Legacy of the Force 3 di 9
Terzo capitolo della serie Legacy of the Force, Tempest segue il riuscito Bloodlines, costruito attorno alla figura di Boba Fett.
Con un focus questa volta incentrato quasi esclusivamente sulla famiglia Solo-Organa, il romanzo ruota attorno agli intrighi politici e di corte su Hapes, collegandosi pertanto direttamente a una delle pubblicazione cardine dell’Universo Espanso, ovvero Un Amore per la Principessa di Dave Wolverton.
Scritto da Troy Denning, già autore della Trilogia The Swarm War e del monumentale Star by Star, Tempest continua a narrare dell’insanabile frattura tra l’Alleanza Galattica e i sistemi con mire indipendentiste come Corellia, con le famiglie Solo e Skywalker nel mezzo del conflitto in procinto di scoppiare.
L’Inglese utilizzato dallo scrittore nelle pagine di Tempest è di difficoltà intermedia, tendente all’elevato; al momento non è previsto l’arrivo della serie Legacy of the Force nel nostro Paese.
- Titolo: Star Wars: Legacy of the Force – Tempest
- Data di uscita: 28 novembre 2006
- Autore: Troy Denning
- Edito da: Del Rey
- Edizione: Copertina flessibile, 416 pagine
- Prezzo: 7,82 € (acquista QUI)
“Do you think the techniques I’ve been teaching you are dark?”
“It depends on how I use them,” Ben replied.
“Exactly.” Jacen’s voice grew warm, and he clasped Ben’s shoulder. “But the older your father grows, the more conservative he becomes. He’s afraid he hasn’t done a good job preparing the modern generation of Jedi—that they aren’t strong enough to employ all aspects of the Force.”
– Jacen Solo, a Ben Skywalker
Sinossi
Nei livelli più in profondità di Coruscant, Jacen Solo si ritrova a consultarsi con il World Brain, la potente creazione Yuuzhan Vong originariamente plasmata per vongformare il mondo-città tredici anni prima.
L’entità biologica aiuta il figlio di Han e Leia a mantenere sotto controllo le attività dei criminali e dei terroristi che si nascondono nella capitale dell’Alleanza Galattica.
Tuttavia Jacen non è a conoscenza che sulle sue orme si trova Alema Rar, ex-Jedi parte in passato del team d’infiltrazione nei cieli di Myrkr, voltasi al Lato Oscuro e ormai folle e sfigurata a seguito della Guerra dello Sciame, risalente a quattro anni addietro.
La donna Twi’lek è divorata dall’odio nei confronti delle famiglie Solo e Skywalker, sentimento che si materializza nell’intenzione di assassinare Jacen. Il dardo avvelenato manca lo Jedi, colpendo invece -e uccidendo- il World Brain. Consapevole di aver perso la sua occasione, Alema fugge tra le ombre dei vicoli dei bassifondi.
I Corelliani, ormai sotto assedio da parte dell’Alleanza Galattica a seguito della loro insurrezione, sono alla disperata ricerca di alleati; tuttavia, ben pochi sono quelli che osano supportare apertamente il controverso tentativo di indipendenza.
La Regina Madre di Hapes, la Jedi Tenel Ka, ha dichiarato pieno supporto all’Alleanza, e per tal motivo il suo dominio viene minacciato da una corrente sotterranea di marcato dissenso.
I potenziali usurpatori hanno difatti intavolato sottobanco un dialogo con i Corelliani: in cambio di armamenti e fondi, i nobili ribelli si impegnano a detronizzare la Regina Madre e di far scendere in guerra il Consorzio di Hapes al fianco del sistema indipendentista.
Sebbene Han e Leia abbiano fatto molto per supportare non solo la causa di Corellia, ma una vera e propria risoluzione pacifica del conflitto, la nuova leadership del sistema estromette dallo schema politico i Solo, a causa della loro stretta relazione con la Regina Tenel Ka, ex-allieva dell’accademia Jedi di Luke su Yavin 4 e intima amica dei gemelli Jacen e Jaina.
Nonostante tutto, il Millennium Falcon si reca nel Consorzio di Hapes per convincere Tenel Ka a supportare militarmente la causa corelliana.
Su Coruscant, Alema Rar spia celata nell’ombra gli incontri tra Lumiya e Jacen. Capendo come la donna intenda colpire i Jedi (in particolare Luke Skywlaker), la Twi’lek decide di allearsi con essa, mantenendo il figlio di Han e Leia all’oscuro di tutto.
Nel mentre, il Gran Maestro dell’Ordine ha incaricato il Maestro Tresina Lobi di tenere sott’occhio il nipote Jacen, ormai fortemente sospettato di muoversi inevitabilmente verso il Lato Oscuro, a causa della condotta adottata dinanzi a coloro i quali vengono identificati come nemici dell’Alleanza Galattica.
Con l’intenzione di aggiudicarsi il favore di Lumiya e dimostrarsi dedita alla di lei causa, Alema attacca e uccide Tresina Lobi, prestando la propria spada e i propri servigi all’ex-agente imperiale addestrato da Vader.
Accolti freddamente al loro arrivo su Hapes, Han e Leia si ritrovano invischiati in un tentativo di assassinio nei confronti della sovrana guidato da Aurra Sing.
I coniugi eroi dell’Alleanza Ribelle agiscono per difendere l’amica dei loro figli, ma nel caos che ne consegue le guardie hapane travisano l’intento dei due, ritenendoli complici nell’esecuzione dell’attentato.
Han e Leia sono pertanto costretti a lasciarsi il Consorzio alle spalle, accogliendo sul Falcon la stessa Aurra Sing. Proprio mentre il mercantile corelliano si lascia indietro il pianeta del misfatto, Jaina e Zekk vengono inviati dai Jedi (in quanto formalmente il Consorzio è ancora schierato con l’Alleanza Galattica) per indagare su quanto accaduto e sulle menti organizzatrici.
Spacciandosi per collaborazionisti della frangia interessata all’eliminazione di Tenel Ka, i Solo riescono a farsi rivelare dalla cacciatrice di taglie il nome della mente dietro l’attacco alla sovrana, che si rivela essere il Ducha AlGray, leader di una coalizione di nobili filocorelliani. Non senza difficoltà, l’informazione viene trasferita di nascosto alle forze di sicurezza hapane.
Durante una breve sosta alla Stazione Telkur, Han e Leia incontrano Jagged Fel, che asserisce di essere stato allontanato dalla società Chiss a seguito dei suoi fallimenti durante la Guerra dello Sciame.
Fel sta dando la caccia ad Alema Rar, nella speranza di ristabilire il suo onore in seguito alla di lei cattura.
Jacen viene a conoscenza del fatto che la vita della figlia Allana è stata messa in pericolo e pertanto, accompagnato dal suo apprendista Ben e di un intero contingente della Guardia dell’Alleanza Galattica, accorre nello spazio di Hapes a bordo dell’appena varato Star Destroyer Anakin Solo, così nominato in memoria del defunto fratello.
Nella convinzione che i suoi genitori non solo stiano offrendo aiuto ai corelliani, ma anche che siano direttamente coinvolti nel tentativo di assassinio di Tenel Ka, Jacen emette un ordine di cattura ad alta priorità nei confronti del padre e della madre, prendendo Allana sotto la sua custodia e protezione a bordo del suo Destroyer personale.
Le indagini condotte da Luke e Mara Jade sulla morte di Tresina Lobi portano i due Jedi a scoprire il nascondiglio di Lumiya su Coruscant.
Immediatamente si palesano delle prove che evidenziano come l’ex-spia imperiale abbia accesso ai file della GAG e abbia addirittura degli agenti all’interno del corpo di ordine e vigilanza.
Parallelamente cresce l’apprensione di Luke nei confronti del figlio Ben (ormai fortemente influenzato dall’operato e dalla condotta del nipote); decisi a separarlo dal suo Maestro, gli Skywalker si recano nel Consorzio di Hapes, dove Luke affronta in una schermaglia verbale il suo ex-apprendista. Qui Jacen mente, affermando di non essere a conoscenza delle azioni di Lumiya e del suo coinvolgimento all’interno della Guardia dell’Alleanza Galattica.
Nonostante le rassicurazioni ricevute, i sospetti del Gran Maestro dell’Ordine Jedi non vengono ridimensionati.
Accantonato l’argomento, Jacen conferma che Ben non è attualmente con lui, ma si trova presso il Deposito Roqoo. Quello che Luke e Mara Jade non sanno è che si tratta di una trappola: Jacen, infatti, ha predisposto che anche Lumiya si rechi presso il medesimo luogo, dando l’impressione che lei sia sulle tracce del giovane Ben.
Così facendo, il leader della GAG spera che lo zio e la donna si elimino a vicenda una volta per tutte, lasciandolo libero di portare a compimento il suo piano per la galassia.
Una volta presso il Deposito, il duello scoppia quasi immediatamente, con i due Skywalker che affrontano la Signora dei Sith e Alema. Queste ultime non riescono a uccidere nessuno degli avversari, ma riescono a fuggire, evitando così la cattura.
La flotta dei nobili rivoltosi, sostenuta da fondi e armamenti corelliani, attacca le truppe della Regina Madre su Hapes, ma l’Alleanza Galattica — grazie proprio a Jacen e alla sua strategia — riesce a dar man forte alla legittima sovrana.
Il Millennium Falcon si ritrova invischiato nel mezzo del pirotecnico scontro e viene addirittura preso come bersaglio dall’Anakin Solo dietro diretto comando di Jacen.
Dopo essere sfuggiti a un attacco dei nobili insurrezionalisti Jaina, Zekk e Ben vengono tratti in salvo dallo stesso YT-1300. Qui, Ben cerca comunque di trarre in arresto lo zio Han, convinto che il suo maestro abbia ragione sul loro conto. Aurra Sing, infiltrata a bordo dello Star Destroyer ammiraglia, riesce ad avvicinarsi ad Allana, ma viene affrontata e sconfitta da Jacen, disposto a tutto pur di salvare la figlia.
Preso contatto col figlio, Luke insiste affinché faccia ritorno con lui su Coruscant, ormai certo che il nipote abbia abbracciato completamente l’oscurità. Il Millennium Falcon, con a bordo solamente Han e Leia, è nuovamente la nave più ricercata della galassia e trova la salvezza saltando nell’iperspazio.
Cosa mi è piaciuto
Un nemico dal passato
Uno dei momenti meglio riusciti di Tempest riguarda la comparsata di un personaggio che ha fatto la sua prima apparizione in Episodio I.
Si tratta della cacciatrice di taglie di specie Palliduvan Aurra Sing, che nel romanzo troviamo svolgere il mestiere nel quale abbiamo imparato a conoscerla non solo nella serie animata The Clone Wars, ma anche in quella a fumetti della Dark Horse che poi sarebbe stata rinominata col titolo di Republic,in alcuni archi narrativi che vedevano al centro anche l’ex-Jedi Sharad Hett, menzionato anche in Kenobi e padre del futuro Darth Krayt.
A sua volta un’ex-Padawan, la donna da giovane ha abbandonato il cammino Jedi, per abbracciare la sua vocazione come cacciatrice di taglie e, nel 40 ABY, la sua occupazione prinicipale permane quella.
Sicuramente d’effetto risulta la rievocazione della corsa degli sgusci nella Boonta Eve Classic del 32 BBY fatta a Leia, nella quale rammenta le eccezionali abilità da pilota del padre, oppure quando nella parte conclusiva di Tempest affronta a duello uno dei protagonisti, dimostrandosi sempre determinata a tutto, pur di portare a termine il suo vero incarico.

Aurra Sing nell’illustrazione di Clark Mitchell per le action figure della serie Unleashed.
L’eredità delle precedenti serie di romanzi
Altro punto a favore dell’opera scritta da Troy Denning riguarda il fatto che, in Tempest, siano davvero molteplici i rimandi ai romanzi da lui precedentemente scritti, appartenenti al The New Jedi Order e alla Trilogia Dark Nest.
Non solo quindi torna al centro dell’azione l’ambigua Twi’lek Alema Rar (apparsa per la prima volta all’inizio di Star by Star), ma vengono ripresi anche elementi essenziali del passato come il World Brain su Coruscant e la questione di Hapes e della discendenza che un giorno dovrà salire al trono, in quanto si parla della figlia di Tenel Ka e Jacen Solo, mantenuta quanto più possibile nascosta alla galassia. Questo ultimo elemento ovviamente è riferito alla Trilogia Dark Nest, scritta interamente dall’autore statunitense.
Il fatto di ricollegarsi così marcata ai volumi usciti negli anni precedenti rappresenta sicuramente un valore aggiunto per tutti i lettori di lungo corso, ma al contempo rischia di non permettere ad altri l’importanza di certi snodi narrativi.
Il consiglio dunque è sempre quello, per quanto concerne le serie composte da tre o più pubblicazioni, di leggerle rigorosamente in ordine di uscita in lingua originale.
And if it was some big new superweapon, Han knew he and Leia would end up trying to destroy the thing before it blew up Tenel Ka’s throneworld or something—and he had no doubts about how that would turn out.
– Han Solo, pensiero

La Twi’lek Alema Rar al tempo della Guerra dello Sciame, quattro anni prima di Tempest. Illustrazione proveniente dalla cover dell’edizione giapponese del romanzo Dark Nest III – The Swarm War, a opera di Tsuyoshi Nagano.
Cosa non mi è piaciuto
La serie stenta a decollare
Giunti a ormai un terzo della serie Legacy of the Force, risulta evidente come la rotta sia palesemente tracciata da tempo: la Seconda Guerra Civile Galattica scoppierà e Jacen Solo diverrà il Signore dei Sith che è destinato a essere.
Se Betrayal aveva lo scopo di introdurre un nuovo status quo e Bloodlines ampliarlo, lascia perplessi come il terzo romanzo continui in questo approfondimento degli elementi narrativi principali, senza però renderli finalmente concreti.
Jacen quindi si dimostra sempre più radicale nelle sue scelte e la tensione tra Corellia e l’Alleanza Galattica si arricchisce di nuovi, ulteriori punti d’attrito… ma senza per questo ancora divenire qualcosa di reale su grande scala, con il quale il lettore deve fare i conti.
Il mantenere sospesi i punti cardine troppo a lungo rischia quindi di risultare un vero e proprio boomerang, in quanto il rischio è di diluire eccessivamente, o addirittura far venir meno, quella tensione commista ad attesa che permette a una storia di mantenere il suo brio.
Il ritmo
Tralasciando quello che è l’andamento generale, già evidenziato nel punto precedente, il maggiore difetto di Tempest riguarda la sua incapacità di mantenere vivo l’interesse del lettore.
Oltre appunto alla non volontà di scoprire le proprie carte, nelle oltre quattrocento pagine si viene sopraffatti da una vicenda e dalle meccaniche decisamente non inedite (indagini Jedi contro attentatori, intrighi di corte e il Falcon perennemente in fuga, solo per fare alcuni esempi).
La volontà di proporre ai lettori una serie articolata e complessa, come fatto magistralmente con il The New Jedi Order, necessita quindi di un certo grado di freschezza e capacità anche di uscire ogni tanto dagli schemi, elemento al quale Legacy of the Force non ha ancora fatto ricorso.

Il primo confronto tra Mara Jade e Lumiya risale a ben prima di quello presentato in Tempest del 40 ABY, come narrato nell’articolo The Emperor’s Pawns, articolo pubblicato sullo Star Wars Gamer 5. Matite di Joe Corroney.
“[…] We have a path to follow, too. Maybe this is where all our paths converge—where Ben’s path finally joins ours.”
“Only Ben’s?” Luke asked. He was beginning to sense some of the old ruthlessness in Mara, some of her old assassin instinct—and it scared him. “What about Jacen?”
“If I’m wrong, Jacen won’t have a path,” Mara said. “We’ll have to end it.”
– Mara Jade Skywalker, a Luke Skywalker
Commento finale
Terzo capitolo della serie Legacy of the Force, Tempest di Troy Denning riesce a strappare una sufficienza e nulla più.
Nonostante qualche momento decisamente ben riuscito, come la ricomparsa di un personaggio della Trilogia Prequel e i numerosi richiami ai romanzi di Star Wars precedenti, la narrazione risulta comunque claudicante, non essendo supportata da eventi tutto sommato degni di nota che non tengono il lettore assolutamente incollato alle pagine.
Al contrario, la riproposizione dei medesimi elementi per il terzo romanzo consecutivo forniscono l’impressione di una storia principale vincolata, che pare procedere letteralmente con il freno a mano tirato: situazioni ormai ben note, intrighi di corte rocambolesche fughe senza guizzi creativi di sorta non permettono di immergersi pienamente nelle atmosfere. Un’occasione sprecata.
Il formato fisico in cui Tempest è stato recensito è il classico mass-market paperback (copertina flessibile), dal peso e costo contenuto; come al solito nulla di negativo da segnalare sotto questo aspetto.
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Opere precedenti:
– Betrayal;
– Bloodlines.