[Recensione] NJO – Enemy Lines II: Rebel Stand

Summary
Aaron Allston riesce, con Rebel Stand, a compiere un ulteriore passo in avanti rispetto al precedente capitolo del The New Jedi Order, scrivendo un capitolo decisamente frizzante e mai noioso. La presenza di elementi inediti per la serie come alcuni frangenti dedicati agli antagonisti o la storyline dedicata a Lord Nyax permettono di conferire un grado di freschezza non indifferente ai contenuti del dodicesimo libro della serie. La duologia Enemy Lines può essere, alla luce di quanto detto a riguardo delle pubblicazioni che la compongono, una validissima aggiunta a quella che è la bibliografia Star Wars oggi etichettata come Legends. Stile di scrittura decisamente valido e adatto per situazioni concitate e dinamiche, come ad esempio le battaglie aeree e spaziali. L'edizione recensita è quella in copertina flessibile per il mercato di massa, economica, leggera e contenuta nelle dimensioni; come al solito nulla di negativo da segnalare sotto codesto aspetto.
Good
  • Avventura su Coruscant uno dei momenti più particolari del Legends
  • Largo spazio al punto di vista Yuuzhan Vong
  • La speranza riavvampa
Bad
  • Sezione su Coruscant non apprezzabile da tutti
8.3
Buono
Storia - 8.5
Scrittura - 8.5
Edizione - 7
Sensazioni - 9

The New Jedi Order 12 di 19

Secondo libro della duologia Enemy Lines scritta da Aaron Allston, Rebel Stand ha inizio immediatamente dopo la conclusione di Rebel Dream, la cui recensione la trovate qui.
Non essendo focalizzato su un solo evento, il dodicesimo capitolo del The New Jedi Order possiede un respiro più ampio del predecessore, donando al lettore alcuni dei momenti maggiormente scanzonati di tutto l’universo Legends, unendo trilogia prequel e altri romanzi dell’Universo Espanso.
Anche in questo caso lo stile di scrittura risulta davvero promosso a pieni voti, in quanto mai pesante o ridondante (soprattutto nelle sezioni riguardanti le battaglie aeree e spaziali), risultando adatto anche ai meno avvezzi con la lettura in lingua originale considerata la sua bassa complessità.

NJO Enemy Lines II Rebel Stand cover

  • Titolo: Star Wars: The New Jedi Order – Enemy Lines II: Rebel Stand
  • Data di uscita: 28 maggio 2002
  • Autore: Aaron Allston
  • Edito da: Del Rey
  • Edizione: Copertina flessibile, 366 pagine
  • Prezzo: € 5,93

Be quiet, my son,and know that my last words were reserved for you. Fare well, and may the gods smile upon you, as they once did upon me.
– Czulkang Lah, ultime parole al figlio Tsavong Lah

Sinossi

Giunti sulla superficie di un Coruscant ormai irriconoscibile, Luke, Mara, Tahiri e diversi membri della squadriglia Wraith si trovano nel mezzo delle linee nemiche.
Completamente straniti del paesaggio comparso davanti ai loro occhi, i protagonisti si rendono conto di esser davanti a un processo di terraformazione Vong, ovvero un’estensiva riformattazione dell’inanimato paesaggio urbano, oramai in larga parte ricoperto di materiale organico. I tre Jedi iniziano a seguire i frammentari racconti di alcuni terrificati sopravvissuti rimasti sul pianeta-città, i quali narrano di un certo Lord Nyax, un terrificante mostro appartenente alle leggende e al folklore corelliano.

Spoiler sulla vicenda

Dopo diversi incontri dalla distanza che permettono al maestro Jedi di capire quanto questa sfuggente figura sia potente nel lato oscuro, Luke riesce a scoprire l’identità del presunto mostro: Lord Nyax non è altro che la versione potenziata e ricostruita sotto forma di cyborg di Irek Ismaren, un Jedi Oscuro figlio e protetto di una delle ex-Mano dell’Imperatore incontrata da Leia anni addietro, Roganda Ismaren.
Lo scopo dell’enorme androide è quello di sprigionare tutta la potenza di un nexus (un luogo di marcata convergenza) della Forza sepolto sotto le macerie di Coruscant, posto nelle fondamenta dell’antico Tempio Jedi; tale sforzo da parte di Nyax si rivela la perturbazione nel campo di energia mistica che ha attirato Luke sino a quella che una volta era la capitale galattica.

Non appena Tsavong Lah, grazie ai suoi esploratori sulla superficie, viene a conoscenza del fatto che gli odiati Jedi sono su Coruscant, decreta che Viqi Shesh e un gruppo di guerrieri scelti Vong diano loro la caccia con uno degli ultimi esemplari di voxyn ancora in vita dopo l’annientamento della progenitrice da cui venivano clonati nell’orbita di Myrkr. Con l’ausilio di Nen Yim, per di più, riesce a svelare un complotto ordito alle sue spalle, e getta in pasto ai rancor i suoi nemici.
Muovendosi nella città in rovina, il gruppo di invasori però si imbatte in Lord Nyax e vengono massacrati senza alcuna difficoltà da parte dell’aggressore; la senatrice di Kuat, scampata per miracolo e senza alcuna scorta, si trova impossibilitata a lasciare il pianeta a causa dei Wraith che tagliano lei l’unica via di fuga. Piuttosto che essere catturata e processata per le sue colpe, Shesh si getta da un’altezza considerevole, suicidandosi.

Luke, Mara Jade e Tahiri scovano Lord Nyax e lo affrontano, ma la natura cibernetica dell’avversario e il fatto che dal suo corpo si estendano ben otto lame laser lo rendono un bersaglio tutt’altro che facile da sconfiggere.
Grazie al condizionamento e al processo di ibridazione subito da Tahiri, la giovane Jedi riesce a occultare la sua presenza nella Forza, nonostante Lord Nyax sia ormai riuscito ad attingere allo straordinario potere del nexus della Forza sottostante l’ex Tempio Jedi. Così facendo, Tahiri riesce ad abbattere con delle armi Vong la minaccia del cyborg dominato dal Lato Oscuro, con quest’ultimo che precipita nelle fondamenta del Tempio, lasciando dei dubbi sulla sua sopravvivenza o meno.

Presso Borleias, nel frattempo, Wedge rivela ai soldati la verità dell’Operazione Starlancer: ovvero un falso che è servito a preparare la vera controffensiva nei confronti della flotta Vong in prossimità del pianeta, ovvero l’Operazione Emperor’s Spear. Il Super Star Destroyer Lusankya è infatti stato privato delle armi e delle strutture non necessarie, al fine di trasformarlo in un gigantesco giavellotto che viene indirizzata a tutta velocità contro la nave-mondo di Czulkang Lah.
L’annientamento dell’ammiraglia nemica (e dell’annesso responsabile delle truppe nel sistema) permette alla Nuova Repubblica di evacuare completamene l’ormai perduto Borleias.
Gli Yuuzhan Vong capiscono che la loro è una non-vittoria, avendo subito la gravissima perdita di una nave-mondo e di una leggendaria figura militare.

[riduci]
NJO Enemy Lines II Rebel Stand Lusankya

Il Lusankya viene scagliato a tutta velocità contro la nave-mondo in orbita attorno a Borleias. Illustrazione di Tommy Lee Edwards proveniente dal The New Essential Chronology.

Cosa mi è piaciuto

La storyline di Coruscant

Sicuramente uno dei momenti più particolari dell’universo Legends riguarda la missione condotta dai Jedi e dai membri della Squadriglia Wraith, nel tentativo di indagare nella perturbazione della Forza creata dal misterioso Lord Nyax.
Quest’ultimo si rivela nient’altro che Irek Ismaren de La Stirpe dei Cavalieri Jedi, ovverosia il ragazzo che -grazie alla sua capacità di manipolare i droidi e le strutture elettroniche- aveva riattivato l’Occhio di Palpatine nel romanzo scritto da Barbara Hambly e uscito per Sperling & Kupfer in Italia nel 1995.
Di Irek e della madre Roganda si erano perse le tracce dopo le vicende del libro sopra menzionato, ma grazie a guide come il The Complete Star Wars Encyclopedia e il Jedi Academy Training Manual sappiamo che i due si rifugiarono in un edificio industriale abbandonato su Coruscant. Qui, nella speranza di poter portare il figlio a divenire nuovo Imperatore Roganda chiese aiuto a Cronal (l’antagonista di Luke Skywalker and the Shadows of Mindor), scampato alla sconfitta nell’orbita di Mindor e dato sino ad allora per morto.
Grazie alle sue abilità nel Mechu-Deru, Cronal trasformò Irek in un cyborg dotato di lame laser su posi, ginocchia e gomiti; ben presto però il potere si rivelò troppo e di conseguenza incontrollabile per l’ormai uomo, che venne abbattuto da Blackhole (uno dei tanti nomi di Cronal) con un affondo di spada laser al cranio prima di fuggire.
Rimasto in animazione sospesa grazie alla madre e ai droidi medici, venne liberato con le scosse sismiche dovute alla caduta di Coruscant. Non controllando il proprio potere, Irek uccise la madre iniziando a vagare nella desolazione della capitale galattica caduta in mani nemiche.

Tutta questa premessa per indicare un personaggio decisamente sopra le righe che, oltre alle molteplici lame laser, giunge a liberare il nexus della Forza nelle fondamenta del Tempio Jedi, arrivando a levitare sopra di esso grazie alla nuova potenza ottenuta e comandando a piacimento tonnellate di macerie da scagliare contro i Jedi e i Vong.
Indubbiamente esagerato sotto certi aspetti, un’eccessiva divagazione per alcuni, ma dall’indubbio fascino retrò e scanzonato di alcuni prodotti risalenti a oltre quindici anni fa. Non per tutti.

Lord Nyax NJO Enemy Lines Rebel Stand

Lord Nyax (quello che una volta era Irek Ismaren) così come rappresentato nel Jedi Academy Training Manual.

Introspettiva Vong

Man mano che la lunghissima serie procede viene, fortunatamente, concesso sempre più spazio al punto di vista degli invasori.
Non solo vengono indagati alcuni aspetti della società (istruzione e rapporti familiari), ma vengono narrate anche alcune sottotrame interne, di cui quella meglio riuscita vede Tsavong Lah scoprire che alcuni Sacerdoti e Modellatori hanno cospirato alle sue spalle per renderlo uno degli Shamed Ones, i paria all’interno della società Vong.
Tra le fila degli invasori extragalattici, inoltre, pare prendere sempre maggior piede una pericolosa eresia che vedrebbe i Jedi come correlati direttamente alle divinità… una visione che le alte sfere non possono assolutamente permettere che si diffonda, soprattutto nelle caste di grado inferiore.
Menzione particolare anche per il rapporto padre-figlio tra Czulkang e Tasavong Lah, che restituisce al lettore di Rebel Stand un aspetto sinora assolutamente inedito degli antagonisti della serie.

Il grande inganno

Come da tradizione, i membri di quelli che una volta era la Ribellione si trovano costretti a far fronte a delle situazioni al limite dell’impossibile. In questo caso i soldati e piloti dell’ormai decaduta Nuova Repubblica devono evacuare il pianeta di Borleias prima che la flotta Vong nel sistema sovrasti completamente le ultime difese.
Spetta infatti al leggendario Wedge Antilles predisporre un piano di fuga che permetta di guadagnare tempo e rallentare l’avanzata nemica, esattamente come avvenne su Hoth oltre vent’anni prima.
Predisponendo il Lusankya come lancia da scagliare contro l’ammiraglia di Czulkang Lah e mettendo in campo una finta superarma in grado di colpire attraverso l’iperspazio, in Rebel Stand i protagonisti riescono a confondere il nemico (anche grazie al ricorrente tema, iniziato con Dark Journey, che vedrebbe Jaina Solo come l’incarnazione della divinità dedita all’inganno e ai sotterfugi).
Complice di tutto ciò il mai troppo lodato stile di scrittura dell’autore che, mai ridondante, riesce a risultare sempre dinamico e quindi perfetto per rappresentare i colpi di scena e gli improvvisi rovesciamenti di fronte.

Jag Fel Jaina Solo NJO Enemy Lines Rebel Stand

Jag Fel e Jaina Solo si scambiano il primo bacio durante Rebel Stand. Illustrazione di Chris Trevas proveniente dal The Essential Reader’s Companion.

Cosa non mi è piaciuto

Coruscant come filler

Il problema per chi scrive non si è posto minimamente nel corso della lettura, ma risulta indubbio come la storia di Luke e la squadra che lo accompagna nell’ex capitale galattica possa essere vista da alcuni come una sorta di divagazione dalla trama principale.
Il maestro Jedi, infatti, si reca sul pianeta a causa di alcuni sogni e pertrubazioni nella Forza che lo convincono a indagare sull’origine di questa fonte di inquietudine. Come detto precedentemente, la causa di tutto ciò non è nient’altro che Lord Nyax, il quale però non ha alcun legame con i Vong.
Probabile che tale frangente narrativo sia stato inserito per concludere la storyline degli Ismaren apparsi ne La Stirpe dei Cavalieri Jedi, e lasciata in sospeso sino ad allora.

NJO Enemy Lines II Rebel Stand JAP cover

Cover art dell’edizione giapponese di Rebel Stand, realizzata da Tsuyoshi Nagano.

Commento finale

Aaron Allston riesce, con Rebel Stand, a compiere un ulteriore passo in avanti rispetto al precedente capitolo del The New Jedi Order, scrivendo un capitolo decisamente frizzante e mai noioso.
La presenza di elementi inediti per la serie come alcuni frangenti dedicati agli antagonisti o la storyline dedicata a Lord Nyax permettono di conferire un grado di freschezza non indifferente ai contenuti del dodicesimo libro della serie. La duologia Enemy Lines può essere, alla luce di quanto detto a riguardo delle pubblicazioni che la compongono, una validissima aggiunta a quella che è la bibliografia Star Wars oggi etichettata come Legends.
Stile di scrittura decisamente valido e adatto per situazioni concitate e dinamiche, come ad esempio le battaglie aeree e spaziali.
L’edizione recensita è quella in copertina flessibile per il mercato di massa, economica, leggera e contenuta nelle dimensioni; come al solito nulla di negativo da segnalare sotto codesto aspetto.

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Libri precedenti:
Vector Prime;
Dark Tide I: Onslaught;
Dark Tide II: Ruin;
Agents of Chaos I: Hero’s Trial;
Agents of Chaos II: Jedi Eclipse;
Balance Point;
Edge of Victory I: Conquest;
Edge of Victory II: Rebirth;
Star by Star;
Dark Journey;
Enemy Lines I: Rebel Dream.

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Nato a Udine nel 1993, sono laureato in Analisi e Gestione dell’Ambiente presso l’Università di Bologna. La passione per Star Wars inizia a manifestarsi all’età di otto anni e da allora non mi ha mai abbandonato. Patito degli Anni 80 e della cultura pop dell’epoca; amante della musica in generale, dal thrash metal alla synthwave moderna. Collaboro con Star Wars Libri e Comics al fine di entrare in contatto con altri fan ed eventualmente orientare coloro i quali volessero muovere i primi passi all’interno del mondo cartaceo della saga.

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