The Book of Boba Fett, Capitolo 6 – Analisi e easter egg

Il ritorno dello Jedi! Dopo un quinto episodio spettacolare, The Book of Boba Fett mette a segno una straordinaria doppietta con un’altra puntata di altissima qualità in cui, tuttavia, il protagonista della serie appare a malapena. Al suo posto, un tripudio di volti conosciuti, alcuni ancora inediti in live action. Come di consueto, Star Wars Libri & Comics presenta oggi l’analisi del quinto episodio della serie, scritto da Jon Favreau e Dave Filoni, diretto da Dave Filoni e intitolato Capitolo 6: Dal Deserto uno Sconosciuto.

The Book of Boba Fett, Capitolo 6 – Sinossi ufficiale

I misteri vengono indagati e Boba Fett apprende nuove informazioni.

The Book of Boba Fett, Capitolo 6 – Analisi e easter egg

Come già avvenuto in occasione di The Mandalorian, il sesto episodio di The Book of Boba Fett, intitolato Capitolo 6: Dal Deserto uno Sconosciuto, si apre con un riassunto delle puntate precedenti, seguito dall’inconfondibile carrellata degli elmi e dei droidi più celebri della saga: Darth Vader, BB-8, Din Djarin, Kylo Ren, R2-D2, Luke Skywalker, C-3PO, Fennec Shand e Boba Fett.

Tatooine. Nel bel mezzo del Mare delle Dune, punteggiato da numerosi vaporatori di condensa, un gruppo di corrieri della droga al soldo del Sindacato Pyke opera i propri loschi traffici. Prima che lo scambio di crediti e spezia sansanna possa andare in porto, tuttavia, i Pyke vengono interrotti dallo sceriffo di Mos Pelgo, Cobb Vanth (Aftermath, Aftermath: Debito di Vita, Aftermath: La Fine dell’Impero, The Mandalorian: Capitolo 9).

Deciso a non ricorrere immediatamente alla violenza, lo sceriffo tenta di convincere i criminali a desistere dalle proprie attività, intimando loro di salire a bordo del landspeeder e di tornare a Mos Espa o in quel covo di feccia e malvagità che è il porto spaziale di Mos Eisley.

Tre dei quattro Pyke, tuttavia, sfoderano inutilmente i propri fulminatori, venendo prontamente battuti sul tempo e folgorati da Cobb Vanth, che concede all’ultimo membro del gruppo la possibilità di arrendersi e di riferire l’accaduto ai propri superiori.

Lasciato al criminale il camtono di crediti, lo sceriffo sequestra tuttavia la cassa di spezia come multa per l’infrazione, disperdendo poi la droga tra i venti del deserto.

Spazio aperto. Il caccia stellare N-1 di Din Djarin esce dall’iperspazio nei pressi di un lussureggiante pianeta ricoperto di foreste. Atterrato nei pressi di uno specchio d’acqua, il Mandaloriano viene accolto dal droide R2-D2, a cui rivela di essere giunto lì in cerca di Grogu.

L’astromeccanico cinguetta allegro, conducendo il cacciatore di taglie nel fitto della foresta. È qui che i due incontrano il primo di una lunga schiera di droidi formica, instancabilmente intenti a costruire un’edificio in pietra dalla pianta circolare. Dinanzi all’insistenza di Din Djarin, R2-D2 entra in modalità risparmio energia, di fatto spegnendosi. Non sarà l’ultima volta: 19 anni più tardi, nel 28 ABY, il droide ripeterà la medesima procedura in seguito agli oscuri fatti che porteranno all’esilio autoimposto del suo padrone (L’Ascesa di Kylo Ren, Episodio VII: Il Risveglio della Forza, Episodio VIII: Gli Ultimi Jedi).

Sullo stesso pianeta, Grogu si ritrova assorto in meditazione insieme al suo maestro, l’ultimo Jedi Luke Skywalker. Come sempre affamato, il piccolo usa la sua possanza per tentare di catturare e mangiare una rana con un occhio solo. Il bambino viene tuttavia scoperto dall’insegnante, che offre una dimostrazione di Forza sollevando decine di rane.

Maestro e apprendista si apprestano dunque a una passeggiata nella foresta. È qui che Luke narra a Grogu di Yoda, il suo insegnante, citandone una delle frasi più celebri: La grandezza non conta. Tentando forse di capire se il piccolo abbia mai conosciuto il Gran Maestro dell’Ordine Jedi, Skywalker chiede se il bambino abbia mai sentito qualcuno parlare per enigmi quando si trovava a casa sua, nel Tempio Jedi dell’ecumenopoli di Coruscant.

Dinanzi alla mancanza di ricordi di Grogu, Luke decide di usare la Forza per aiutare il piccolo. Lo spettatore assiste dunque a una visione dell’Ordine 66, in cui numerosi soldati clone della 501ª Legione attaccano e uccidono tre Jedi posti a difesa di Grogu. La loro identità non è chiara, benché i tre siano probabilmente ispirati al Maestro Jedi Cin Drallig e ai Padawan Bene e Whie Malreaux, periti tuttavia in duello contro Darth Vader e non morti a opera dei cloni. Un’ultima curiosità della visione riguarda il presunto stemma di Barriss Offee: che sia proprio costei, la cui sorte è peraltro sconosciuta, ad aver salvato Grogu?

Nel frattempo, assopitosi su di un giaciglio preparato appositamente per lui dai droidi formica, Din Djarin si risveglia di soprassalto, trovandosi di fronte una vecchia amica della famiglia Skywalker: si tratta di Ahsoka Tano, ex-Jedi ed ex-Padawan di Anakin (The Mandalorian: Capitolo 13). Dinanzi allo stupore del Mandaloriano, la Togruta spiega che è stato R2-D2 a condurlo da lei.

Ahsoka prosegue spiegando al cacciatore di taglie la funzione di quel luogo: diverrà, in futuro, una grande scuola, di cui Grogu sarà il primo studente. Tuttavia, sarà davvero così? Una bella domanda, per un altro momento.

I due si addentrano dunque nella foresta, conversando riguardo alle condizioni di Grogu, che sotto la protezione di Luke Skywalker si trova nel luogo più sicuro della galassia, e ai reciproci sentimenti di attaccamento tra il Mandaloriano e il bambino, che potrebbero inficiare l’addestramento del piccolo.

Nonostante la riluttanza del cacciatore di taglie, questi pare comprendere il punto di vista della Togruta che, anche se soltanto da lontano, gli permette di vedere il bambino. L’unica richiesta del guerriero è, a questo punto, di poter consegnare al piccolo, in quanto ex-trovatello Mandaloriano, la cotta di maglia in Beskar realizzata precedentemente dall’Armaiola (The Book of Boba Fett: Capitolo 5).

Vedere Grogu, tuttavia, non potrà che rendere tutto più difficile. È a questo punto che Din affida il dono ad Ahsoka, chiedendole di assicurarsi che Grogu sia ben protetto. Poco dopo, il Mandaloriano solca nuovamente i cieli del pianeta a bordo del suo caccia stellare N-1, di ritorno su Tatooine.

Intanto, l’addestramento di Grogu sotto Luke Skywalker continua. Il piccolo sembra ancora in difficoltà nell’uso consapevole della Forza, ma il maestro non demorde: oltre al motto fare o non fare, non c’è provare, il Jedi ha una nuova lezione da impartirgli. Assicuratosi il bambino alle spalle tramite un’imbracatura, Luke attraversa un percorso molto simile a quello già affrontato, 6 anni prima, su Dagobah (Episodio V: L’Impero Colpisce Ancora).

Al termine del percorso,  similmente a quanto farà, 25 anni più tardi, durante l’addestramento di Rey, Skywalker spiega a Grogu il concetto di equilibrio, spingendolo a percepirlo e raggiungerlo con l’aiuto della Forza.

Mentre il bambino si esercita nuovamente nell’uso della Forza, l’insegnante ne approfitta per esercitarsi con la spada laser.

Il Jedi, poi, ha un altro cylop nella manica: un remoto da addestramento (Episodio IV: Una Nuova SperanzaEpisodio VII: Il Risveglio della ForzaEpisodio IX: L’Ascesa di Skywalker), grazie al quale riesce a insegnare a Grogu a schivare e saltare utilizzando la Forza.

Seguendo il suo istinto, Grogu riesce inoltre a distruggere il remoto, forse palesando quell’oscurità già vista nel suo iniziale rapporto conflittuale con Cara Dune (The Mandalorian: Capitolo 7). Ahsoka, a ogni modo, si complimenta con Luke per i progressi del bambino; l’ultimo Jedi, tuttavia, nota come Grogu stia ricordando lezioni precedenti, quelle impartite presso il Tempio Jedi di Coruscant, piuttosto che imparandone di nuove. A volte, secondo la Togruta, è l’allievo a guidare il maestro.

Luke e Ahsoka conversano poi riguardo al Mandaloriano e al dono da lui consegnato per Grogu. Skywalker è dubbioso, incerto sul da farsi e sul fatto che Grogu voglia davvero diventare un Jedi. La Togruta, dopo aver notato una certa similitudine tra Luke e il suo ex-maestro Anakin, tuttavia, lo rincuora, consigliandogli di seguire il proprio istinto.

Ahsoka, a questo punto, si congeda, probabilmente diretta verso Lothal, decisa a reclutare Sabine Wren per dirigersi poi verso le Regioni Ignote alla ricerca di Thrawn e di Ezra Bridger. Non sapendo se rivedrà mai Luke, la Togruta si congeda con il più classico dei saluti: che la Forza sia con te.

Tatooine. Il caccia stellare N-1 di Din Djarin atterra presso l’attracco del palazzo di Boba Fett. Intercettato da una guardia Gamorreana, il Mandaloriano afferma di essere lì presente su richiesta di Fennec Shand.

Successivamente, nella sala del trono, ha inizio la prima riunione in vista della guerra contro i Pyke. Tra i presenti si annoverano il Daimyo, la Maestra Assassina, le guardie Gamorreane, il Mandaloriano, i Mod e Black Krrsantan, oltre a un prigioniero: si tratta del maggiordomo di Mok Shaiz, catturato in precedenza dagli stessi Mod (The Book of Boba Fett: Capitolo 3).

Le tre famiglie criminali di Mos Espa, gli Aqualish, i Klatooiniani e i Trandoshani, hanno accettato di rimanere neutrali (The Book of Boba Fett: Capitolo 4). Rimane un problema: le forze di Boba Fett sono insufficienti per controllare le strade in una guerra su vasta scala. Din Djarin, a ogni modo, sa dove trovare aiuto.

Mos Pelgo. Sorvolato un veicolo Jawa adornato del cranio di un Drago KraytDin Djarin atterra con il suo caccia stellare N-1 nei pressi dell’insediamento. Accolto in malo modo dal vicesceriffo Scott, particolarmente pignolo per quanto riguarda il divieto di sosta, il Mandaloriano incontra ben presto Cobb Vanth, decisamente più propenso ad ascoltarlo.

Informatosi riguardo alle sorti di Grogu, Cobb Vanth osserva, con una punta di amarezza, che tanto lui, quanto il Mandaloriano hanno perso qualcosa a cui tenevano. Il riferimento è naturalmente all’armatura di Boba Fett, ora tornata nelle mani del legittimo proprietario (The Mandalorian: Capitolo 9The Mandalorian: Capitolo 14). Dopo avergli offerto da bere all’interno della taverna del villaggio, ora adornata dalle ossa del Drago Krayt (The Mandalorian: Capitolo 9), il cacciatore di taglie chiede allo sceriffo il supporto della sua gente.

Cobb Vanth, tuttavia, afferma che la sua gente non è più intenzionata a combattere. Il Mandaloriano ribatte che, ben presto, i Pyke assorbiranno anche Mos Pelgo nel loro traffico di spezia, poco prima di essere corretto dal barista Weequay: la città ora si chiama Freetown, per rispecchiare lo spirito libero dei suoi abitanti.

Lo sceriffo, inoltre, afferma che i due sono pari, e che questa volta non ha alcun obbligo nei suoi confronti. Dinanzi all’insistenza di Din Djarin, tuttavia, acconsente a richiedere il parere dei propri concittadini.

Il Mandaloriano ritorna dunque a Mos Espa, mentre Cobb Vanth avverte istantaneamente che qualcosa non quadra.

Dal deserto uno sconosciuto. Una figura misteriosa si avvicina infatti a Freetown dalle sabbie del Mare delle Dune. Messa al sicuro la popolazione con l’aiuto della riparatrice Jo, Cobb Vanth e il vicesceriffo Scott affrontano il nuovo venuto, che si rivela nientemeno che il cacciatore di taglie Cad Bane.

Il Duros è giunto in città per fare un’offerta a Cobb Vanth: qualunque sia la cifra pagata da Boba Fett, i Pyke pagheranno altrettanto se Freetown rimarrà neutrale. Al contempo, Cad Bane minaccia lo sceriffo, intimandogli di stare attento a dove ficca il naso.

Secondo il cacciatore di taglie, Boba Fett è un assassino a sangue freddo che ha lavorato con l’Impero Galattico. Di contro, Cobb Vanth ribadisce che su Tatooine il traffico di spezia non è bene accetto. Affermando che lo sceriffo non avrebbe mai dovuto rinunciare alla propria armatura, Bane sfrutta il minimo movimento di Scott per colpire tanto Cobb Vanth quanto lo stesso vicesceriffo, lasciandoli entrambi a terra esanimi. Se quest’ultimo è sicuramente morto, lo sceriffo pare, fortunatamente, soltanto ferito.

Prima di abbandonare Mos Pelgo, Bane afferma che Tatooine appartiene al Sindacato Pyke e che sarà in pace finché la spezia circolerà liberamente.

Rifugio di Garsa Fwip. Due Pyke si fanno largo nel locale, tra la consueta folla di Bith, Britarro, Chadra-Fan e Snivviani. Dopo essere stati serviti da un droide protocollare, i criminali abbandonano il posto rifiutandosi di riscuotere un tributo e abbandonando un camtono. Quest’ultimo si rivelerà ben presto un ordigno esplosivo in grado di far saltare in aria l’intera struttura, provocando, con tutta probabilità, numerose vittime.

Tempio Jedi di Luke Skywalker. L’ultimo Jedi presenta a Grogu il dono di Din Djarin, la cotta di maglia in Beskar realizzata dall’Armaiola. Prima che il piccolo la prenda, tuttavia, Luke vuole porlo dinanzi a una scelta.

A questo proposito, Skywalker mostra al bambino la seconda spada laser di Yoda, recuperata su Dagobah: la prima è, infatti, andata distrutta per opera di Mas Amedda nel 19 BBY, durante il rogo pubblico delle spade laser appartenute ai Jedi uccisi nell’Ordine 66.

La scelta è presto detta: se Grogu sceglierà la cotta di maglia, tornerà da Din Djarin, abbandonando la via dei Jedi; al contrario, se sceglierà la spada laser, diverrà il primo studente della sua accademia, rischiando di non vedere mai più il Mandaloriano. Del resto, un breve tempo per Grogu è una vita intera per qualcun altro.

Vi ricordiamo che abbiamo discusso nel dettaglio di questo episodio durante la sesta puntata della seconda stagione di Sundari Nights Live, in diretta su YouTube in data venerdì 4 febbraio 2022 alle ore 21:00.

Vi è piaciuto questo episodio? Fatecelo sapere nei commenti! Vi ricordiamo che potete trovarci anche su Telegram con il nostro canale ufficiale https://t.me/swlibricomics e la chat https://t.me/SWLibriComicsChat! Inoltre, è ora attivo il nostro store con il merchandising ufficiale di Star Wars Libri e Comics.

 
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Torinese, classe 1996, sono uno studente di Economia e Scienze Sociali presso l'Università Bocconi di Milano. Fan di Star Wars dai tempi de La vendetta dei Sith ma vero e proprio appassionato solo dal 2015, mi sono avvicinato al lato cartaceo della Forza grazie al fumetto Darth Vader. Da settembre 2019 scrivo per Star Wars Libri & Comics con l'obiettivo di contribuire alla diffusione e alla conoscenza di questo meraviglioso universo narrativo.

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