Con Maestro e Apprendista Claudia Gray presenta il suo quarto romanzo (ma quinto per ordine di pubblicazione italiana) ambientato nella galassia lontana lontana dopo i riuscitissimi Lost Stars, Bloodline, L’Alta Repubblica – Nell’Oscurità e Leia – Principessa di Alderaan.
Ambientato circa otto anni prima degli eventi de La Minaccia Fantasma, il volume presenta i due Jedi protagonisti fianco a fianco già da diverso tempo, ma ancora incapaci di esprimersi al meglio in combattimento e nel rapporto tra maestro e Padawan.
Come sempre, la scrittrice statunitense rappresenta una vera e propria garanzia, dando vita a una pubblicazione forse non costante come le precedenti (presentando qualche criticità, analoghe a quelle riscontrate ne Nell’Oscurità), ma indubbiamente in grado di tenere sempre elevata l’attenzione del lettore.
- Titolo originale: Star Wars: Master & Apprentice
- Data di uscita: 16 Settembre 2021
- Autore: Claudia Gray
- Edito da: Panini Comics Italia
- Edizione: Copertina flessibile con alette, 400 pagine
- Prezzo: 24,00 € (Copertina flessibile – ACQUISTA QUI) / 13,99 € (Kindle – ACQUISTA QUI)
“I Jedi non costringono la Repubblica a fare nulla. Noi serviamo la Repubblica, non il contrario. Ma per quanto riguarda il motivo per cui la Repubblica non agisce… non ho una buona risposta da darti.”
Rahara si asciugò rudemente la guancia con il dorso di una mano. “Se la Repubblica non può fare qualcosa di decente e basilare come contrastare la schiavitù, perché dovrebbe essere una Repubblica, tanto per cominciare? ”
– Qui-Gon Jinn e Rahara Wick discutono dell’immobilismo della Repubblica
Sinossi
Inviati dal Consiglio sul pianeta Teth a indagare sulla sparizione di alcuni carichi di natura agricola, Qui-Gon Jinn e Obi-Wan Kenobi, rispettivamente maestro e apprendista Jedi, si ritrovano coinvolti in uno scontro a fuoco con le guardie di Wanbo the Hutt.
Il Cartello degli Hutt viene dunque ben presto individuato come responsabile dei furti, mossa che costringe il signore del crimine locale a prendere come ostaggio il Padawan diciassettenne, onde chiedere un riscatto.
Avvertendo gravare su di sè la colpa per non essere ancora entrato in sintonia con Obi-Wan dopo anni di rapporto, Qui-Gon riesce a liberare l’ostaggio non senza difficoltà.
Nonostante il maestro Jedi sia riuscito anche a strappare agli Hutt un accordo per porre fine alle sottrazioni di merce, la missione risulta essere tutto tranne che un successo, anche a causa dei dubbi di Kenobi, dubbioso sul fatto di essere la persona giusta da affiancare al proprio attuale maestro.
Richiamato su Coruscant dinanzi al Consiglio, il maestro Jedi riceve un invito del tutto inaspettato: tutti i membri – con la notevole eccezione di Yoda – sono concordi nell’offrire lui un posto nel Consiglio stesso.
Preso completamente alla sprovvista dalla proposta, Qui-Gon decide di prendersi un periodo di riflessione per ponderare tutte le implicazioni che una sua risposta affermativa comporterebbe, in primis la necessità di riassegnare a un altro insegnante il proprio Padawan. Al fine di non creare inutili e prematuri allarmismi nel giovane ragazzo, quest’ultimo viene tenuto momentaneamente all’oscuro del possibile sviluppo.
Tuttavia, Qui-Gon non ha la possibilità di riflettere su questi elementi: la situazione sul remoto Pijal sta rapidamente degenerando a causa di una forte opposizione nei confronti della monarchia locale, interessata a un accordo con la potentissima e antica Czerka Corporation, al fine di aprire il pianeta e le sue lune alle maggiori rotte commerciali.
Ad assistere la futura sovrana di Pijal ancora troppo giovane per governare, il consiglio Jedi mandò Rael Averross, un Jedi decisamente non convenzionale, ad assolvere la funzione di tutore nei confronti della ragazza, onde preparala ai suoi compiti di monarca.
In virtù dell’antica amicizia e della consapevolezza della difficoltà nell’interagire con un uomo come Averross, Yoda e gli altri alti membri dell’Ordine inviano Qui-Gon e Obi-Wan su Pijal, incaricandoli di prendere contatto col palazzo reale e nel contempo indagare sugli oppositori all’accordo, sempre più audaci nelle loro azioni di sabotaggio.
Giunti sul pianeta, i due Jedi vengono accolti freddamente da Averross il quale, rivangando il passato con Qui-Gon, rammenta la tragedia che colpì la sua apprendista anni prima, uccisa in seguito a un incidente. Ripromessosi di non commettere gli stessi errori, il tutore della futura regina si dichiara inamovibile nel non accettare aiuto dall’esterno e al contempo risoluto nel prevenire a ogni costo qualsiasi minaccia alla vita della principessa Fanry.
Scontratisi con la fermezza di Averros, maestro e Padawan decidono di indagare sulla vicina luna per conto proprio.
Mediante l’ausilio dei contrabbandieri di minerali Rahara Wick e Pax Maripher, il duo si avvicina di nascosto al covo dei presunti oppositori, solo per cadere nell’imboscata di diverse figure ammantate in un’armatura nera in grado di deflettere i fendenti delle spade laser.
A differenza del cortosis (che disattiva l’arma) il materiale di cui sono fatte le armature fa semplicemente rimbalzare la lama, prendendo comunque alla sprovvista i Jedi, che devono battere in ritirata.
Scampati a malapena all’assalto sulla luna, una volta tornati su Pijal i protagonisti assistono a degli attentati alla vita della principessa Fanry, riuscendo fortunatamente sempre a sventare le minacce.
Gli oppositori sui quali erano stati chiamati a indagare si rivelano solo dei pacifici contestatori, assolutamente contrari all’impiego della violenza per manifestare il proprio dissenso… lasciando aperto il quesito su chi fossero davvero le misteriose figure ammantate di nero affrontate sulla luna.
Con l’avvicinarsi della cerimonia dell’incoronazione, Qui-Gon viene perseguitato da delle visioni che paiono presagire un pericolo nei confronti della futura regina. Turbato da questi sogni egli richiede aiuto al Consiglio dei Jedi, il quale però non riesce a fornirgli il supporto e la guida attesa per interpretare il fenomeno e, anzi, viene scoraggiato dal farsi sopraffare dal timore di un evento nefasto.
Tuttavia, Qui-Gon decide di risolvere la questione alla radice: sostiene che la cerimonia debba essere annullata almeno temporaneamente, revocando così formalmente il supporto della Repubblica (dei Jedi e del Cancelliere dal quale è stato inizialmente investito del compito) all’accordo che Fanry firmerà con la Czerka Corporation non appena investita della sua nuova autorità.
Obi-Wan, preoccupato per la radicale presa di posizione del proprio Maestro, contatta il Tempio di Coruscant, che revoca all’insegnante l’incarico di ambasciatore, trasferendolo al ragazzo diciassettenne. La cerimonia avrà quindi luogo, indipendentemente dalla volontà di Qui-Gon.
All’atto dell’incoronazione, però, la visione infine si realizza: finalmente nel pieno dei suoi poteri, la regina Fanry decide di rivendicare la propria autorità sui suoi mondi, commettendo un atto di aperta ostilità nei confronti della Czerka Corporation, rea a suo dire di aver troppo a lungo ingabbiato il commercio e sfruttato le risorse del sistema di Pijal.
Mentre le guardie nere (i soldati incontrati qualche giorno prima) irrompono nella sala, Obi-Wan viene visto come un simbolo della corrotta e indifferente Repubblica, un obiettivo da assassinare.
Consapevole che la sua arma risulterà inutile contro le guardie nere, il padawan reagisce comunque di istinto attivando la lama, che miracolosamente trafigge il capitano della guardia reale, permettendogli di fermarlo prima che spari il colpo letale.
Il mistero viene presto svelato: per renderlo completamente inoffensivo, Fanry aveva sostituto il kyber con un cristallo molto simile per proprietà il giorno prima. Grazie a tale peculiarità, la spada laser è riuscita a produrre comunque una lama di energia, seppur di minore potenza e intensità.
A questa rivelazione ne segue un’altra, ovvero che le armature delle guardie nere sono utili solo contro le lame da cristallo kyber e possono facilmente essere neutralizzate dall’utilizzo di altri cristalli.
Superato lo shock iniziale, Qui-Gon accorre in soccorso di Obi-Wan, lasciando così la regina libera di fuggire sulla sua nave e preparare l’assalto all’incrociatore della Czerka, di stanza in orbita attorno a Pijal.
Rifiutandosi di liberare gli schiavi a bordo dell’incrociatore Leverage e intenzionata solo a lanciare una segnale alla compagnia, Fanry ormai appare fuori controllo e disposta a tutto per rivendicare l’indipendenza del suo sistema.
Obi-Wan e Qui-Gon studiano un piano in tutta fretta per mettere in salvo tutti gli schiavi della Czerka prima che la nave venga abbattuta. Mentre il maestro guadagna tempo, il Padawan vola di nascosto sul Leverage e incarica Pax e Rahara di dare il via a una rivolta che permetta a tutti di fuggire dal disastro incombente.
Per scongiurare la soppressione della rivolta e il successivo bagno di sangue, Kenobi prende una piccola navicella e la pilota pericolosamente negli strettissimi corridoi sino al ponte, dove riesce a fermare la rappresentate della Czerka e tutti i sistemi di repressione.
Cady, amica e consigliera ex-schiava che ha consigliato Fanry nel suo folle progetto, realizza che la regina si è spinta troppo oltre mettendo a rischio le vite dei suoi soldati e degli schiavi a bordo su una nave nemica.
Puntandole un blaster alla testa riesce a farla desistere dal suo intento distruttivo, prevenendo che il colpo finale venga sparato obliterando il Leverage dalla faccia della galassia.
Resasi conto della follia del suo piano, Fanry si arrende e abdica. Maestro e apprendista, avendo finalmente cooperato su ogni fronte sono in piena sintonia e pronti a iniziare un nuovo rapporto… un rapporto nel quale Obi-Wan non vorrà più salire su un velivolo, traumatizzato dalla sua allucinata corsa a bordo dei corridoi nella nave.
Una volta rientrati nella capitale galattica, Qui-Gon rifiuta con rispetto la sua posizione all’interno del Consiglio, interessato a continuare i propri studi dei vari aspetti della Forza lontano dalla torre d’avorio nella quale sono rinchiusi i membri più eminenti dell’Ordine.
Averros, senza più un ruolo, riesce a prendere contatto con Dooku che lo invita a raggiungerlo per esplorare assieme delle sfaccettature della Forza inedite. Ribadendo il suo schieramento col Lato Chiaro, l’atipico Jedi rifiuta la proposta.
Cosa mi è piaciuto
La tematica delle profezie
Tutta la narrazione è permeata dalla presenza delle suddette e sul loro significato dettato dall’interpretazione, mai chiara o univoca, se non al l’atto stesso del manifestarsi di quanto predetto tempo addietro.
Mirabile soprattutto il fatto che non ne sia enunciata solamente una, bensì sono molteplici e vengono presentate a più riprese.
Le profezie ben presto si rivelano un vero e proprio chiodo fisso per Qui-Gon, risalente addirittura ai tempi del suo addestramento al fianco di Dooku.
Nel momento in cui il maestro Jedi è lui stesso testimone di una visione, egli si trova costretto a rivolgersi a coloro i quali che comunque dovrebbero saperne più di lui, come il suo vecchio maestro o addirittura il Consiglio dei Jedi.
Ma se il futuro conto Conte di Serenno, misteriosamente irreperibile al tempo della vicenda, è risultato in passato anch’egli ossessionato dalle profezie (e da una in particolare) al punto da farsi assorbire da esse coinvolgendo anche il proprio apprendista, i saggi membri dell’Ordine quasi temono l’interpretazione di questi presunti scritti premonitori.
Come viene ben descritto l’immobilismo del Senato nel far fronte alla minaccia della schiavitù nei sistemi stellari periferici, così viene raccontata in maniera chiara l’inerzia del Consiglio Jedi dinanzi anche alle questioni apparentemente più banali, come l’interpretazione di una visione. Un ulteriore tassello nel mosaico rappresentante la decadenza della Repubblica e dell’Ordine dei guardiani di pace e giustizia.
Colui che imparerà a vincere la morte vivrà di nuovo attraverso il suo più grande studente.
– Profezia
I flashback
Componenti molto importanti della narrazione di Maestro e Apprendista, i numerosi salti indietro nel tempo riportano al periodo in cui Qui-Gon era ancora un Padawan sotto l’ala protettrice di Dooku.
Viene indagato brevemente anche l’inizio del rapporto con Averross (solo uno dei tanti piccoli collegamenti con Dooku – Jedi Lost) e alcuni momenti cruciali del rapporto con il proprio maestro e futuro Signore dei Sith. Proprio quello dedicato a una missione su Numidian Prime – il pianeta di Solo nel quale il Falcon viene perso da Lando a Sabacc – risulta essere il racconto più interessante.
Nel suddetto vengono gettate pesanti ombre sulla condotta del Conte di Serenno, facendo sospettare come il suo passaggio al Lato Oscuro non sia stato poi così repentino come quello di Anakin ne La Vendetta dei Sith.

Variant cover di Tony Daniel, Howard Shum e Dave Stewart per il primo numero della serie a fumetti Legends Qui-Gon and Obi-Wan.
I personaggi
Da sempre punto di forza dell’autrice (Ransolm Casterfo, Ciena Ree e Thane Kyrell tra tutti) la scrittura delle figure principali del romanzo non manca di colpire pienamente nel segno anche questa volta.
Ovviamente il primo posto spetta al duo Jedi protagonista di Maestro e Apprendista, ancora lontano dalla sintonia mostrata nel corso di Episodio I.
Qui-Gon Jinn presenta già diversi tratti in comune con la figura rappresentata sul grande schermo da Liam Neeson: ostinatamente testardo e per nulla timoroso di manifestare il prorprio dissenso dinanzi al Consiglio e ai suoi membri anziani.
L’elemento più rilevante però riguarda – come accennato precedentemente – la sua ossessione per le profezie; tale sviluppo permette in primo luogo di rivisitare sotto una nuova luce le scelte compiute per strappare il giovane Anakin Skywalker dalla schiavitù su Tatooine.
Il diciasettenne Obi-Wan, invece, è spesso soggetto a forti dubbi concernenti il suo ruolo di Padawan. Incapace di comprendere come mai sia stato scelto dal proprio maestro e come mai lo “tenga bloccato” nell’ambito del combattimento con la spada. La commistione di tutti questi elementi permette di eleggerlo come personaggio più interessante e dinamico dell’intero Maestro e Apprendista.
Menzione particolare per una scena decisamente divertente e sopra le righe, che spiega come mai, nel corso della trilogia prequel, venga più volte ribadito il suo odio per il volo.
Tra i personaggi inediti, Rael Averros è il nome di maggior peso e decisamente il più accattivante.
Segnato da un tragico passato a causa della dipartita della sua Padawan, si caratterizza particolarmente per il fatto di essere un altro Jedi decisamente non convenzionale, avendo anch’egli manifestato più volte la sua divergenza di idee rispetto al Consiglio.
Particolarmente dedito ai piaceri (sesso e spaccacervelli in primis), risulta ormai da anni lontano dal Tempio di Coruscant, praticamente ossessionato dal mantenere al sicuro la propria protetta su Pijal. Tale condizione ottenebra le sue capacità di giudizio, portandolo in netto contrasto con Qui-Gon, nonostante entrambi possano appunto definirsi decisamente lontani dal modello idealizzato di Cavaliere Jedi.
D’altro canto Rahara Wick e Pax Maripher sono due contrabbandieri di gemme preziose e il loro rapporto di collaborazione viene approfondito sino dalle prime pagine del romanzo. Se da un lato il secondo ha una personalità simile a quella di un droide a causa della particolare educazione ricevuta in tenerà età, la prima tratta più volte il tema della schiavitù nella galassia essendo lei stessa stata in catene in passato, stabilendo un confronto davvero d’effetto con i Jedi che si troverà dinanzi.
Entrambi rappresentano il lato umano della galassia non dotato del dono della Forza; in altre parole sono le persone comuni coinvolte in un’avventura più grande di loro, che cambierà per sempre le loro esistenze.
Solo per la principessa Fanry è possibile dire che non risulta caratterizzata in maniera davvero convincente, in quanto il colpo di scena a lei correlato non sorprende propriamente il lettore ma, anzi, lo lascia in un primo momento perplesso.

Qui-Gon Jinn nella variant cover della storia one-shot a lui dedicata e raccolta nel volume L’Età della Repubblica – Eroi. Matite di Romulo Fajardo Jr. e Cory Smith.
Cosa non mi è piaciuto
Inizio un po’ a rilento
Nonostante il nome di tutto rilievo dell’autrice, la prima parte del romanzo (da quando termina l’antefatto e sino ai primi capitoli ambientati su Pijal) risulta non particolarmente frizzante.
La vicenda riguardante la mancanza di stabilità del pianeta dell’Orlo Interno fatica ad attirare l’attenzione del lettore, a causa della necessità di introdurre le dinamiche e gli attori principali che sono coinvolti in tale situazione.
Una volta assestato lo scenario e le sue pedine, le indagini sulle motivazioni e i volti degli attentatori alla vita della principessa Fanry risultano tutto sommato abbastanza tipiche, senza particolari soluzioni narrative particolarmente memorabili.
Fortunatamente, da metà narrazione in poi il ritmo decolla vertiginosamente.
Rapporto in medias res
Una delle mancanze più significative di Maestro e Apprendista è indubbiamente l’assenza del momento in cui il giovane Kenobi viene scelto da Qui-Gon, frangente che nell’universo Legends veniva presentato all’interno della serie per giovani lettori Apprendista Jedi. Nonostante le premesse della pubblicazione indicassero chiaramente che il duo sarebbe stato istituito da tempo, probabilmente non avrebbe guastato saperne di più, invece che scorgere solo vaghi e brevi accenni.
Senza dubbio alcuno questa storia verrà narrata in una futura opera dedicata.
Solo attraverso il sacrificio di molti Jedi l’Ordine purificherà il peccato fatto ai senza nome.
Il pericolo del passato non è passato, ma dorme in un uovo.
Quando l’uovo si schiuderà, minaccerà tutta la galassia .
Quando la Forza stessa si ammala, passato e futuro devono dividersi e combinarsi.
Verrà un Prescelto, nato da nessun padre, e attraverso di lui verrà ripristinato l’equilibrio definitivo nella Forza.
– Qui-Gon assiste all’ennesima riproduzione di una profezie proveniente da un holocron

Variant cover di Maestro e Apprendista, esclusiva della Celebration del 2019. Realizzata da Jama Jurabaev.
Commento finale
Maestro e Apprendista può essere tranquillamente definito un altro bersaglio centrato da parte di Claudia Gray, indubbiamente la scrittrice più convincente del nuovo corso Disney–Lucasfilm assieme a Cavan Scott.
Mancante forse in lieve entità dell’epicità di Lost Stars o della solidità della storia di Bloodline, il romanzo riesce comunque a presentare dei personaggi davvero convincenti, ponendo sul tavolo una vicenda che narra di crescita, insicurezze e amicizia.
Risultando attualmente una delle poche opere ambientate antecedentemente a Episodio I, approfondisce alcune delle tematiche più rilevanti presentate nella trilogia prequel, come la cecità dell’Ordine dei Jedi e la decadenza della Repubblica.
Lo stile di scrittura risulta sempre scorrevole e, nonostante la vicenda abbia due velocità differenti nella prima e seconda parte, risulta un vero piacere scoprire di più sul rapporto tra Obi-Wan e Qui-Gon, nonché sprazzi del passato di quest’ultimo.
Consigliabile leggerlo assieme a Dooku – Jedi Lost, in quanto le due opere presentano diversi elementi in comune; imprescindibile per i fan della trilogia prequel, sebbene non presenti una storia propriamente indimenticabile.
Raro caso di storia nella quale le singole componenti risultano più rilevanti dell’insieme.
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Altre opere:
– Dooku – Jedi Lost;
– L’Età della Repubblica – Eroi;
– L’Età della Repubblica – Nemici.