando li Lando deve vedersela con le difese orbitali allestite da Shadowspawn, ma anche con le anomalie gravitazionali che colpiscono il sistema a causa delle turbolenze sulla superficie della stella locale.
Per l’insieme di queste concause, la task force risulta intrappolata nel sistema anche per colpa di proiettori gravitazionali collocati nel campo di asteroidi in prossimità del pianeta.
Nel frattempo, sulla superficie, Han e Leia incrociano la propria strada con Aeona Cantor, la fiera leader della resistenza locale contro gli imperiali che hanno allestito la propria base operativa su Mindor. Dopo una serie di tesissime incomprensioni e schermaglie, i due gruppi comprendono di perseguire il medesimo obiettivo e uniscono le forze per esplorare le profondità del pianeta per trovare il modo di giungere a Luke, imprigionato dentro la base nemica e sottoposto al tentativo di impiantargli i filamenti di meltmassif all’interno del corpo.
Il giovane Jedi si riesce a liberare dalla prigione mentale e affronta faccia a faccia Shadowspawn in duello con la spada laser, ma si accorge che quello dinanzi a lui non è il vero Cronal, bensì una pedina manipolata mentalmente dal signore della guerra. Distruggendo il copricapo in grado di mantenere soggiogata la pedina, Luke dona la libertà al falso Shadowspawn.
Sotto la maschera si cela Nick Rostu, un veterano delle Guerre dei Cloni e conoscente di Anakin Skywalker. Luke, grazie anche alle conoscenze di Rostu, riesce a tornare al Falcon, dove l’ex soldato può finalmente riunirsi alla sua amante Aeona.
Grazie all’impianto solamente parziale di minerale dentro al corpo di Luke, Cronal comprende che Leia -date le circostanze e la sua preminenza politica- sarebbe un ospite più desiderabile per il trasferimento della coscienza e la presa di potere nella galassia.
Scatenando il possente Kar Vastor, un’altra pedina controllata telepaticamente, Shadowspawn decide dunque di concentrare tutti i suoi sforzi sulla cattura della gemella Skywalker.
Per scongiurare tale rischio, lo Jedi insegue Vastor nelle profondità del pianeta e lo affronta sullo scafo del Millennium Falcon dove, invece di terminare il suo avversario, decide di usare la Forza e il meltmassif ancora contenuto nel suo fisico per liberare la mente di colui il quale voleva ucciderlo solamente qualche secondo prima.
L’esplosione di energia del lato chiaro proveniente da Luke costringe Shadowspawn a ritirarsi dal corpo di Vastor, tornando nella sua forma debole e avvizzita, elemento che lo costringe a lasciare il pianeta a bordo di una nave spaziale nascosta dentro un vulcano in prossimità della base. Avendo un ultimo asso nella manica, il malvagio esercita il suo ultimo trucco: controllare gli Assaltatori Ombra mediante il meltmassif nelle loro armature, rivoltandoli contro quello che vedono come l’Imperatore Skywalker.
Mediante un grande sforzo delle proprie abilità nella Forza, Luke libera dal giogo del minerale i soldati che lo circondano, attivando però così una sorta di reazione a catena che manda in shock e uccide tra atroci sofferenze migliaia di assaltatori. L’atto di liberazione diventa quindi un vero e proprio massacro e il Jedi ne viene traumatizzato, consapevole che le conseguenze del gesto -seppur involontario- lo tormenteranno negli anni a venire.
Ormai privo di forze, Shadowspawn fugge nell’iperspazio mentre Rostu e Aeona giurano di dargli la caccia, trovando in Kar Vastor un ulteriore alleato.
Scosso dall’esperienza vissuta su Mindor e tornato su Yavin 4, Luke richiede la presenza dell’investigatore Lorz Geptun, affinché questi indaghi la sua eventuale colpevolezza a seguito del massacro occorso nel corso della campagna contro Cronal. Nonostante lo sconcerto del membro dell’intelligence (che non riesce a vedere lo Jedi se non come un eroe), Luke si sente ancora pervaso dai sensi di colpa e per tal motivo decide di rimettere nelle mani dell’Alto Comando dell’Alleanza la propria carica di generale.

Luke affronta Shadowspawn sulla superficie di Mindor. Disegno di Tommy Lee Edwards, proveniente dal The New Essential Chronology.
Cosa mi è piaciuto
Il tema delle leggende
L’elemento principale del romanzo, attorno al quale ruota tutta la vicenda sin dalle prime pagine, è il fatto che la galassia abbia iniziato a vedere Luke Skywalker e i principali eroi dell’Alleanza come delle vere e proprie leggende viventi.
Di questi ne vengono narrate le gesta non solo con il passaparola, ma anche mediante la diffusione di racconti -decisamente coloriti ed esagerati- sotto forma di olothriller che narrano, ad esempio, di come l’ultimo Jedi e i suoi alleati abbiano sconfitto Vader e Palpatine nei cieli sopra Endor.
Luke avverte sia il “peso” della responsabilità che tutti si attendono da lui, sia la consapevolezza di esser visto come sopra le parti e al di là della possibilità di essere giudicato colpevole di qualcosa (tema, putacaso, presente anche ne Gli Ultimi Jedi).
Sebbene, come intuibile, non sia responsabile per quanto avvenuto sul pianeta, egli terminerà col rassegnare le proprie dimensioni da generale militare, abbracciando completamente la via dei Jedi, in coerenza col personaggio conosciuto nei romanzi ambientati cronologicamente a seguito della pubblicazione qui recensita.
Particolarmente interessante anche la “rivelazione” finale, dove si intuisce che quanto letto potrebbe essere appunto il testo di un olothriller scritto da Lorz Geptun e destinato al mercato, instillando nel lettore il dubbio che quanto letto non sia dunque versione reale degli eventi accaduti su Mindor, bensì quella romanzata e condita di esagerazioni.
La figura di Shadowspawn
La scelta dell’antagonista si rivela particolarmente azzeccata. Cronal/Shadowspawn/Blackhole risulta infatti una vecchia conoscenza dell’universo Legends, essendo apparso la prima volta nel 1979 nella striscia a fumetti Gambler’s World, dove i suoi Shadow Storm finivano col rapire i protagonisti dietro ordine di un misterioso agente imperiale. Tale figura, dal volto celato, si rivela ben presto ossessionaa dal flusso di informazioni e, essendo una Mano dell’Imperatore e sensibile alla Forza, un esperto di alchimia Sith.
Risultando particolarmente portato in questo ambito e avvezzo a intrighi di ogni sorta, Cronal allestisce una sorta di messinscena su Mindor per appunto impossessarsi del corpo di Luke, invece che affrontarlo direttamente in duello all’arma bianca. Proprio le macchinazioni da lui allestite sono un enorme punto a favore del romanzo, mostrando finalmente un nemico (come Thrawn) che preferisce l’ingegno e l’inganno rispetto al dispiegamento della forza bruta.
In seguito alla sua sconfitta nel finale del romanzo, le guide e i manuali confermano che egli sia rinato grazie alla stregoneria Sith e abbia servito sotto il regno di Palpatine nel corso degli eventi del fumetto Il Lato Oscuro della Forza, adottando nuovamente il nome in codice Blackhole.
La sua ultima apparizione, risorto ancora una colta come cyborg grazie alle sue conoscenze della tecnica Sith del Mechu-deru col nome di Perek l’Artista, risale al fumetto Collapsing New Empires, giunto in italia nel volume numero 45 della collana Legends della Gazzetta dello Sport, intitolato L’Ombra dell’Impero – Evoluzione.
Personaggio terribilmente interessante e dai mille possibili utillizzi per chi scrive, che vorrebbe vederlo reinserito nel canone quanto prima.

Gli Assaltatori Ombra al servizio di Carnor Jax nel primo arco de L’Impero Cremisi.
Il culto dell’Oscurità
Interessante a livello di lore è sicuramente il culto a cui è devoto l’ex agente dell’Imperatore, mirato alla venerazione dell’Oscurità e al perseguimento della distruzione, unica certezza ineludibile dell’universo.
Non essendo affiliata alla Forza nella concezione posseduta da Jedi e Sith (ma comunque orientata senza ombra di dubbio al lato oscuro), la religione sviluppata dagli Stregoni di Rhand permette al cattivo del romanzo di distinguersi dai soliti Sith o Jedi Oscuri che hanno cercato di emulare le imprese di Palpatine e, anzi, Shadowspawn risulta addirittura critico nei confronti del defunto Imperatore.
L’adesione a tale credo porta anche a dei poteri simili a quelli legati alla Forza, il cui principale è conosciuto conosciuto come Darksight, una sorta di visione che fornisce le linee guida per la realizzazione di scenari futuri nel quale l’Oscurità persegue il suo obiettivo di annichilimento e distruzione nella galassia.
Peccato che tale culto non sia stato approfondito nelle successive pubblicazioni Legends.
La cover
Impossibile non menzionare tale dettaglio minore, ma comunque meritevole di menzione. Particolarmente spettacolari risultano il fronte e il retro della copertina del romanzo, realizzati dall’artista Dave Seeley e sicuramente tra le immagini più spettacolari tra le cover dei romanzi uscite nel corso dei decenni, al pari di quelle di Drew Struzan e Tsuyoshi Nagano.
Cosa non mi è piaciuto
Lo stile di scrittura
Purtroppo una delle principali pecche riscontrate nel corso della lettura di Luke Skywalker and the Shadows of Mindor è lo stile adottato dall’autore. Oltremodo insopportabile è l’abuso delle similitudini che vengono adottate per rendere meglio gli eventi che si realizzano, risultando davvero fastidiose per la lettura, visto che si parla di decine e decine di esempi.
C’è inoltre da riscontrare inoltre una certa “leggerezza” che pare pervadere ogni personaggio, risultando fuori contesto soprattutto per la figura di Luke, il quale dovrebbe essere l’eroe tragico di tutta la vicenda. Tuttavia tale scelta non è assolutamente da bocciare nella sua interezza: personaggi ironici come Lando e Han indubbiamente ne guadagnano non poco nella resa, consegnando al lettore almeno un paio di battute estremamente riuscite.
Ritmo incostante
Elemento legato solo in parte al particolare stile adottato da Matthew Stover, il ritmo del romanzo oscilla continuamente tra alti e bassi, con rallentamenti e brusche accelerazioni nei momenti ovviamente maggiormente concitati.
Non solo le similitudini (proposte come detto sopra in quantità eccessive) spezzano il regolare svolgimento della vicenda, ma anche la presenza di molteplici parti dialogate protratte oltre il necessario causano un deciso calo dell’attenzione durante la lettura, soprattutto nelle sessioni che coinvolgono la cellula di guerrieri guidati da Aeona Cantor.

Luke affronta Kar Vastor sullo scafo del Falcon. Illustrazione di Chris Scalf per il The Essential Reader’s Companion.
Commento finale
Nonostante degli evidentissimi difetti a livello di ritmo e scrittura, Luke Skywalker and the Shadows of Mindor risulta a livello di contenuti e importanza una pietra miliare della timeline Legends, nel gradino appena sotto ai nomi sacri.
Una particolare impostazione della vicenda e un cattivo estremamente riuscito rendono il romanzo meritevole di attenzione, nonostante gli alti e bassi che hanno a verificarsi nel corso della lettura. L’Inglese utilizzato, come riportato a inizio recensione, richiede delle competenze di livello almeno intermedio, onde non rendere la lettura eccessivamente claudicante.
La pubblicazione, inoltre, risulta legata nei personaggi di Rostu e Vastor al romanzo Shatterpoint (sempre di Stover), quindi si consiglia di recuperare prima il romanzo ambientato durante le Guerre dei Cloni.
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