L’uscita, tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020, della prima stagione di The Mandalorian e della settima stagione di The Clone Wars ha senza dubbio risvegliato negli appassionati dell’universo di Star Wars l’interesse per l’iconica civiltà mandaloriana. Con la seconda stagione di The Mandalorian alle porte, vi presentiamo dunque un dettagliato approfondimento volto a esplorare la storia canonica di Mandalore. Prima di lasciarvi all’approfondimento vero e proprio, vi proponiamo una pratica infografica riassuntiva che potrete scaricare in alta definizione semplicemente cliccandoci sopra.
Premessa – Mandalore e i Mandaloriani

Guerrieri Mandaloriani in azione.
Situato nei Nuovi Territori dell’Orlo Esterno, nel quadrante O-7, Mandalore (potete saperne di più dal magnifico Atlante Galattico) è il pianeta più importante del sistema e del settore omonimi. Dotato di caratteristiche molto simili a quelle di Coruscant e di altri importanti Mondi del Nucleo come Alderaan e Corellia, fu anticamente colonizzato dalla specie umana insieme alla sua unica luna, Concordia. La civiltà ivi sorta, i Mandaloriani, sviluppò ben presto un proprio idioma, il Mando’a, un proprio simbolo, caratterizzato dal cranio di un Mitosauro, leggendaria cavalcatura dei primi abitanti del pianeta, e una peculiare struttura sociale fondata sulla suddivisione in clan, a loro volta riuniti in casate; il vertice della rigida gerarchia mandaloriana era poi composto da un sovrano, il Mandalore (Mand’alor in Mando’a, titolo che nell’universo narrativo Legends ricade sulle spalle di Boba Fett), attorniato da un gruppo di guerrieri d’élite, i Protettori. La cultura mandaloriana si distingueva non solo per un’innata indole bellicosa, ma anche per uno spiccato senso architettonico e artistico, che trovò la sua massima espressione nella corrente nota come Cubismo.
Storia di Mandalore
Le origini e le Crociate Mandaloriane

Murale raffigurante una battaglia tra Mandaloriani e Cavalieri Jedi.
Nonostante le origini del popolo mandaloriano si perdano nella notte dei tempi, le sue prime attestazioni risalgono probabilmente al periodo di ascesa e splendore della Vecchia Repubblica, una lunga epoca storia che si dipana tra il 25.000 BBY e il 5000 BBY. Durante questo periodo, i nativi del pianeta Mandalore diedero vita a una fiorente civiltà guerriera che prese parte a numerosi conflitti, molti dei quali contro gli acerrimi nemici dell’Ordine Jedi. È probabile che in questo periodo s’inseriscano dunque le Crociate Mandaloriane, una serie di campagne espansionistiche inizialmente introdotte nell’universo narrativo Legends dal fumetto Le Cronache degli Jedi – La Guerra dei Sith e successivamente canonizzate dalla serie TV Star Wars Rebels e dal reference book The Last Jedi – The Visual Dictionary; benché la data canonica delle Crociate sia ancora ignota, è facilmente ipotizzabile che queste si siano svolte tra il 7000 BBY e il 3996 BBY, come avvenuto per il loro corrispettivo Legends.
È probabilmente a questo periodo che risalgono le conquiste di Concord Dawn, Kalevala e Krownest, così come il massacro noto come Devastazione di Ubduria.
La Guerra Jedi-Mandaloriana

Altro murale raffigurante una battaglia tra Mandaloriani e Cavalieri Jedi.
Le campagne di conquista condotte nei secoli e nei millenni precedenti espansero notevolmente i confini dello Spazio Mandaloriano. Quando l’area d’influenza mandaloriana si avvicinò pericolosamente alla frontiera della Vecchia Repubblica, questa reagì schierando i Cavalieri Jedi; ben presto, gli attriti tra le due potenze sfociarono in un conflitto su vasta scala, la cosiddetta Guerra Jedi-Mandaloriana. Le ostilità furono asprissime e inizialmente colsero impreparati i Mandaloriani, ancora privi di un equipaggiamento adeguato al combattimento contro individui sensibili alla Forza; il popolo guerriero, tuttavia, riuscì in breve tempo a ideare e produrre su vasta scala armamenti in grado di riequilibrare le sorti del conflitto, come armature in beskar, zaini a razzo, lanciafiamme e dardi sibilanti.
Presi a loro volta alla sprovvista, i Jedi subirono pesanti sconfitte a opera dei Mandaloriani, guidati dal leggendario condottiero noto come Mandalore il Grande, ma impararono presto a contrastare le nuove armi del nemico sviluppando nuovi e più efficaci stili di combattimento con la spada laser. Dopo lunghi anni di scontri sanguinosissimi, il conflitto si risolse infine nella vittoria dei Cavalieri e nel definitivo ridimensionamento delle ambizioni e della potenza di Mandalore, che non tornò mai più ai fasti di un tempo. Le scarne informazioni canoniche a nostra disposizione ascrivono la Guerra Jedi-Mandaloriana al periodo noto come Declino della Vecchia Repubblica, protrattosi dal 5000 BBY al 1032 BBY.
Ricorrendo nuovamente al confronto con l’universo narrativo Legends, è facile identificare il conflitto con le Guerre Mandaloriane, combattute tra il 3976 BBY e il 3960 BBY e introdotte per la prima volta dal fumetto Knights of the Old Republic; inoltre, la figura di Mandalore il Grande sembrerebbe ricordare il personaggio Legends di Mandalore il Supremo, guida del popolo mandaloriano durante le guerre di cui sopra. Quest’ultimo viene menzionato nel romanzo Revan.
Tarre Vizsla e la Spada Oscura

Statua gigante di Tarre Vizsla su Mandalore, così come vista nell’episodio Art History, appartenente alla serie animata Forces of Destiny.
Qualche tempo dopo la fine della Guerra Jedi-Mandaloriana, l’inimicizia tra i Cavalieri e il popolo di Mandalore parve potersi placare a seguito dell’ingresso nell’Ordine di Tarre Vizsla, primo Mandaloriano ad essere accettato tra le fila dei Jedi. Durante la sua militanza, Tarre forgiò la Spada Oscura, la più antica spada laser dalla lama nera di cui sia giunta memoria; successivamente, forse in seguito a una sua dipartita dai Cavalieri, Vizsla ottenne il titolo di Mandalore, divenendo così signore di tutti i Mandaloriani.
Dopo la sua morte, i Jedi entrarono in possesso della Spada Oscura, custodendola presso il Tempio Jedi di Coruscant. Durante gli ultimi secoli della Vecchia Repubblica, tuttavia, i membri del Clan Vizsla rivendicarono la spada come propria e se ne appropriarono a seguito di una spettacolare incursione sul pianeta capitale dei Jedi. A causa delle vaghe informazioni storiografiche riguardanti Tarre Vizsla, è impossibile individuare una datazione precisa della sua vita, benché questa si possa collocare senza dubbio tra il 3960 BBY e il 1232 BBY; similmente, è possibile ipotizzare che il furto della Spada Oscura sia avvenuto tra il 1932 BBY e il 1232 BBY.
Il cataclisma di Mandalore

Il cataclisma di Mandalore rese il pianeta arido e inospitale.
Irrimediabilmente indebolita da millenni di incessanti ostilità, la civiltà mandaloriana attraversò una lunghissima era di declino e di isolamento dal resto della galassia, segnata a sua volta da numerose lotte intestine. È probabilmente in questo periodo che, durante un rinnovato conflitto contro i Cavalieri Jedi o forse durante uno scontro tra pericolosi signori della guerra, il pianeta Mandalore subì un terribile cataclisma che lo rese completamente inospitale e inadatto alla vita.
Benché l’esatta dinamica dell’evento sia ignota, è possibile che la devastazione di Mandalore sia stata causata dall’uso incontrollato di armi di distruzione di massa. A seguito del cataclisma, i Mandaloriani non abbandonarono il proprio pianeta natale, ma al contrario costruirono immense cupole protettive a difesa delle città di nuova fondazione, tra cui la futura capitale Sundari.
La prima Guerra Civile Mandaloriana

Satine Kryze e Obi-Wan Kenobi si incontrano per la prima volta dai tempi della prima Guerra Civile Mandaloriana.
Le devastazioni causate dallo stato di guerra permanente instillarono finalmente nelle menti e nei cuori di numerosi Mandaloriani il seme del pacifismo. Nacque così la fazione politica dei Nuovi Mandaloriani, guidata dalla giovane Satine Kryze, che tuttavia incontrò l’opposizione dei clan più radicali e guerrafondai. Nel 42 BBY, i crescenti dissidi interni degenerarono dunque nella prima Guerra Civile Mandaloriana. Durante il conflitto, durato circa un anno, i Nuovi Mandaloriani beneficiarono dell’aiuto di due Cavalieri Jedi, il Maestro Qui-Gon Jinn e il Padawan Obi-Wan Kenobi, inviati dalla Repubblica Galattica al fine di garantire una rapida e, possibilmente, pacifica risoluzione dello scontro. Rimanendo in tema, solo pochi anni dopo, nel 39 BBY, i due Jedi si trovarono invischiati in un altro conflitto interno sul pianeta Pijal.
Durante i lunghi mesi trascorsi insieme, l’allora quindicenne Obi-Wan e Satine strinsero una relazione amorosa, che dovettero tuttavia interrompere al termine del conflitto. La guerra risultò nella vittoria dei Nuovi Mandaloriani, nell’incoronazione di Satine come Duchessa di Mandalore e nell’esilio dei clan estremisti su Concordia. Gli esuli si frammentarono ben presto in due ulteriori fazioni: i Vecchi Mandaloriani, che si dispersero nella galassia svolgendo la professione di cacciatori di taglie, e la Ronda della Morte, un gruppo terroristico intenzionato a riprendere il potere e ripristinare le antiche tradizioni mandaloriane non appena fosse giunto il momento propizio. Frattanto, durante il governo illuminato di Satine, Mandalore tornò a prosperare e si unì alla Repubblica Galattica.
Le Guerre dei Cloni

I principali esponenti del Consiglio dei Sistemi Neutrali.
Nel 22 BBY, a seguito della prima battaglia di Geonosis e dello scoppio delle Guerre dei Cloni tra la Repubblica Galattica e la Confederazione dei Sistemi Indipendenti, Satine rimase irremovibile sulle proprie posizioni pacifiste e decise di non prendere parte al conflitto, fondando altresì il Consiglio dei Sistemi Neutrali, una fazione del Senato Galattico che giunse a comprendere oltre millecinquecento sistemi stellari e che raccolse il supporto di influenti senatori come Onaconda Farr, il Principe Tal Merrik, Zinn Paulness, Kin Robb e Dantum Roohd.
Nel 21 BBY, dopo meno di un anno di guerra, tuttavia, la Ronda della Morte, capeggiata da Pre Vizsla, discendente di Tarre, e da Bo-Katan Kryze, sorella di Satine, cospirò con il Conte Dooku per provocare un intervento militare della Repubblica Galattica e trascinare così Mandalore nel conflitto. Riuniti dopo una separazione durata oltre vent’anni, Obi-Wan e Satine riuscirono a sventare il complotto e a impedire così l’approvazione, da parte del Senato Galattico, di una Risoluzione per la Difesa di Mandalore. Decisa a non demordere, la Ronda della Morte si rifugiò su Carlac e, dopo aver pianificato la propria vendetta contro il Conte Dooku con l’aiuto del giovane senatore separatista Lux Bonteri, preparò un nuovo colpo di stato con l’aiuto delle forze del Collettivo Ombra, un sindacato criminale guidato dal Sith rinnegato Darth Maul e dal fratello e apprendista Savage Opress. Dopo aver catturato Satine e aver preso possesso di Mandalore, tuttavia, Maul uccise Pre Vizsla e s’impossessò della Spada Oscura, causando la nascita di un movimento di resistenza guidato da Bo-Katan e, di conseguenza, lo scoppio di una nuova guerra civile.
La seconda Guerra Civile Mandaloriana

Satine Kryze muore tra le braccia di Obi-Wan Kenobi. L’evento viene rinarrato dal punto di vista del Jedi in The Clone Wars – Stories of Light and Dark.
Il primo atto della seconda Guerra Civile Mandaloriana fu la terribile battaglia di Sundari del 20 BBY, durante la quale lo spietato Maul uccise Satine sotto gli occhi di Obi-Wan, giunto su Mandalore per indagare riguardo al colpo di stato. L’intervento di Darth Sidious, tuttavia, riservò allo Zabrak un tragico contrappasso, costituito dalla morte del fratello Savage e dalla successiva prigionia su Stygeon Prime. Liberato dai super commando mandaloriani a lui fedeli nel corso del fumetto Darth Maul – Figlio di Dathomir, Maul radunò ancora una volta il Collettivo Ombra e riprese Mandalore, governando col pugno di ferro; nel 19 BBY, incapaci di liberare il pianeta natale con le proprie sole forze, i membri del movimento di resistenza mandaloriana, guidato da Bo-Katan e Ursa Wren, richiesero dunque l’intervento della Repubblica Galattica, che dal canto suo inviò l’ex-Jedi Ahsoka Tano e parte delle truppe della celeberrima 501ª Legione. La battaglia che ne risultò, nota come Assedio di Mandalore (apparso anche nel romanzo Ahsoka), portò in breve alla cattura di Maul, alla definitiva caduta della Ronda della Morte e all’insediamento di Bo-Katan con il titolo di Reggente di Mandalore.
L’Età dell’Impero Galattico e la terza Guerra Civile Mandaloriana

Sabine Wren affronta Gar Saxon, armato della Spada Oscura.
Il periodo di reggenza di Bo-Katan, tuttavia, ebbe vita brevissima: con la riorganizzazione della Repubblica Galattica nell’Impero Galattico, Mandalore fu infatti affidato al più fedele e servile Gar Saxon, nominato Viceré e incaricato di amministrare il pianeta a nome dell’Imperatore Palpatine, al fine di evitare l’eccessivo dispendio di truppe richiesto da un’occupazione militare vera e propria. Col passare degli anni, però, il governo di Saxon si fece sempre più autoritario e illiberale, suscitando un crescente malcontento. Nel 2 BBY, intenzionato a ottenere l’aiuto dei Mandaloriani per sostenere la causa della Ribellione, l’equipaggio dello Spettro strinse un patto di alleanza con Ursa Wren, madre di Sabine; nonostante l’iniziale doppio gioco di Ursa, il Clan Wren si schierò infine al fianco dei ribelli, uccidendo Saxon e dando inizio alla terza Guerra Civile Mandaloriana, volta a eliminare l’ingerenza imperiale una volta per tutte. Al conflitto presero parte, al fianco dei Wren, anche i Clan Eldar, Kryze, Rook e Vizsla, guidati, tra gli altri, da Fenn Rau e Bo-Katan. Benché la guerra civile impegnasse gran parte delle loro risorse, i clan non mancarono di fornire il proprio sostegno alla causa della Ribellione, risultando fondamentali nella battaglia di Atollon, combattuta contro le forze del Grand’Ammiraglio Thrawn. Nell’1 BBY, la vittoria finale contro Tiber Saxon, fratello di Gar, parve rappresentare un nuovo inizio per i Mandaloriani, governati ancora una volta da Bo-Katan, nuova portatrice della Spada Oscura.
La Grande Purga

Il Moff Gideon partecipò alla Grande Purga come ufficiale dell’Ufficio di Sicurezza Imperiale.
L’Impero Galattico, tuttavia, non tollerò l’atto di tradimento perpetrato dai Mandaloriani e reagì utilizzando il pugno di ferro: tra l’1 BBY e il 5 ABY, gli assaltatori imperiali condussero infatti una spietata spedizione punitiva volta al completo sterminio del popolo di Mandalore. Benché l’unica fonte in merito siano le sibilline parole del Moff Gideon, è possibile che tra i tragici eventi della Grande Purga si possano collocare un secondo Assedio di Mandalore e, in particolare, la Notte delle Mille Lacrime, durante la quale le forze dell’Impero massacrarono centinaia di giovani reclute mandaloriane con l’ausilio di blaster a ripetizione pesanti E-web. In seguito alla Grande Purga, i pochi Mandaloriani superstiti si dispersero per la galassia, radunandosi in piccoli gruppi e vivendo in clandestinità.
The Mandalorian

Il cacciatore di taglie mandaloriano Din Djarin.
Di questi gruppi, in particolare, vale la pena di citare la Tribù di Nevarro, una setta di seguaci della Via di Mandalore, un credo fondato sulla fratellanza d’armi dei suoi componenti; tra questi, ricordiamo in special modo Din Djarin, Paz Vizsla, probabile discendente di Tarre e di Pre, e infine un’enigmatica Armaiola.
Nel 9 ABY, Din ricevette l’incarico di recuperare una misteriosa risorsa, rivelatasi poi un Bambino sensibile alla Forza appartenente alla stessa specie degli antichi Maestri Jedi Yoda e Yaddle. Tormentato dal senso di colpa per aver consegnato il piccolo a una fazione di lealisti imperiali, Din intraprese una missione di salvataggio, ricevendo l’inaspettato aiuto dei membri della Tribù. A seguito di lunghe fughe e peregrinazioni per la galassia, Din tornò con il Bambino su Nevarro, dove scoprì il massacro dei Mandaloriani perpetrato dagli imperiali del sanguinario Moff Gideon come rappresaglia per l’aiuto offertogli. L’unica superstite della carneficina, in apparenza, fu proprio l’Armaiola: quest’ultima riconobbe ufficialmente la nascita del Clan Djarin, simboleggiato da un Mudhorn, e affidò a Din il compito di riportare il Bambino ai suoi simili, chiunque essi fossero. Prima di partire per la sua missione, Din affrontò e abbatté il caccia TIE di Gideon, ritenendolo morto; il Moff, al contrario, sopravvisse e riuscì a liberarsi dalla fusoliera del velivolo utilizzando la Spada Oscura, pronto a consumare la propria vendetta.
La Battaglia di Exegol

La flotta dei popoli liberi giunge su Exegol.
Le avventure di Din Djarin e del Bambino potrebbero tuttavia non essere l’ultima attestazione nota dei Mandaloriani: durante l’ultimo atto della guerra tra Primo Ordine e Resistenza, la Battaglia di Exegol, alcuni caccia stellari mandaloriani di classe Kom’rk presero parte ai combattimenti servendo sotto la flotta dei popoli liberi guidata da Lando Calrissian. È bene notare, in ogni caso, che la partecipazione di tali velivoli allo scontro non implica necessariamente la presenza di guerrieri mandaloriani a bordo.
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