Giunto nelle librerie del nostro Paese nel 2013 grazie a Multiplayer Edizioni, il romanzo Legends Io, Jedi è stato pubblicato in lingua originale nel maggio del 1998 per la Bantam Spectra.
Il romanzo è scritto da Michael A. Stackpole, uno dei veterani delle pubblicazioni Star Wars degli anni Novanta e inizio Duemila, in quanto già autore della fortunata serie X-Wing e della duologia Dark Tide (Onsalught e Ruin), senza per questo dimenticare i fumetti Matrimonio e Mara Jade – La Mano dell’Imperatore.
Ambientato in parte parallelamente alla Trilogia dell’Accademia Jedi di Kevin J. Anderson, la vicenda si concentra in prima persona sull’apprendistato Jedi di Corran Horn, veterano della Forza di Sicurezza Corelliana e della Squadriglia Rogue.
- Titolo: Star Wars: I, Jedi
- Data di uscita: 1 settembre 2013
- Autore: Michael A. Stackpole
- Edito da: Multiplayer Edizioni
- Edizione: Copertina flessibile, 544 pagine
- Prezzo: € 11,39 (acquista QUI)
“La vita può essere dolorosa, ma dipende da come gestiamo quel dolore oltre alla gioia, alla confusione o ai nostri trionfi. La vita non è soltanto il tempo che ci separa dalla nascita alla morte; è la somma di tutto quello che abbiamo fatto con essa. Potrebbe non essere facile prendere delle decisioni, ma ci sono dei momenti in cui non prendere alcuna decisione o non fare nulla è peggio del fare la scelta sbagliata. Il male fiorisce dove trova meno ostacoli, e quelli che gli si oppongono dovranno proteggere anche tutti quelli che non sanno difendersi da soli.”
– Elegos A’Kla, a Corran Horn
Sinossi
Dopo essere tornato da una missione della Squadriglia Rogue contro i pirati dello Star Destroyer Ividious, il pilota-detective Corran Horn ha una visione riguardante la moglie Mirax, scomparsa da Coruscant in circostanze del tutto misteriose.
Avvertendo una perturbazione nella Forza, il corelliano chiede consiglio a Luke Skywalker per mettere a fuoco le sue percezioni. Luke, avvertendo il potenziale latente nell’uomo di fronte a lui, lo invita ad addestrarsi nelle vie dei Jedi, nella nuova Accademia sita nel Tempio Massassi su Yavin 4.
Onde affinare i suoi poteri e avere maggiori chance di ritrovare la moglie perduta, Corran accetta di essere addestrato assieme ad altri studenti.
Per evitare di essere ricondotto alla Squadriglia Rogue o destare sospetti di sorta, egli addotta il nome del suo antenato Jedi durante la sua esperienza, ovvero Keiran Halcyon.
Giunto su Yavin 4 assieme agli altri apprendisti, Corran assiste in prima persona al tentativo fatto da Exar Kun per corrompere e volgere al male gli studenti dell’Accademia.
L’antico Sith, vissuto ai tempi della Vecchia Repubblica, giunge persino a fare lui la promessa di un potere che permetterebbe di ritrovare la moglie e distruggere i propri nemici, ma Corran percepisce l’inganno e rifiuta.
Dopo che la minaccia di Exar Kun viene eradicata una volta per tutta dallo sforzo congiunto di Luke e degli studenti, il protagonista (con un passato nella Forza di Sicurezza Corelliana) rimane interdetto dinanzi alla mancata accusa di colpevolezza nei confronti di Kyp Durron.
Il ragazzo, infatti, essendo caduto sotto l’influenza malvagia di Exar Kun, ha pilotato il Disintegratore Stellare sino alla stella primaria del sistema imperiale di Carida, trasformando il sole in una nova e condannando a morte innumerevoli individui.
Essendo impossibile per lui rimanere sul pianeta, Corran si congeda da Luke (affranto per i ripetuti fallimenti con i suoi studenti) e torna su Corellia per chiedere consiglio al proprio nonno adottivo, Rostek Horn.
L’ex membro dei Rogue decide quindi di fare maggiore affidamento sul suo addestramento come CorSec, piuttosto con le ancora immature abilità Jedi. Adottando nuovamente un alias, dà il via a una missione d’infiltrazione tra le fila dei pirati che rispondono ai comandi dello Star Destroyer Invidious anche grazie all’aiuto del contrabbandiere Booster Terrik, padre della scomparsa moglie Mirax.
L’incarico sotto copertura di Corran ha inizio su Courkrus, volando a fianco alla banda pirata dei Sopravvissuti Khuiumin, e scala rapidamente i ranghi grazie alle sue eccezionali abilità come pilota di caccia.
Corran però, così facendo, attira su di sè lo sguardo della passionale Leonia Tavira, un’ex-Moff ora divenuta appunto leader di una piccola flotta pirata controllata dal suo Invidiuos. Non senza difficoltà, egli respinge le avances della donna imperiale, rimanendo leale a Mirax.
Di nascosto, inoltre, il Jedi costruisce la sua personale spada laser, recuperando pezzi da speeder bike e motori vari.
Essendosi distinta particolarmente per i raid di successo, la sua gang viene chiamata a volare a fianco dell’Invidious nel raid alla colonia Caamasi, sul pianeta Kerilt.
Sbarcato sulla superficie Corran incontra e salva da un violento sopruso Elegos A’Kla, nipote di un Camaasi amico di Nejaa Halcyon, il vero nonno del protagonista. Per ringraziarlo, e salvare la sua reputazione dinanzi ai superiori, Elegos decide di diventare suo servitore, onde aiutarlo e consigliarlo al meglio.
Grazie alla saggezza dell’alieno, l’ex-Rogue comprende che, per massimizzare le possibilità di ritrovare l’amata scomparsa, deve abbracciare ogni aspetto di sé stesso, inclusa la sua eredità come Jedi.
Leonia Tavira intanto continua a circondarsi da un manipolo di Jensaarai, individui sensibili alla Forza non troppo dissimili dai Jedi, in grado di esercitare alcune basilari capacità predittive per aiutare la leader dell’Invidious nel programmare strategie d’attacco ed evitare la cattura. Questi Jensaarai si rivelano dei mercenari originatisi durante le Guerre dei Cloni, quando un Jedi voltò le spalle all’Ordine, creando una setta che col tempo venne meno nell’operare distinzioni tra Lato Chiaro e Oscuro della Forza, preoccupandosi soprattutto della propria sopravvivenza.
Grazie all’aiuto giunto all’ultimo secondo di Luke e del Gand Ooryl Qrygg, un vecchio amico dei Rogue, Mirax viene rintracciata su Susevfi, dove viene finalmente liberata dalla prigionia.
Con sua moglie ormai al sicuro, Corran utilizza una rara abilità Jedi, proiettando nella mente di Leonia un’immagine del Disintegratore Stellare sotto il controllo della Nuova Repubblica all’inseguimento della sua nave.
Non sapendo che la superarma in realtà è stata distrutta nell’ammasso di buchi neri del Maw, l’ex-moff fugge dal sistema, lasciandosi dietro i mercenari Jensaarai.
Questi ultimi si riconciliano con i nuovi Jedi, accettando l’invito di Luke a imparare le vie della Forza presso la sua accademia su Yavin 4.

Il protagonista di Io, Jedi nella cover dell’edizione in lingua originale, realizzata da Drew Struzan e Jamie S. Warren Youll.
Cosa mi è piaciuto
Sentieri già battuti
La prima metà del romanzo scorre in maniera estremamente piacevole, in quanto ripercorre gli eventi della Trilogia dell’Accademia Jedi, costituita dai romanzi Sulle Orme dei Cavalieri Jedi, Il Discepolo del Lato Oscuro e I Campioni della Forza.
Nelle pubblicazioni di Kevin J. Anderson risalenti al 1994, difatti, non tutti gli allievi di Luke venivano identificati o descritti, lasciando dunque spazio a Stackpole per effettuare un’operazione di giustificazione della presenza di Corran Horn mediante un cosiddetto retcon (“continuità retroattiva”) a posteriori.
Gli eventi riferiti a quel trittico vengono dunque narrati nuovamente, dal punto di vista del protagonista. Tale espediente narrativo permette anche di assistere a momenti non letti nelle pubblicazioni originarie, come lo scontro di Corran con le creature del Lato Oscuro, oppure il confronto di lui e Mara Jade contro lo spirito di Exar Kun, antica conoscenza proveniente da Le Cronache degli Jedi.
Proprio questa scena risulta una delle migliori presentate in Io, Jedi, nella quale viene palesata tutta la crudeltà del defunto Signore dei Sith e l’affinità tra Mara Jade e il protagonista nel combattere fianco a fianco.
Il libro ha il pregio di approfondire anche alcuni elementi che risultavano forse tra i “punti deboli” nelle opere di Anderson, ovverole questioni della distruzione ultima di Exar Kun e del perdono concesso a Kyp Durron dopo la strage compiuta col Disintegratore Stellare.
Il consiglio è naturalmente quello di leggere se possibile prima la Trilogia dell’Accademia Jedi, in quanto nella pubblicazione recensita si possono ritrovare quasi tutti i colpi di scena di quelle opere, narrati sotto un’altra luce o discussi a posteriori dai personaggi.
Poliedrico Corran
Ideato da Stackpole per la serie X-Wing, il protagonista possiede un background come investigatore della CorSec e pilota della Squadriglia Rogue, al quale si aggiunge il fatto di essere unindividuo sensibile alla Forza.
Pertanto, la commistione di tutti questi elementi permette a Corran di risultare credibile nei molteplici ruoli lui assegnati, conferendo una sensazione di varietà all’opera letteraria.
Sezioni di infiltrazione e spionaggio si succedono a frangenti ricchi d’azione e combattimento, senza per questo dimenticare i momenti nel quale risulta pienamente immerso nel nuovo ruolo di Jedi, con tutti i dilemmi morale del caso.
Al termine dell’ultima pagina risulta evidente come il personaggio di Corran Horn abbia portato a termine un percorso di maturazione finalizzato all’accettazione di tutte le sue sfaccettature.
L’insieme di tutte queste cose rappresenta non solo un lato positivo ai fini della valutazione complessiva, ma anche un qualcosa di “necessario” considerato che, altrimenti, il ritmo ne avrebbe eccessivamente risentito a causa del particolare stile di narrazione, impostato alla prima persona.
Menzioni particolare infine per l’utilizzo mai banale dei comprimari, che sostengono la vicenda e le conferiscono un maggiore grado di profondità; il caso specifico è quello di Elegos A’Kla, che -grazie alla sua saggezza- consiglia e indirizza Corran verso il suo destino.
Anche Mara Jade ne guadagna dal ruolo conferitole in Io, Jedi, fungendo da spalla in certi eventi cruciali e presentando la sua frizzante causticità, punzecchiando il protagonista in più occasioni e creando un dinamico duo davvero convincente.
Collegamenti col passato e non solo
In Io, Jedi viene compiuto un lavoro eccellente nel collegare tra loro tutti i libri Star Wars di fine millennio ambientati nell’era della Nuova Repubblica.
Si segnala come vengano più volte citati non solo i romanzi X-Wing scritti assieme ad Aaron Allston (all’epoca la serie era ancora in corso di pubblicazione) dei quali Corran era protagonista e la Trilogia dell’Accademia Jedi, ma anche veri e propri classici come Il Lato Oscuro della Forza, la Trilogia di Thrawn e la Duologia de La Mano di Thrawn.
Come spesso accade, Stackpole ha in seguito riutilizzato i propri personaggi; nel 2000 Corran ed Elegos A’Kla infatti ricompaiono nel The New Jedi Order, dando il via a una serie di eventi che porterà alla devastazione del pianeta Ithor.
Non di soli romanzi si parla tuttavia, in quanto vi sono anche collegamenti con la serie a fumetti Squadriglia Rogue Ala-X scritta dallo stesso autore nel 1996: Leonia Tavira è infatti una degli antagonisti di alcuni archi narrativi.
Sempre a riguardo del personaggio femminile, risultano atipiche per un libro ambientato nella galassia lontana lontana le sue numerose allusioni sessuali presenti nelle oltre cinquecento pagine, cosa decisamente inusuale che negli ultimi anni abbiamo ritrovato solamente in Last Shot.
Cosa non mi è piaciuto
Narrazione in prima persona
Punto estremamente soggettivo, mai apprezzato da chi scrive.
Se, da un lato, un tale tipo di punto di vista sulla vicenda permette un’esposizione diretta e intima di fatti e pensieri, dall’altro si potrebbe rischiare di escludere certe persone che magari non riescono a riconoscersi nella voce narrante, inficiando quindi l’esperienza di lettura.
Fortunatamente non è quest’ultimo il caso di Io, Jedi, nonostante alcune sezioni più riflessive di Corran risultino fortemente ridondanti, in quanto -spesso e volentieri- si sofferma sul porsi ripetutamente le medesime domande, su quale sia il suo vero io e quanto in là sia disposto a spingersi realmente per salvare la donna che ama.
Si è comunque dinanzi a una scrittura anni luce avanti a quella presentata ne L’Erede dei Jedi da parte di Kevin Hearne.

Leonia Tavira nella cover del quindicesimo numero della serie a fumetti Squadriglia Rogue Ala-X. Matite di Mark Harrison.
Seconda metà poco frizzante
Terminata la sezione legata all’Accademia Jedi, Corran abbandona Yavin 4 per cercare la moglie alla vecchia maniera, approfittando della sua formazione come detective della CorSec e pilota di caccia, infiltrandosi nelle bande di pirati spaziali che orbitano attorno allo Star Destroyer Invidious.
Dopo una metà legata quindi a un percorso di scoperta dei nuovi poteri, i binari della storia volgono verso la spy story e l’azione. Contrariamente a quanto si potrebbe quindi pensare a primo impatto, il ritmo tende comunque a diminuire, presentando sì situazioni dinamiche, ma che non posseggono il mordente dei capitoli correlati all’Accademia.
Nemmeno i combattimenti aerei e spaziali risultano particolarmente emozionanti (salvo una schermaglia contro i compagni Rogue), mentre l’infiltrazione per arrivare al fianco di Leonia Tavira appare tutto sommato standard e senza momenti notevoli di sorta.
Copertina fuorviante
Elemento che bisogna purtroppo segnalare in maniera assolutamente negativa è la scelta della copertina, frontale e posteriore. Non solo l’illustrazione risulta molto distante da quella splendidamente realizzata da Drew Struzan per l’edizione in lingua originale, ma risulta addirittura fuorviante per l’acquirente.
Essa, difatti, presenta chiaramente le mani di Luke che reggono una spada laser dalla lama verde, inducendo il futuro lettore a credere che ci si trovi dinanzi a una pubblicazione con al centro l’ultimo dei Jedi, e nemmeno la quarta di copertina permette di fare chiarezza.
Solamente all’interno, in terza di copertina, viene menzionato per la prima volta il vero protagonista.

Corran Horn mentre costruisce la sua spada laser da pezzi di ricambio vari. Illustrazione di Tommy Lee Edwards per il Jedi vs. Sith: The Essential Guide to the Force.
“Il tuo tanto decantato Imperatore è morto!”
Ritrovai la voce. “È una cosa che avete in comune, allora.”
– Corran Horn affronta lo spirito di Exar Kun
Commento finale
Vario e con una prima metà estremamente interessante, Io, Jedi è un romanzo riuscito, ma che non riesce a brillare di luce propria.
Nonostante la scrittura alla prima persona possa rendere difficile l’immedesimazione nei panni del protagonista in alcuni lettori, la figura di Corran Horn risulta solida e convincente, al netto di qualche sezione introspettiva assai ripetitiva.
Ripercorrendo e ampliando gli eventi della celebre Trilogia dell’Accademia Jedi, l’esplorazione dei nuovi poteri e l’addestramento su Yavin 4 rappresenta la parte migliore. Nella seconda metà, invece, la narrazione abbraccia situazioni già viste in altre opere, senza presentare delle trovate che le permettano di risaltare.
La valutazione dell’edizione viene penalizzata di mezzo punto a causa della copertina decisamente poco rappresentativa del contenuto.
Consigliato a coloro i quali hanno apprezzato la trilogia di Kevin J. Anderson e ai fan dell’Universo Espanso, del quale Corran Horn rappresenta una delle figure cardine.
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