Leggende Oscure, in originale Dark Legends, è la seconda opera realizzata dalla squadra composta dallo scrittore George Mann e dall’illustratore Grant Griffin per l’universo di Star Wars e costituisce il seguito ideale e il contraltare oscuro del precedente Myths and Fables. Questo volumetto raccoglie infatti vari racconti di sapore leggendario e fantastico, declinati questa volta in chiave orrorifica e spaventosa. A seguito della pubblicazione negli Stati Uniti il 28 luglio 2020, non è tardato l’annuncio di un’edizione speciale reperibile solamente negli store della catena Target, uscita poco più di un mese dopo. L’edizione italiana, uscita per Panini Comics il 15 dicembre 2022, riproduce proprio quest’ultima questa edizione esclusiva munita di tre storie aggiuntive. Eccoci dunque qui per parlare di questa piccola perla.
La pubblicazione italiana, quantomai apprezzata, abbatte ogni problema di barriere linguistiche di un’opera che ha comunque un registro linguistico piuttosto semplice e accessibile, a parte qualche termine occasionale, considerando che le storie sono espressamente dedicate ai giovani lettori. Nell’ottobre 2021 è uscito un nuovo volume appartenente a questo filone, intitolato Life Day Treasury, cui dà il suo contributo anche Cavan Scott (autore di Dooku: Jedi Lost e della serie a fumetti L’Alta Repubblica, in corso di pubblicazione nel nostro Paese).
Vi ricordiamo che sul nostro canale YouTube potete trovare l’unboxing delle edizioni Target americana della presente opera e di Myths and Fables realizzato dal collega Giovanni. Per questa recensione sono state tenute in conto sia l’edizione Target americana, sia l’edizione italiana.
- Titolo: Star Wars – Leggende Oscure
- Autori: George Mann (storie) ; Grant Griffin (disegni)
- Data di pubblicazione: 15 dicembre 2022
- Edito da: Panini Comics
- Edizione: Copertina rigida, 16,5×24 cm, 290 pagine
- Prezzo di copertina: 22 € (acquista QUI su Amazon.it)
Star Wars: Leggende Oscure – Sinossi
Leggi se ne hai il coraggio! Questa raccolta unica consacra i racconti spaventosi e le storie di fantasmi che avrebbero tenuto i giovani Luke e Leia svegli la notte. Create da George Mann e Grant Griffin, la stessa squadra dietro lo splendido Star Wars: Myths & Fables, queste spaventose leggende sono state intessute con il ricco materiale che costituisce la galassia di Star Wars (includendo l’entusiasmante ambientazione di Galaxy’s Edge a Disneyland e Disney World) e meravigliosamente dipinte con uno stile ricco e descrittivo, dal sapore intergalattico eppure archetipico e senza tempo.
[P]rima di voltare pagina, prenditi un istante per riflettere… perché quello che tieni tra le mani è uno dei tomi più pericolosi che la galassia abbia mai conosciuto. Le sue pagine contengono storie che raggeleranno l’anima, sinistri racconti di pericoli e inganni, di oscuri signori e demoni, di tradimento e corruzione. Una volta lette, qeuste sotrie fuggiranno nell’etere per non farsi intrappolare mai più… perchè le loro parole sono come i poteri dei Sith veri e propri, capaci di generare terribili visioni nei meandri più nascosti della tua mente.
– dall’introduzione
Star Wars: Leggende Oscure – Cosa mi è piaciuto
Storie archetipiche
Il senso profondo della raccolta è molto simile a quello di Miti e favole. Speriamo quindi che le considerazioni che seguono non siano troppo ripetitive ma d’altronde non ci si può esimere dal mettere in evidenza le peculiarità essenziali dell’opera. Le storie fanno leva sul mistero, su paure primordiali incarnate dalle creature mostruose e malvagie della galassia. Come in tutte le fiabe, la storia è molto semplice e lineare, ma ciononostante tocca temi fondamentali e radicati nel fondo dell’esperienza umana.
Possiamo immaginare Leggende Oscure come un libro di storie dell’orrore provenienti da una tradizione molto antica, narrate ai bambini dell’universo starwarsiano secoli e millenni più tardi degli eventi in questione. Numerosi sono i tòpoi della letteratura terrestre che il lettore può divertirsi a individuare e, anche qui, Mann ha preso ispirazione da varie fonti reali. I riferimenti culturali stavolta guardano al lupo mannaro, all’uomo nero (in L’Orfanotrofio, dove per lo più si mescola ai vampiri nell’illustrazione iniziale) e più specificamente a opere come Il dottor Jekyll e mister Hyde di Stevenson o Il ritratto di Dorian Gray di Oscar WIlde.
Tra figure simboliche, archetipi e scavo nelle vulnerabilità dell’anima, l’opera mostra il male in modi fantasiosi ma con sotto un significato molto umano e con messaggi morali semplici ma efficaci. Questi sono i miti spaventosi della galassia lontana lontana, come suddetta galassia è un mito per tutti noi. I racconti sono rivolti ai bimbi di tutti i pianeti e li mettono in guardia, li incoraggiano, li dissuadono, li istruiscono mischiando leggenda e realtà fino a confonderle, ma sempre con la certezza che tutte le storie che leggiamo e udiamo sono reali, radicate profondamente nel mondo reale e nel cuore umano.
Come nel nostro universo, anche in quello fittizio di Star Wars gli uomini e le donne sono ispirati dalle storie che vengono loro narrate. Trovo molto affascinante evidenziare questo parallelo tra il mondo reale e quello di fantasia, il quale è una delle chiavi di lettura più suggestive della serie di opere di Mann e Griffin, e ci permette di squarciare la patina di infantilità che vediamo in esse a uno sguardo superficiale.

Darth Caldoth e le Sorelle della Notte, dal racconto La gabbia dorata.
Collegamenti e aspetto “archeologico”
In una cornice di leggenda, non mancano i riferimenti a numerose opere dell’universo cartaceo e non solo. Infatti, i racconti del terrore nascono dalle avventure di eroi e malvagi che conosciamo dalla saga. Dal precedente volume, ritroviamo il personaggio di Darth Caldoth, questa volta alle prese con le Sorelle della Notte che intendono distruggerlo con i loro sortilegi, nel racconto La Gabbia dorata. Anche questa volta, nei panni però del Grande Inquisitore, le forze del Lato Oscuro vanno a caccia di bambini inermi per il misterioso progetto Harvester (toccato in Rebels e in Fortezza Vader) nella storia L’orfanotrofio. Rispetto a Miti e favole le situazioni sono più inquadrate all’interno della linea del tempo e quasi sempre viene esplicitato in quale epoca si svolge l’azione principale. Ciò orienta noi lettori, ponendoci davanti a condizioni relativamente familiari, senza intaccare le atmosfere mitologiche e le sensazioni di pericolo indeterminato, ma anzi rafforzandolo. Ne sappiamo di più dei bambini galattici cui la storia viene narrata e proprio per questo abbiamo paura (commisurata a seconda del caso).
Andiamo dall’età della Resistenza (Bakurat), all’età dell’Impero (L’orfanotrofio, Il predecessore) fino all’Alta Repubblica (Un raccolto amaro e forse Lo specchio oscuro, quest’ultima la storia che chi scrive ha prediletto). In particolare la storia Un raccolto amaro potrebbe addirittura costituire un prologo al romanzo Nell’oscurità di Claudia Gray, a mo’ di introduzione dei Drengir, antagonisti principali dell’opera.
Spesso l’azione si svolge su pianeti ben noti: Coruscant, Exegol, Dathomir e Batuu. Qui operano i Jedi e i Sith, le Sorelle della Notte e ritorna il rigattiere Dok Ondar, che vende una vecchia maschera Sith. Essa, vista nell’illustrazione iniziale di Buyer Beware, ricorda molto da vicino quelle dei guerrieri dell’Impero Sith visto nel videogioco Legends The Old Republic. Questo aspetto è ricorrente: troviamo il modello narrativo in cui i personaggi protagonisti interagiscono con il passato nella forma di reliquie, templi, tombe antiche e, trattandosi di storie dell’orrore, con spiriti malvagi, mostri terrificanti e con il potere del Lato Oscuro (vedasi le assai affascinanti storie Una vita immortale e Il sonno dei secoli). Alle spalle dei personaggi delle storie, già di per sé distanti nel tempo, si trovano immense profondità, tempi lontanissimi e mitici, testimoniati pallidamente da resti archeologici e affreschi.

La Sith Darth Noctyss, dal racconto Una vita immortale.
Edizione
Seppure in un formato più piccolo, la qualità pregevole che trovavamo in Miti e favole rimane senza dubbio. Il volume si caratterizza per un aspetto vissuto da libro antico, ma che allo stesso tempo comunica un senso di autorevolezza e timore reverenziale. La cupezza del volume, con una copertina contrassegnata dai colori oscuri per eccellenza, nero e rosso, ci comunica chiaramente quanto le conoscenze che contiene non siano da sottovalutare. Sul piano grafico la Disney-Lucasfilm Press mescola il libro di fiabe con i libri di piccolo formato del Cinquecento. Ancora una volta le decorazioni (che ricordano i motivi geometrici di Il codice Sith), i grandi caratteri delle lettere, i bordi delle pagine in stile “rovinato” e le illustrazioni di Grant Griffin creano un volumetto compatto e davvero bello dal punto di vista artistico. Potrebbe tuttavia dispiacere a qualcuno che il formato sia stato ridotto. In questo caso l’edizione italiana rimedia, sacrificando però altre caratteristiche importanti
Questa volta l’illustratore ha optato per un’atmosfera cupa e oscura, fatta di una foschia pervasiva, colori tendenti al grigio, al nero e al blu. Persino i radi toni caldi del giallo hanno alla fine l’effetto di far risaltare il male ponendolo imperiosamente in primo piano (vedasi le illustrazioni a Luna di sangue e Il compratore è avvertito). Griffin costruisce un contesto perfetto per i soggetti dei racconti, dove le immagini suscitano inquietudine e orrore, ma anche trasmettono un senso di potenza e spingono a inoltrarsi nell’oscurità alla scoperta dell’ignoto (Il sonno dei secoli). Purtroppo l’edizione italiana perde in parte questi pregi, sebbene sia apprezzabile che le dimensioni siano equiparate a quelle di Miti e favole.

I terrificanti Drengir, antagonisti dell’Alta Repubblica
Star Wars: Leggende oscure – Cosa non mi è piaciuto
Non ho nulla di particolare da segnalare sotto questo punto di vista, se non che l’edzione italiana non è assolutamente al livello dell’originale per estetica dal momento che sceglie pagine lisce e bianche in luogo della carta dall’aspetto antico. L’aspetto grafico e formale del volume italiano perde quindi l’aura di antichità e mistero.

L’ithoriano Dok Ondar nella sua bottega a Batuu, per il racconto Il compratore è avvertito.
Star Wars: Leggende oscure – Commento finale
Con Leggende oscure, la squadra vincente di Mann e Griffin consegna una seconda raccolta di storie brevi di tipo fiabesco, declinate in chiave oscura e inquietante. Si tratta di una vera e propria gemma all’interno del Canone, che propone in forma quanto mai mitica ed evocativa le avventure degli abitanti della galassia lontana lontana, ormai deformate verso la leggenda. Il lettore viaggia nel tempo e nello spazio della galassia, tra volti e mondi noti e ignoti. Si tratta di una lettura semplice, rapida ma assai profonda, soprattutto se rapportata al pubblico infantile cui è espressamente indirizzata. Nonostante ciò, la godibilità di Leggende oscure è alta anche per i lettori adulti. Un altro immenso punto a favore sono le bellissime illustrazioni e l’edizione tendente al libro antico. Ci sentiamo di consigliarla vivamente a tutti gli appassionati della saga.
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