A praticamente un anno dalla messa in onda sulla piattaforma streaming Disney+, la casa editrice DK porta nelle librerie d’oltreoceano il volume The Acolyte – Visual Guide, facente parte della fortunata famiglia dei cosiddetti Visual Dictionary, veri e propri manuali d’approfondimento per quanto visto sul grande – e ora anche sul piccolo – schermo.
Scritto dall’inossidabile Pablo Hidalgo, storico membro del Lucasfilm Story Group, la guida presenta come ormai da tradizione una breve prefazione dell’attrice principale Amandla Stenberg, interprete delle gemelle Mae e Osha.
Alla data della presente recensione un’edizione italiana non risulta prevista, rendendo quindi necessario reperirla in lingua originale; l’Inglese adottato non è eccessivamente complesso, inoltre i periodi sono relativamente brevi e semplice nella loro strutturazione.
- Titolo originale: Star Wars: The Acolyte – Visual Guide
- Data di uscita: 5 giugno 2025
- Autori: Pablo Hidalgo
- Edito da: DK Publishing
- Edizione: Copertina rigida, 128 pagine, 24 cm x 28,7 cm, colori
- Prezzo: 28,95 € (Copertina rigida – ACQUISTA QUI)
Sinossi dell’editore tradotta
Scopri un nuovo e affascinate periodo storico di Star Wars, un secolo prima della nascita di Anakin Skywalker. Il nobile Ordine dei Jedi è un faro luminoso che risplende attraverso la galassia, ma è minacciato da misteriosi agenti che agiscono nell’ombra.
Scritto dall’esperto di Star Wars Pablo Hidalgo, questa guida approfondisce i nuovi pianeti, personaggi, tecnologie e i veicoli con un dettaglio senza precedenti. Vieni a conoscenza delle pericolose foreste di Khofar, scopri segreti delle Streghe della Forza di Brendok, guarda da vicino le armi letali dello Sconosciuto e molto altro.
Cosa mi è piaciuto
Una pubblicazione degna del suo nome
Suddivisa in sei capitoli tematici che seguono l’ordine della messa in onda, il Acolyte – Visual Guide presenta gli ormai noti lati positivi legati a questo genere di pubblicazioni.
Molte sono le curiosità che sono realmente tali e un notevole numero di dettagli vengono doverosamente sviscerati, rendendo fortunatamente la superficialità di progetti come il Dawn of the Rebellion solo un lontano ricordo. Essenzialmente svolge appieno il compito per il quale è stata realizzata, ovvero essere un’opera in grado di dare un’inedita profondità a quanto visto in live action, soddisfacendo anche i più avidi di conoscenza.
Un ulteriore elemento che una piena approvazione è la mappa galattica posta nelle primissime pagine: differentemente dai predecessori, questa occupa ben quattro facciate invece delle due affiancate, permettendo una raffigurazione dettagliata della posizione dei pianeti come mai vista prima d’ora per il corso canonico, avendo ampliato la grafica realizzata al tempo per il volume Timelines (vengono raffigurati anche lo Spazio Nihil e il Murotempesta apparso nei recenti progetti de L’Alta Repubblica, come il romanzo L’Occchio dell’Oscurità).
Ora il cerchio è (finalmente) completo
In aggiunta alle lodi per la mole di contenuti proposti, la pubblicazione segna un vero e proprio record: era dai tempi de La Vendetta dei Sith (due decenni addietro) che la saga non presentava un Visual Dictionary così completo.
A partire da Il Risveglio della Forza, infatti, tutti gli appartenenti a questa categoria sono arrivati nelle librerie incompleti, manchevoli delle scene clou o addirittura dell’intero atto conclusivo della pellicola. Con il The Acolyte – Visual Guide, i completisti potranno tirare un sospiro di sollievo: si tratta di un’opera completa, che non tralascia furbescamente nessun frangente delle otto puntate.
L’unica opera che potrebbe rivaleggiare testa a testa con la presente è la monumentale Visual Guide di Rogue One che, sebbene con molte più pagine e contenuti, comunque tralasciava alcuni elementi chiave visti sul grande schermo, ad esempio non presentando nulla su Tarkin o Leia.
Cosa non mi è piaciuto
Occasionale ambiguità eccessiva
Croce e delizia di questa tipologia di guide, anche nel The Acolyte – Visual Guide (nonostante il pregio di soprassedere ad alcun elemento) ci sono alcuni passaggi volutamente lasciati ambigui.
Ovviamente il riferimento è al contenuto più atteso dell’intero volume: l’apparizione di Darth Plaguies. Il Signore dei Sith ha il suo spazio con tanto di immagine e conferma ultima sulla propria identità, ma ovviamente non viene aggiunto altro.
Decisamente più fastidiosa la confusione legata al personaggio dello Sconosciuto / Qimir; in diversi frangenti viene indicato senza possibilità di equivoco come appartenente ai Sith, vedasi le fazioni indicate a inizio volume nelle pagine della mappa galattica, e in altre come un possibile impostore o appartenente a qualche corrente non vincolata alla Regola dei Due.
Utopico attendersi la chiarezza totale, ma almeno sotto tale ultimo aspetto poteva essere adottata un’attenzione maggiore, rappresentandolo sempre e solo come autodichiaratosi Signore Oscuro, mantenendo l’alone di dubbio e mistero.
Dopo la clamorosa inversione a U dovuta a Episodio IX presentata rispetto al contenuto del Visual Dictionary del capitolo precedente – il quale aveva confermato la definitiva sconfitta dei Sith – difficilmente verranno più date risposte univoche e chiare sugli elementi più delicati dal punto di vista narrativo.
Anche dal punto di vista della cronologia in-universe purtroppo è necessario fare un appunto. Diversamente da quanto avvenuto in passato, gli eventi chiave di ciascun personaggio non presentano la datazione con anni prima della Battaglia di Yavin, optando invece per l’età dell’individuo. Semplicemente incomprensibile la deliberata scelta di non datare ufficialmente la serie.
Niente cross-section
Considerato il netto passo in avanti rispetto al passato precedentemente argomentato, pare quasi un eccesso di tracotanza segnalare come la pubblicazione non presenti alcuna cross-section dei mezzi e veicoli apparsi nel corso degli otto episodi.
Avendo avuto il proprio volume dedicato solamente per Episodio VII ed Episodio VIII, tali particolari illustrazioni hanno visto la loro rilevanza scemare progressivamente, arrivando a rappresentare una frazione minima dei contenuti inseriti delle guide di Solo e L’Ascesa di Skywalker.
Un vuoto che possiede il suo peso, rappresentando un’occasione mancata che avrebbe funto da proverbiale ciliegina sulla torta.
Commento finale
Che la serie sia stata apprezzata o meno dal lettore non è assolutamente un fattore rilevante: il volume The Acolyte – Visual Guide è una delle guide Star Wars migliori uscite negli ultimi anni.
Abbandonando lo stile scandalosamente scarno o incompleto dei predecessori, l’opera tratta dal primo all’ultimo minuto quanto visto su schermo senza omettere nulla, rappresentando un unicum per i Visual Dictionary del corso canonico avviato nel 2014.
Ricco di dettagli e curiosità, rappresenta il compagno migliore per approfondire gli eventi e i personaggi visti sul piccolo schermo, grazie anche all’ormai rodatissima strutturazione e proposizione dei contenuti.
Il voto finale viene intaccato lievemente dalla completa mancanza delle cross-section dei veicoli e dall’inevitabile quanto intrinseca necessità di Lucasfilm di essere sempre e comunque vaga su quelli che sono gli elementi per i quali i fan bramerebbero un approfondimento di grado superiore.
Disponibile solamente in Inglese, la pubblicazione presenta un lessico intermedio e periodi non complessi, rendendola affrontabile anche da coloro i quali non siano particolarmente avvezzi alla lettura in lingua originale.
Consigliato senza riserva alcuna.
Che cosa ne pensate di The Acolyte – Visual Guide? Sperate di poter leggere questo volume dedicato alla serie televisiva anche in lingua italiana?
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