[Recensione] NJO – Force Heretic III: Reunion

Summary
Reunion rappresenta la conclusione dell'arco scritto da Shane e Dix, una trilogia decisamente rivelatasi con più ombre che luci. Nonostante la battaglia interiore di Tahiri e la scoperta del mondo alieno Zonama Sekot, arrivare all'ultima pagina non risulta impresa immediata, in quanto la storyline dedicata a Han, Leia e Jaina ben presto viene sopraffatta dalla sensazione di "già visto". Il non aver apportato molto alla storia principale (se non appunto la svolta di Tahiri, la comparsa di Sekot e il ritorno sullo scacchiere dei Resti dell'Impero) purtroppo condannano il presente romanzo e i due precedenti a una sufficienza tutto sommato risicata, lontani dai livelli di altri prodotti del The New Jedi Order. La scrittura i sè comunque risulta scorrevole e non complessa, minata come detto precedentemente da trovate narrative non proprio esaltanti. L'edizione recensita, come ormai da solida tradizione, è quella in formato copertina flessibile dalle dimensioni ridotte: leggerezza ed economicità sono due qualità sempre ben accette.
Good
  • La lotta interiore di Tahiri
  • La prova di Zonama Sekot
  • Ritorno di un volto noto della serie
Bad
  • Trilogia in definitiva non convincente
  • Una delle due sottotrame decisamente poco coinvolgente
  • Eccessivamente prolisso
7
Discreto
Storia - 7
Scrittura - 7
Edizione - 7
Sensazioni - 7

The New Jedi Order 17 di 19

Terzo e ultimo capitolo dell’arco narrativo Force Heretic, Reunion narra della fase conclusiva del viaggio alla ricerca del leggendario Zonama Sekot e del tentativo di coinvolgerlo nella guerra per fermare l’invasione Yuuzhan Vong una volta per tutte.
Come nei precedenti Remnant e Refugee, il centro dell’azione è spostato nelle regioni più remote della galassia; il conflitto principale viene dunque anche nel presente romanzo accantonato, in favore delle missioni dei due gruppi di protagonisti (Jedi e Millennium Falcon).
Finalmente tutte le trame aperte, la ricerca del pianeta vivente appunto e il conflitto interiore di Tahiri, trovano risoluzione e iniziano a indirizzarsi verso quella che sarà la conclusione della serie.
Ancora una volta i due autori Sean Williams e Shane Dix presentano Reunion come un libro tutto sommato scorrevole nella lettura, caratterizzato da termini decisamente meno complessi rispetto ad altre pubblicazioni ambientate nella galassia lontana lontana.

NJO force Heretic III Reunion cover

  • Titolo: Star Wars: The New Jedi Order – Force Heretic III: Reunion
  • Data di uscita: 1 luglio 2003
  • Autori: Sean Williams e Shane Dix
  • Edito da: Del Rey
  • Edizione: Copertina flessibile, 390 pagine
  • Prezzo: € 6,72

There was only one person it could be behind those eyes – and it wasn’t really a person at all.
“Is that–?” Mara started, but was clearly unsure how to finish the sentence.
Luke crouched down before the boy, staring  in wonderment at the ghostly image of Anakin Skywalker. “My father?” he finished for her. He shook his head. “No, it’s not. It’s Sekot.”
– L’entità Sekot si manifesta ai Jedi con l’aspetto del giovane Anakin Skywalker

Sinossi

Lasciatosi alle spalle il mondo di Bakura, il Falcon (grazie anche alle indicazioni della rete di informatori Ryn capitanata dal vecchio amico Droma) si avventura nella remota zona di galssia chiamata Minos Cluster.
Qui i protagonisti si indirizzano verso il planetoide corrispondente al nome di Esfandia, sede di un importante stazione di comunicazione che mette in connessione lo spazio dell’Alleanza Galattica con quello delle Regioni Ignote e, in particolare, con quello Chiss.
In breve tempo, onde troncare sul nascere qualsiasi possibilità di alleanza tra la galassia conosciuta e la specie del Grand Ammiraglio Thrawn, gli Yuuzhan Vong bersagliano Esfandia con un attacco su larga scala.

Spoiler sulla vicenda

Una piccola forza d’attacco dell’Alleanza Galattica difende il planetoide e la base celata sulla superficie, grazie anche ai rinforzi imperiali capitanati dal Grand Ammiraglio Pellaeon, ormai rimessosi completamente dalle ferite della Battaglia di Bastion.
L’ulteriore assistenza proveniente dalla flotta della rete Ryn fà sì che gli invasori extragalattici siano costretti a battere in ritirata. Nonostante la battaglia sia vinta, Jaina Solo viene ferita in maniera seria; mentre recupera le energie, Jag Fel rimane sempre al suo fianco e ammette per la prima volta apertamente di amarla.

A bordo del Millennium Falcon, un’altra battaglia ha luogo, questa a livello personale: dopo essere entrata in uno stato comatoso, Tahiri ha una visione nella quale le sue due personalità -quella umana e quella Vong di Riina Kwaad innestatale su Yavin 4- si affrontano in duello per decretare chi delle due debba avere il sopravvento.
Attraverso la Forza, Jaina riesce a partecipare alla visione per cercare di aiutare l’amica, ma questa si rivela una sfida completamente nelle mani di Tahiri.
La giovane Jedi riesce però a mettere da parte il conflitto interiore che rischia di dilaniarla, unendo le sue due personalità in un unico individuo, più forte delle due singole componenti.

Nelle profondità di Yuuzhan’tar, Nom Anor (nelle vesti del profeta del nuovo credo Jeedai) continua a mantenere sotto controllo le mosse del Signore Supremo Shimrra, grazie in particolare alla sacerdotessa Ngaaluh.
Tuttavia il corso della marea muta improvvisamente quando la sua infiltrata viene scoperta e uccisa brutalmente senza che, per sua fortuna, possa rivelare nulla.
Pochi giorni dopo, in aggiunta, lo spietato manipolatore sfugge miracolosamente a un attentato alla sua vita. Consapevole di non essere più intoccabile come credeva, decide dunque di velocizzare i tempi di una rivolta nei confronti del suo antico signore.

Finalmente Luke e il suo gruppo di Jedi arrivano su Zonama Sekot, che si è stanziato nei pressi di un gigante gassoso. Le conseguenze dei molteplici salti iperspaziali compiuti dal pianeta vivente decadi precedenti hanno comportato diverse problematiche, e l’entità si sta ancora rigenerando a causa degli sforzi del passato.
I suoi abitanti, chiamati Ferroani, furono messi duramente alla prova dagli spostamenti effettuati da Sekot, ma col tempo sono riusciti a ricostruire la loro civiltà.
Tuttavia il loro benvenuto nei confronti dei Jedi è tutto fuorchè caldo, essi non vogliono avere nulla a che fare con il resto della galassia e delle sue probelmatiche.

Luke, Mara Jade, Jacen e gli altri si confrontano con la Magister (una nativa con la carica di fare da tramite tra i Ferroani e l’entità senziente Sekot) dal nome Jabitha.
Costei, da giovane, conobbe Anakin Skywalker e Obi-Wan Kenobi quando, cinquantasette anni prima, giunsero sul pianeta. Le esperienze di Jabitha con padawan e maestro le hanno lasciato buoni ricordi dei Jedi, tuttavia si trova riluttante ad abbracciare la loro causa, ovvero la richiesta di coinvolgere il mondo vivente nella lotta contro gli Yuuzhan Vong.
La sensazione che la Magister intenda ascoltare le ragioni di Luke e compagnia causa delle agitazioni all’interno della società Ferroana, in particolare nella frangia più isolazionista. Questa, difatti, teme fortemente che un coinvolgimento diretto nel conflitto possa comportare nuove devastazioni, esattamente come avvenne l’ultima volta che degli stranieri provenienti da altri mondi giunsero in visita.

Gli isolazionisti Ferroani decidono dunque di rapire Danni Quee e Jabitha, richiedendo un confronto diretto con gli ospiti Jedi.
La perseveranza di Jacen nel trovare una soluzione pacifica al conflitto, evitando così ulteriori spargimenti di sangue, attira l’attenzione di Zonama Sekot. Per tale motivo una manifestazione visiva della coscienza del pianeta si manifesta contemporaneamente a Luke e a Jacen: al primo appare come il dodicenne Anakin Skywalker, mentre al ragazzo appare nella forma di Vergere.
Sekot, infine, manifesta a entrambi i Jedi la disponibilità a combattere contro gli invasori; Luke accetta senza troppe riflessioni, mentre Jacen rifiuta l’offerta di aiuto.
Nonostante questo ultimo gesto, il pianeta decide di mantenere fede alla parola data.

[riduci]
Anakin Blood Carver Zonama Sekot

Sekot e Jabitha ricordano molto bene il dodicenne Anakin Skywalker quando, abbandonandosi per la prima volta all’oscurità, uccise l’Intaglia Sangue incaricato di assassinarlo. Illustrazione della scena del romanzo Rogue Planet, realizzata da Jeffery Carlisle per il The Essential Reader’s Companion.

Cosa mi è piaciuto

L’eretica della Forza

Dopo la traumatica esperienza subita su Yavin 4 per colpa della modellatrice Mezhan Qwaad nel corso di Conquest, Tahiri ha vissuto un’esistenza dilaniata, prima a causa del trauma degli innesti Vong e, successivamente, degli effetti della dipartita dell’amato Anakin Solo.
Divorata sempre più dal senso di colpa per averlo lasciato morire sopra Myrkr, la sua situazione è peggiorata nel corso della trilogia e in Reunion trova la sua conclusione.
Come suggerisce il titolo, in Reunion l’unione dei due opposti -l’accettazione del reciproco- permetteranno a Tahiri di emergere come un nuovo essere ibdrido unico molto più potente, consapevole dei suoi poteri ibridi tra la Forza e il cosiddetto Vongsense.
Il duello tra la parte umana e Vong risulta davvero convincente, con un finale dove promette riscatto nei confronti di coloro i quali le hanno causato tanto dolore.

La prova di Zonama Sekot

Giunti sul lussureggiante pianeta avvolto nella Forza, i Jedi comprendono ben presto di trovarsi dinanzi a un essere non solo eccezionale, ma anche unico nella sua natura.
Data la caratteristica di essere un’entità senziente, Sekot (Zonama sarebbe il mondo fisico, e dall’unione dei due si ha appunto il mitico pianeta vivente) decide di mettere alla prova Jacen e Luke con sfide molto simili, che coincideranno nel quesito finale che verrà loro posto.
Testate le loro intenzioni ponendoli sotto forte stress e minaccia, comprenendo come non siano inclini a soluzioni violente o mossi da malvage intenzioni, la misteriosa creatura si manifesta a Luke sottoforma del padre dodicenne in un fortissimo collegamento con il romanzo Rogue Planet. Con Jacen, d’altro canto, Sekot assume il volto della nota Vergere, ingannandolo brevemente sulla di lei dipartita nel corso di Destiny’s Way.
E proprio la prova finale enunciata dalle manifestazioni fisiche della coscienza presenta il risultato più sorprendente.
Ai due Jedi viene posta una semplice domanda da parte del pianeta, ovvero se rifiuterebbero il suo aiuto nel caso lo offrisse loro. Luke non esita minimamente e -consapevole dell’ulteriore spargimento di sangue che potrebbe comportare- risulta deciso ad arrestare l’avanzata Vong una volta per tutte contando su una forza incommensurabile che in passato aveva già respito il nemico.
Jacen invece, riproponendo la personalità riflessiva dei primi romanzi della serie come Balance Point, si dichiara disposto a rifiutare, convinto ancora di poter trovare una soluzione pacifica che non coinvolga l’annientamento di uno, o entrambi, gli schieramenti.

Droma NJO

Il Ryn Droma. Illustrazione di Michael Sutfin per il The New Essential Guide to Characters.

Vecchi amici

Dopo oltre dieci romanzi ritorna in Reunion una delle new entry della serie più riuscite. Creato da James Luceno per la duologia Agents of Chaos (qui le recensioni del primo e secondo libro), Droma incrocia nuovamente la propria strada con il contrabbandiere corelliano più famoso della galassia.
Primo individuo a essersi seduto al posto del copilota del Falcon dopo la dipartita di Chewbacca in Vector Prime, la sua ricomparsa permette non solo di creare molteplici collegamenti con i precedenti libri, ma anche di dar luogo a brevi gag tutto sommato azzeccate, nonostante il contesto di continuo pericolo.
Come tutti alla fine scopriranno, però Droma è molto più di quel che appare.

Cosa non mi è piaciuto

Ridondante

Come già evidenziato nella recensione dei due capitoli precedenti dell’arco Force Heretic, anche in questo caso con Reunion ci troviamo dinanzi a un prodotto che, una volta terminata l’ultima pagina, lascia la sensazione di essere stato eccessivamente prolisso.
Molti elementi avrebbero potuto essere condensati in un minore numero di pagine o -addirittura- tagliati del tutto. Dispiace constatare tali sensazioni nel terz’ultimo romanzo dell’epopea letteraria, esattamente quando i fili della stroria inizierebbero ad andare tirati, onde spianare la strada per la conclusione.
In fin dei conti, si può asserire che la trilogia composta da Remnant, Refugee e Reunion si qualifica come la sezione più debole dell’intera serie, risultando solamente in dati frangenti avvincente o epica. La decisione di allontanare il centro dell’azione dalla galassia conosciuta per focalizzarsi esclusivamente sui personaggi principali non paga fino in fondo, anzi, porta spesso il lettore a chiedersi quale sia lo status del conflitto giunti a questo punto.
Due libri invece che tre sarebbero probabilmente stati il giusto compromesso.

Romanzo a due velocità

A sostegno di quanto detto nel punto principale, la debolezza più grande dell’opera a quattro mani di Williams e Dix risulta il marcato divario tra le due linee narrative principali.
Se da un lato abbiamo i Jedi su Zonama Sekot alla ricerca della verità in un luogo nuovo e sconosciuto, dall’altro gli occupanti del Falcon (Han, Leia e Jaina in primis) si trovano dinanzi alla “solita” avventura.
Il dover affrontare una missione in solitaria per impedire al nemico di accedere a una data risorsa (indipendentemente dalla sua tiplogia) è un espediente narrativo già adottato innumerevoli volte all’interno del The New Jedi Order. Per tale motivo, il salvataggio della base comunicazioni su Esfandia assume ben presto il ruolo di sezione meno entusiasmante di Reunion, apparendo ricolma di clichè e dagli sviluppi ampiamente prevedibili

“You remember how to operate the copilot’s board?” Han asked Droma without looking up from what he was doing.
“Follow orders, and curse when something goes wrong” Droma replied with a smile. “Which it invariably does”.
– Il Ryn Droma riprende il suo posto come copilota del Millennium Falcon

NJO Force Heretic III Reunion Jap cover

Cover di Tsuyoshi Nagano per l’edizione giapponese di Reunion.

Commento finale

Reunion rappresenta la conclusione dell’arco scritto da Shane e Dix, una trilogia decisamente rivelatasi con più ombre che luci.
Nonostante la battaglia interiore di Tahiri e la scoperta del mondo alieno Zonama Sekot, arrivare all’ultima pagina non risulta impresa immediata, in quanto la storyline dedicata a Han, Leia e Jaina ben presto viene sopraffatta dalla sensazione di “già visto”.
Il non aver apportato molto alla storia principale (se non appunto la svolta di Tahiri, la comparsa di Sekot e il ritorno sullo scacchiere dei Resti dell’Impero) purtroppo condannano il presente romanzo e i due precedenti a una sufficienza tutto sommato risicata, lontani dai livelli di altri prodotti del The New Jedi Order.
La scrittura i sè comunque risulta scorrevole e non complessa, minata come detto precedentemente da trovate narrative non proprio esaltanti.
L’edizione recensita, come ormai da solida tradizione, è quella in formato copertina flessibile dalle dimensioni ridotte: leggerezza ed economicità sono due qualità sempre ben accette.

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Libri precedenti:
– Vector Prime;
– Dark Tide I: Onslaught;
– Dark Tide II: Ruin;
– Agents of Chaos I: Hero’s Trial;
– Agents of Chaos II: Jedi Eclipse;
– Balance Point;
– Edge of Victory I: Conquest;
– Edge of Victory II: Rebirth;
– Star by Star;
– Dark Journey;
– Enemy Lines I: Rebel Dream;
 Enemy Lines II: Rebel Stand;
– Traitor;
– Destiny’s Way;
– Force Heretic I: Remnant;
Force Heretic II: Refugee.

Nato a Udine nel 1993, sono laureato in Analisi e Gestione dell’Ambiente presso l’Università di Bologna. La passione per Star Wars inizia a manifestarsi all’età di otto anni e da allora non mi ha mai abbandonato. Patito degli Anni 80 e della cultura pop dell’epoca; amante della musica in generale, dal thrash metal alla synthwave moderna. Collaboro con Star Wars Libri e Comics al fine di entrare in contatto con altri fan ed eventualmente orientare coloro i quali volessero muovere i primi passi all’interno del mondo cartaceo della saga.

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