È guerra! Dopo un sesto episodio infarcito di comparse, The Book of Boba Fett si conclude con una puntata segnata da una forte componente d’azione. Come di consueto, Star Wars Libri & Comics presenta oggi l’analisi del settimo e ultimo episodio della serie, scritto Jon Favreau, diretto da Robert Rodriguez e intitolato Capitolo 7: In Nome dell’Onore.
The Book of Boba Fett, Capitolo 7 – Sinossi ufficiale
Boba Fett e Fennec Shand affrontano un conflitto che si sta inasprendo.
The Book of Boba Fett, Capitolo 7 – Analisi e easter egg
Come già avvenuto in occasione di The Mandalorian, il settimo episodio di The Book of Boba Fett, intitolato Capitolo 7: In Nome dell’Onore, si apre con un riassunto delle puntate precedenti, seguito dall’inconfondibile carrellata degli elmi e dei droidi più celebri della saga: Darth Vader, BB-8, Din Djarin, Kylo Ren, R2-D2, Luke Skywalker, C-3PO, Fennec Shand e Boba Fett.
Mos Espa, Rifugio di Garsa Fwip. Boba Fett, Fennec Shand, Din Djarin e i Mod si aggirano per le rovine del locale, recentemente distrutto da un attentato dei Pyke (The Book of Boba Fett: Capitolo 6). Il Mandaloriano è latore di buone notizie: Cobb Vanth organizzerà una guarnigione in loro soccorso, a patto che il traffico di spezia cessi per sempre. Seppur riluttante, Boba Fett accetta, prima di barricarsi all’interno del Rifugio su insistenza di Drash e Skad.
Mos Eisley. Facendosi largo tra un gruppo di Jawa impauriti, Cad Bane giunge alla base del Sindacato Pyke, dove il capo locale dell’organizzazione e il sindaco Mok Shaiz complottano contro il Daimyo. Qui, il Duros conferma che Freetown non interverrà, mentre il Pyke rassicura l’Ithoriano che la tribù di Sabbipodi di cui Boba Fett faceva parte è stata massacrata incolpando i Biker di Kintan, che a loro volta sono stati falciati dall’ex-cacciatore di taglie.
Attracco 3-5. Un caccia stellare Ala-X T-65B atterra presso la rimessa di Peli Motto. Inizialmente preoccupata per un’ispezione della Nuova Repubblica, la riparatrice scopre, con sommo stupore, che l’occupante della carlinga è Grogu, che ha scelto la cotta di maglia in beskar in seguito al bivio proposto da Luke Skywalker (The Book of Boba Fett: Capitolo 6). A pilotare il velivolo vi è l’astromeccanico R2-D2, incaricato di consegnare il bambino al Mandaloriano. Frattanto, Peli Motto e i suoi droidi di serie BD, DUM, MPH, R5 e WED-15 si prendono cura del piccolo, nutrendolo con dei saporiti vermi dung.
Rifugio di Garsa Fwip. Boba Fett, Fennec Shand e Din Djarin passano in rassegna la posizione dei loro uomini: le guardie Gamorreane sorvegliano l’astroporto e lo spazio Klatooiniano, Krrsantan il municipio e il territorio Trandoshano, i Mod il quartiere operaio e le aree degli Aqualish. Nonostante le misure di sicurezza, il droide fonditore 8D8 annuncia l’arrivo di Cad Bane, giunto indisturbato per negoziare con il Daimyo per conto del Sindacato Pyke.
Dinanzi al rifiuto dell’ex-cacciatore di taglie, che accusa il Duros di essere un assassino codardo (come si suol dire: il Quacta che dà del viscido allo Stifling), Bane provoca Boba Fett rivelandogli la verità sulla fine della tribù dei Tusken. Grazie all’intervento di Fennec, tuttavia, Boba riesce a mantenere la calma e a evitare la trappola del pistolero.
Ben presto, tuttavia, la situazione precipita: violando l’accordo stretto in precedenza, le tre famiglie criminali di Mos Espa si ribellano, attaccando a tradimento le forze di Boba Fett in tutti i quartieri. I primi ad avere la peggio sono i Gamorreani, che muoiono per mano dei Klatooiniani cadendo dalle alture della città.
Vista la mala parata, il Daimyo invia Fennec Shand a Mos Eisley, all’Ufficio Osservatori del Deserto, per eliminare la catena di comando del Sindacato Pyke. Lungo il percorso, la Maestra Assassina riesce inoltre a dare manforte ai Mod, uccidendo numerosi Aqualish e mettendo in fuga i superstiti.
Frattanto, le forze dei Pyke circondano il Rifugio di Garsa Fwip. Rimanendo fedele al Credo, definito da Boba Fett foraggio per bantha, Din Djarin afferma di voler restare, deciso a morire in nome dell’onore. Prima che lo scontro abbia inizio, tuttavia, il maggiordomo di Mok Shaiz, forte dell’istruzione ricevuta su Coruscant come consigliere civico per negoziazioni, mette a disposizione i propri servigi come intermediario, ricevendo istruzioni scritte dal Daimyo.
I termini proposti da Boba Fett si rivelano, tuttavia, una dichiarazione di guerra nei confronti dei Pyke. Appena un istante prima che gli alieni nativi di Oba Diah possano folgorare il Twi’lek, tuttavia, l’ex-cacciatore di taglie e il Mandaloriano fuoriescono dal rifugio a bordo dei propri jetpack, seminando il panico tra le forze nemiche.
L’effetto sorpresa, tuttavia, non è sufficiente dinanzi all’incredibile disparità di forze, così come non sono sufficienti folgoratori, dardi razzo e sibilanti. Sebbene protetti dalle loro resistenti corazze in beskar, i due guerrieri sono sempre più vicini a soccombere sotto i colpi dei nemici.
È in questo momento che giungono, a bordo di un landspeeder V-35, i rinforzi di Freetown, guidati dal Weequay Taanti: una sorpresa, questo è certo, ma molto ben accetta. Nonostante, e forse anche a causa della sorte toccata allo sceriffo Vanth, il popolo di quella che un tempo era Mos Pelgo ha deciso di correre in aiuto del gotra di Boba Fett, deciso a eliminare i Pyke una volta per tutte. Gli invasori vengono poi messi in fuga dall’arrivo dei Mod e di Krrsantan, che, seppur gravemente ferito, è riuscito a sconfiggere i Trandoshani da solo.
La gente di Freetown canta vittoria, ma è troppo presto: i Pyke hanno infatti sguinzagliato due droidi Scorpenek, evoluzione diretta dei droideka utilizzati al tempo delle Guerre dei Cloni. Incapaci di penetrare i loro deflettori, Boba Fett e alleati si ritrovano costretti alla fuga.
Il Daimyo e il Mandaloriano tentano, ancora una volta, una strenua resistenza, ma è tutto inutile: neppure la Spada Oscura, infatti, è in grado di attraversare gli scudi deflettori, migliorati e corretti rispetto a quelli dei droideka. Boba Fett, tuttavia, ha un’idea, ma per attuarla serve che Din Djarin guadagni più tempo possibile.
Inseguito da uno Scorpenek, il Mandaloriano viene poi raggiunto da Peli Motto e Grogu, entrambi a bordo di un risciò guidato da un droide di serie RIC. Il trio si dà a una fuga disperata per le strade di Mos Espa, mentre Krrsantan, i Mod e la guarnigione di Freetown si rifugiano tra le rovine di alcuni edifici, con Drash e Jo ad agire come tiratrici scelte.
La fuga, tuttavia, s’interrompe ben presto, quando lo Scorpenek riesce ad abbattere il risciò. Sembra tutto perduto, ma un ruggito in lontananza preannuncia il ritorno di Boba Fett a dorso di Rancor, lo stesso donatogli qualche settimana prima dai cugini di Jabba the Hutt prima di tornare su Nal Hutta (The Book of Boba Fett: Capitolo 3). Pur non riuscendo a distruggere i deflettori, il mostro riesce a indebolirli quanto basta per consentire a Din Djarin di penetrare lo scudo e utilizzare la Spada Oscura per danneggiare il droide. Il Mandaloriano viene poi salvato dall’intervento di Grogu, che utilizza la Forza per estrarre un bullone dallo Scorpenek e dare il tempo al Rancor di distruggerlo.
Distrutto il primo Scorpenek, Boba Fett guida la bestia contro il secondo droide da battaglia, mentre i Pyke battono in ritirata sotto il fuoco delle truppe del Daimyo. Sembra tutto finito, ma l’arrivo di Cad Bane, armato di lanciafiamme, spaventa il Rancor e lo induce alla fuga.
Ripetendo il duello probabilmente avvenuto quasi trent’anni prima, Cad Bane e Boba Fett si affrontano tra le sabbie di Tatooine. Prima di combattere, il Duros ammettere di non comprendere l’attaccamento del Daimyo a Mos Espa, ai suoi abitanti e ai Tusken. Boba, in ogni caso, non è più il ragazzino che Cad Bane ha conosciuto durante le Guerre dei Cloni, e lo stesso Bane è ormai vecchio, avendo già oltrepassato i settant’anni. Vecchio, certo, ma non per questo più lento: estratta la pistola, il cacciatore di taglie colpisce ripetutamente Boba Fett, avvicinandosi poi per finirlo, non prima di averlo schernito e definito un assassino, come suo padre prima di lui. Prima che Bane possa sparare, tuttavia, il clone Alpha estrae il bastone gaderffii (o gaffi) e, con una rapida mossa, trafigge il Duros, lasciandolo a terra esanime. Cad Bane sembrerebbe dunque morto, ma potrebbe non essere così: le spie del suo respiratore, infatti, paiono lampeggiare ancora.
Nel frattempo, il Rancor semina il panico in città, arrampicandosi sui palazzi più alti come se fosse uno Zillo Beast. È Din, questa volta, a tentare di cavalcarlo, senza successo; al contrario, il Mandaloriano rischia di essere divorato dalla belva e riesce a salvarsi soltanto grazie all’armatura in beskar e al lanciafiamme.
È a questo punto che Grogu sfugge a Peli Motto e al maggiordomo di Mok Shaiz e, come già fatto in passato da Anakin Skywalker, Kanan Jarrus ed Ezra Bridger, utilizza la Forza per placare e addormentare il Rancor, prima di coricarsi al suo fianco e fare lo stesso. Il pericolo è scampato, la guerra è finita, Mos Espa è in pace.
Mos Eisley. Presso l’Ufficio Osservatori del Deserto, il capo dei Pyke annuncia a Mok Shaiz, Dokk Strassi, Garfalaquox e il boss della famiglia Klatooiniana che il Sindacato abbandonerà Tatooine, vista l’eccessiva ostilità dei locali. La discussione, tuttavia, s’interrompe bruscamente quando il gruppo ode alcuni colpi di folgoratore.
Le guardie cadono una ad una, seguite dai gangster delle famiglie criminali. Mok Shaiz tenta la fuga, ma viene colto di sorpresa da un cappio e impiccato. A sua volta, il capo dei Pyke cerca di fuggire, ma viene pugnalato alle spalle da Fennec Shand, giunta finalmente a Mos Eisley per eliminare il problema alla radice.
Mos Espa. Boba Fett e la Maestra Assassina si fanno strada per i vicoli della città, accolti dalla riconoscenza e dal rispetto degli abitanti, che regalano loro dei Meiloorun. Il Daimyo, accettato il dono, lo consegna a Krrsantan, accompagnato dai Mod e dal droide acchiappatopi di serie LEP (The Book of Boba Fett: Capitolo 4). A pensarci bene, forse il clone Alpha non è tagliato per guidare Tatooine: ma se non lui, chi?
Spazio aperto. Grogu e Din Djarin si trovano a bordo del caccia N-1 ricostruito da Peli Motto (The Book of Boba Fett: Capitolo 5). Con il suo solito fare un po’ capriccioso, il piccolo richiede, quasi come si trattasse di una giostra, che il Mandaloriano esegua una brusca accelerazione. Preso per sfinimento, il guerriero accetta, mentre i due volano verso nuove avventure.
Scena dopo i titoli di coda, palazzo di Boba Fett. Cobb Vanth, gravemente ferito ma sopravvissuto al duello con Cad Bane, sta subendo un trattamento curativo all’interno della vasca di bacta del Daimyo, mentre il modificatore che ha salvato la vita a Fennec Shand (The Book of Boba Fett: Capitolo 4) si appresta a operarlo. Vago presagio di una seconda stagione?
Vi ricordiamo che discuteremo nel dettaglio di questo episodio durante la settima puntata della seconda stagione di Sundari Nights Live, in diretta su YouTube in data martedì 15 febbraio 2022 alle ore 21:00.
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