Jedi Fallen Order – Il Tempio Oscuro è una miniserie canonica a fumetti edita da Panini Comics e pubblicata in Italia a partire dal 25 giugno 2020. Si tratta di un prequel del fortunato titolo videoludico Star Wars Jedi: Fallen Order, di cui è stato recensito il volume “Art of”, che ne illustra il processo creativo artistico.
Vi rimandiamo anche a un approfondimento su quelle che sono le ambientazioni del videogioco.
- Autori: Matthew Rosenberg, Paolo Villanelli
- Data di uscita: 25 giugno 2020
- Edito da: Panini Comics
- Formato: 17×26, 112 pp, colore, brossurato
- Prezzo: 13,00€ (acquista QUI)
- Contiene: Jedi Fallen Order – Dark Temple #1/5
Sinossi
La recente annessione del pianeta di Ontotho ai territori della Repubblica apre nuove frontiere di scambio commerciale e culturale. La scoperta di un tempio locale infatti cattura l’interesse dello storico Dylanto Daa, che ottiene l’autorizzazione del governo planetario per iniziare l’esplorazione del luogo. Il Maestro Jedi Eno Cordova e la sua giovane Padawan Cere Junda vengono dunque incaricati dal Consiglio Jedi di sovrintendere l’esplorazione del tempio, situato nei territori della nazione indipendente di Fylar. L’incarico si rivela essere una missione diplomatica per mediare gli interessi della società destinata all’esplorazione, appoggiata dal governo planetario di Ontotho, e lo spirito fieramente indipendente dei Fylari.
La spedizione nelle terre di Fylar viene bruscamente interrotta da un’imboscata, durante la quale i due Jedi vengono colpiti e successivamente soccorsi dai membri di fazioni opposte che si ritengono vicendevolmente responsabili dell’assalto. Il Maestro Eno Cordova viene infatti messo in salvo dagli uomini di Dylanto Daa, mentre Cere Junda viene ospitata da guerriglieri locali.
L’accaduto porta definitivamente i due gruppi al conflitto e toccherà proprio ai due Jedi l’arduo compito di riportare la pace e scoprire i segreti del tempio di cui i Fylari custodiscono gelosamente i segreti.

La Seconda Sorella è sulle orme di qualcosa… o qualcuno.
Cosa mi è piaciuto
I disegni
Sebbene alcune tavole de Il Tempio Oscuro risultino un po’ affrettate e non minuziosamente accurate nei dettagli, questa storia è stata complessivamente ben rappresentata dalle chine di Paolo Villanelli (noto per aver illustrato Vader – Visioni Oscure e Lando – Lascia o Raddoppia). Il tratto punta sufficientemente al realismo senza risultare mai eccessivamente fotografico. È inoltre sempre adeguato al contesto e conferisce movimento anche alle sequenze più statiche. Buona anche la colorazione; gli accostamenti cromatici saturano bene gli spazi senza dare alle superfici un aspetto eccessivamente lucido. Degne di nota sono le sequenze che coinvolgono la Seconda Sorella, complice anche il design accattivante del personaggio e dei Soldati Epuratori (apparsi per la prima volta in Mari Infuocati) che la accompagnano.
Qualche richiamo ai temi del videogioco
I remoti templi inesplorati offrono un’ambientazione accattivante, specialmente se custodiscono segreti protetti da trappole e misteriosi custodi, ovviamente legati alla razza aliena al centro della sottotrama dell’opera videoludica.
L’architettura del tempio “oscuro” a cui fa riferimento il titolo ricorda le strutture appartenute alla misteriosa cultura Zeffo ed è ricoperto dallo stesso tipo di iscrizioni studiate da Eno Cordova nel gioco. È inoltre custodito dagli stessi automi guardiani che affronta Cal Kestis durante le sue esplorazioni.

L’impazienza di Cere Junda è uno dei tratti più rimarcati all’interno dell’arco a fumetti.
Cosa non mi è piaciuto
Cere Junda
Il personaggio di Cere Junda funziona all’interno della storia, però ha una caratterizzazione che risulta essere un po’ scontata e ripetitivamente simile a quella di alcuni dei Padawan più noti. Si tratta dell’ennesimo allievo dai tratti ribelli, pronto a disobbedire al proprio maestro per esuberanza. Questa caratterizzazione iniziale poco convincente lascia spazio ad un’evoluzione apprezzabile nel corso della storia.
Anche la figura del Maestro Cordova non si discosta molto dallo stereotipo dell’accademico, però si tratta di un personaggio comprimario che si muove in un contesto narrativo di breve durata e che dunque non può essere pienamente esplorato.
Il ruolo della Seconda Sorella
Gli spezzoni dedicati al noto membro dell’Inquisitorio non hanno una vera e propria funzione all’interno della storia, se non quella di ricordare al lettore che l’opera in questione è collegata al titolo videoludico a cui fa riferimento. Tuttavia la notevole presenza scenica del personaggio rende le tavole a lei dedicate piacevoli.
Ricordiamo che il personaggio di Trilla Suduri -questo il suo vero nome- compie la sua prima comparsa nell’arco narrativo Fortezza Vader.

Cover di Will Sliney per il quarto numero della miniserie Fallen Order – Il Tempio Oscuro.
Commento finale
Non è facile sviluppare una storia esaustiva in un numero estremamente contenuto di brevi albi. Jedi Fallen Order – Il Tempio Oscuro riesce nell’intento in modo modesto. Escludendo il ruolo dei due Jedi protagonisti delle vicende, i richiami a elementi e temi del gioco sono una presenza a malapena discreta. Il conflitto centrale non risulta essere particolare oggetto d’interesse perché estremamente circoscritto alla realtà del pianeta su cui è ambientata la storia.
Sul finale una risoluzione un po’ affrettata delle vicende che sconvolgono Ontotho lascia spazio ad un epilogo importante per la protagonista. Per questo motivo, nonostante la presente serie a fumetti non sia imprescindibile, consiglio il volume a chiunque voglia approfondire la storia di Cere Junda.
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