[Recensione] Queen’s Hope

Summary
Queen's Hope conclude il trittico di romanzi dedicati a Padmé Amidala, un progetto con un lascito rappresentato da poche luci e molte ombre. Voltata l'ultima pagina, permane purtroppo la sensazione di una pubblicazione mirata a una nicchia troppo specifica dei lettori e delle lettrici (generalmente ragazze adolescenti), che non lascia segno alcuno all'interno della grande narrazione della galassia lontana lontana. Tutte le sfaccettature della protagonista presentate sono ormai largamente note a chi ha visionato almeno una volta la serie animata The Clone Wars e la Trilogia Prequel. A una trama dalle premesse letteralmente abusate, ulteriore tassello che rende la lettura un'esperienza tutt'altro che inedita, si uniscono dei personaggi macchiettistici (elemento di una certa gravità, soprattutto per i cosiddetti volti noti) e una narrazione che a volte sfocia nell'imbarazzante, colpevole di approcciarsi a tematiche attuali e importanti con una superficialità non indifferente. Purtroppo la penna di E.K. Johnston, ancora una volta, non si dimostra all'altezza di colleghi e colleghe che meriterebbero ulteriori occasioni di cimentarsi con l'universo creato da George Lucas. L'edizione di Queen's Hope recensita è in formato cartonato rigido con sovraccoperta, purtroppo non disponibile in e-book negli store digitali italiani.
Good
  • Lettura scorrevole
  • Sabé e Padmé
Bad
  • Non aggiunge nulla di nuovo
  • Argomenti rilevanti trattati superficialmente
  • Diversi passaggi non riusciti
  • Disponibile in Italia solo in un formato
5.8
Insufficiente
Storia - 5
Scrittura - 6.5
Edizione - 7
Sensazioni - 4.5

Capitolo conclusivo dell’informale trilogia dedicata a Padmé Amidala, Queen’s Hope è un romanzo canonico ambientato al tempo delle Guerre dei Cloni, che vede la senatrice e alcune delle sue ancelle al centro di diverse missioni per evitare che la Repubblica crolli su sé stessa.
La penna dietro alla pubblicazione è sempre quella della scrittrice canadese E.K. Johnston, già vista all’opera con la galassia lontana lontana nei due precedenti romanzi Queen’s Shadow e Queen’s Peril, nonché con Ahsoka e uno dei racconti contenuti in Da un Certo Punto di Vista.

Essendo classificato come un libro young adult, Queen’s Hope presenta una costruzione sintattica tutto sommato semplice, affiancata da vocaboli di difficoltà intermedio-bassa; la commistione di questi due elementi permette di affrontare la vicenda anche da coloro i quali non hanno una solida esperienza con la lettura in lingua originale.

Queen's Hope cover

  • Titolo originale: Star Wars: Queen’s Hope
  • Data di uscita: 5 Aprile 2022
  • Autore: E. K. Johnston
  • Edito da: Disney-Lucasfilm Press
  • Edizione: Copertina rigida, 352 pagine
  • Prezzo: 18,54 € (Copertina rigida – ACQUISTA QUI)

Sinossi dell’editore tradotta

Padmé inizia ad adeguarsi all’essere una senatrice in tempi di conflitto durante le Guerre dei Cloni. Suo marito Anakin Skywalker, sposato in segreto, è distante per combattere la guerra ed eccelle nel suo ruolo di condottiero Jedi.
Al contrario, quando Padmé ha l’occasione di testimoniare coi suoi occhi le vittime nei fronti di battaglia flagellati dalla guerra, ne rimane inorridita. La posta in gioco per la galassia, e per la stessa coppia recentemente sposatasi, non è mai stata tanto alta.

Nel frattempo, mentre Padmé intraprende una missione segreta, la sua ancella Sabé torna a vestire i panni della Senatrice Amidala, qualcosa che nessuna delle ancelle ha fatto da diverso tempo. All’interno del Senato Sabé rimane anch’essa inorridita, questa volta dalle macchinazioni che si hanno a realizzare in quel luogo.
Ella si troverà ad affrontare una dolorosa e complicata scelta, mentre comprende come non sia possibile combattere una guerra in tal maniera, nemmeno per Padmé. E intanto l’ombra del Cancelliere Palpatine incombe su tutto, manipolando le pedine secondo i propri fini…

L'Attacco dei Cloni Padmè Anakin Matrimonio Queen's Peril

Il matrimonio segreto tra Padmè e Anakin nella regione dei Laghi di Naboo viene presentato nella prima parte di Queen’s Hope. Tavola proveniente dall’adattamento a fumetti de L’Attacco dei Cloni, oggi considerato Legends.

Cosa mi è piaciuto

Breve e scorrevole

Elemento ravvisabile in tutte le opere della Johnston, la scrittura risulta comunque sempre fluida e scorrevole, al netto di momenti non propriamente riusciti.
Le vicende rimangono sempre lineari e anche i momenti introspettivi si rivelano facili da seguire, con un ritmo che comunque permette al testo di fluire senza eccessivi impedimenti di sorta.
Complice di questo elemento, oltre alla relativa brevità della pubblicazione, anche il lessico inglese: semplice e privo di costrutti ostici, elemento che rende i tre libri della serie ideali per coloro i quali si vogliano approcciare un domani alla lettura dei romanzi di categoria adult in lingua originale.

Scorrevolezza del testo che riceve un ulteriore aiuto dal fatto che Queen’s Hope praticamente ruota interamente attorno a Sabé e Padmé, con il resto delle fidate guardie del corpo relegate a ruolo meramente secondario. Viene pertanto meno l’ostacolo dei nomi praticamente tutti simili tra loro (problematica simile è stata ravvisata anche ne Il Bene Superiore), che rendeva estremamente difficile differenziare i personaggi nei due volumi precedenti.

L’altro volto della regina

Un inaspettato guizzo a livello di scrittura si realizza in quella che diventa una contrapposizione tra Padmé e Sabé.
Nonostante quest’ultima abbia votato la sua vita alla sicurezza e agli ideali di libertà e uguaglianza promossi dalla passata regina di Naboo, molto è quello del quale Sabé stessa viene tenuta all’oscuro, il matrimonio con un Jedi in primis.
Rivestendo i panni della senatrice dopo anni a causa di una contingenza, la ragazza che ormai ha votato la sua vita alla liberazione degli schiavi di Tatooine (sottotrama ripresa solo brevemente ma comunque interessante), scopre che la galassia è cambiata e che anche la sua amica di una vita è cambiata.
Senza ormai ritrovarsi più nel dedalo di macchinazioni, favori e cinismo dei corridoi del Senato in tempo di guerra, l’ex-ancella inizia a comprendere come il suo cammino possa ormai non corrispondere più con quello di Padmé.

Proprio a tal proposito, risulta riuscito – nella sua semplicità ed efficacia – il dialogo conclusivo tra le due donne, inatteso nei suoi sviluppi ultimi e che porta anche alcune conferme da tempo sospettate.
La storia di Sabé tuttavia non ha termine con Queen’s Hope, in quanto la sua figura risulta centrale all’interno della serie a fumetti canonica Darth Vader (2020), ambientata successivamente a L’Impero Colpisce Ancora. Sicuramente è lei la figura che ne emerge maggiormente consolidata, una volta letta l’ultima pagina.

Darth Vader (2020) 24 Variant Vader Pride 2022

La cover variant per il Pride Month 2022, raffigurante Sabé, Saché e Yané. Matite di Kei Zama per il ventiquattresimo numero della serie Darth Vader (2020).

Cosa non mi è piaciuto

More of the same del more of the same

Il punto che ostacola maggiormente l’esperienza della lettura é il contesto nel quale la vicenda viene immersa e su chi è centrata.
Del personaggio di Padmé ormai sì è detto molto, probabilmente tutto. Le pellicole della Trilogia Prequel, la serie animata The Clone Wars e i – seppur più radi – prodotti cartacei hanno permesso nel corso degli anni di crearsi un quadro a tutto tondo della figura femminile.
Tale problematica era già stata ravvisata in Thrawn – Alleanze, quando Zahn si è trovato costretto a imbastire una vicenda con al centro Padmé, già sperimentata innumerevoli volte nella serie animata trasmessa originariamente da Cartoon Network a partire dal 2008.
La stessa, identica cosa avviene per Queen’s Hope, nel quale l’ex-regina di Naboo intraprende una missione dietro le linee nemiche per sabotare i Separatisti o comunque trovare un possibile punto di svolta che porti il conflitto alla conclusione.

Il personaggio è moralmente inscalfibile e immutabile: non è possibile per lei intraprendere decisioni che la portino in cosiddette “aree grigie”. Differentemente come può avvenire per una Jedi sottoposta alla tentazione del Lato Oscuro, o per un contrabbandiere, continuamente costretta a fare i conti col sottobosco criminale, la figura interpretata da Natalie Portman può avere solamente un limitato numero di diramazioni narrative.
Premesso quanto sopra, la missione segreta intrapresa risulta essere un calderone di personaggi secondari assolutamente impalpabili e situazioni ormai trite, dando luogo a uno sviluppo finale che non si comprende perché non venga risolto, bensì semplicemente accantonato.
Probabilmente l’autrice ha deciso di lasciarsi uno spiraglio aperto per un eventuale seguito, dando vita solamente un goffo e confuso frangente all’interno della storia.

Alla luce del fatto che Queen’s Hope rappresenta comunque la chiusura di un ciclo, grande assente risulta essere tutto il contesto legato a La Vendetta dei Sith. Con ogni probabilità, sarebbe stato più opportuno focalizzarsi sul periodo di Episodio III, al fine di dare una sensazione di compiutezza all’intero progetto.

Sabé Padmé La Minaccia Fantasma

Sabé e Padmé al tempo dell’Invasione di Naboo, nel 32 BBY.

Argomento importante, superficialità imperante

Uno degli elementi che ne caratterizzano maggiormente in negativo la scrittura di E.K. Johnston – tra l’altro già ravvisati ampiamente nelle opere precedentemente da lei realizzate – riguarda il come vengono presentati argomenti di certa importanza e delicatezza.
All’ormai leggendario espediente narrativo per introdurre il ciclo mestruale nel precedente Queen’s Peril, nel nuovo romanzo si aggiungono ulteriori elementi trattati con assoluta superficialità, dei quali si evidenziano due esempi.

Il primo, del quale che avevamo già presentato il contesto in questo articolo, riguarda la clone transessuale individuata dal soprannome di Sister
Considerata la tematica dello sviluppo della personalità dei soldati cloni, centrale nelle dinamiche della serie televisiva The Clone Wars, un tale possibile sviluppo per un’unità è assolutamente possibile e coerente.
Quello che stona, tuttavia, risulta il come questo personaggio venga introdotto: in uno spezzone assolutamente isolato della narrazione e senza sviluppo ulteriore.
In altre parole, Sister viene semplicemente inserita forzatamente all’interno di una scena con Anakin per presentare la sua condizione… e basta. Non ci sono sviluppi per questa figura, non ha peso alcuno all’interno delle dinamiche e pertanto ci si chiede come mai non si sia optato per renderla un elemento attivo di Queen’s Hope, magari concedendole una sottotrama sua che permettesse di ritagliarsi il suo spazio. Ora come ora, risulta solamente un guscio vuoto per veicolare un giusto messaggio, ma senza il giusto peso.

Il secondo punto sul quale risulta difficile non storcere il naso è un personaggio che fa apertamente uso di spezia per lenire i dolori legati a problemi di salute, menzione non troppo velata all’uso dei cannabinoidi. Esattamente come avviene per Sister, la figura di Kharl è semplicemente a uso e consumo di un messaggio effimero senza niuno sviluppo, anni luce distanti da quella che è la contestualizzazione dell’uso della spezia da parte di Leox Gyasi in Nell’Oscurità e ne La Stella Caduta.
Certe tematiche, soprattutto per la loro attualità e importanza, andrebbero trattate con serietà e inserite organicamente all’interno della storia, non gettate alla rinfusa senza veicolare in maniera ragionata il messaggio che si ha intenzione di trasmettere.

La soldatessa clone transessuale Sister. Illustrazione non ufficiale a opera dell’artista Uzuri, realizzata dietro indicazioni dell’autrice stessa.

Fan fiction ufficializzata

Nonostante lo stile della Johnston sia oggettivamente molto scorrevole come riportato in precedenza, il problema di fondo rimane sempre uno: risulta difficile prendere seriamente – in ottica starwarsiana – i suoi romanzi su Padmé.
Oltrepassato l’ostacolo del precedente Queen’s Peril (nel quale il pianeta Naboo era governato da un team di adolescenti, ognuna maestra in un diverso campo), il difetto principale di Queen’s Hope risulta essere legato sempre al come i fatti si dipanano e di come essi vengono rappresentati su carta.
La sensazione di un teen drama purtroppo non viene mai meno, rendendo difficile immaginare questo romanzo come destinato a un pubblico eterogeno o comunque in grado di rimanere impresso nella memoria dei fan.

Menzione di demerito anche per i volti noti, rappresentati goffamente e senza profondità alcuna come Palpatine e Anakin, senza per questo dimenticare le dediche iniziali e finali senza contesto alcuno, rivolte a Shmi Skywalker e a Breha Organa di Alderaan.
Non mancano anche dei frangenti in cui si toccano dei minimi per la narrativa della galassia lontana lontana: è ancora una volta il turno del gioco degli equivoci, già abusato nel precedente volume. Risulta francamente sconfortante la scena in cui Anakin si intrufola nell’appartamento della senatrice e trova al di lei posto la fidata Sabé, sino a quel momento non a conoscenza del matrimonio segreto su Naboo.

Edizione “obbligata”

Osservazione indipendente dall’opera in sé, il voto all’edizione Disney-Lucasfilm Press viene penalizzato a causa del fatto che ormai i romanzi della casa editrice vengano pubblicati fisicamente solamente in formato rigido, avendo accantonato completamente il formato in copertina flessibile maggiormente economico già dai tempi dell’uscita del mediocre A Crash of Fate.
Trattandosi spesso e volentieri di opere dal tono minore (soprattutto negli ultimi anni, a eccezione dei volumi de L’Alta Repubblica come Nell’Oscurità e Fuori dalle Ombre), risulta uno svantaggio per i lettori dover acquistare a prezzo pieno – circa 20 Euro – queste pubblicazioni.
In aggiunta, sullo store Amazon italiano, i volumi Disney-Lucasfilm Press non sono reperibili in formato digitale e-book.

Padmé Amidala Star Wars Destiny Paolo Puggioni

La Senatrice Amidala dinanzi al Senato galattico. Illustrazione per il gioco di carte Star Wars Destiny, realizzata da Paolo Puggioni.

Commento finale

Queen’s Hope conclude il trittico di romanzi dedicati a Padmé Amidala, un progetto con un lascito rappresentato da poche luci e molte ombre.
Voltata l’ultima pagina, permane purtroppo la sensazione di una pubblicazione mirata a una nicchia troppo specifica dei lettori e delle lettrici (generalmente ragazze adolescenti), che non lascia segno alcuno all’interno della grande narrazione della galassia lontana lontana.
Tutte le sfaccettature della protagonista presentate sono ormai largamente note a chi ha visionato almeno una volta la serie animata The Clone Wars e la Trilogia Prequel.

A una trama dalle premesse letteralmente abusate, ulteriore tassello che rende la lettura un’esperienza tutt’altro che inedita, si uniscono dei personaggi macchiettistici (elemento di una certa gravità, soprattutto per i cosiddetti volti noti) e una narrazione che a volte sfocia nell’imbarazzante, colpevole di approcciarsi a tematiche attuali e importanti con una superficialità non indifferente.
Purtroppo la penna di E.K. Johnston, ancora una volta, non si dimostra all’altezza di colleghi e colleghe che meriterebbero ulteriori occasioni di cimentarsi con l’universo creato da George Lucas.
L’edizione di Queen’s Hope recensita è in formato cartonato rigido con sovraccoperta, purtroppo non disponibile in e-book negli store digitali italiani.

Che cosa ne pensate del romanzo Queen’s Hope? Vi piacerebbe poterlo leggere anche in lingua italiana? Fatecelo sapere nei commenti! Vi ricordiamo che potete trovarci anche su Telegram con il nostro canale ufficiale https://t.me/swlibricomics e la chat https://t.me/SWLibriComicsChat
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Opere correlate:
Brotherhood;
Darth Vader (2020);
Queen’s Peril
Queen’s Shadow

Nato a Udine nel 1993, sono laureato in Analisi e Gestione dell’Ambiente presso l’Università di Bologna. La passione per Star Wars inizia a manifestarsi all’età di otto anni e da allora non mi ha mai abbandonato. Patito degli Anni 80 e della cultura pop dell’epoca; amante della musica in generale, dal thrash metal alla synthwave moderna. Collaboro con Star Wars Libri e Comics al fine di entrare in contatto con altri fan ed eventualmente orientare coloro i quali volessero muovere i primi passi all’interno del mondo cartaceo della saga.

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