The Dark Lord Trilogy 2 di 3
È il maggio del 2005. Dopo un’attesa a dir poco febbrile per i fan, esce nei cinema il capitolo conclusivo della Trilogia Prequel (all’epoca, dell’intera saga), La Vendetta dei Sith.
Come ogni altra pellicola starwarsiana, anche questa è accompagnata da una trasposizione letteraria, affidata alla penna di Matthew Stover. Già veterano dell’Universo Espanso (in quanto autore di Shatterpoint, Luke Skywalker and The Shadows of Mindor e The New Jedi Order – Traitor), Stover realizza quello che è anche il capitolo centrale dell’informale Dark Lord Trilogy, iniziata con l’ultima grande impresa di Anakin Skywalker come Cavaliere Jedi nel precedente Labyrinth of Evil di James Luceno.
La Vendetta dei Sith è l’unico della trilogia arrivato in Italia, tradotto da Gian Paolo Gasperi (edizione che qui recensiamo) in occasione dell’uscita del film omonimo ed è ormai è di reperibilità medio-bassa, ma la versione in lingua originale si trova con facilità. Basandosi su altri libri dello stesso autore, chi scrive avvisa che lo stile di Stover è relativamente articolato e richiede una conoscenza piuttosto buona dell’Inglese. Ricordiamo che oramai anche questo libro fa parte del mondo Legends.
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- Titolo: Star Wars: Revenge of The Sith
- Autore: Matthew Stover
- Data di pubblicazione: 17 maggio 2005
- Edito da: Sperling & Kupfer, copertina rigida, 398 pagine
- Prezzo: 27,10 € (Acquista qui in Italiano) / 6,31€ (Acquista qui in Inglese)
Questa storia successe tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana. È ormai conclusa. Non si può fare più nulla per cambiarla. È una storia che parla di amore e perdita, di amicizia e tradimento, di coraggio e sacrificio, e della morte dei sogni. È una storia che parla del confine sottile che separa la nostra parte migliore da quella peggiore. È la storia della fine di un’epoca. Le storie hanno qualcosa di strano…
Sebbene tutto questo sia accaduto tanto tempo fa e così lontano che non esistono parole per descrivere il tempo e la distanza, sta succedendo anche adesso. Proprio qui. Sta succedendo mentre leggi queste parole.
Ecco come venticinquemila anni sono giunti al termine. corruzione e tradimento hanno distrutto una pace millenaria. Non è soltanto la fine di una repubblica: la notte sta calando sulla civiltà stessa. È il crepuscolo dei Jedi. È l’inizio della fine.
Cosa mi è piaciuto
Il culmine della guerra
“Nei cieli di Coruscant infuria la guerra”. Con questa frase inizia La Vendetta dei Sith, nonché l’atto finale delle Guerre dei Cloni. Durante la prima parte del libro, vengono dettagliatamente narrati la battaglia di Coruscant (QUI un’altra storica battaglia per la capitale della galassia) e il salvataggio del Cancelliere Palpatine, vicende che occupano un buon quarto del libro.
In mezzo ai combattimenti tra caccia, la voce narrante racconta con grande capacità evocativa la portata della tragedia che affligge la galassia. Con perfetta continuità rispetto a Labyrinth of Evil, prosegue il filone tematico dell’atmosfera drammatica e opprimente, ora portata alle estreme conseguenze.
Si parla della popolazione galattica terrorizzata dall’attacco alla capitale, dei drammi quotidiani, della morte di tantissimi Jedi, degli immensi poteri di emergenza affidati a Palpatine, che lo hanno reso un dittatore di fatto. Quest’ultimo punto è particolarmente insistito, e fa da raccordo con la parte centrale della storia, il piano dei Jedi (molto ben dettagliato) per scovare Sidious. Un dettaglio molto apprezzato è la trasmissione propagandistica dove il Generale Grievous sbandiera la cattura del Cancelliere, minacciando la caduta della Repubblica di fronte ai Separatisti.
Il Consiglio dei Jedi, sulla scorta dei risultati ottenuti nell’indagine nel primo libro (che in-universe avviene fino al giorno prima ed è più volte citata) tiene d’occhio il Cancelliere Palpatine, sospettando che il signore dei Sith si nasconda tra i suoi stretti collaboratori. Con le parole di uno dei Maestri più eminenti:
L’unica ragione per cui Palpatine non è un sospetto è perché governa già la galassia.
– Mace Windu
Tramite i ricordi dei protagonisti vediamo come la guerra in corso ne abbia plasmato radicalmente le personalità e le scelte. Vengono citati frequentemente episodi della versione Legends del conflitto, tra i quali le battaglie di Jabiim e di Aargonar. La Vendetta dei Sith si inserisce così non solo all’interno di un quadro globale di opere (cosa sempre apprezzatissima), ma addirittura al vertice di un’intera fase del vecchio Universo Espanso. Date le conclusioni della storia, poi, l’opera diventa il cardine dell’intera saga e il raccordo con le opere ambientate successivamente, da Kenobi al The New Jedi Order.
Alla guerra si intreccia un affresco curato della situazione politica. La Repubblica Galattica vacilla con il protrarsi della guerra, ed è evidente che Palpatine ne approfitta per accentrare il potere emendando la Costituzione per sopprimere la libertà. Gli sforzi dei suoi oppositori in Senato, primi tra i quali Bail Organa e Mon Mothma, si concretizzano in una Petizione firmata da duemila senatori per porre fine al conflitto e concludere così lo stato di emergenza che ha minato la democrazia.
Numerose sono le discussioni dei Jedi e dei senatori sul tema, e tutti optano alla fine per la via “illegale”, ovvero deporre il Cancelliere Palpatine. Come tutti sappiamo la guerra si conclude solo dopo la rivelazione: la Repubblica è in mano ai Sith, i Jedi sono accusati di ribellione e fatti sterminare, fino alla nascita dell’Impero. È questo il mondo oppresso e in cui si muovono i personaggi, di cui parleremo più sotto.
Luce contro oscurità
L’oscurità è generosa, e paziente.
È l’oscurità che semina la crudeltà nella giustizia, che instilla il disprezzo nella pietà, che avvelena l’amore con i semi del dubbio.
L’oscurità sa essere paziente, perché la minima goccia di pioggia farà germogliare quei semi.
La pioggia verrà, e i semi germoglieranno, perché l’oscurità è il terreno in cui crescono, ed è le nubi che li coprono, e attende dietro la stella che li illumina.
La pazienza dell’oscurità è infinita. Alla fine anche le stelle si spengono.
Il romanzo si può leggere anche come una progressiva e inarrestabile caduta della galassia nell’oscurità.
Come i Jedi notano da subito, la Forza si è volta verso il Lato Oscuro, e a nulla valgono gli sforzi di dissiparlo, prima o dopo la scoperta dell’identità del Signore dei Sith. La sensazione di uno scontro epocale tra bene e male sorge soprattutto nella terza parte del libro, intitolata giustamente Apocalisse. Le perverse e logoranti macchinazioni di Darth Sidious hanno fatto cadere il Prescelto, Anakin Skywalker, al Lato Oscuro (“Prescelto da me”, dice Palpatine appena rivelatosi, stravolgendo il senso della Profezia) trasformandolo senza ritorno in Darth Vader. Proprio Sidious viene dotato di un’aura quasi mistica: dalla sua rivelazione il narratore lo descrive come “l’ombra”.
Di fronte alla catastrofe dei Jedi, Yoda e Obi-Wan si dividono per affrontare i Sith. Le pagine che raccontano il doppio duello con stacchi continui sono le più tese. I massimi rappresentanti di oscurità e luce, Sidious e il suo piccolo verdastro amico Yoda, si affrontano in un duello che, dal punto di vista “cosmologico”, forse è ancor più pregnante di quello tra Obi-Wan e Anakin su Mustafar:
Quando le lame si incrociarono, era ben più di Yoda contro Palpatine, ben più del millennio di Sith contro le legioni di Jedi; era l’espressione del conflitto fondamentale dell’universo stesso. la luce contro l’oscurità. Chi vince prende tutto.
Alla fine, l’ombra dell’Impero cala su tutto. Darth Vader è nato, anche se ha pagato un prezzo enorme (tema ben sviluppato nel successivo Dark Lord – The Rise of Darth Vader). Le speranze per il ritorno della luce sono i piccoli Luke e Leia e il segreto Jedi per conservare la coscienza dopo la morte. Qui trovate le nostre recensioni di Jedi vs. Sith – The Essential Guide to the Force e Il Cammino Jedi, per una disamina della storia e della filosofia dei due ordini.

Il duello tra l’Imperatore Galattico e il Gran Maestro dell’Ordine Jedi nella Rotonda del Senato.
Illustrazione di Jeffery Carlisle per il The Essential Reader’s Companion.
I personaggi
Pressoché ogni attore del dramma viene dipinto da Stover a tutto tondo. I passaggi introspettivi della storia ci mostrano i personaggi che abbiamo visto e rivisto sotto una nuova luce. Ognuno di essi si fa davvero protagonista della propria storia singola, spesso grazie a capitoli dedicati specificamente alle loro motivazioni, pensieri e abilità.
Particolarmente notevoli nella novelization de La Vendetta dei Sith sono le caratterizzazioni di Dooku (molto puntuale, includendo la sua visione del futuro Impero di cui pensava di fare parte) e Windu (animato dallo sforzo per salvare la Repubblica, secondo lui necessaria per mantenere la civiltà stessa, e molto determinato). Nel caso del Maestro Jedi, Stover fa molti riferimenti al suo precedente libro Shatterpoint, imperniato proprio su Windu.
Non possono mancare i due protagonisti principali, Obi-Wan e Anakin. A questi ultimi si accompagnano rispettivamente due immagini, rese con uno stile originalissimo e poetico: il flusso della Forza in cui Kenobi si immerge serenamente e che ne guida le azioni e il “drago della stella morta”, simbolo che personifica la paura di Anakin di perdere chi ama, in particolare Padmé.
E’ questo drago a spingerlo, metaforicamente, tra le braccia di Sidious, per venire poi strangolato da Darth Vader convinto di poter apprendere il segreto di Darth Plagueis, ovvero ingannare la morte. Anche Padmé, che siamo abituati a vedere messa da parte o bistrattata nelle opere cartacee, si vede restituito uno spessore che anche la pellicola mancava di darle.
Il focus sui personaggi, sebbene insistito, lascia che questi siano al servizio della storia, come è giusto, e non il contrario.

Il tragico epilogo dello scontro su Mustafar tra Obi-Wan Kenobi e Darth Vader alla fine de La Vendetta dei Sith, dal volume Jedi vs. Sith: The Essential Guide to the Force
Cosa non mi è piaciuto
Troppe differenze
Per quanto la qualità della trasposizione sia indiscussa, il testo de La Vendetta dei Sith si discosta svariate volte da quanto visto nel film, alcune in modo eclatante. Infatti, in diverse scene gli eventi si svolgono diversamente, pur essendo il risultato lo stesso. Dove il film narra essenzialmente la vicenda centrale, la caduta di Anakin al Lato Oscuro, il libro costruisce una fittissima rete di sottotrame, estende le scene di dialogo e di azione a volte fino al punto di cambiarne il senso.
Ribadiamo, i risultati sono gli stessi, ma i modi molto diversi, in primis nei dialoghi. Viene da domandarsi in molte occasioni perché tutto ciò non sia nel film, che dopo la lettura può apparire come una riduzione all’osso del romanzo.
Al contrario, si riscontra l‘assenza totale della battaglia di Kashyyyk, quindi di Chewbecca e Tarfful (un’opportunità di caratterizzazione mancata per i due Wookiee), l’Ordine 66 (a eccezione del tentato assassinio di Obi Wan su Utapau) viene raccontato in modo piuttosto generico, anche se suggestivo.
Lievi errori
Sebbene ininfluenti, per amore della precisione si riscontrano alcuni piccoli errori che cozzano con altre opere o informazioni. Tra questi il quarto stile di combattimento con la spada laser viene chiamato “Ataro”, invece che, correttamente, “Ataru”. Durante il combattimento tra i Maestri Jedi e Darth Sidious, la spada del Maestro Agen Kolar viene definita “verde smeraldo”, mentre nel film è blu. Una simile incongruenza cromatica è ben familiare ai fan, a causa della recente nuova stagione di The Clone Wars, in riferimento al personaggio di Ahsoka.
Commento finale
Il romanzo del capitolo finale dei Prequel, acclamato come la migliore delle trasposizioni letterarie, è un’opera che trascende la propria funzione regalando un vero e proprio racconto epico vasto e denso.
Ne La Vendetta dei Sith si può trovare praticamente tutto. Stover da prova di una straordinaria capacità di condensazione: in quattrocento pagine possiamo leggere la vicenda del film ampliata mirabilmente, dove tutto trova il suo posto. Così, i personaggi che amiamo sono dotati di grande profondità, e vengono messi al servizio di un dramma corale e totale, dove il crepuscolo cala definitivamente su tutto ciò che questi conoscevano. Le sequenze estese o aggiunte rispetto alla pellicola, davvero numerosissime, trattano gli argomenti più disparati: sequenze di azione, riflessioni filosofiche sulla Forza, piani ingegnosi, complotti malvagi, un amore tragico.
La tragedia del Prescelto ne è il centro, e Anakin viene sviscerato fino in fondo, dando il giusto peso alla sua caduta, più volte attaccata dal pubblico di essere repentina e scarsamente motivata. Non da meno i personaggi secondari, dipinti a tutto tondo. L’intensità viene enfatizzata dallo stile poetico e immaginifico di Stover. Le immagini e le simbologie che l’autore crea ci fanno percepire il tutto come la rappresentazione pura della lotta tra il bene e il male, che pure si confondono spaventevolmente.
A sfavore, i piccoli errori e le differenze macroscopiche tra libro e film, che lasciano una certa frustrazione, e alcuni passaggi troppo rapidi nel terzo atto. L’edizione in copertina rigida di Sperling & Kupfer è di media qualità, poco soddisfacente per il formato abbastanza ridotto rispetto ai più recenti libri di Multiplayer Edizioni. La lettura è vivamente consigliata a tutti, anche a chi non abbia mai letto opere cartacee, per una comprensione approfondita del capitolo cardine della saga, che appare sotto una nuova luce.
Bonus
Citiamo qui alcuni passaggi particolarmente suggestivi dalle ultime pagine de La Vendetta dei Sith: la fine di un’era che preannuncia un nuovo inizio.
Tu l’amavi. L’amerai sempre. Non avresti mai potuto volere la sua morte. Mai. Ma ora ricordi… Ricordi tutto… Ricordi il drago che hai fatto uccidere da Vader, partorito dal tuo cuore. Ricordi il gelido veleno nel sangue di Vader. Ricordi la fornace della furia di Vader, e l’odio cieco che ti ha fatto stringere la gola di lei per zittire le menzogne sulle sue labbra… E poi giunge un momento in cui comprendi finalmente che non esiste alcun drago. Che non esiste alcun Vader. Che esisti solo tu. Solo Anakin Skywalker. Che eri tu. Sei tu. Solo tu.
Sei stato tu. L’hai uccisa tu. […] Ed è in quel momento che finalmente comprendi la trappola del Lato Oscuro, la crudeltà ultima dei Sith… Perché te stesso è tutto ciò che ti resterà. E scoppi dalla rabbia, e gridi, e usi la Forza per schiacciare l’ombra che ti ha distrutto, ma ora sei di gran lunga inferiore a ciò che eri, sei più una macchina, sei come un pittore diventato cieco, un compositore diventato sordo, ricordi dov’era il potere, ma il potere che riesci a toccare è solo un ricordo […] e alla fine non riesci a sfiorare l’ombra. Alla fine, non vuoi nemmeno farlo… Alla fine, l’ombra è tutto ciò che ti è rimasto. Perché l’ombra ti capisce, l’ombra ti perdona, l’ombra ti avvolge… E nel tuo cuore-fornace, bruci nelle tue stesse fiamme. Ecco come ci si sente a essere Anakin Skywalker. Per sempre.
È cominciata una lunga notte […] Ma anche nella notte più fonda, alcuni sognano l’alba. […] Su Tatooine, un Maestro Jedi porta un neonato alla fattoria di Owen e Beru Lars… e poi in sella al suo eopie, si avvia nella Desolazione dello Jundland, verso i soli che volgono al tramonto.
Altre opere:
– Labyrinth of Evil.
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