Eredità Vol. II 4 di 4
Giunge infine con Impero di Uno la conclusione della serie Eredità Volume II, che vede come protagonisti Ania Solo, il cavaliere imperiale Jao Assam, il mon calamari Sauk e il droide assassino AG-37. Oltre ai numeri da 15 a 18 della suddetta serie, all’interno è presente il così chiamato Eredità 0.5, ovvero una sorta di guida contenente informazioni e nozioni di vario tipo sui protagonisti e mezzi del lunghissimo arco narrativo vedente come protagonista Cade Skywalker.
- Titolo: Star Wars: Legacy Volume 2 – Book 4: Empire of One
- Data di uscita: 10 agosto 2017
- Autore: Corinna Bechko, Gabriel Hardman, Brian Albert Thies
- Edito da: Panini Comics
- Edizione: 17×26cm, Brossurato, 104 pagine, colore
- Prezzo: € 11,05
Sinossi
Nella conclusione dell’arco precedente il cavaliere imperiale Jao Assam aveva praticamente barattato la propria libertà in cambio della possibilità di far cadere tutte le ingiuste accuse che erano state rivolte nei confronti di Ania Solo.
Mentre Jao attende la sua condanna su Coruscant, Darth Wredd giunge a liberarlo con l’intenzione di portarlo al Lato Oscuro e renderlo suo apprendista. Ania risulta ovviamente la prima sospettata dell’evasione, tuttavia l’Imperatrice Marasiah Fel comprende come la discendente del leggendario contrabbandiere possa arrivare a trovare il cavaliere rapito.
Con una scorta di assaltatori trandoshani, Ania e i suoi amici sono nuovamente guidati verso il mondo alla deriva apparso nei primi numeri della serie, dove atterrano iniziando immediatamente la ricerca di Jao sotto la superficie del pianeta.
Nel frattempo, in profondità, Wredd racconta a Jao la sua storia che lo ha portato ad essere un Sith: sul mondo primitivo di Mala, da giovane scoprì di essere sensibile alla Forza ed utilizzò questo potere per difendere il proprio villaggio dalle tribù nemiche. Impossibilitato nel venire a contatto con la cultura Jedi anche a causa del massacro di Ossus, Wredd rimase nel suo piccolo sino a quando i Sith invasero il pianeta, sconfiggendolo facilmente e facendolo prigioniero viste le sue notevoli abilità.
In seguito al suo trasferimento sull’ammiraglia in orbita attorno al pianeta, al giovane prigioniero viene fatto assistere alla fine della vita sul suo mondo tramite l’utilizzo di un’arma biologica dello scienziato Vul Isen, talmente potente da spingere il pianeta fuori dalla sua orbita e condannandolo a fluttuare alla deriva nello spazio… lo stesso su cui si trovano ora lui e Jao.
Dinanzi a quello scempio Wredd iniziò a pianificare la sua vendetta contro il proprio maestro e tutti i Sith, col solo scopo di vendicare gli abitanti dell’ormai morto Mala. Da quel momento le vicende si riallacciano ai primi numeri, dove Wredd uccise il suo maestro liberanosi dalla maschera che lo teneva prigioniero e girando la galassia uccidendo diversi Sith per richiamare su di lui l’attenzione dei rimanenti.
Scopo ultimo dell’antagonista è dunque quello di attirare i Sith rimasti usando se stesso come esca, mentre gli assaltatori al seguito di Ania richiamano sulla loro posizione i Cavalieri Imperiali, determinati come non mai a porre fine alla minaccia di Wredd.
Qui le due fazioni, richiamate su Mala dal comune obiettivo, si trovano faccia a faccia, dando inizio alla battaglia finale tra gli opposti schieramenti. I cavalieri, guidati dall’Imperatrice e Antares Draco riescono a sbaragliare non senza difficoltà i seguaci del Lato Oscuro mentre assistono alla trasformazione di Wredd in un vero Sith, ormai abbandonatosi al male nella sua ricerca di vendetta contro coloro verso i quali ha giurato eterno odio.
Intenzionato ad essere l’Unico Sith, Wredd cerca di portare al lato oscuro Jao un’ultima volta, così da diventare maestro ed apprendista, ristabilendo il vecchio ordine in vigore secoli prima. Il cavaliere imperiale riesce a sconfiggere l’antagonista, ma risulta incapace di finirlo per timore di cadere nel Lato Oscuro; a risolvere la situazione arriva Ania che con un colpo di blaster pone termine alla lunga epopea dei Sith.
La vicenda si conclude mesi dopo, mentre Saul contratta un pezzo meccanico con Cade, Blue e Syn, mentre Ania, Jao e AG scappano da una sparatoria, lasciando intendere come le avventure della Solo non siano certo terminate.
Cosa mi è piaciuto
La conclusione del “vecchio” Star Wars
Il finale di Impero di Uno (uscito originariamente negli USA nell’agosto 2014) rappresenta a modo suo una duplice pietra miliare per la saga. In primo luogo perchè è l’ultimo prodotto a fumetti rilasciato dalla Dark Horse prima del passaggio dei diritti alla Marvel, chiudendo così il sodalizio iniziato con la pubblicazione de Il Lato Oscuro della Forza nel lontano 1991.
Secondariamente, questo volume rappresenta la “fine” della storia -ormai Legends- della galassia lontana lontana; il suo essere ambientato nel 140 ABY lo rende difatti il prodotto ambientato più in là nel futuro rispetto ai film della trilogia classica. Si ricordi che a ritroso nel tempo, invece, si arriva circa a 25000 anni prima di Episodio IV grazie alle vicende narrate ne L’Alba degli Jedi.
Le tonalità utilizzate
Essenzialemente verde e blu, suggeriscono una sensazione di una galassia ormai fredda e devastata dai decenni di conflitti, ben distante dai scintillanti e molteplici colori che si è soliti associare all’età della Repubblica. Il fatto che la storia si svolga in buona parte sul devastato e abbandonato pianeta Mala ha indubbiamente facilitato gli autori nel compito di mettere su carta questo concetto.
Anche il design, sebbene in buona parte ripreso dal lavoro di Duursema, riesce a far bella figura soprattutto per quanto riguarda le vesti e le armature, sebbene i disegni in generale non brillino particolarmente di luce propria.
Darth Wredd
Finalmente ottiene giustizia grazie ad una backstory tanto semplice quanto efficace che permette di comprendere meglio quali motivazioni spingano il personaggio ad agire in una certa maniera. Difficile nascondere come questo villain non avesse affatto convinto nelle pubblicazioni antecedenti in quanto raramente sotto i riflettori (emblematica la sua quasi totale assenza nel Libro 2), cosa che non ha permesso uno sviluppo soddisfacente della sua figura agli occhi del lettore.
Tuttavia ne l’Impero di Uno si ha finalemente un antagonista con il quale il lettore possa addirittura schierarsi, una volta compresa la natura del suo piano finale.
Cosa non mi è piaciuto
Un finale non proprio indimenticabile
Tutta la serie Eredità Volume II è stata, a parer personale, una delle meno riuscite legate all’ormai universo Legends. La storia non pare mai decollare veramente, risultanto priva di mordente in ciascuno dei quattro archi di cui è composta, quasi come se volesse ambire a qualcosa di più grande senza però riuscirci, molto probabilmente anche a causa dell’ingombrante ed inevitale paragone con la serie antecedente.
Anche per quanto riguarda l’espediente riguardante l’arrivo dei Sith su Mala per dare il via alla battaglia finale sembra parecchio forzato e con l’evidente fine di dare una conclusione rapida alla serie
Alcuni personaggi di Impero di Uno e della serie in generale per di più risultano non sviluppati a dovere: ne è caso emblematico la protagonista Ania Solo, sulla quale vengono dati solo fugaci indizi sul suo passato nel corso dei diciotto numeri che compongono l’intero ciclo narrativo dedicato alla lei. In aggiunta, non riesce minimamente a creare nel lettore quell’ “interesse” di scoprire il suo personaggio come avvenuto -ad esempio- con Cade nel corso del primo ciclo di Eredità ad opera Duursema-Ostrander.
Medesimo discorso, seppur di importanza più marginale, va fatto per il droide AG-37, il personaggio più riuscito del gruppo e tuttavia permeato di un alone di incompletezza nella sua storia personale, fatto che diversi lettori sicuramente avranno trovato difficile da ignorare soprattutto per quanto da lui solo accennato nell’uscita precedente.
Gli utilizzatori della Forza
Nota negativa di carattere personale e generale (dato che si ritrova in entrambi i cicli di Eredità) e quindi non un vero rimprovero all’opera qui in sede di recensione. Nel corso della lettura di tutti e 74 numeri si ha spesso l’impressione che vi siano davvero troppi utilizzatori della Forza nel periodo storico in cui le vicende sono ambientate.
Sebbene si possa ribattere a ciò citando le guerre Jedi contro Sith nella Vecchia Repubblica, in questa serie e nell’antecedente vi è però la presenza di addirittura una terza fazione (i Cavalieri Imperiali) e ciò suggerisce quasi l’idea di una galassia popolata da supereroi, quando invece la sensibilità al campo mistico è un dono più unico che raro.
Edizione scarna
Premettendo doverosamente che l’edizione ricalca in maniera del tutto identica quella statunitense, all’interno di questa uscita si trovano solamente tre numeri a fumetti a fronte dei cinque contenuti nelle uscite precedenti. L’aggiunta della guida però, con la quarantina di pagine di informazioni e diversi bozzetti, riesce comunque a giustificare il prezzo d’acquisto (lo stesso dei tre volumi antecedenti a Impero di Uno).
Commento finale
Impero di Uno mette la parola fine ad uno dei cicli narrativi più importanti e corposi dell’Universo Espanso senza però lasciare il segno. Una storia tutto sommato blanda e costellata da personaggi non all’altezza delle aspettative lo rendono un prodotto tutt’altro che imprescindibile: a tal proposito l’acquisto è caldamente consigliato solo a coloro i quali già possiedono ovviamente le altre parti della storia o a chi semplicemente sia curioso di scoprire qual è il futuro Legends di Star Wars.
L’edizione brossurata Panini è quella che ormai ben conosciamo, buona rilegatura e carta stampata piacevole al tatto.
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Opere precedenti:
– Prigioniera di un Mondo alla Deriva;
– I Reietti dell’Anello Spezzato;
– Ania Solo: Ricercata.
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