The New Jedi Order 13 di 19
La premessa risulta obbligata sin dal principio: Traitor è un romanzo atipico all’interno dell’universo letterario Star Wars e un unicum all’interno del The New Jedi Order. Esso infatti accantona completamente gli eroi classici della Trilogia Originale, concentrandosi esclusivamente sul personaggio di Jacen Solo, prigioniero degli Yuuzhan Vong e dell’ambigua Vergere.
Sensibilmente meno incline all’azione come lo erano stati i precedenti romanzi dell’arco Enemy Lines scritti da Aaron Allston, la pubblicazione si orienta molto sulla dialettica, la filosofia Jedi e le dinamiche maestro e studente (termine utilizzato di proposito al posto di “apprendista”).
L’autore è lo scrittore statunitense Matthew Stover, già autore anche dell’adattamento di Episodio III e Luke Skywalker and the Shadows of Mindor. Rispetto a quest’ultimo (scritto successivamente a Traitor) fortunatamente si riscontra da parte dello scrittore uno stile più classico, decisamente scorrevole nonostante le molteplici sezioni in cui il ritmo rallenta, onde dare spazio alle riflessione e alle discussioni dei personaggi principali.
- Titolo: Star Wars: The New Jedi Order – Traitor
- Data di uscita: 30 luglio 2002
- Autore: Matthew Stover
- Edito da: Del Rey
- Edizione: Copertina flessibile, 292 pagine
- Prezzo: € 5,92
“Is it what the teacher teaches?” Vergere countered. “Or what the students learn?”.
– Vergere, a Jacen Solo
Sinossi
Jacen Solo è sopravvissuto alla cattura a seguito della disperata missione per uccidere la regina voxyn a bordo della nave-mondo in orbita attorno a Myrkr.
Risvegliandosi in un luogo sconosciuto, il giovane Jedi viene ripetutamente torturato dall’enigmatica Vergere. Completamente alla mercé di lei, Jacen si trova vincolato per lunghissime sessioni all’Abbraccio del Dolore, un cavalletto da tortura che monitora da vicino i segni vitali dell’intrappolato, mantenendolo continuamente sotto acuto stress e dolore fisico, ma senza condurlo alla morte.
Vergere, dall’aspetto aviano appartenendo alla rarissima specie Fosh, pare determinata a insegnare al ragazzo ad accettare il dolore come unica e eterna verità universale.
Nom Anor, nel frattempo, osserva da vicino gli esperimenti compiuti sul prigioniero. Il suo obiettivo è quello di convertire Jacen alla religione Vong, affinché il figlio di Han e Leia cancelli dalla propria mente il passato e venga convinto ad affrontare la sorella Jaina in un duello all’ultimo sangue, evento che realizzerà una celebre scrittura tra gli Yuuzhan Vong.
Rilasciato dall’Abbraccio del Dolore, Jacen viene lasciato libero di lasciare la propria stanza di prigionia. In tale occasione egli scopre di essere a bordo di una nave molto particolare, trasportante strutture organiche in grado di terraformare un intero pianeta: lo scopo è trasformare Coruscant in Yuuzhan’tar, il pianeta natale degli invasori da tempo andato perduto.
A bordo dello stesso velivolo spaziale egli viene “infettato” da Vergere con un dhuryam, una creatura che si lega al suo sistema nervoso, facendogli provare altro dolore e costringendolo a realizzare i suoi comandi. Il dhuryam è simile a uno yammosk (i coordinatori da battaglia), di cui solo uno tra quelli a bordo della nave prevarrà diventando il World-Brain, ovvero l’organismo responsabile della futura radicale trasformazione di quella che una volta era la capitale galattica.
L’innata affinità del Jedi con le creature viventi lo aiuta a comprendere il parassita nel suo corpo, arrivando sino a instaurare un rapporto di reciproco guadagno. Rafforzando sempre più questa simbiosi mutualistica, Jacen riesce in parte a modificare l’ambiente composto da organismi bioingenerizzati che lo circonda, sollevando diverse preoccupazioni in Nom Anor. I due giungono infine alla decisione di uccidere i dhuryam rivali, riuscendo nell’impresa.
Nonostante il tentativo di uccidere anche l’organismo dentro il suo corpo, il dhuryam viene salvato all’ultimo momento grazie all’intervento di Vergere, che stordisce l’ospite umano, fuori controllo dopo un’inedita esplosione di violenza.
Il secondogenito di Han e Leia si sveglia dopo un tempo imprecisato sulla superficie di Coruscant, realizzando con orrore che il processo di Vongformazione è già in consistente stato di avanzamento.
I dovin basali, infatti, hanno già alterato l’orbita di quello che una volta era il pianeta-città, portandolo più vicino alla stella e rendendolo più caldo. Non solo, una delle lune è stata disintegrata per formare un caleidoscopico anello di detriti tutt’intorno al pianeta.
Libero di spostarsi, il ragazzo incomincia a esplorare l’irriconoscibile e lussureggiante mondo che una volta chiamava casa, cercando in tutti i modi di evitare le pattuglie nemiche alla sua ricerca.
Guidato dalla sempre imperscrutabile Vergere, Jacen giunge sino alle macerie del Tempio Jedi; in questo luogo, dopo un’estenuante discesa nel centro del cratere, Vergere esprime la sua radicale visione della Forza: il Lato Oscuro non esiste.
La sua tesi si basa sulla concezione che la Forza rifiuta uno schieramento arbitrario, in quanto Lato Chiaro e Oscuro sono delle connotazioni puramente artificiali legate dalla moralità dei suoi utilizzatori ritenuti maggiormente edotti costruita nel corso dei millenni. Dal punto di vista dell’aliena aviana, la Forza semplicemente è, e a definirla è l’utilizzo che uno ne fa.
Dinanzi a tale rivelazione, un confuso Jacen sfugge ad un’imboscata di Nom Anor tesa assieme a Vergere grazie al potere del Lato Oscuro, scatenando fulmini della Forza e facendo precipitare il soffitto di un’intera volta sulle teste dei guerrieri nemici.
Sconvolto dalla rivelazione sulla natura della Forza, il Jedi ha una visione del fratello morto e lo insegue sino all’interno di una poderosa creatura. Riesce a non essere divorato e, successivamente, decide di recarsi nell’appartamento che una volta era la sua casa.
Qui viene ritrovato da colei che lo ha torturato per tanto tempo e da Nom Anor e quest’ultimo risulta ancora intenzionato a utilizzare il giovane per i propri scopi.
Vedendosi ormai senza via di fuga e perse tutte le speranze, Jacen decide di abbracciare la religione degli invasori, la cosiddetta True Way. Dinanzi a tale successo, Nom Anor conduce l’ex-Jedi nel Well of the World Brain (confermando dunque che il suo dhuryam è riuscito a divenire il programmatore della Vongformazione di Coruscant), al fine di mettere alla prova i veri intenti dell’umano.
Giunti nel luogo, Jacen scopre che quella che una volta era l’aula del Senato galattico è oramai divenuta una camera immersa in un misterioso fluido contenente il World-Brain.
E in quella stessa colossale aula, per provare la propria fedeltà ai suoi nuovi padroni, Ganner Rhysode -fatto prigioniero precedentemente- dovrà essere sacrificato per mano sua alle divinità della razza extragalattica. Rivelando a un ormai rassegnato Ganner di non essere sotto l’influenza Vong, Jacen risparmia la vita al compagno Jedi e punta a distruggere quello che è stato il suo dhuryam.
Ganner -comprendendo qual è il suo destino- fa guadagnare tempo al giovane Solo brandendo la spada di Anakin e affrontando dozzine di guerrieri Vong in un furioso corpo a corpo, abbattendone un elevato numero.
Nonostante la comunione con la Forza, l’eroico Jedi viene infine sopraffatto dall’inarrestabile avanzata nemica, riuscendo comunque nel suo intento: Jacen è riuscito a entrare in comunicazione telepatica con il World Brain, impartendogli un chiaro ordine.
Lo spettacolare sacrificio di Ganner attira l’attenzione di molti invasori, i quali iniziano -lentamente e in segreto- a rispettare e addirittura a venerare gli avversari Jedi e i loro incredibili poteri.
Mediante ancora una volta l’ausilio di Vergere, Jacen riesce a trovare una via di fuga dall’ex-Senato. Entrambi abbandonano il pianeta utilizzando una navetta allestita da Nom Anor in caso di necessità.
Il comando dettato da Jacen al World-Brain viene infine rivelato: innestare delle imperfezioni nel processo di Vongformazione di Coruscant, per far comprendere agli Yuuzhan Vong che la loro ortodossia contiene delle imperfezioni e che, da ora in avanti, dovranno far fronte al concetto di compromesso.

L’estremo sacrificio di Ganner Rhysode nella battaglia del World-Well. Opera di Joe Corroney per lo Star Wars Insider 83.
Cosa mi è piaciuto
Discesa negli inferi
Come premesso nell’introduzione, Traitor si focalizza interamente sul secondogenito di Han e Leia, eccezion fatta per alcuni frangenti della terza parte, dedicati a Ganner.
E proprio grazie a questo romanzo di Stover, Jacen ottiene finalmente il suo riscatto all’interno della serie. In sede di recensione per i volumi precedenti del The New Jedi Order, infatti, non si era mancato di rimarcare come il Jedi fosse effettivamente il Solo rappresentato in maniera quasi fuori contesto, con la sua completa rinucia alla violenza e la dedizione ai filosofeggiamenti.
Tutte le scelte compiute dal ragazzo trovano un senso e acquistano una completa nuova ottica nella pubblicazione in esame, dove egli viene messo diananzi alla crudele tecnica di conversione Vong mediantel’esposizione continua al dolore.
Ma, come se ne parlerà meglio in seguito, non sarà solo in questo viaggio all’interno di sè stesso; il viaggio è difatti solo metafora nella prima parte del romanzo, mentre lo diventa materiale nella seconda, quando Jacen viene trasferito su un irriconoscibile Coruscant.
Nel corso di questo perigrinare, egli viene attirato nell’area in cui prima dell’Impero sorgeva il Tempio Jedi (il quale era già stato luogo di un ben determinato scontro nell’antecedente Rebel Stand). Qui, il ragazzo viene richiamato dal fondo del cratere, e inizia una tragica quanto pericolosa calata nell’abisso.
Braccato dal nemico e vessato dalle avverse condizioni ambientali, Jacen arriva con fatica in una camera sotto il cratere, solo per scoprirsi apparentemente tradito dalla sempre ambigua Vergere. Nonostante le avvisaglie ci fossero già state a bordo della nave sulla quale era stato tenuto prigionero, a causa dell’esasperazione per essere stato pugnalato alle spalle il Jedi cede per la prima volta al Lato Oscuro, rilasciando tutto il suo potenziale distruttivo.
Il romanzo segna dunque un punto di svolta per il personaggio, in un crescendo di drammaticità che culminerà con la sua trasformazione in Darth Caedus nella serie di romanzi Legacy of the Force.
Vergere
Vera fautrice della trasformazione di Jacen in uomo adulto dal ragazzo che era prima, la Fosh assume il ruolo di insegnate e guida del ragazzo nel suo nuovo universo fatto di prigionia e dolore.
Scomparsa cinque decenni prima (menzionata per la prima volta in Rogue Planet e in altri prodotti dell’era prequel come Outbound Flight) e ricomparsa al fianco della Sacerdotessa Elan in Hero’s Trial, l’aliena aviana mantiene come caratteristica un atteggiamento estremamente ambiguo, che rende impossibile carpire i suoi veri obiettivi.
Non solo, viene chiaramente fatto intuire che Jacen non è l’unico suo burattino, anche Nom Anor e il Warmaster Tsavong Lah sono pedine sulla sua scacchiera, che mira indubbiamente a un piano più grande ancora avvolto nel mistero.
Ma la sua lealtà dove risiede realmente?

Prima di Jacen Solo in Traitor, negli anni della guerra, Vergere aveva cercato di convertire alla propria dottrina il futuro Darth Krayt di Eredità.
La battaglia del World-Well
Uno dei momenti più celebri e preferiti dai fan dell’Universo Espanso. In essa il ciclo del personaggio di Ganner Rhysode (introdotto come uno sbruffone di prima categoria in Dark Tide I: Onslaught) risulta finalmente compiuto.
Decisamente intensi e ben scritti risultano i capitoli di Traitor nel quale viene raccontata la sua prigionia e confusione interiore dinanzi alla scoperta che il figlio di Han e Leia -da tempo dato per morto- è ancora in vita e per di più risulta alleato del sanguinario nemico responsabile della distruzione di mezza galassia. Risaltano maggiormente anche per il fatto che dopo duecento pagine avviene un cambiamento del punto di vista, non più quello di Jacen che sino a quel momento era stato l’unico del libro.
Consapevole del fatto che il suo destino è ormai irrimediabilmente segnato, prima della sua esecuzione egli decide come vivere i suoi ultimi momenti: vestendo i panni dell’eroe che ha sempre sognato di essere.
Imbracciando la spada del defunto Anakin Solo, Ganner si abbandona completamente alla Forza, sbarrando il passaggio ai guerrieri nemici mentre Jacen cerca di sabotare il World-Brain nella camera del Senato.
Facendo leva sul fortissimo senso dell’onore degli alieni extragalattici, il Jedi costringe gli Yuuzhan Vong ad affrontarlo uno alla volta, sconfiggendoli in modo leale e dando la sua vita per impedire al nemico di raggiungere Jacen, poco prima di essere soverchiato.
La sua ultima impresa -forse- non verrà ricordata dalla galassia, ma una fine migliore o maggiormente epica sarebbe stata difficile immaginarla per questo personaggio.
Cosa non mi è piaciuto
Un passaggio mancante
Decisamente confuso risulta il frangente in cui, in realtà, Vergere e Nom Anor risultano essere alleati.
Nei romanzi come Hero’s Trial e Star by Star, difatti, era ricorrente il tema dell’acerrima rivalità tra i due, diametralmente opposti nei metodi e interessati ad accaparrarsi il favore del Warmaster Tsavong Lah.
Iniziando in medias res a torture già in corso, Traitor non chiarisce questo punto mancando -nel corso della narrazione- di gettare luce sull’inizio di tale collaborazione, magari sottolineando come i battibecchi tra i due fossero solamente una messinscena.
Jacen Solo is a traitor.
– Ganner Rhysode, pensiero
Commento finale
Epicità, oscurità e atipicità sono i pilastri su cui Traitor si basa. Punto di svolta per il personaggio di Jacen solo (con tutte le conseguenze che quanto qui iniziato comporterà all’intera galassia in futuro), decide di accantonare completamente il resto della storia e dei personaggi classici.
Tale scelta non solo rende estremamente più immersivo il racconto per chi legge, ma conferisce una sferzata di varietà alle situazioni che comunque tendono inevitabilmente a ripetersi all’interno dell’intera epopea letteraria.
Tutto ciò in cui il ragazzo aveva creduto viene spazzato via dalla sua nuova insegnate, Vergere. La Jedi della Vecchia Repubblica non solo spezza tutte le convinzioni del protagonista, ma lo manipola al punto di cedere alla rabbia e fare ricorso ai poteri del lato oscuro da lui temuto in maniera quasi paranoica fino a quel momento.
Molto ponderato e votato all’azione solo nella seconda metà, il libro scorre in maniera incredibilmente fluida nonostante i molteplici filosofeggiamenti, risultando praticamente mai noioso o scarsamente interessante. Una vera e propria gemma all’interno delle pubblicazioni a marchio Star Wars avvicendatesi nel corso dei decenni.
L’edizione recensita è in copertina flessibile destinata al mercato di massa, economica e ridotta nelle dimensioni; nulla di negativo da segnalare sotto questo punto di vista.
Non dimenticate di condividere, commentare la recensione e, soprattutto, di lasciare anche voi il vostro voto al romanzo Traitor nel box! Vi ricordiamo che potete trovarci anche su Telegram con il nostro canale ufficiale: https://t.me/swlibricomics
Libri precedenti:
– Vector Prime;
– Dark Tide I: Onslaught;
– Dark Tide II: Ruin;
– Agents of Chaos I: Hero’s Trial;
– Agents of Chaos II: Jedi Eclipse;
– Balance Point;
– Edge of Victory I: Conquest;
– Edge of Victory II: Rebirth;
– Star by Star;
– Dark Journey;
– Enemy Lines I: Rebel Dream;
– Enemy Lines II: Rebel Stand.
[amazon_link asins=’034542865X,0345428749,0345428455,0345428757,0345428676,0345428536,0345428544,0345428560,0345428609,0345428595′ template=’ProductCarousel’ store=’stawarlibcom-21′ marketplace=’IT’ link_id=’140e96a1-c78d-4ba6-b2f5-5f0750267b8f’]