Sequel spirituale del risucitissimo romanzo Phasma, Galaxy’s Edge – Black Spire (come suggerisce chiaramente il titolo) rientra in quella serie di opere che fanno parte della storyline legata ai parchi a tema Disney Galaxy’s Edge, ambientata successivamente agli eventi de Gli Ultimi Jedi.
Della suddetta fanno parte la serie a fumetti omonima, il recentemente uscito Spark of the Resistance e il poco convincente A Crash of Fate del quale trovate qui la recensione.
L’autrice è Delilah S. Dawson che si distingue ancora una volta per il lessico semplice e lo stile veramente scorrevole, fattori che permettono di affrontare la lettura di Black Spire anche in lingua originale per coloro i quali abbiano un minimo di fluidità con le pubblicazioni in Inglese.
- Titolo: Star Wars: Galaxy’s Edge – Black Spire
- Data di uscita: 27 agosto 2019
- Autori: Delilah S. Dawson
- Edito da: Del Rey
- Edizione: Copertina rigida, 400 pagine
- Prezzo: € 23,97
Sinossi
Sfuggita dallo Star Destroyer Absolution del Primo Ordine in condizioni critiche assieme al moribondo Capitano Cardinal (ferito mortalmente e umiliato dallo scontro con Phasma), la spia Vi Moradi riesce a tornare su D’Qar dal Generale Organa. A entrambi viene assegnato un periodo di congedo per recuperare le forze.
A seguito della distruzione della Base Starkiller e della decimazione della Resistenza dovuta alla Battaglia di Crait, Vi Moradi viene incaricata da Leia di ricercare nuovi alleati e combattenti per la causa negli angoli più remoti della galassia.
Individuando nel remoto Baatu il perfetto punto di partenza per un nuovo avamposto della Resistenza, il Generale Organa ordina inoltre che Vi venga accompagnata da Archex, la persona che fino a qualche mese prima era il Capitano Cardinal del Primo Ordine.
Ovviamente la prima reazione della donna è l’incredulità, generata dal pensiero di dover condividere una missione così vitale per l’organizzazione con quello che solamente poco prima era stato il suo carceriere. Fidandosi però delle sensazioni dell’ex Principessa di Alderaan, Vi accetta l’incarico a lei affidato.
Recuperando Archex su Cerea, la spia nota sin da subito che l’ex Capitano Cardinal non è in condizioni troppo dissimili dalle sue: entrambi stanno ancora i conti con le ferite e gli spettri del recente passato.
Mentre la nave assegnatale dalla Resistenza sorvola l’atmosfera di Batuu, però, i protagonisti si trovano nel mezzo di uno scontro a fuoco tra due velivoli e vengono inavvertitamente colpiti, costringendo Vi a un brusco atterraggio di emergenza.
Risvegliatisi dallo schianto contusi ma salvi, la spia e l’ex Primo Ordine scoprono che tutte le razioni e gli strumenti forniti dalla Resistenza per costruire un campo base sul pianeta sono stati razziati.
Fortunatamente però, una ragazza di nome Ylena giunge in loro soccorso. Facente parte dei Gatherers -una sorta di gruppo di mercanti di rottami e antichità varie- ella conduce Vi al vicino avamposto Black Spire, dove viene introdotta al vivo e vibrante luogo ai margini della galassia conosciuta.
Tra le conoscenze più importanti fatte c’è la blutopiana Oga, indiscussa signora criminale di tutto l’agglomerato urbano con base nella cantina. Ella informa Vi che non richiamerà l’attenzione del Primo Ordine, fintanto che non inizierà a rappresentare un ostacolo ai suoi affari.
L’aliena ammette candidamente di essere in possesso delle risorse della Resistenza che erano a bordo della navicella schiantata, ma le ritornerà lei indietro man mano che Vi eseguirà degli incarichi. La protagonista si trova così praticamente indebitata e incatenata al volere del boss criminale.
A bordo dello Star Destoyer Penumbra il tenente Wulfgar Kath riceve una chiamata dal Generale Hux.
Un informatore ha infatti suggerito che su Batuu potrebbe trovarsi la spia della Resistenza conosciuta come Starling (uno dei tanti nomi in codice di Vi), motivo per il quale Kath viene incaricato di recarsi sul mondo ai margini dello Spazio Selvaggio per indagare sull’eventuale presenza di una cellula dei nuovi Ribelli.
Per di più il tenente ha un conto in sospeso con Cardinal, avvistato l’ultima volta proprio con Vi a bordo dell’Absolution. Addestrati assieme nelle fila dei bambini soldato da Brendol Hux, ora l’ex Capitano dall’armatura rossa è considerato un vero e proprio traditore.
Nel frattempo sul pianeta Archex, ancora sofferente per le ferite del combattimento contro Phasma, assieme a un cinico droide costruttore dal nome Pook cerca di allestire una sorta di rudimentale campo base con quanto poco guadagnato da Vi.
La prima missione per conto di Oga da parte di Vi, ormai pienamente calata nel ruolo di leader e coordinatrice, consiste nel recuperare un prezioso oggetto in un sistema di grotte abitate in passato da una civiltà ormai scomparsa.
Superando svariati saloni pieni di mortali trabocchetti, la donna recupera l’obiettivo della sua missione (un gioiello molto particolare), riuscendo anche a sfuggire all’imboscata del tenete Kath e dei suoi assaltatori.
Lasciatasi alle spalle i nemici ma avvelenata da una delle numerose trappole presenti nelle grotte, la spia viene soccorsa da un umile fattore di nome Dolin e da sua nonna. Prima di andarsene, Vi ha una discussione con l’anziana e convince Dolin che il Primo Ordine sia una minaccia concreta e imminente per la stabilità di Black Spire.
Ambendo a una vita più emozionante e in grado di fare la differenza, il giovane ragazzo decide di seguire l’agente di Leia Organa, scatenando le ire della donna. Dolin diventa ufficialmente la prima recluta della Resistenza di Batuu.
Prima di tornare da Archex e dal droide, Oga riceve l’oggetto da tempo desiderato e riconsegna a Vi parte dell’equipaggiamento a lei sottratto.
Guadagnatasi in un sol colpo la fiducia della persona più potente di tutta Black Spire, Vi continua la sua opera di reclutamento nella cantina lavorano per i mercanti di rottami. Ylena, la figura di riferimento all’interno dell’organizzazione, avverte che la spia è una sorta di “favorita” della Forza quando rinviene dei preziosissimi cristalli kyber.
Viene così rivelato che il leader dei Gatherers, Savi, è un vecchio conoscente di Lor San Tekka e -come lui- crede che il campo mistico che avvolge tutti i viventi esprima la sua volontà attraverso particolari individui scelti.
Kath, furente per essersi lasciato scappare l’agente della Resistenza nelle grotte, invia un piccolo contingente di assaltatori a pattugliare le strade dell’avamposto Black Spire, i civili inermi vengono ben presto vessati dalla prepotenza dei soldati del Leader Supremo Kylo Ren.
Vi cerca in tutti i modi di muoversi in incognito e senza destare l’attenzione del Primo Ordine e dei nativi di Batuu, riuscendo anche a reclutare ulteriori due figure: il raffinato contrabbandiere Zade e una Chandra-Fan di nome Kriki.
Il primo, affascinante e dalla parlantina convincente, agisce spinto dal desiderio di vendetta contro coloro i quali hanno ingiustamente requisito il suo carico e ucciso a sangue freddo il socio; la seconda è una specialista di equipaggiamenti tecnici e meccanici, attirata da una vita lontana da soprusi e ingiustizie.
Nonostante i suoi sforzi di mantenere un basso profilo Vi non riesce a digerire la brutalità del Primo Ordine e, nel mercato cittadino, corre in soccorso di una madre e una figlia, venendo catturata dai soldati.
Torturata brutalmente dal tenente Kath, ella viene salvata da un raid dei suoi nuovi amici che la sottraggono dalla morsa dello spietato militare.
Consapevoli di aver ormai bruciato la loro copertura, dopo qualche giorno di addestramento intensivo il gruppo di nuovi Ribelli decide di dover liberare Batuu della presenza del Primo Ordine.
L’intempestiva rivelazione che Archex una volta indossava l’armatura da assaltatore coglie alla sprovvista il gruppo di nuove reclute, che però decide di portare ugualmente avanti un ambizioso piano: modificare il trasporto del Primo Ordine, facendo sì che -non appena prima di saltare nell’iperspazio- invii una finta trasmissione nella quale sia contenuta un messaggio indicante la morte di Vi e l’annientamento della cellula della Resistenza.
In seguito a ciò, il velivolo andrà fatto esplodere nell’iperspazio, al fine di simulare un malfunzionamento accidentale dell’iperguida.
Addolorato per essere stato lasciato nelle retrovie (in caso di fallimento Vi vede in lui il suo successore) Archex resta al campo base anche a causa delle sue menomazioni che lo rendono inadatto a sforzi intensi.
Il diversivo approntato dalla spia, Zade, Dolin e i suoi giovani amici permette a Kriki di sabotare la navicella dimodoché invii il segnale fasullo ed esploda una volta saltata a velocità luce.
Archex compare a sorpresa indossando un’armatura da assaltatore dipinta di rosso, riguadagnando per breve tempo le sembianze del Capitano Cardinal.
Accecato dall’ira, Kath si scaglia contro il traditore, permettendo a Vi di sfuggire nuovamente dalla sua morsa. L’uomo però capisce come il tenente non intenda andarsene a mani vuote dal pianeta, avendo praticamente perso tutto e preferendo la morte piuttosto che presentare il suo fallimento al Generale Hux.
Consapevole che il piano non potrà mai andare a buon fine se Kath non parte verso lo spazio per dare il via agli eventi che simuleranno l’incidente, Archex decide di farsi catturare e portare a bordo del trasporto, che lascia in tutta fretta Batuu.
Da terra la nuova cellula della Resistenza assiste alla trasmissione e all’esplosione della nave di Kath: Archex ha sacrificato la sua vita per la causa ribelle, rigettando completamente le menzogne e la tirannia del Primo Ordine.
Distrutta per la perdita, e un po’ più simile al Generale Organa, Vi ricostruisce la base operativa a lei richiesta, ampliando le fila dei combattenti disposti a opporsi al nemico.
Un giorno però ella viene informata da Capo Verde del fatto che qualcuno ha scoperto non solo che è ancora viva, ma che la Resistenza è pienamente operativa a Black Spire. Kylo Ren sta arrivando sul pianeta, accompagnato dalla 709a Legione.
Piena di timore e risolutezza, Vi afferma che è venuta l’ora di combattere.
Cosa mi è piaciuto
Cicatrici
Il romanzo è in primo luogo un racconto di traumi e questo è il suo maggiore punto di forza, in quanto lo rende molto introspettivo e approfondito dal punto di vista della psicologia dei suoi protagonisti.
Sia Vi che Archex soffrono le conseguenze di quanto vissuto nel corso delle vicende di Phasma, essendo entrambi usciti a pezzi dall’avventura a bordo dell’Absolution.
Archex, svestiti i panni di Cardinal, si trova a fare i conti col caotico mondo della Resistenza e la cronica mancanza di certezze, rimpiangendo la vita a bordo di uno Star Destroyer, rassicurante grazie alla sua routine e all’abbondanza di risorse.
Umiliato dal Capitano Phasma e ferito al punto che difficilmente potrà tornare a combattere al pieno della propria forma, il soldato dovrà lottare per ritagliarsi un nuovo ruolo che non lo costringa a operare nelle retrovie. Viene più volte rimarcato il suo timore di risultare inutile e senza uno scopo.
Anche per Vi le ferite sono sia fische che psicologiche, ma la sua risolutezza d’animo risulterà fondamentale per tutta la nuova cellula nata su Batuu. Differentemente da quello che una volta era Cardinal ella ha ben chiaro l’obiettivo della sua missione, sebbene viva una sensazione di incertezza di non essere sufficientemente capace per portare a termine la richeista affidatale del Generale Organa.
Anche i ripetuti traumi fisici ai quali va incontro più volte nel corso di Black Spire aiutano a generare una forte empatia nel lettore nei confronti di questo personaggio. La Dawson non risparmia descrizioni davvero dirette, che trasmettono tutto il disagio, l’ansia e l’oppressione psicologica che la spia si trova costretta a far fronte.
Tematiche trattate in tal maniera dopotutto non si ritrovano così spesso in un romanzo Star Wars, e ciò fa sì che -nel bilancio complessivo- questo rappresenti un enorme punto a favore dell’opera.
I personaggi
Senza essere affatto innovativo nella storia, Black Spire mitiga questo malus presentando come detto una profonda introspezione della personalità dei suoi protagonisti.
Come da tradizione la Dawson si dimostra in grado di dar vita su carta a dei personaggi davvero solidi e pienamente credibili. Ciascuno dei membri della cellula ci combattenti su Batuu presenta le sue motivazioni e il proprio percorso evolutivo, che porterà ciascuno ad abbracciare pienamente la causa della Resistenza.
Logicamente il primo posto del podio spetta a Vi Moradi e Archex: sebbene lo spazio a loro dedicato sia limitato, le punzecchiature reciproche e i diversi punti di vista sulla galassia danno origine a un’interessante terreno di scontro e confronto, nel quale ognuno dei due solleva delle questioni che rendono valide e sensate le rispettive opinioni.
Mentre l’ex assaltatore, nonostante le difficoltà iniziali, assume il suo vecchio ruolo di addestratore di nuove leve, è Vi quella che compie il balzo più significativo.
La spia infatti, godendo della piena fiducia di Leia, va incontro a una vera e propria trasformazione, dimostrandosi una leader nata, consapevole e in grado di indirizzare e spronare al meglio i propri sottoposti.
Dolin, Kriki e Zade trovano la loro strada convinti tristemente dalla brutalità del Primo Ordine, realizzando non importano le differenti origini o specializzazioni: ognuno può dare il proprio contributo contro la tirannia e l’oppressione.
Purtroppo appare completamente sterotipato l’antagonista, tutto muscoli e brutalità. Sfigura decisamente al cospetto di tutti gli altri attori della vicenda.
Cosa non mi è piaciuto
Sbilanciato
Come sostenuto nei pro del romanzo, i personaggi sono davvero la forza trainante di Black Spire, in particolare la coppia di protagonisti.
Il problema sorge quando, dopo i primi capitoli, Archex viene prepotentemente abbandonato in favore di Vi. Larghissima parte della narrazione è infatti dedicata al processo di trasformazione della donna da semplice spia a vero e proprio leader.
L’ex capitano del Primo Ordine viene relegato in una posizone marginale, rispuntando sporadicamente tra una disavventura e l’altra della protetta del Generale Organa.
Nell’ultimo terzo della vicenda gli equilibri si ricompongono e, considerato il finale, il lettore resta comunque soddisfatto della gestione di entrambi.
Una galassia vicina vicina
Vero chiodo fisso di chi scrive, rappresenta una questione difficilmente soprassedibile in sede di lettura di un romanzo a marchio Star Wars. Rinforzando un trend che ha visto prendere piede sin dal primo Aftermath, l’ultima opera della Dawson -così come avvenuto con Phasma– abbonda di riferimenti e terminologia di carattere “terrestre”, soprattutto per quanto concerne gli animali.
Così facendo, per una fetta di lettori, ci si allontana in modo non indifferente dall’ alone di magia e fantastico che si è soliti associare alla saga. Non è necessario per forza fare riferimento a cose o viventi di ogni giorno per trasmettere un concetto. A volte anche una parola completamente inventata, ma calata nel giusto contesto, permette all’autore di farsi capire e al lettore di immaginare a occhi aperti.
Grosse limitazioni
Ciò che balza immediatamente all’occhio leggendo l’ultima pagina è come tutto il libro sia stato impostato come l’ennesima storia di insurrezione da parte di un manipolo di Ribelli contro gli oppressori.
Essendo sempre in situazione di profondo svantaggio, le storie che coinvolgono la Ribellione / Reistenza devono quasi obbligatoriamente indirizzarsi verso certi binari… ma questo scenario dopo cinque anni sta probabilmente iniziando a risultare oltremodo ripetitivo.
Anche il fatto di essere ambientato in un unico luogo (avamposto e dintorni) risulta una sorta di handicap per un’opera a marchio Star Wars, in quanto una delle peculiarità della saga è appunto il caleidoscopio di esotici pianeti e razze aliene.
Risulta ben chiaro che Black Spire è un romanzo atto a promuovere i nuovi parchi a tema e la cosa non deve certo gridare allo scandalo, basti pensare ai romanzi The Old Republic come Inganno e Sterminio, oppure anche a Galaxies: The Ruins of Dantooine.
Quest’intento promozionale bisogna ammettere che fortunatamente viene ben celato nel corso della lettura, grazie soprattutto allo spessore dei personaggi, tuttavia c’è una significativa eccezione.
Quando Vi arriva per la prima volta nel centro abitato, ella viene accompagnata in sequenza nel giro di pochissimo in tutti gli esercizi commerciali ritrovabili nel parco a tema, uno dopo l’altro (negozio droidi, cibo e vestiario). Decisamente fuori luogo e parecchio straniante dalla lettura.

L’attrice Alex Marshall-Brown ha prestato il volto per l’incarnazione live action del personaggio Vi Moradi nei parchi a tema Galaxy’s Edge.
Commento finale
Galaxy’s Edge – Black Spire è un romanzo che fa del suo punto di forza non cosa racconta (il solito “Ribelli contro l’Impero oppressore”), ma come lo racconta.
Viene infatti dato moltissimo spazio all’introspezione psicologica dei suoi protagonisti affiliati alla Resistenza, mostrando le conseguenze degli eventi avvenuti in Phasma, del quale il presente libro ne rappresenta il sequel spirituale.
Per nulla scontato sotto tale aspetto, la Dawson presenta dei personaggi costruiti ottimamente in grado di risultare convincenti e vari, a eccezion fatta per l’antagonista. Evoluzione è la parola chiave, al termine del libro nessuno dei protagonisti sarà più lo stesso.
Il finale aperto viene “raccontato” nell’esperienza dei parchi a tema Galaxy’s Edge, risultando in una conclusione fortemente climatica che però non può essere purtroppo reperita in altre opere cartacee o visive.
Dallo stile tutto sommato semplice e diretto, senza particolari usi inconsueti della lingua Inglese, Black Spire rappresenta una lettura in grado di dare un’idea della situazione della Resistenza a posteriori di Episodio VIII senza però affermarsi come imprescindibile.
Non dimenticate di condividere, commentare la recensione e, soprattutto, di lasciare anche voi il vostro voto a Black Spire nel box. Vorreste vedere questo titolo sugli scaffali della penisola oppure vorreste veder data ad altri titoli la precedenza? Fatecelo sapere nei commenti!
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Altre opere:
– Phasma.
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