Secondo crossover a fumetti del corso canonico dopo Vader Colpito, La Cittadella Urlante unisce temporaneamente le vicende delle due serie regolari Star Wars (2015) e Dottoressa Aphra, in una storia scritta a quattro mani da Jason Aaron e Kieron Gillen.
Situato temporalmente dopo gli archi a fumetti Aphra e L’Ultimo Volo della Harbinger (è possibile consultare la cronologia mese per mese della Guerra Civile Galattica a questo indirizzo), la miniserie si caratterizza per i toni atipici, se riferiti a un’opera ambientata nella galassia lotntana lontana.
La raccolta, oltre a essere stata pubblicata in un primo momento sugli spillati, è stata ristampata a partire dal 2018 anche sottoforma di cartonato, brossurato della Gazzetta dello Sport e nel volume Omnibus Star Wars di Jason Aaron.
Ricordiamo inoltre che a Lucca Comics 2017 è stata distribuita la Artist Edition del primo numero, dedicata a Marco Checchetto e qui recensita al tempo.
- Titolo: Star Wars: The Screaming Citadel
- Data di uscita: 15 Marzo 2018
- Autori: Jason Aaron, Kieron Gillen, , Marco Checchetto, Salvador Larroca, Andrea Broccardo
- Edito da: Panini Comics
- Edizione: Cartonato, 128 pagine
- Prezzo: 12,35 € (acquista QUI)
Sinossi
L’ambigua Dottoressa Aphra ha fatto a Luke un’offerta che non potrà rifiutare: accompagnarla dall’unica persona che conosce in grado di risvegliare la coscienza di un antico Jedi contenuta in un prezioso e antico manufatto.
Il problema è che la regina della famigerata Cittadella Urlante è un essere potente e infimo, e il pilota ribelle e l’archeologa criminale avranno bisogno dell’aiuto di Han e Leia per uscirne vivi… se Aphra non li tradirà prima!
“Devo ammettere che Cittadella Urlante suona un po’ minaccioso.”
“BLEEEP!”
“Sì, preghiamo che non sia pubblicità ingannevole. Odio avere aspettative troppo grandi.”
– Triplo Zero, a BT-1

La Regina di Khtat’atn, antagonista principale de La Cittadella Urlante . Opera di Marco Checchetto.
Cosa mi è piaciuto
Il coraggio di osare
Sicuramente il primo elemento che salta all’occhio sfogliando le pagine del volume è rappresentato dalla predominanza netta del contrasto tra i colori rosso e blu, il tutto amalgamato in un contesto dai toni horror e gotici, elemento decisamente in un fumetto o romanzo ambientato nella galassia lontana lontana.
Il voler allontanarsi dal territorio conosciuto (come magari l’interno di uno Star Destroyer o un pianeta desertico) rappresenta un enorme punto a favore de La Cittadella Urlante, che così risulta avere una “personalità” propria.
La ventata di freschezza deriva però anche dall’affiancare due personaggi completamente antitetici come Luke e Aphra che, ognuno con le proprie finalità, si convincono a unire temporaneamente le forze.
Il contesto particolare, inoltre, è un vero e proprio palcoscenico per i sadici siparietti perpetrati da Triplo Zero e BT-1; immersi nel loro “habitat ideale” i due droidi non rappresentano delle mere comparse, ma sono spesso e volentieri al centro dell’attenzione e degli intramezzi più leggeri e genuinamente divertenti.
Anche la scelta dell’antagonista risulta azzeccata, non il solito imperiale o Signore Oscuro dei Sith, ma una sovrana folle (con un oscuro segreto) capace di manipolare una sinistra magia. Star Wars necessita maggiormente di elementi prettamente simili a questo, in grado di conferire un alone di fantastico e magico alle storie.

Sotto l’influenza della Regina, Han si rivolta contro i propri alleati. Matite di Salvador Larroca per Star Wars (2015) numero 32.
Quando il disegno è ancora fumetto
Menzione particolare va indubbiamente al primo numero de La Cittadella Urlante, illustrato magistralmente da Marco Checchetto, dalle bellissime Aphra e Regina di Khtat’atn, sino ai dettagli degli interni delle sale del palazzo della sovrana. Rimane pertanto fortemente consigliato reperire anche la Artist Edition dedicata.
Va sottolineato anche l’ottimo lavoro di Andrea Broccardo per i numeri Dottoressa Aphra che, distaccandosi nettamente dall’ossessivo fotorealismo dei numeri della serie complementare, restituisce al fumetto la sua giusta dimensione.
Il formato
Come sempre, il formato cartonato è estremamente elegante e piacevole al tatto. Si segnalano in calce alla storia tre illustrazioni tutte di Marco Checchetto, tra cui (inspiegabilmente) anche la celebre copertina del primo numero della miniserie L’Impero a Pezzi.

Nel quinto e conclusivo numero de La Cittadella Urlante, i simbionti Abersyn combattono uno scontro di volontà tramite i rispettivi ospiti. Matite di Andrea Broccardo.
Cosa non mi è piaciuto
Quando il disegno e i colori non sono più fumetto
Nota di estremo demerito riguarda la componente Star Wars (2015) del crossover La Cittadella Urlante. Contrariamente ai disegni dei numeri complementari le matite di Larroca mostrano tutta la loro debolezza nei volti, eccessivamente ricalcati da quelli degli attori della Trilogia Originale, giungendo persino a replicare alcune delle espressioni viste sul grande schermo, facendole apparire quasi fuori luogo nella ricerca di una non richiesta perfetta rispondenza alla realtà.
A peggiorare a livello esponenziale questa sgradevole sensazione, vi sono i colori di Guru-eFX (pseudonimo di Jochen Weltjens) adottati sempre per i numeri illustrati dal disegnatore spagnolo.
Visto all’opera anche in altri archi narrativi come ne Le Ceneri di Jedha e La Speranza Muore, il colorista ha l’enorme difetto del rendere i volti estremamente lucidi che (in congiunzione al fotorealismo ricercato da Larroca) creano un abominevole effetto “bambole di plastica”, talmente grottesco da distrarre dalla lettura.
“Ti senti profondamente frustrata. Con te stessa, più che altro.”
“Ho passato parecchi guai per attivarti. Spero che tu possa rivelarti più prezioso di così.”
“Qualunque cosa tu faccia ora, è improbabile che tu riesca a lasciare questo pianeta viva.”
“Non ho più amici, a parte una roccia parlante che dice ovvietà. Sono una dottoressa davvero fortunata.”
– La Dottoressa Aphra e il Cristallo Rur

Le cinque variant di Mile High Comics realizzate da Mike Mayhew.
Commento finale
La Cittadella Urlante si presenta come un ottimo crossover, in grado di conferire una certa dose di freschezza soprattutto alla serie regolare Star Wars (2015), spesso caratterizzata da una certa ripetitività nelle tematiche.
Con un impostazione visiva dai toni marcatamente gothic-dark e dalle tematiche fortemente legate al mistero e all’horror, la miniserie presenta un grado di freschezza non indifferente, anche grazie alle dinamiche tra alcuni personaggi sfruttate in maniera convincente.
Nonostante i disegni risultino altalenanti, la storia e l’unicità dell’opera meritano sicuramente un’occasione da parte del lettore.
L’edizione recensita è la raccolta cartonata Panini Comics, eccellente sotto tutti punti di vista e caratterizzata da qualche piccolo extra in conclusione del volume.
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Opere correlate:
– La Cittadella Urlante – Artist Edition;
– Aphra;
– L’Ultimo Volo della Harbinger.